amami come sei...

AMAMI COME SEI (Gesù parla a un’anima) “Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo: - so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: “Dammi il tuo cuore, amami come sei...”. Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi. Amami come sei. In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami... come sei.., Voglio l'amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai. Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore ? non sono io l'Onnipotente ?. E se ml piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore? Figlio mio, lascia che Ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti ma per ora ti amo come sei... e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: “Gesù ti amo”. Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento. Una cosa sola m'importa, di vederti lavorare con amore. Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai ... perché ti ho creato soltanto per l'amore. Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, io il Re dei Re! Busso e aspetto; affrettati ad aprirmi. Non allegare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, morresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia. Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l’azione più insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia… Non ti preoccupare di non possedere virtù: ti darò le mie. Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l’amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare… Ma ricordati… amami come sei… Ti ho dato mia Madre; fa passare, fa passare tutto dal suo Cuore così puro. Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all’amore, non mi ameresti mai… Va…”

sabato 9 ottobre 2010

ABBANDONATEVI TOTALMENTE A ME

ABBANDONATEVI TOTALMENTE A ME

Meditazioni di P. Tomislav Vlagié e

P. Slavko Barbarié dal gennaio al giugno 1985



Milano 1996



A MARIA REGINA DELLA PACE con amore dai figli dei gruppi di Milano e Lecco



"La Madonna sta parlando per il mondo: dobbiamo accettarla come dono prezioso dato da Dio per accettarlo e viverlo. Ed è molto importante capire che non si tratta di una venerazione generale della Madonna. Qui si offre un dono particolare, un amore particolare, una grazia particolare che dobbiamo accettare per diventare ricchi, per diventare salvati "

(P. Tomislav Vlasic, 24 maggio 1985)

Milano, 14 settembre 1985



Indice

INTRODUZIONE

Pag MEDITAZIONI DI P TOMISLAV VLAS IC E P SLAVKO BARBARIC

Il messaggio principale è questo: la presenza della Madonna (4 gennaio) « Si deve pregare nelle famiglie e leggere la Bibbia » (21 febbraio) Digiunare significa aprirsi al Signore (21 febbraio)

« Quando voi siete umili, quando pregate fervidamente e quando amate, Satana non può neanche avvicinarsi » (22 febbraio)

Questo è il tempo della decisione (23 febbraio)

« lo sono con voi e sono la vostra Madre » (25 febbraio)

« Oggi è la festa della Madre di bontà, di amore e di misericordia», e ci ha dato la benedizione (2 marzo)

«Pregate perché tutte le prove che vengono da Satana finiscano alla gloria del Signore » (2 marzo)

Dobbiamo entrare nella preghiera prima di pregare (9 marzo)

«Ma perché voi pregate? Per stare con Dio, per sentire Dio dentro di voi» (22 marzo)

« lo sono bella perché amo. Se volete essere belli, amate » (22 marzo) Riconciliatevi con il Signore » (25 marzo)

Nella vita quotidiana dobbiamo trovare la Parola di Dio che ci salva in modo concreto (26 marzo)

«Vi dico: amate » (29 marzo)

« Pregate col cuore » (30 marzo) Padre Nostro (5 aprile)

« Io busso, ma ancora tanti cuori non si aprono » (5 aprile) Si deve morire per poter risorgere (6 aprile)

«Io vi invito alla luce che dovete portare a tutti gli uomini che si trovano nel­le tenebre » -1 messaggi della Quaresima (7 aprile)

La Madonna ci ha insegnato a fare tre passi avanti nella preghiera di gruppo (7 aprile)

Molti si fermano alla Pasqua e non vivono la Risurrezione (8 aprile) La prima cosa che si deve capire è la volontà del Signore anche nella sofferenza (10 aprile)

Le apparizioni sono una tappa della vita spirituale della Chiesa (10 aprile) « Pregate per l'apertura dei cuori presi dal peccato. lo desidero questo. Dio lo vuole tramite me » (19 aprile)

Incontro straordinario di Mirjana con la Madonna (18/19 marzo 1985) Molte persone, quando si dice 'pregate', non capiscono quello

che vuol dire (19 aprile)

Pregate per l'illuminazione dello Spirito Santo (26 aprile) Pag. « Voi mi pregate sempre che io sia con voi, che non vi lasci,

ma io vi prego adesso di non lasciare me » (27 aprile)

In ogni preghiera si deve esprimere la nostra vita (29 aprile)

« Vi invito alla preghiera più attiva e alla partecipazione alla S. Messa. Desi­dero che ogni Messa per voi diventi un'esperienza di Dio » (18 maggio) L'ultimo incontro quotidiano tra Ivanka e la Madonna (7 maggio 1985)

C'è uno sbaglio fondamentale: chiedere le cose invece di cercare Dio (19 maggio)

« Rimanete nella preghiera e capirete » (24 maggio)

Cercate prima di tutto il Regno di Dio e l'altro vi sarà dato (31 maggio) La vostra preghiera sia il segno del vostro abbandono a Dio (14 giugno) « Abbandonatevi totalmente a me» (15 giugno)

« Pregate e potrete sentirmi presente » (15 giugno)

Se volete scoprire l'amore dovete oltrepassare la giustizia (24 giugno) Il Padre fa tutto se noi ci abbandoniamo come i bambini (25 giugno) I MESSAGGI DELLA MADONNA

ALLA PARROCCHIA DI MEDJUGORJE Anno 1984: marzo - dicembre

Anno 1985: gennaio - giugno PREGHIERE

Preghiera di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù Preghiera di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria Preghiera alla Madre di bontà, d'amore e di misericordia Supplica a Dio

Preghiera per l'ammalato Padre Nostro

IL ROSARIO DI GESÙ



INTRODUZIONE

Con questo volume abbiamo inteso continuare la diffusione dei mes­saggi di Medjugorje iniziata col precedente libro «Aprite i vostri cuo­ri a Maria regina della pace».

Si tratta qui del cammino spirituale dei primi sei mesi del 1985, at­traverso le meditazioni di P Tomislav Vlasiéc P Slavko Barbarié Dal contesto i lettori potranno altresì trarre brevi notizie sull'evol­versi degli avvenimenti, così come raccontano i Padri.

I testi sono stati trascritti da registrazioni, omettendo alcune parti che costituivano mere ripetizioni di notizie o di messaggi.

Sono stati invece riproposti quei messaggi i cui differenti commenti potevano dare spunto ad ulteriori riflessioni.

Dopo le meditazioni, abbiamo riportato i messaggi che la Madonna ha dato alla Parrocchia di Medjugorje ogni giovedì o in particolari ricorrenze o solennità, dall'inizio (1° marzo 1984) a tutto il giugno 1985.

Le traduzioni dal croato sono state curate da Mirjana Vasilj Zuccari­ni.

Alberto Bonifacio - Mario Brughera



Nei testi potranno rilevarsi imprecisioni imputabili sia alla difficoltà dei Padri di esprimersi in italiano, sia al fatto che gli stessi non hanno avuto modo di correg­gere le bozze. I redattori di questo libro, pertanto, si assumono la piena responsabilità delle tra­scrizioni dei testi di cui garantiscono, in ogni caso, l'autenticità.



MEDITAZIONI DI P TOMISIAV VLASIC E P SLAVKO BARBARIC

Il messaggio principale è questo: la presenza della Madonna.



Io sono sicuro che avete già sentito tanto e anche letto tante cose nei giornali e nei libri. La cosa che si deve dire sempre è la situazio­ne con i veggenti. Ogni sera ci sono le apparizioni.

A Vicka la Madonna racconta la sua vita di Nazareth e Vicka scrive sempre dopo ogni apparizione. Ma a noi non può dire ancora niente. Un giorno tutto sarà pubblicato e sarà molto interessante. A Ivanka la Madonna racconta i problemi del mondo e della Chiesa e quando la Madonna lo dirà si potrà pubblicare. È ancora un segreto per noi. Ivanka, alcuni giorni fa, ad un gruppo della televisione italiana che le ha domandato: « Che cosa puoi dire alla gente? », ha risposto: « Non c'è molto tempo, convertitevi come dice la Madonna ».

Quello che Ivanka ha visto, quello che Ivanka sa, noi non lo sappia­mo. Ma quando si parla dei problemi del mondo e della Chiesa, c'è proprio bisogno della conversione, come sappiamo tutti. Ivan, Marija e Jakov guardano la Madonna ogni sera e parlano con Lei, pregano, raccomandano gli ammalati. La Madonna dà i messag­gi tramite loro, soprattutto tramite Marija.

Dall'inizio della Quaresima dell'anno scorso, ogni giovedì c'è un messaggio per noi, per la Parrocchia e per tutti i pellegrini.

In questi giorni abbiamo ripetuto alcuni esperimenti medici sui veg­genti con dei dottori che sono venuti col Padre Laurentin. Essi han­no fatto prima gli esperimenti medici sul cervello e sul cuore (ten­sione arteriosa). La settimana scorsa hanno fatto un esperimento su­gli occhi e sull'udito.

Che cosa si può dire su questi esperimenti? Scientificamente non si può argomentare che i veggenti vedono la Madonna, ma questi esperimenti ci aiutano a vedere e anche a capire che cosa succede nel corpo, nel cervello, negli occhi, nell'udito dei veggenti. Tutti questi esperimenti mostrano una straordinarietà in tutto quello che succede.

Vediamo di giorno in giorno aumentare l'interesse per questo feno­meno.

Per esempio i medici di Lovanio (Belgio) dopo aver guardato una registrazione dell'apparizione hanno detto (tutti erano agnostici): «non si può dire che non esiste niente». Allora hanno detto molto, quando un agnostico dice così.

Questi fenomeni sono molto semplici. Non ci sono cose strane, non esistono.

I veggenti incominciano a pregare e ad un certo momento, come colpiti, si inginocchiano e noi non sentiamo più niente. Vediamo solo le labbra come si muovono e gli occhi fissi. Dopo qualche minuto continuano a pregare il Padre Nostro - dicono che la Madonna lo in­comincia - e alla fine dicono « Ode » cioè: è partita, se ne va.

Durante l'apparizione non reagiscono alla luce più forte. Una volta un membro della Commissione che era nella cappellina ha punto Vicka, ma lei non ha reagito. Il parroco ha anche provato a prendere Jakov per i capelli, ma lui non ha reagito. E tante altre cose.

Essi non sanno quanto tempo duri l'apparizione, sono fuori dal tem­po e dallo spazio.

Quando hanno fatto l'encefalogramma, i medici hanno potuto dire che non è epilessia, non si tratta di allucinazione e non è un sogno. Allora sono in uno stato di veglia e d'altra parte non reagiscono co­me si reagisce in uno stato di veglia.

L'esperimento con gli occhi mostra un sincronismo: nello stesso mo­mento tutti cominciano a guardare fisso in un punto che noi non ve­diamo. I medici hanno dato a Ivan e a Ivanka una cuffia con la quale si misura il tono, il rumore. All'inizio, prima dell'apparizione erano al minimo. Durante l'apparizione erano a novanta (il massimo) di deci­bel e Ivan non ha sentito niente. Mi ha detto: «All'inizio nella mia te­sta c'era come un trattore, un motore », ma durante l'apparizione - si era al massimo - lui non ha sentito niente. Il medico mi ha detto che una testa normale non resiste quando c'è tanto rumore come quello. Essi volevano fare anche un esperimento sulla gola, per vedere per­ché non si sente la voce quando parlano con la Madonna. Ma non l'hanno ancora fatto.

Altra cosa che si deve dire: Vicka è stata operata da circa un mese (1'8 dicembre). Era appendicite e anche altre cose, ma niente di spe­ciale. Adesso si sente bene e viene nella chiesa ogni sera.

Il messaggio principale è questo: LA PRESENZA DELLA MADON­NA. Da quarantadue mesi la Madonna appare ogni sera.

Appare ai veggenti dove sono. Le apparizioni non sono condizionate

dal luogo e nemmeno dal tempo: dove loro sono, appare la Madon­na.

Vicka mi ha detto che durante l'operazione la Madonna le è apparsa per dodici minuti nella sala dell'operazione. Un'ora dopo l'operazio­ne Vicka era ancora sotto l'influenza della narcosi. Un ragazzo, che l'aveva accompagnata a Zagabria, è stato nella stanza dell'ospedale e ha assistito alla apparizione e mi ha detto: «Se io avessi avuto un vi­deo registratore, se avessi potuto registrare questa apparizione, avremmo l'ultimo argomento per tutti coloro che si domandano se è possibile o no, che hanno un dubbio».

Sotto l'influenza della narcosi Vicka non poteva parlare, aveva gli oc­chi chiusi. In un attimo si sveglia, comincia a reagire come di solito durante l'apparizione e prega con la Madonna come di solito e dopo l'apparizione è di nuovo sotto l'influenza della narcosi.

Questo messaggio della presenza della Madonna non è solo per Vicka, ma per tutti noi. La Madonna si mostra come una madre e prende sul serio quello che ha detto il Vaticano II dichiarando la Ma­donna « Madre della Chiesa ». E la Madre appartiene alla Chiesa, ap­partiene ai bambini. Tante volte nei messaggi abbiamo sentito che la Madonna è la nostra Madre, che ci vuole tutti in pace, che ci ri­conciliamo, che preghiamo, che cerchiamo Gesù.

In un messaggio tramite Jelena ha detto: «Se sapeste quanto vi amo, piangereste per la gioia». Un altro messaggio tramite Jelena era così: «Se si trova qualcuno davanti a voi che domanda qualche cosa, voi gliela date; io mi trovo davanti a tanti cuori che non si aprono. Prega­te perché il mondo accetti il mio amore».

Si può dire anche questa cosa: la Madonna sta davanti ad ogni fami­glia, davanti alla Chiesa, davanti al mondo e vuole condurci a Gesù. Ma non costringe nessuno, ci invita. A tutti quelli che hanno sentito e che seguono, la Madonna dice: «Pregate perché il mondo accetti il mio amore». Allora la Madonna ha messo un po' nelle nostre mani - di noi che abbiamo cominciato a pregare - anche il futuro del mon­do. Ella dice: «Pregate perché il mondo accetti il mio amore». È mol­to importante. Accettare la Madonna come la Madre significa anche consacrarsi. Noi tutti abbiamo fatto una consacrazione al Sacro Cuo­re di Maria il 25 marzo quando il Papa ha domandato la consacrazio­ne di tutto il mondo. Consacrarsi significa proprio questo: accettare

la Madonna come la Madre, accettarla nella famiglia, accettarla in tutte le situazioni della vita.

Come si comporta con i veggenti? Si comporta come con ognuno di noi. Dipende solo da noi che cosa può fare la Madonna. Per esempio ha detto ai veggenti: «Il mio desiderio è che voi andiate nel convento. Voi dovete decidere. Io vi aiuto nelle decisioni». Si vede come li lascia nella loro libertà. Io sono sicuro di poter dire che così è con tutti noi. La Madonna ci invita alla pace, ci invita all'amore, alla riconcilia­zione, ma non può darci l'amore, la riconciliazione se noi non li cer­chiamo.

In un messaggio ha detto una volta: «Voi siete un popolo eletto, ma non siete ancora coscienti di quello che il Signore vi dà ed io non ho nient'altro da dirvi che questo: pregate, pregate, pregate perché possia­te capire nella preghiera l'amore immenso che ho per voi e l'amore del Signore». E un messaggio molto importante. La prima cosa che dice questo messaggio è: « Voi siete un popolo eletto». Siamo eletti, ma non capiamo cosa significa essere eletto e amato dal Signore e dalla Madonna, non capiremo mai...

Ma soprattutto queste apparizioni sono segno per noi che siamo un popolo eletto. E chi può capire questo amore che da più di quaranta­due mesi si mostra in questo modo?

Un'altra cosa. La Madonna ha detto: «Pregate, senza la preghiera non potete capire l'amore». La preghiera è vivere con Qualcuno e vi­vendo con Lui imparare ad amarLo ed accettare il suo amore. Un'ultima cosa da dire è questa. La Madonna ha detto: «Non ho nient'altro da dirvi che: pregate, pregate, pregate». Questo significa che la Madonna si comporta come la madre che ha preparato un grande pranzo con cibi preziosi e ci invita. Vede come noi nella stes­sa casa ci lamentiamo e diciamo: « Non abbiamo pace, abbiamo pau­ra, abbiamo sete, abbiamo fame... » e la Madonna dice: « Guardate io ho preparato tutto, ma dipende da voi. Io non posso fare nient'altro che dire: venite, saziatevi, bevete ».

Tramite questi messaggi e questi avvenimenti vediamo da una parte il grande amore del Signore per noi e dall'altra parte la durezza dei nostri cuori. Proprio tante volte la Madonna ha detto: «Ma non se­guite ancora, non capite». Si può capire questo sul livello pedagogi­co: la Madonna ci educa e, allo stesso tempo, nello stesso giorno,

una madre può minacciare il suo figlio e offrirgli del cioccolato e di­re: « Vieni e mangiamo insieme ».

Noi sentiamo anche che la Madonna ci ringrazia sempre nei mes­saggi. Alla fine del messaggio c'è sempre una frase che si ripete. Marija dice che la Madonna alla fine ripete sempre: «Vi ringrazio perché avete seguito o ascoltato la mia chiamata ».

Allora la Madonna si comporta proprio come una madre che vuole educare i figli per la pace e per l'amore e queste sono le due cose più difficili da imparare.

I messaggi prima del Natale si possono tutti ridurre a una parola: «Non sapete ancora amare. Io sono la vostra Madre e sono venuta ad insegnarvi ad amare». E chi può dire: «lo ho amato, io ho finito que­sta scuola dell'amore?». Chi può dire: «Amo tutti?». Chi può dire: « Ho amato ieri, oggi non c'è più bisogno? ». L'amore è un'altra paro­la per la conversione, un'altra parola per la pace. Si può imparare l'a­more e capirlo, ha detto la Madonna, solo quando si comincia a pre­gare, quando si comincia a digiunare.

Ieri - era giovedì - la Madonna ha detto: «In questi giorni il Signore vi ha dato tante grazie. Vi invito che questa settimana diventi per tutti voi una settimana di ringraziamento. Ringraziate».

Motivati da questo messaggio abbiamo ringraziato durante l'adora­zione eucaristica e ringrazieremo anche stasera (perché ogni ve­nerdì noi adoriamo la Croce). Ci troviamo nel tempo del Natale, ado­reremo davanti al presepio. Ma di nuovo vogliamo ringraziare. La Madonna ha domandato a noi di ringraziare tutta la settimana e il 2 gennaio ha detto tramite Ivan che alcuni piani, alcuni progetti, si so­no realizzati.

Allora domanda il ringraziamento. lo ho domandato a Ivan che cosa si è realizzato ma lui non ha risposto. Ivan ha avuto una apparizione sulla montagna questa settimana e ha detto: « Guardo la Madonna da più di tre anni, ma non l'ho mai vista così lieta e così felice come stasera». La Madonna ha detto, tramite lui, di ringraziare. Ha detto di fare questo perché alcuni progetti si sono realizzati.

Il giovedì prima del Natale ha detto: «In questi giorni fino a Natale desidero che ogni famiglia porti un fiore come un segno dell'abbando­no al Signore». Ha detto di fare qualche cosa di concreto per Gesù:

«Portate i fiori, come un segno del vostro abbandono, del vostro amore ». I fiori sono stati messi al presepio.

La Madonna ha detto: «Quando Gesù viene possa vedere il vostro ab­bandono e possa rimanere». Noi abbiamo fatto concretamente così: abbiamo parlato a tutte le famiglie di questa cosa e abbiamo detto:

« Portate un fiore alla sera prima del Natale. Domanderemo alla Ma­donna che benedica tutti i fiori che poi porterete nelle vostre case ». Tramite Jelena la Madonna spiega spiritualmente che cosa significa fiore. Ha detto: «Voi dovete essere i fiori che non sfioriscono mai» *.

Io so che tanti hanno deciso di continuare con la confessione mensi­le, di venire il giovedì all'adorazione e pregare, meditare.

Tutto questo succede per educarci. La Madonna vuole educarci. Non sappiamo quando le apparizioni finiranno, ma la scuola dell'a­more non può finire mai, e la scuola della pace non può finire mai. Allora con la vostra venuta diventate responsabili per la pace nei vo­stri cuori, nelle vostre famiglie e anche in tutto il mondo. Non di­menticate mai, neanche durante la liturgia, durante la Messa, quan­do non capite la nostra lingua, che voi, con la vostra venuta, con le vostre preghiere, ogni giorno accompagnate la Madonna nel suo cammino terrestre più straordinario, quale non si poteva immagina­re per tanto tempo, qua.

La Madonna domanda il Credo, sette Pater, Ave, Gloria, il Rosario intero, la preghiera, la confessione mensile e due giorni di digiuno. Digiuno e preghiera non si possono sostituire. Dovete cominciare come potete e continuare.

Le apparizioni private sono sempre date alla Chiesa, durante tutta la storia, quando si dimentica una cosa. Le apparizioni vengono e la ac­centuano di nuovo. Per esempio, la preghiera e il digiuno: abbiamo smesso dicendo che non abbiamo più tempo, che non possiamo di­giunare. Abbiamo detto che possiamo dare un po' di soldi agli altri, ma non digiunare. Ma Gesù ha digiunato, la Madre di Dio, la Vergi­ne, ha digiunato, tutti i profeti, tutti i santi, in modo speciale S. Fran­cesco d'Assisi, hanno digiunato.

Allora, se la Madonna dà nuovo valore alla preghiera e al digiuno, vuole che noi viviamo il Vangelo.

(P Slavko Barbarié - 4 gennaio 1985)



* Messaggio per Natale attraverso Jelena Vasilj: «Desidero che siate il fiore il quale fiorirà a Natale per Gesù. Il fiore che non appassirà quando terminerà il Natale. Desidero che i vostri cuori siano i pastori di Gesù».



« Si deve pregare nelle famiglie e leggere la Bibbia »

In questo tempo di gennaio, dopo il Natale, si può dire che ogni messaggio della Madonna parlava di Satana: attenzione a Satana, Sa­tana è forte, è arrabbiato, vuole distruggere i miei piani...

E domandava la preghiera per tutti quelli che sono tentati. Ognuno di noi è tentato, ma soprattutto le persone responsabili per questi av­venimenti. Allora bisogna pregare molto.

Quindici giorni fa ha detto: «Pregate che tutte le prove che vengono da Satana finiscano per la gloria del Signore».

Ha detto anche che Satana si può disarmare più facilmente con la preghiera ardente e l'amore umile. Sono queste le armi con cui si può disarmare Satana senza difficoltà. Non bisogna avere paura. Al­lora pregare e avere un amore umile, come la Madonna ha pregato e ha amato.

Giovedì scorso ( 14 febbraio) ha detto: «Io sono triste perché sono in tanti ancora che non seguono questa via, anche nella Parrocchia ».

E ha detto: «Si deve pregare nelle famiglie e si deve leggere la Bibbia ». Io ho già detto alcune volte che non si conoscono molti messaggi dove la Madonna dice: «Si deve». Così ha detto a Marija: «Si deve». Ogni messaggio nelle apparizioni è sempre un invito: « se vuoi ». Ma in questo momento ha detto: «si deve».

Io credo che voleva prepararci un po' anche alla Quaresima.

Per esempio, se una mamma prende un bambino di tre anni per la mano per insegnargli a camminare, un bel momento lascia la mano e dice: «Tu devi fare il tuo cammino... ». Non è un imperativo. È cre­sciuto e allora dice: «Tu devi adesso, perché puoi».

Questo si può dire perché la piccola Jelena, che ha la locuzione inte­riore, ha detto della differenza tra il parlare della Madonna e il parla­re del diavolo (a volte ha sentito e ha avuto delle prove anche con Satana). Ha detto Jelena che la Madonna non dice mai «si deve», e non aspet­ta nervosamente cosa succederà. Si offre, invita, lascia liberi. Satana invece quando propone qualche cosa o cerca, è nervoso, non aspet­ta, non ha tempo: vuole subito tutto, è impaziente.

E allora io penso che se la Madonna dice «si deve», proprio si deve! Stasera vedremo che cosa dirà la Madonna.

C'è ogni giorno qualche cosa o un messaggio per noi...

Guardate, il messaggio generale non è la pace, è la presenza della Madonna.

Se non ha detto niente, se per esempio è apparsa solo per un secon­do, è il messaggio generale: «sono con voi».

E da questa presenza tutto riceve una forza speciale.

* In gennaio la Madonna ha dato questo messaggio attraverso Vicka (14 gennaio 1985): «Cari figli miei. Satana è così potente che desidera con tutta la forza di osta­colare i miei piani iniziati con voi. Pregate, solo pregate e non fermatevi neanche un momento. Io pregherò mio Figlio che si realizzino tutti i piani che ho iniziato. Siate pazienti e perseveranti nelle preghiere e non permettete che Satana vi scorag­gi. Lui agisce fortemente nel mondo. Siate cauti».





(P Slavko Barbarie - 21 febbraio 1985)



Digiunare significa aprirsi al Signore

... Il digiuno è obbligatorio per tutti noi, secondo il Vangelo, come la preghiera. Gesù ha detto che i suoi digiunavano.

Quando i farisei sono andati da Gesù hanno detto: guarda, i discepo­li di Giovanni digiunano, ma i tuoi non digiunano. Gesù ha detto: fin­ché lo Sposo è con loro non devono digiunare, quando sarà tolto lo­ro lo Sposo, allora digiuneranno.

Gesù è stato tolto, ma è Risorto e noi viviamo « già e non ancora », in questa tensione del Regno di Dio. Siamo in attesa, aspettiamo. La Chiesa prega che il Signore venga e il digiuno tra le altre cose ha una dimensione escatologica.

Io aspetto: per un giorno voglio non mangiare; aspetto il mio Signo­re. Questa è una dimensione escatologica e il Signore ha parlato per i suoi discepoli.

C'è un modo speciale del maligno che si può scacciare solo con la preghiera e con il digiuno. I discepoli non potevano fare niente per­ché non hanno digiunato.

Ho detto questo come principio generale. Io non so chi può nella Chiesa proibire la preghiera e il digiuno ai cristiani. Se la prassi del­la Chiesa è ridotta al minimo, questo è secondo la situazione: come, per esempio, mangiare un'ora prima della Comunione. Tanti voleva­no comunicarsi prima di andare al lavoro, ma dovevano mangiare. Se non mangiavano, non potevano mangiare niente tutto il giorno. Allora la Chiesa ha detto: facciamo così. Gesù ha mangiato e ha fatto la Comunione con gli Apostoli subito dopo la Cena; la Chiesa ha fat­to una prassi, ne ha introdotto un'altra, può introdurne anche un'al­tra... Il digiuno è la stessa cosa. C'era un boom in questi ultimi anni. Tanta gente non poteva digiunare e la prassi è diventata un po' su­perficiale.

La Madonna adesso dice: «digiunate». Concretizza di nuovo questo principio generale del Vangelo, di tutti i profeti, di tutti i Santi che hanno digiunato. La Madonna stessa ha digiunato sicuramente, cre­do due volte la settimana, perché nella Chiesa primitiva si digiunava due volte. E se la Madonna dice: «digiunate», non dice niente di nuovo. Invita al rinnovamento di una prassi.

Il digiuno è connesso con la fede. Digiunare non significa aver fame: digiunare significa aprirsi al Signore.

Uno che digiuna si apre, uno che digiuna è aperto, diventa un pove­ro nello spirito come la Madonna. E un povero non può mai dire ad un altro « non ho bisogno di te », perché ha bisogno di lui. Io non ho niente. Lui ha qualche cosa, materialmente parlando. lo non posso dire: « Non ho bisogno di te. Perché devo chiedere ogni giorno? ».

Un povero nello spirito non può diventare ateo, perché vede che ha bisogno del Signore e, allora, se la Madonna comincia adesso una nuova scuola della fede, in questo mondo pieno di ateismo, deve in­vitare al digiuno perché il digiuno ci aiuta ad aprirci, a diventare tra­sparenti, proprio a lasciare posto, anche nel corpo, per la Parola. I Santi Padri della Chiesa digiunavano e dicevano che il digiuno è la preghiera del corpo. Allora il corpo si prepara, anche col digiuno, ad accettare il Signore. E questo è al servizio della fede.

Allora, generalmente parlando, se vedo concretamente una persona che digiuna e vedo che ci sono conseguenze non buone, si deve cer­care un altro modo. Ma dire che la tradizione è passata o che non si digiuna, non è vero. Dire che mangiare un giorno a pane e acqua sia dannoso, non lo credo.

Domandatelo ai medici: un medico vi dirà che stare un giorno senza mangiare è un bene per l'organismo. Fare siesta, dare siesta allo stomaco...

Solo nella prassi religiosa abbiamo paura di restare senza vitamine? Ci sono tanti che hanno abbondanza di vitamine e non sanno che co­sa farne.

Se noi cristiani abbiamo paura di avere un po' di fame un giorno, che cosa pensiamo di quelli che muoiono di fame, ogni giorno nel mondo?

Avere un po' di fame un giorno: si sentirà un po' meglio la loro voce. La Madonna non vuole che noi restiamo senza vitamine, ma vuole un'armonia nella nostra vita. Digiunando si riceve un nuovo senso anche per il tempo, per discernere le cose importanti dalle cose non importanti. Tanti, dopo aver cominciato a digiunare, hanno visto che non c'è bisogno ogni sera di stare davanti alla televisione.

Per una sera non aver mangiato, non aver fumato, non aver bevuto in una casa tante volte significa salute per la casa.

Da una statistica: in Francia si guarda la televisione 18 ore la setti­mana, cioè tre ore al giorno: ma se cominciate a digiunare non fare­te così.

(P Slavko Barbarie - 21 febbraio 1985)



« Quando voi siete umili, quando pregate fervidamente e quando amate, Satana non può neanche avvicinarsi »

Vi saluto. Benvenuti. Ringrazio molto tutti quanti pregano per Medjugorje, per le intenzioni della Madonna.

Io posso dirvi qualche parola soltanto dato che sentirete a Medju­gorje le informazioni. P Slavko segue i veggenti e gli avvenimenti. Io vado ogni tanto per rubare qualche parola per me.

Cercherò di fare una riflessione su quello che la Madonna dice. Su quello che noi abbiamo vissuto.

Mi è piaciuto quando ho sentito che questo gruppo è venuto come gruppo di penitenza, perché comincia la Quaresima.

Colgo l'occasione, questa mattina, per parlare un po' dei testi della liturgia di oggi e se con i testi noi capiamo, allora possiamo capire tutta la Quaresima.

I testi sono semplici. Dio mette davanti a noi la vita, il bene, oppure, se vogliamo, il male e la morte. Dobbiamo scegliere: vivere la Qua­resima in modo intenso vuol dire fare una scelta profonda, una scel­ta continua. La penitenza ci serve per tornare a Dio, tornare nella vi­ta, vivere profondamente, aver vita. Non soltanto si pensa subito alla vita dopo la morte (anche quella) ma noi cominciamo a vivere qui felici quando siamo con il nostro Padre, con il nostro Dio.

Il mio desiderio è che tutti noi cominciamo la Quaresima non come un tempo che finirà, ma come una tappa; così dopo la Quaresima sa­remo più vicini a Dio e correremo più velocemente verso Dio, così che tutti gli avvenimenti qui a Medjugorje ci servano per correre verso Dio.

Colgo un'altra occasione per dire a questo gruppo di pellegrini di penitenza: chi vuole seguire adesso Medjugode deve lottare. Non si può più seguire Medjugode per curiosità, per un entusiasmo super­ficiale.

Proprio la Quaresima ci indica che chi vuol vivere la Quaresima de­ve percorrere la Quaresima, deve veramente vivere la Quaresima. Chi vuol vivere la Pasqua deve entrare nell'Orto degli ulivi. Non so se qualcuno di voi abbia sudato sangue. Siamo chiamati, anche per entrare in questa vicenda della vita, proprio a lottare. Questo ve lo dico per le nostre esperienze di Medjugorje. Abbiamo visto che que­sto tempo è il tempo della lotta. La gente pensa alla lotta che si vede sui giornali pro e contro. Anche quella, ma c'è una lotta più profon­da, interiore che noi dobbiamo capire quando leggiamo i giornali dove è attaccata Medjugorje. Vediamo i nemici sui giornali mentre dobbiamo scoprirli dentro di noi: le resistenze che noi incontriamo nella Chiesa, nel cristianesimo, sono le nostre resistenze. Invece di lottare sui giornali dovremmo lottare dentro di noi. Qualcuno men­tre legge un giornale o un articolo su Medjugorje si infuoca: allora perde la battaglia. Quella è una occasione per lottare, per entrare: quella è l'occasione per noi tutti quanti di vivere la realtà. Possiamo continuare ad approfondire la nostra vita.

Noi siamo chiamati alla lotta fino alla fine. Dobbiamo riflettere su questa lotta. È una lotta fino alla morte, fino al Calvario, come nel Vangelo di oggi: «chi vuole seguire Gesù deve rinunciare a tutto, deve attraversare la passione. Sarà rigettato anche dai Sommi sacer­doti».

Noi dobbiamo essere pronti a morire, però non a morire in qualsiasi maniera, ma morire amando. Gesù prima della morte ha perdonato a tutti. Durante il suo cammino non c'era amarezza. Durante il suo cammino verso il Calvario è stata la Risurrezione, sempre. Mai la vi­ta nel Cuore di Gesù si è spenta. Quando Giuda lo ha baciato, Gesù non l'ha condannato, ma ha detto « amico »: l'ha chiamato amico.

Gesù si è consegnato agli altri. Non ha permesso una lotta umana. Ha detto a Pietro di non prendere la spada.

Guardate dopo una cosa bellissima: gli apostoli sono fuggiti, ma questi uomini paurosi sono stati messi a fondamento della Chiesa. S. Pietro ha rinnegato, ma Gesù l'ha messo a capo della Chiesa. Queste sono cose bellissime, mentre noi siamo pronti a buttare chi ci offende, a cancellarlo... Gesù si serve di questi deboli e durante il cammino verso il Calvario consola gli altri.

Nella sua vita, nelle situazioni più difficili c'era la Risurrezione. Tut­ta la vita di Gesù non è morte: è entrato nella morte come un fiume sotterraneo per uscire di nuovo. Questa è la linea della Risurrezio­ne. Noi dobbiamo arrivare a morire per Dio, camminando avanti, sempre aumentando l'amore.

In questa lotta contro Satana che ci è stata indicata dalla Madonna in questi ultimi mesi, la Madonna ci ha dato delle armi precise. Quando vi dico la lotta contro Satana: noi a Medjugorje abbiamo vis­suto questa lotta in diverse sfumature.

Abbiamo scoperto Satana in diversi modi, come agisce sulle perso­ne: sulle persone che sono tiepide, non si interessano per nulla, non possono essere mosse per nulla, abbiamo incontrato un attacco da parte di Satana. Nelle persone che sono più attive nella fede, un at­tacco molto più furbo: mette le persone in una sonnolenza, mancan­za di responsabilità...

Abbiamo vissuto dei momenti quando Satana attaccava delle perso­ne, portando delle fantasie bruttissime nel momento della comunio­ne, così che esse avevano l'istinto di sputare sull'Ostia, di bestem­miare... C'era una pressione sulle persone mentre pregavano, per al­lontanarle dalla preghiera.

Poi abbiamo vissuto anche degli attacchi fisici sulle persone, cioè delle minacce. Una signora ci ha detto che mentre pregava il Rosa­rio ha sentito una voce: « Basta con questa preghiera, butta il Rosa­rio ». E la signora dice: « Ho continuato a pregare con dolcezza inte­riore ». E una voce bruttissima le diceva: « Basta con questa pre­ghiera! ». Ancora: mentre stringeva il Rosario ha sentito una mano che prendeva il Rosario e voleva toglierlo. L'ha stretto di più e alla fi­ne quella mano le ha tolto il Crocifisso, l'ha straziato, ma lei ha conti­nuato a pregare con dolcezza, con una forza interiore più grande. Questo vi dico perché voi sappiate che chi vuole andare avanti nella preghiera, nella lotta, sarà provato anche in questa maniera.

Ma noi siamo stati fortunati perché la Madonna ci indicava sempre il momento dell'attacco di Satana e nello stesso tempo ci diceva co­me vincerlo.

Vi dico quello che la Madonna ci diceva per vincerlo. Sono tre paro­le molto forti, diverse volte espresse dalla Madonna: L'UMILTA’, LA PREGHIERA FORTE E L'AMORE VICENDEVOLE.

L'UMILTA’: non andare con le forze umane, in nessuna maniera con le forze umane, non appoggiarsi agli uomini, neanche sulla ideologia cristiana, neanche sugli uomini più bravi nella Chiesa, essere umili davanti a Dio, sempre umili.

La Madonna vuole che noi siamo sempre in uno stato di umiltà di fronte a Dio, che noi ci appoggiamo alla forza di Dio perché la forza umana fallisce e, così, noi saremo rafforzati nelle prove dalla Grazia divina.

Secondo mezzo è la PREGHIERA FORTE.

Diverse volte ha detto: «Soltanto con la preghiera potete vincerlo». L'AMORE VICENDEVOLE: quando si tratta dei nemici di Medju­gorje, delle persone avversarie, la Madonna dice sempre di andare incontro a queste persone sorridendo e con amore, cosicché, quan­do vedono il vostro volto pieno di amore e di gioia, siano disarmate. Ecco, questa è la metodologia della Madonna. Dice: «Quando voi siete umili, quando pregate fervidamente e quando amate tutti attor­no a voi, Satana non può neanche avvicinarvi».

Non dimenticate questo: quando siete umili, quando pregate fervi­damente, quando amate tutti, Satana non può neanche avvicinarvi. Questo è importante!

Una volta la Madonna ha messo un gruppo in un esercizio: tutti i membri del gruppo dovevano fare le cose per amore, con tutta la di­sposizione dell'anima amando tutto quello che veniva, anche le diffi­coltà. Tutti si sono messi durante la giornata ad accettare tutte le difficoltà con amore, col sorriso, e, alla fine della giornata, quando la Madonna è apparsa, sorridendo diceva: «Cari figli, se voi sapeste co­me Satana oggi è fuggito».

Ecco, vedete che cosa è la lotta. La lotta contro Satana è una preven­zione: quando il corpo ha una resistenza, la malattia non può avvici­narsi. Così anche Satana non può avvicinare una persona se la per­sona è umile, se ama e se ha una preghiera forte. Questo ve lo dico perché entra nella strada che dobbiamo percorrere. Le prove saran­no più forti; attraverso queste prove la Madonna vuole purificarci e ha detto: «Attraverso queste prove sarete più vicini a Dio».

Voglio dirvi che dovete, voi e tutti i pellegrini, accettare queste pro­ve, altrimenti tutti gli avvenimenti finiscono, non portano a noi i frut­ti che la Madonna ha desiderato.

Entriamo in una fase di purificazione del mondo. Il mondo non può essere purificato se rimane nella sonnolenza e non si mette a dispo­sizione di Dio con la preghiera fervida. Sarà tentato in modo attivo da Satana.

Ricordate quello che è successo a S. Antonio abate. Un monaco ha visto in una visione Satana sdraiato sulle mura di Alessandria d'Egit­to ad osservare la città. Attorno alla cella di S. Antonio c'erano mol­tissimi demoni. Allora lui disse ad uno di essi: «Vergognatevi. Siete in tanti attorno ad una cella e sulle mura della città ce n'è soltanto uno sdraiato ». E quello rispose: « È più facile per lui che a tutti noi, attorno a questo santo ».

Le tentazioni progrediscono col progredire della vita, nella persona e nella Chiesa. Le persone diventano sempre più forti. S. Antonio non temeva neppure mille demoni. Era più forte.

Dall'altra parte: sulle mura della città bastava un solo demone a dor­mire, mentre la città era sonnolente, nel buio della fede.

Perciò c'è da capire questo tempo.

Mi piacerebbe che tutti i pellegrini potessero accettare la Quaresi­ma, questa tappa, come un cammino prolungato perché i messaggi della Madonna siano realizzati.

Ho parlato un po' dell'aspetto della lotta: ma non preoccupatevi. È bellissimo lottare contro Satana. Soltanto dovete conservare la pace di cui parla la Madonna: l'umiltà, l'amore e la preghiera... È bellissi­mo, come viaggiare da giovane quando si scoprono degli orizzonti nuovi.

Per questo vi dico un'altra cosa: non preoccupatevi perché la Ma­donna osserva tutto, ci indica tutto.

Per questo vi porto due episodi.

Quando c'era quella neve, quel gran freddo... durante l'apparizione la Madonna disse ai veggenti: «Domani portate qualche cosa sotto le ginocchia per non prendere il raffreddore».

Questa è un'espressione bellissima perché si vede come la Madon­na si occupa anche delle cose piccole, si occupa anche del nostro corpo. E importante.

Un altro momento mi è piaciuto. L'altro ieri, quando il gruppo di pre­ghiera si è riunito la Madonna disse: «Questa sera non avremo la preghiera perché avete anche voi da rallegrarvi con gli altri. Domani cominciamo con la penitenza».

Vedete come la Madonna osserva tutti i momenti della nostra vita, ci segue, ci aiuta sulla strada.

È molto importante seguire la Madonna con una disposizione inte­riore, facendo quello che la Madonna ci indica.

Andrete oggi a Medjugorje a pregare e riceverete molta forza inte­riore. Desidero che questi giorni fino a sabato siano per voi i giorni di inizio di una tappa per salire, perché anche voi quando tornerete nelle vostre case possiate dire agli altri pellegrini che bisogna iniziare una tappa nuova, non scoraggiarsi. Però tutti devono sapere che quando Satana si arrabbia bisogna essere forti e non prendere pau­ra. Dobbiamo gioire e continuare la nostra strada. Se vengono delle difficoltà, di qualsiasi genere, dobbiamo continuare con la pace, con la gioia e con la preghiera.

A questo punto voglio sottolineare una cosa di grande importanza, che noi dobbiamo imparare: l'obbedienza attiva nella Chiesa. È mol­to pericoloso guardare a certe direttive in modo passivo. Noi, mem­bri della Chiesa, dobbiamo vivere una obbedienza attiva attraverso la preghiera e in ogni situazione in modo attivo ascoltare quello che Dio vuole in quel momento. Non essere persi in certe situazioni. D'altra parte noi dobbiamo portare la verità da per tutto, non aspet­tare soltanto una risposta (per esempio dalla Chiesa ufficiale) ma dobbiamo portare la luce che c'è dentro di noi. Guardate, ho visto durante la storia, in diversi momenti, quando avvenivano delle appa­rizioni nella Chiesa: la gente credeva nell'avvenimento, nell'appari­zione. Si lasciava in modo passivo obbedire...

Noi siamo chiamati alla preghiera forte, con la preghiera, con l'amo­re, portando la verità.

Parlare con l'amore, con la preghiera.

Se ho vissuto un avvenimento, se questa mattina ho visto voi, sono bugiardo se non lo riconosco.

L'obbedienza passiva può essere anche bugia: bisogna dire con l'a­more, pregare. Dire con l'amore: non dimenticare che la verità e l'a­more devono essere uniti. Con l'amore, con la pazienza, non critica­re e nello stesso tempo non essere persi. Molte persone diventano deluse e questa è l'obbedienza passiva più profonda, in senso negati­vo.

(P Tomislav Vlasic - 22 febbraio 1985)



Questo è il tempo della decisione

...ecco l'ultimo messaggio (21 febbraio). Vi dico che siamo rimasti un po' perplessi per questo messaggio: «Cari figli, di giorno in gior­no vi ho invitati al rinnovamento e alla preghiera nella Parrocchia ma voi non accettate. Oggi vi invito per l'ultima volta. Adesso è Qua­resima: potete muovervi per l'amore di questa mia chiamata. Se non l'avete fatto, non voglio più darvi i miei messaggi. Dio mi ha permesso questo. Grazie per avere seguito la mia chiamata».

Marija ha detto solo che cosa vuole la Parola del Signore da noi. La Parola del Signore ci invita sempre e ci conduce sempre a un incro­cio per le decisioni. Io capisco questo messaggio in questo senso: questo è il tempo della decisione. All'inizio la Madonna domandava il Credo. Credo significa decidersi. La Madonna di nuovo in questo momento ci spinge. È una parola per la decisione: decidetevi per il Signore.

Quando la Madonna dice: «la vostra Parrocchia», non pensa solo a questa Parrocchia. La Parrocchia per la Madonna è tutto il mondo. Io ho pregato ieri sera il Signore: « Signore forse troverai domani uno che ti ascolterà: continua a parlargli ».

(P Slavko Barbarie- 23 febbraio 1985)



« Io sono con voi e sono la vostra Madre »

In questi ultimi giorni tutto va come prima. Tutti e cinque i veggenti hanno le apparizioni. A Vicka la Madonna sta ancora raccontando la sua vita, ma Vicka mi ha detto: « Mi sembra che finirà presto ». Que­sta cosa Vicka l'aveva detta l'anno scorso, come aveva riferito Padre Tomislav. Allora la Madonna racconta la sua vita pezzetto per pezzet­to. Non si sa quando finirà; a Vicka non ha detto ancora quando fi­nirà. Ma quando sarà finita si potrà pubblicare questa vita, questa storia della Madonna. Vicka dice che scrive tutto, ma non può darci niente da vedere e da controllare.

Adesso Vicka ha un tumore benigno, fra il cervello grande e picco­lo, che non si può operare. Ma non cresce, allora non è un tumore maligno; dà molto fastidio sopratutto quando cambia il tempo. Rice­ve una pressione, preme e allora Vicka sente dei dolori per dieci mi­nuti, mezz'ora, un'ora e dopo quando è passato è come se non ci fos­se stato niente. In questi ultimi giorni mi ha detto che ogni giorno per molte ore, anche fino a dodici ore, per esempio dalle undici di sera fino alle undici del mattino, è in uno stato di non dormire, non so. Non si può fare niente; io ho detto: « Guarda noi siamo responsa­bili, si deve andare dal medico ». Vicka ha detto: « Non c'è bisogno ». Sa cos'è e accetta proprio questa sofferenza. Per l'Arcivescovo Fra­nic questo è uno dei criteri più sicuri che la Madonna parla ai veg­genti perché essi si avvicinano alla Croce, alle sofferenze, non sfug­gono dalla sofferenza.

Vicka prega molto e digiuna. Quando si domanda come sta dice: « Benissimo! ». Allora anch'io dico: « Sta bene ».

A Ivanka la Madonna parla, racconta i problemi della Chiesa e del mondo. Non può dire ancora niente. La Madonna domandava ad Ivanka la consacrazione per sei mesi. Consacrarsi alla Madonna.

Io ho domandato che cosa domandava la Madonna concretamente; si può dire che la Madonna domanda che Le venga consacrato tutto, tutto il tempo, tutto quello che si fa di farlo con amore e secondo le intenzioni della Madonna. Ivanka non mi ha detto così, ma siccome al gruppo di Ivan la Madonna domanda sempre il mercoledì che tut­te le cose, anche le più piccole, vengano fatte secondo le intenzioni della Madonna, io penso che la Madonna domandi così anche a Ivanka.

Marija, Ivan e Jakov hanno le apparizioni ordinarie senza un compi­to o dovere speciale come Vicka o Ivanka. Pregano, raccomandano sempre i pellegrini, domandano la benedizione degli oggetti, prega­no di nuovo e, tramite Marija, la Madonna dà i messaggi ogni gio­vedì.

Abbiamo chiuso la cappellina anche per i pellegrini. Ci sono molti motivi: il primo e più importante è la vita spirituale dei veggenti. I veggenti devono essere guidati nelle preghiere e noi non abbiamo nessun altro tempo e nessun altro spazio che questo dalle cinque al­le sei per prepararci all'apparizione. Io ho guidato un giorno un riti­ro con i veggenti in gennaio e ho spiegato molte cose anche della fe­de, della preghiera, perché vedere la Madonna non significa essere in una scuola di teologia o di preghiera. Questo è un impulso per lo­ro. Essi devono essere guidati come tutti. Una volta mi hanno detto che quando la cappellina è piena, quando entrando si fotografa e du­rante l'apparizione si fotografa, restavano qualche volta proprio vuo­ti. Io ho detto che questo succede ugualmente quando non ci si pre­para per la comunione, quando si prende la comunione e si va via. Abbiamo parlato su come fare per queste cose e abbiamo deciso di fare così. I veggenti non avevano nessun tempo sicuro per poter pre­gare. Ogni tanto li cercava qualcuno o nella sacrestia, o in casa no­stra o nelle loro case e per questa situazione erano proprio in perico­lo per la loro vita spirituale. Se non si prega, non importa guardare. Io dico tante volte che Giuda ha guardato tutto quello che ha fatto Gesù e ha sentito tutte le cose. A cosa è servito? Un altro motivo per chiudere la cappellina è stato che la Madonna ha detto di non foto­grafare. Ma tante volte quelli che erano nella cappellina non obbedi­vano e hanno fotografato, tante volte, ed io non ero contento perché la Madonna ha annunciato alcune volte: «In questo momento si deve pregare». Bene, allora, proviamo a pregare.

Un altro motivo era questo: ogni giorno erano tanti quelli che vole­vano entrare; se ne lasciavo entrare trenta, altri trenta erano arrab­biati o erano delusi. Durante il Rosario si girava sempre, si guardava, si bussava, non si poteva pregare. Noi abbiamo proprio pregato per come fare le cose. Tutta la nostra comunità era sotto pressione per questa cosa.

La Madonna ha detto anche una volta: «Io sono vicina a tutti».

La Madonna ha detto anche che per lei non esistono mura. E adesso assistiamo tutti nella chiesa (un po' nel silenzio, un'Ave Maria, can­tare e restare nella chiesa) e riceveremo delle grazie in più. È un guadagno in molte e molte direzioni: per i veggenti, per la preghiera nella chiesa e anche per l'inizio della Messa, per non arrabbiarsi. Inoltre, non è mai successo che la Madonna fosse apparsa nella cap­pellina due volte*.

E guardate, anche questo è un argomento per me. Ieri abbiamo avu­to otto minuti la Madonna con noi: una grazia molto grande.

Nel messaggio del 14 febbraio ha detto: «Si deve pregare la preghie­ra familiare e si deve leggere la Bibbia ». Io non conosco molti mes­saggi dove la Madonna dice «si deve». La Madonna offre sempre con amore tutto, invita. E nel messaggio ha detto così. Poi ha detto: «Io ho parlato molto, voi non avete accettato, io vi dico per l'ultima volta: voi potete rinnovarvi in questa Quaresima. Se non lo fate io non desidero più parlare». Si deve capire in questo modo: la Madon­na si offre come la Mamma e bussa e parla dicendo: se voi non apri­te, io non voglio forzarvi, non voglio più parlare.

Tramite Jelena poi ha detto: «Io non parlo di questo per la mia sal­vezza, io sono salvata, ma per voi parlo e voglio che siate salvati».

Ho detto oggi a Jelena: « Guarda Jelena, mi sembra un po' strano che la Madonna parli così negativamente ». Jelena ha detto la sua impressione su questa cosa. Ha detto che per la Madonna è molto difficile criticare, ma tante volte deve criticare perché noi cerchiamo la critica. Chi cerca la critica? Chi non vuole ascoltare. Per esempio nella famiglia se un bambino non vuole ascoltare dopo alcune volte riceve la critica. Chi ha voluto la critica? La mamma o il bambino? Il bambino.

La piccola Jelena di 12 anni spiega allora in questo senso come capi­re questa critica della Madonna. Ha detto che la Madonna aspetta, è paziente e non perde la pazienza con noi. La Madonna prima del Na­tale all'inizio dell'Avvento ha detto: «Voi non sapete ancora amare. Sono la vostra Madre e sono venuta ad insegnarvi l'amore».

Vi ho detto: questa cosa ci deve muovere più che una ammonizione davanti alla catastrofe. La più grande catastrofe è quella di non ama­re, di non sapere amare piuttosto che una catastrofe materiale. Ma noi qualche volta ci comportiamo come i bambini che reagiscono solo alle ammonizioni; è meglio reagire all'amore, all'invito.

Tramite Ivan la Madonna guida un gruppo e domanda da questo gruppo dall'inizio della Quaresima molta preghiera, sopratutto la meditazione della passione del Signore. Ha detto fino al 10 marzo di meditare la passione e dal 10 fino al 31 marzo di meditare le piaghe del Signore, sopratutto la piaga del Cuore che è quella più dolorosa. Sette giorni prima della Pasqua, per la settimana santa, dirà qualche altra cosa. Ha detto di avere sempre davanti la Croce. Jelena mi ha detto stamattina che la Madonna ha proposto come possiamo fare la Via Crucis: pregare bene e meditare. E poi ha detto di portare le co­se che possono proprio essere motivo per vivere più profondamente questa passione. Ha detto, per esempio, di portare non solo la croce, ma anche i chiodi, l'aceto. Allora anche un lenzuolo, una corona di spine, cioè questi simboli che possono stimolare.

(P Slavko Barbarie - 25 febbraio 1985)



« Oggi e la festa della Madre di bontà, di amore e di misericordia », e ci ha dato la benedizione

Incontro due tipi di pellegrini, un tipo di pellegrini che vogliono sen­tire delle notizie, degli argomenti pro e contro. Poi c'è un altro tipo di pellegrini i quali vogliono andare avanti, vogliono approfondire i messaggi.

Possiamo partire proprio da questa divisione dei pellegrini: certi vo­gliono delle notizie e altri vogliono andare nella profondità.

Mi pare di perdere tempo a parlare delle notizie e degli argomenti per coloro che sono già venuti ed hanno dichiarato di aver sentito la fede dentro di loro. Veramente vuol dire perdere tempo, tornare sempre indietro...

Se io ho scoperto Dio sulla mia strada non ho più da discutere, se sono confermato sulla mia strada, se ho scoperto più profondamen­te il Vangelo e il Vangelo mi parla, mi sento più vicino a Dio, non ho nulla da discutere. Ho solo da correre avanti per approfondire la vita spirituale.

Ora vedete, negli ultimi tempi, seguendo i messaggi della Madonna abbiamo visto che la gente non conosce i messaggi. La gente che sta lontano conosce i messaggi: la pace, la preghiera, il digiuno, la vita sacramentale, però non conosce che cosa vuol dire la pace, non conosce un cammino concreto.

Per questo io voglio ricordarvi alcuni messaggi, non posso citarli a memoria, ma posso dire il contenuto e sottolineare gli aspetti che la Madonna ci diceva.

Io ho fatto una domanda all'inizio della Quaresima, per regolarmi nella Quaresima a guidare il gruppo. Parlavo del digiuno e della pe­nitenza ed è venuta una risposta proprio non diretta. La Madonna ha detto: «Vivete onestamente, sinceramente, nell'umiltà e nell'amore. Questa strada porterà a me».

Capite questo aspetto della penitenza, l'aspetto interiore, se volete trovare lo spirito della Madonna: l'umiltà, l'amore, la sincerità e la preghiera. E se voi volete approfondire tutti questi messaggi muove­tevi su questa strada: umiltà, sincerità, onestà, amore vicendevole e amore verso Dio, sono proprio gli atteggiamenti di base.

Ora se volete approfondire questi aspetti, questi atteggiamenti, do­vete vivere un silenzio interiore. Senza il silenzio interiore non pote­te approfondire questi aspetti.

Abbiamo scoperto come si va sempre più avanti nella vita spirituale: ci vuole un sottile silenzio, proprio per palpare i messaggi, per tro­varli nei sentimenti anche più profondi, nei pensieri, ed entrare in una libertà interiore proprio dove noi possiamo palpare l'umiltà, l'a­more ed essere liberi totalmente. Come noi progrediamo su questo cammino, nello stesso tempo questo silenzio progredisce con noi, perché si avvicina sempre più al nostro livello.

Perciò la Madonna ci guida sempre, per entrare in questo silenzio come in una libertà totale dove noi possiamo essere liberi nella pre­ghiera, andare, non permettere a Satana di mettersi dentro.

Quando la Madonna ci diceva di queste tentazioni di Satana (e ne ha parlato per un mese e mezzo), ci avvertiva sulle tentazioni e sulle prove che ci sono state, sulle prove forti per certe persone, anche per tutta la Parrocchia, ma ci ha dato le armi dicendo: la preghiera fervida, l'umiltà, l'amore vicendevole non permetterà a Satana di av­vicinarsi a voi.

Ora guardate, è una cura preventiva per così dire, vivere l'umiltà, l'a­more vicendevole, la preghiera fervida perché Satana non si avvici­ni, ed è molto importante.

Se voi camminate su questa strada verso la profondità è sempre per scoprire i colori nuovi dell'umiltà, della sincerità, di questi atteggia­menti fondamentali, allora Satana non può avvicinarvi, non può farvi nulla, può girarvi attorno come ha girato attorno a Gesù Cristo, ma Gesù Cristo lo ha mandato via: va via perché non sei interessante per me, io vivo un'altra realtà, non puoi entrare. E proprio quell'at­teggiamento di Gesù Cristo nella prova ci mostra la strada, come praticare la Quaresima, questa quaresima interiore.

Gesù ha amato Dio oltre il pane quotidiano perché ha vissuto la Pa­rola divina. Allora per Gesù vivere Dio è più importante che mangia­re il pane dopo quaranta giorni di digiuno. Vedete com'era forte, ra­dicato in Dio!

In altre tentazioni dove Satana gli offriva di saltare dal Tempio, cioé per divertimento, Gesù non vuole accettare questo perché si sente confermato in Dio, gode di Dio e allora per lui non servono i pro­grammi di svago, di divertimento.

La terza tentazione: tutti gli uomini vogliono diventare potenti, forti, ma Gesù non vuole. Egli obbedisce soltanto al Padre e si sottomette anche quando Satana gli offre tutto il mondo. Egli non accetta nulla. Vedete come Gesù è radicato in Dio.

Quando la persona è radicata in Dio allora Satana non può fare nul­la.

A questo proposito abbiamo un esempio a Medjugorje proprio per confermare quello che la Madonna ci diceva.

Un giorno ad un sottogruppo * la Madonna disse: «Domani seguite il mio messaggio. Domani tutto quello che avviene accettatelo con amore. Anche tutte le contrarietà. Tutto accettate con amore e la vo­stra giornata domani sia la giornata dell'amore».

Allora hanno cercato di fare tutto con amore: lo studio, il lavoro, an­che le difficoltà. E quando è arrivata la sera, la Madonna è apparsa a Jelena e ha detto sorridendo: « Cari figli, voi non sapete come Satana oggi è fuggito da voi» .

Quando siamo pieni del contenuto della Grazia, quando amiamo e non si può amare senza umiltà, senza sincerità, senza onestà, quan­do noi viviamo questa realtà allora Satana non può avvicinarsi.

Per progredire nella vita spirituale bisogna entrare in un silenzio sottile, proprio per scoprire come posso camminare questa giornata e di sera per scoprire dove mi sono fermato.

Quello che mi ha inciso molto nel cuore nelle ultime settimane è la benedizione della Madonna.

In modo particolare ricordo la benedizione del 29 dicembre 1984. Era la giornata dell'anniversario delle apparizioni a Jelena. Noi non ci pensavamo, però la Madonna ha detto di pregare in modo partico­lare la preghiera alla Madre di bontà, di misericordia e di amore. Di sera ha detto: «Oggi è la festa della Madre di bontà, di misericordia e di amore» e ci ha dato la benedizione.

E ha detto: « Fino adesso non l'ho data a nessuno » ed io so che l'inte­ro gruppo si sentiva fortemente cambiato.

* Il gruppo di preghiera è suddiviso in alcuni sottogruppi.

Io me ne ricordo. Sono venuto stanco e con tanti problemi e sono tornato a casa risuscitato.

Ho scoperto come agisce la benedizione, come agisce la grazia. Dopo però abbiamo scoperto come perdiamo facilmente la grazia. La Madonna poi, quando ci dava la benedizione, diceva: «Accettate­la, non lasciatela come prima ». Abbiamo scoperto che si perde facil­mente, si può perdere.

Ecco, vedete, noi entriamo in un atteggiamento di un profondo re­spiro spirituale dopo una buona confessione e dobbiamo prolungar­lo, continuarlo... Mentre, dopo una giornata, noi riconosciamo che siamo fuori strada! Vedete come si deve vivere interiormente... In un messaggio attraverso Jelena disse: «Io posso darvi la mia benedizio­ne però non posso darvela se voi non la volete». Ho capito che noi possiamo ricevere la Grazia e Dio è pronto a darcela se noi siamo pronti ad accettarla nel senso di portarla con noi, di viverla, di prati­carla.

L'atteggiamento per accettare il dono è la gioia, nel senso del ringra­ziamento, del pensare: dove metto questo bel regalo? Cosa faccio con questo denaro? È un progetto da fare.

Ora, quando noi riceviamo la grazia, la benedizione, noi dobbiamo accettarla come una perla preziosa, proteggerla, custodirla, realiz­zarla. E questo è il senso di accettare una grazia.

Se noi siamo pronti ad accettarla così, allora ne abbiamo quanta ne vogliamo perché Dio è aperto a noi.

In un altro messaggio all'inizio della Quaresima, attraverso Jelena, mentre io facevo diverse domande le risposte erano: «Amate, ama­te, amate. Gesù facilmente muove la gente se voi amate».

Poi è venuto un messaggio che mi è rimasto nel cuore, con tutti i problemi che si pongono nella Chiesa attorno a Medjugorje, con tut­te le discussioni, con tanti argomenti portati e non convincenti, la Madonna disse: «Guarda in questo momento io sono in ogni famiglia perché amo. Fate anche voi questo. Così si cambia il mondo ».

Vedete dove ci porta? Ci porta al fondo della vita spirituale: il mondo si cambia soltanto con l'amore, non con gli argomenti.

La Madonna disse: «Io sono presente in ogni famiglia», così noi pos­siamo essere presenti in ogni persona, in ogni creatura se amiamo e se viviamo questa realtà di apertura totale a Dio.

Ora vedete come possiamo influire su tutte le creature, possiamo cambiare.

Non possiamo raggiungere una persona importante nella Chiesa per portare degli argomenti forti, umani, ma possiamo amare. Que­sto è molto importante.

Nessuna persona può dirvi in concreto quello che voi farete.

Dovete provare nella vostra anima, nel vostro gruppo quello che avete sentito adesso; scambiare nel gruppo le vostre esperienze, pal­pare nelle vostre anime questa realtà nella preghiera.

Per me un elemento forte che ho sentito, nell'ultimo sabato, mentre la Madonna parlava al gruppo di come si devono vivere i misteri do­lorosi durante la Quaresima, è questo: la riflessione, una riflessione nel senso che io scopro dentro di me una strada concreta che devo fare.

Io ho capito: in quanto sono capace di riflettere nella preghiera, pre­gare ogni Padre Nostro, ogni Ave Maria, con un calore nuovo, con una riflessione nuova, io cammino.

Se non scopro questi aspetti nuovi nella preghiera io non posso avanzare nella vita spirituale, il mio Padre Nostro è fermo. È valido, però io non cammino avanti, non approfondisco la mia vita spiritua­le.

Vedete che siamo portati nella preghiera alla riflessione. Spero ab­biate capito che non si può pregare il Rosario senza la riflessione dei misteri, che questa riflessione interiore è migliore, che la nostra pre­ghiera, il nostro progetto spirituale è migliore...

(P Tomislav Vlasié - 2 marzo 1985)



« Pregate perché tutte le prove che vengono da Satana fini­scano alla gloria del Signore »

La Madonna appare ancora ogni giorno a tutti i veggenti.

La situazione dei veggenti: a Ivanka racconta ancora i problemi della Chiesa e del mondo ogni sera, ma non può dire niente.

A Ivanka la Madonna ha domandato di consacrarsi a Lei per sei me­si. Ivanka non può rivelarmi nulla, ma ho domandato « Che cosa si­gnifica per te questa richiesta? ». Ha detto: « Consacrare tutto, tutto per la Madonna per sei mesi ».

Dal gruppo che prega con Ivan domanda di consacrarle un giorno: il mercoledì. Ha detto: «Anche le cose più piccole consacratele a me, al­la mia missione».

A Vicka la Madonna racconta ancora la sua vita di Nazareth, ma non può ancora dire niente, scrive tutto e un giorno potrà darlo per la pubblicazione: aspettiamo questo giorno, ma non sappiamo quando verrà. Non è molto importante quando verrà: è importante che un giorno conosceremo la vita della Madonna.

Jacov, Marija e Ivan pregano con la Madonna, raccomandano sem­pre tutti i pellegrini, gli ammalati.

Il messaggio generale è questo: la Madonna è con noi. Questa è la cosa più importante perché, per esempio, ogni giovedì la Madonna dice un messaggio per noi.

Ha cominciato l'anno scorso all'inizio della Quaresima e voleva che il giovedì diventasse il giorno della Parrocchia. Allora dice il mes­saggio solo un giorno alla settimana e tante volte quando qualcuno domanda: « Cosa ha detto la Madonna? » io dico: « Non ha detto nien­te» perché i veggenti possono dirci i messaggi solo al giovedì, ma io dico che la Madonna parla a noi un giorno, il giovedì, ma tutte le se­re c'è il messaggio, perché la Madonna viene, è con noi. Un'altra co­sa. La Madonna domanda la pace, la preghiera, il digiuno, la confes­sione mensile per poter andare verso Gesù.

Così tutti gli altri messaggi ricevono una forza speciale da questo messaggio generale «La Madonna è con noi».

E questo è il nuovo spirito della preghiera, il nuovo spirito della pe­nitenza, il nuovo spirito anche dell'amore e della riconciliazione. Il contenuto dei messaggi prima di Natale, nel tempo di Avvento, si può riassumere con queste parole: «Non sapete ancora amare. Sono la vostra Madre, sono venuta ad insegnarvi l'amore». Un programma per tutta la vita.

Io credo che questa parola deve proprio scuoterci e muoverci e pos­siamo un po' domandare: a che cosa reagiamo di più? Se la Madon­na dice che non sapete ancora amare o se dice che verranno le cata­strofi? Se ci muove più facilmente « verranno le catastrofi » siamo an­cora al livello dei bambini di due, tre o quattro anni che reagiscono solo quando la mamma dice così. Noi uomini maturi, uomini e cri­stiani dobbiamo reagire di più, più presto a questo invito: «Non sape­te ancora amare». È la critica più profonda del nostro comportamen­to se « non sappiamo amare », perché con l'amore tutto diventa un tesoro per il cielo anche per gli altri, senza l'amore tutto è distrutto. Senza amore non vale la preghiera, senza amore non vale niente; al­lora dobbiamo imparare ad amare per noi stessi, per gli altri, per Dio.

Nell'ultimo messaggio la Madonna ha detto: « Cari figli, vi invito a vivere la prossima settimana le parole: io amo Dio. Cari figli, con l'a­more riceverete tutto, anche le cose che pensate impossibili. Il Signore vuole che voi apparteniate a Lui totalmente: anch'io lo desidero». Guardate: la Madonna è una Mamma che ama tutti, e, tutte le opere, tutte le parole, tutto quello che fate deve essere sotto questa parola: io amo Dio. E io dico: ogni sera domandate alla vostra coscienza se le opere della giornata sono state sotto questa parola. Allora si può dire che il programma del quarto anno è questo: amare.

Lasciarsi insegnare e imparare l'amore.

Dopo il Natale, tutto gennaio parlava molto su Satana. Ha detto: «At­tacca, si arrabbia, vuole distruggere tutto ». Ultimamente in un mes­saggio parlando di Satana ha detto: «Non c'è bisogno di aver paura di Satana, si può disarmarlo facilmente, con la preghiera ardente e con l'amore».

Con queste due cose Satana si disarma.

Ha detto un'altra cosa molto importante: «Pregate perché tutti i piani, tutte le cose che vengono da Satana finiscano alla gloria del Signore».

Allora questa è una grande chance per tutti noi: che tutte le prove fi­niscano per la gloria del Signore.

In febbraio avevamo tante difficoltà e, vi dico, non sono passate, ven­gono ancora alcune prove e noi che siamo qui, adesso, diciamo per la Provvidenza. Noi dobbiamo imparare l'amore prima che vengano altre prove. La Regina della Pace è un'opera di Dio, non può fare un'altra via che la via di Gesù Cristo. Aspettare un trionfo come lo hanno aspettato i farisei - e hanno avuto lo scandalo perché Gesù muore sulla croce - è una strada falsa. Voglio dire: tutte le difficoltà sono difficoltà, ma sono una grazia per noi. Non è facile, ma sono una grazia, una cosa un po' dura per noi tutti, ma è così. Vi dico per esempio questa cosa: quando ritornerete e di nuovo leggerete di qualche attacco dovete sapere che senza problemi non si va avanti. Peccato che è così, ma è così e non dobbiamo inquietarci. Vi dico: attenzione non discutere chi attacca perché siamo vicini al giudica­re. Io vi dico apertamente: per me non è importante se un decreto dirà che le apparizioni sono autentiche o no, o come avviene l'appa­rizione. Queste cose non sono importanti, se preghiamo. Abbiamo Lourdes approvata, abbiamo Fatima approvata, abbiamo il Vangelo approvato: è approvato il Vangelo e socialmente cosa siamo diventa­ti? Allora la Madonna non è venuta per fare discussioni sulle appari­zioni: è venuta ad invitarci.

Allora vi prego, non lasciatevi portare dalle discussioni, pregate. La Madonna vuole questo anche da me. Se facciamo discussioni, se ci arrabbiamo, cominceremo a giudicare e la Madonna non è venuta per queste cose.

Vi voglio invitare solo alla preghiera, soprattutto nella prossima set­timana, perché c'è una nuova riunione della Commissione. Che cosa faranno non lo so. Io dico che la Madonna guida tutto. Io non ho paura perché ho deciso di andare con Gesù, anche prima delle appa­rizioni. Andare con Gesù si va tramite le difficoltà, tramite i proble­mi, allora, quando si viene qui, si deve cercare la fede, ma la fede di Abramo, come nell'introduzione della Messa. La fede di Abramo che vede di più di quanto non si guardi con gli occhi dell'uomo: prendere il figlio, portarlo sulla collina e volerlo uccidere. Cose da matti, ma nella fede è un'altra cosa: è un atto di obbedienza che diventa la salvezza. Con questa fede si deve pregare. Per noi uomini è una cosa matta accettare la Croce, ma agli occhi di Gesù, nella vita di Gesù è un'altra cosa: è una sapienza che viene da Dio. Allora la nostra fede non ci toglie dal mondo, dalle difficoltà, dai problemi, ci aiuta ad andare come la luce nelle tenebre. Andiamo avanti come Abramo: pregate in questo senso che la vostra fede diventi più che un ragionamento umano. E io vedo che molti dicono: io credo! Si può forse dire: « Io ho la mia ragione, la mia testa vede tutto »? Non è possibile. Pregate per questa fede che può diventare un po' più che un ragionamento, più che la matematica con Dio.

Abramo è un esempio di come si deve fare: lasciarsi guidare e vede­re sempre un po' di più quando viene la difficoltà, quando viene la croce, quando vengono le malattie...

Senza questa fede che vede un po' di più, tutto nel mondo è tetro; tutti siamo pazzi, se non esiste questa fede.

E per questa ragione anche il digiuno e la preghiera aiutano a purifi­carci, ad aver più fede.

(P Slavko Barbarie - 2 marzo 1985)



Dobbiamo entrare nella preghiera prima di pregare

Di Medjugode io posso parlare poco adesso. E Slavko vi darà delle informazioni precise. Io posso dare qualche riflessione e quello che io ho toccato. È difficile parlare adesso a voi, alle persone che ven­gono per la prima volta e alle persone le quali vogliono andare nella profondità. Una maggioranza dei pellegrini, e, anche coloro che so­no venuti a Medjugorje, conoscono i messaggi: la pace, la conversio­ne, il digiuno, la vita sacramentale. Ma questo diventa soltanto una frase se non si conosce il cammino di tutto questo.

Posso dire che pochi, pochissimi conoscono i messaggi che ci por­tano nella profondità. Soltanto le persone che vivono da vicino Medjugorje, veramente da vicino, col cuore, possono seguire i mes­saggi. Perciò io dicevo ai pellegrini: noi a Medjugorje viviamo la pa­ce e la gente attorno a Medjugorje discute.

Il momento caratteristico adesso è un cammino a livello ecclesiale­gerarchico e l'altro cammino più profondo.

Voi sapete a livello gerarchico che cosa sta succedendo: conoscete meglio di me. Conoscete le cose. Non c'è bisogno di ripeterle.

Ma io voglio sottolineare soltanto quello che sta succedendo a livel­lo spirituale. Almeno quello che io ho vissuto.

Prima di tutto abbiamo sperimentato la presenza del maligno. Durante due mesi siamo stati tante volte preavvertiti dalla Madonna del lavoro di Satana.

Già all'inizio dell'anno ci ha detto: «Satana lavora di nascosto. State attenti» e poi ci dava dei mezzi necessari per vincerlo, per allonta­narlo. Così, prima di ogni prova, ci avvertiva, ci diceva delle cose. Quando si tratta di questa esperienza non si tratta soltanto di una idea, ma veramente abbiamo conosciuto Satana come una prova pre­sente, un essere presente. E in questo modo diverse persone sono state turbate, tentate.

Per esempio, in modo particolare, alcuni prima di avvicinarsi ai Sa­cramenti hanno avuto delle tentazioni forti di sputare, di bestemmia­re Gesù, ecc.

Poi diverse persone sono state attaccate, proprio in modo fisico so­no state provate.

Di questo parlo perché anch'io ho avuto delle prove di cui posso par­lare personalmente, come una esperienza di incontro con Satana, il quale agisce in luogo per impedire il lavoro che si fa.

Per noi qua queste tentazioni sono un fatto positivo, perché Satana è turbato e vuole attaccare.

Secondo me, come andiamo sempre più profondamente nella Chie­sa, In un cammino di conversione, queste prove sono sempre più forti.

Però le persone che camminano su questo cammino sono anch'esse più forti per vincerlo.

A questo proposito abbiamo ricevuto dei messaggi concreti come prendere posizione di fronte a Satana. Una volta la Madonna ci dis­se: «La preghiera fervida, l'umiltà e l'amore vicendevole non permet­teranno a Satana di avvicinarvi» .

Allora se voi vivete la preghiera forte, con umiltà e con amore, Sata­na non può neanche avvicinarvi.

In questo messaggio, la Madonna ci dice come dobbiamo compor­tarci e la strada che ci porta alla pace.

All'inizio della Quaresima mi è piaciuto il messaggio. Io ho fatto di­verse domande. Tra l'altro la domanda per il digiuno. Ma la risposta era diversa. La Madonna disse più o meno questo: «L'onestà, l'amo­re, l'umiltà e la sincerità vi porteranno a me».

Vedete che ha sottolineato il valore interiore della vita spirituale e anche del digiuno.

Quando ho fatto una domanda a proposito di tante discussioni e di tante cose che si scrivono attorno a Medjugorje: che cosa fare? Sem­pre ripeteva: «Guardate: io adesso sto in ogni famiglia, in ogni casa. Sto dappertutto perché amo. Fate così anche voi. Il mondo vive dell'a­more».

Allora voi vedete: quando noi scendiamo a questo livello dell'amore e facciamo tutte le cose con amore siamo capaci di muovere tutte le persone oltre quello che gli studiosi devono fare, ma anche loro pos­sono essere mossi da questo amore che i semplici vivono. Allora ve­dete che in questo cammino che la Madonna fa in particolare con la Parrocchia, e in particolare con i gruppi di preghiera, questi mes­saggi diventano una realtà nelle persone.

E lungo il cammino del gruppo noi abbiamo scoperto la profondità di questi messaggi. Come si va avanti nella vita spirituale vengono dei messaggi fini fini che si capiscono soltanto se c'è silenzio profon­do, se c'è pace profondissima.

Per aiutarvi in questo cammino vi dirò soltanto quello che la Madon­na ci disse nel gruppo l'ultimo sabato.

Ci ha fatto ripetere una canzone tre volte. Ci ha detto: «Scusate per­ché vi faccio ripetere, ma voglio che voi cantiate con il cuore. Vera­mente dovete fare tutto con il cuore».

E dopo ci ha insegnato, ci ha fatto conoscere questo: le persone all'i­nizio della preghiera devono essere pronte per la preghiera.

Molte persone pregano molto e sempre sono all'inizio, non si muo­vono in avanti. Allora per cominciare a pregare bisogna fare di tutto, cioè prepararsi in questo senso: se ci sono dei peccati bisogna to­glierli, altrimenti non puoi entrare. Se ci sono delle preoccupazioni bisogna consegnarle a Gesù.

Proprio in quella sera ci disse: «Togliete le giacchette, qui fa caldo. Ricordatevi quello che Gesù ha detto: ‘anche se prenderete il veleno non vi farà male’. Abbiate fede, dovete essere abbandonati a Dio ». Ma tutto questo era un cammino per la preparazione alla preghiera.

«Non dovete preoccuparvi durante la preghiera dei vostri peccati; i peccati devono stare dietro»: cioé i peccati devono essere allontanati all'inizio della preghiera. Voi dovete entrare nella preghiera senza portare dei pesi: bisogna scaricarli, così che voi possiate entrare nel­la preghiera.

Pregando il Rosario di Gesù Cristo abbiamo pregato diversi misteri e ci insegnava. Alla fine l'ha interrotto e ha detto: «Bravi, adesso an­date a pregare». Perché si vede... tutti noi possiamo scoprire questo messaggio dentro la nostra pratica quotidiana: preghiamo preghie­re, però siamo sempre all'inizio. Non c'è un cambiamento. La pre­ghiera finisce e noi siamo uguali.

In un messaggio all'inizio della Quaresima, il primo sabato dopo le Ceneri, la Madonna disse: «Ecco, voi potete ricevere una grazia in un attimo, in un mese, in dieci anni: dipende da voi. Non ho bisogno di cento, di duecento Padre Nostro: è meglio pregarne uno, ma pregare per trovare Dio ».

Questi messaggi ci portano nella profondità.

Non dice che non c'è bisogno di pregare molto, ma vuol sottolineare la qualità della preghiera. E veramente dobbiamo entrare nella pre­ghiera prima di pregare, dobbiamo entrare in ogni lavoro prima di cominciare a lavorare.

E a questo proposito ho visto che io non posso celebrare la Messa senza questa preparazione. Non mi sento proprio. E ogni giorno ve­do che per la preparazione della Messa bisogna fare un lavoro abba­stanza forte perché io possa essere insieme con Gesù.

(P Tomislav Vlasic - 9 marzo 1985)



« Ma perché voi pregate? Per stare con Dio, per sentire Dio dentro di voi ».

Anzitutto vi saluto. Benvenuti. Mi dispiace sempre quando non pos­so ricevere le persone, sia individualmente sia in gruppo. Ho un do­lore veramente nel cuore perché i messaggi sono dati per il mondo, ma non sono portati alla gente.

A proposito di questo posso dirvi che a Medjugode sono dati molti messaggi attraverso i veggenti; in modo particolare molti messaggi per la crescita spirituale attraverso Jelena e Marijana, ma non sono portati al mondo.

Io vi dirò qualche cosa dal mio punto di vista poiché voi sentirete a Medjugode da P Slavko le ultime notizie. Egli segue i veggenti e tut­to quello che sta succedendo ogni giorno. E lui che può darvi le no­tizie.

Io faccio una riflessione con voi, per dirvi, prima di tutto, quello che vedo che adesso sta succedendo a Medjugorje.

Guardo non soltanto Medjugode ma guardo anche i pellegrini. lonta­ni e ho visto già certi problemi.

Uno dei problemi è il moltiplicarsi dei libri di Medjugorje di diversi autori. Per me è un pericolo, perché si fanno diverse produzioni di libri. Noi invece dobbiamo andare sulla strada della crescita spiritua­le: diventare santi, cioè non produrre i libri, non scrivere, ma vivere i messaggi e portare i messaggi vivi. Ciascuno di noi deve essere an­zitutto un messaggio vivo.

C'è il pericolo di correre per cercare di scrivere dei libri nuovi, ma sempre più o meno uguali. Si perdono le forze e ho paura che molti portino così il movimento nato a Medjugode in superficie. Ho avuto delle esperienze di molti movimenti che si sono bloccati quando so­no usciti in superficie, quando si occupavano delle cose superficiali. Ogni movimento invece andava avanti se dentro ogni movimento c'era invece un santo. Dobbiamo allora orientarci a vivere la dinami­ca dei messaggi.

Io vedo un altro pericolo: c'è sempre gente che domanda: «Adesso cosa avviene? Le apparizioni sono finite? Cosa facciamo adesso? ». Quando noi siamo fermi è Satana che ha fatto il suo lavoro. Un cri­stiano non deve essere mai fermo: se volete capirlo leggete il Vange­lo di ieri dove Gesù dice: «Non vi giudicherò io ma vi giudicherà Mosè ». D'altra parte se noi abbiamo vissuto quello che dice il sacer­dote, quello che dice la Sacra Scrittura, quello che dicono le regole, noi siamo in grado di capire anche quello che dice la Madonna ades­so. Se noi non abbiamo fatto questo lavoro precedente, come dice Gesù: « Mosè vi giudicherà. Mosè è il vostro giudice davanti al trono di Dio ».

Ora vedete, noi dobbiamo muoverci sempre su questo livello e nello stesso tempo quando ci muoviamo su questo livello siamo capaci di giudicare le cose, perché noi non andiamo sul livello del razionale soltanto, ma sul livello della fede. La fede, come la luce interiore, il­lumina il cuore, perché per la fede non sono sufficienti gli argomen­ti razionali. Noi non possiamo capire perché Dio ha permesso che suo Figlio fosse crocifisso. Non possiamo capire come può essere la vita nel deserto e perciò gli ebrei avevano ragione di mormorare contro Dio. È una cosa naturale.

Dio fa la propria strada, ma coloro che hanno avuto il cuore aperto e la luce interiore hanno seguito questa strada. Chi può capire razio­nalmente che una Vergine possa concepire senza marito? Questo non si spiega a livello razionale, ma a livello della fede.

Se noi cerchiamo di essere illuminati a livello della fede, se questa luce aumenta dentro di noi, noi siamo sempre in grado di cammina­re, di proseguire.

Se leggiamo il brano della seconda epistola di S. Pietro (nel primo capitolo) vediamo come S. Pietro progredisce e come dobbiamo avanzare. Prima di tutto, dice, dovete essere onesti, poi aggiungere la conoscenza della fede, poi sviluppare la pietà. Finalmente, dice, al­lora non rimarrete né senza l'amore né senza la conoscenza.

Allora, se noi progrediamo facendo tutto quello che dobbiamo fare, i messaggi si aprono e noi possiamo capire le cose.

Su Medjugorje voglio soltanto dirvi certe cose che sono importanti per me, perché possiate entrare nel clima di Medjugorje.

Ieri sono venuti due uomini che ogni tanto vanno a Medjugorje e di­cono: «Vado a Medjugorje, perché torno nuovo. Io non so, ma mi sento felice quando sono li ». E l'altro dice: « Lì come in nessun altro luogo predicano i sacerdoti ».

Ora, questo non vuol dire che i sacerdoti li sono più bravi, ma che lì c'è una grazia speciale. E questa grazia può essere accettata, raccol­ta soltanto a livello della fede, non tanto facendo diversi discorsi ra­zionali, ma praticando la fede, la vera confessione, la vera comunio­ne, la vera preghiera.

Se noi entriamo nella preghiera in senso religioso, nel senso della fede possiamo accogliere questi messaggi come una grazia speciale. La caratteristica delle apparizioni di Medjugorje adesso è che le ap­parizioni continuano ancora attraverso i veggenti.

Non ho notizie a proposito di Mirjana, su che cosa è successo il 18 marzo per il suo compleanno. So soltanto che ha avuto l'apparizione per il Natale 1984, ma non l'abbiamo vista dopo.

Tutti gli altri veggenti hanno le apparizioni quotidiane. L'essenziale è che la Madonna attraverso i messaggi spinge sempre avanti la Par­rocchia e il mondo, chiama sempre alla conversione.

Su questo livello della chiamata è molto importante notare quello che la Madonna sta dicendo attraverso Jelena, perché attraverso Je­lena dà i messaggi al gruppo di preghiera, i messaggi per la crescita spirituale.

Può darsi che voi siate un po' turbati da questo che vi dico: una setti­mana fa quando sono stato nel gruppo di preghiera, la Madonna ci ha chiesto di essere uniti tre volte la settimana durante la Quaresi­ma. Quando ci siamo radunati ci disse: «Questa sera non pregherete il Rosario. Dovete ricominciare la prima classe della scuola ». E allora abbiamo cominciato la prima classe della preghiera. Ci ha insegnato a pregare il Padre Nostro, ed esercitare soltanto il Padre Nostro. La prima volta, per un'ora, abbiamo pregato soltanto il Padre Nostro. Poi ci ha fatto la domanda: «Ma perché voi pregate? Per stare con Dio, per sentire Dio dentro di voi. Dopo cinque minuti di preghiera deve succedere qualche cosa dentro di voi se la fate bene».

Allora abbiamo cominciato a vivere ogni parola e dopo abbiamo scambiato delle idee. Dopo una settimana abbiamo riflettuto e una persona ha detto: « Io ho cominciato in modo spontaneo già da un mese, ma ho avuto una difficoltà grossa a pronunciare le parole "ri­metti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori". Allora ho cominciato a dire ad alta voce nella mia camera: "perdono a questa persona". Ma non potevo fisicamente pronunciare queste parole. Dovevo esercitarmi per un mese intero per poter perdonare e per poter vivere questa parte della preghiera. Poi quando ho co­minciato a dire: "sia fatta la tua volontà" mi sono sentita così in diffi­coltà a pronunciare in ogni situazione "sia fatta la tua volontà" ».

Ecco, vedete che cosa si fa: non si fa niente di nuovo, ma la Madon­na vuole portarci nella profondità della preghiera, nella profondità della vita.

All'inizio della Quaresima disse: «Ma voi potete ricevere una grazia in un attimo, in dieci giorni, in dieci anni, in cento anni. Dipende da voi, dipende dalle disposizioni del vostro cuore».

In questo momento si vede benissimo che la Madonna vuole portar­ci nella preghiera ad incontrare Dio vivo. E da quell'incontro vivere, veramente vivere.

Abbiamo scoperto che molti cristiani pregano le preghiere, dicono molte preghiere e non sanno che cosa desiderano, non sanno che cosa vogliono.

Dopo questo esercizio abbiamo avuto tre altri incontri.

In ogni incontro la Madonna sottolineava questo esercizio del Padre Nostro e una volta disse: «Dovete capirmi, il Padre Nostro per voi de­ve essere una melodia continua». Dobbiamo sentirci figli di un Padre onnipotente, grande, per vivere questa realtà.

Adesso non vi ho detto tutto. Vi ho detto quello che la Madonna ci ha insegnato per praticare, per esercitare il Padre Nostro. Dall'altra parte quando ci fa esercitare una preghiera in questo modo, si apro­no gli occhi, come sono stati aperti agli apostoli dopo la Risurrezio­ne.

Per esempio, per noi sacerdoti si pone sempre di nuovo il problema: cosa predicare? Da quando faccio questo esercizio non ho questo problema.

Sulla Scrittura si aprono gli occhi, sul testo dell'Esodo e dei Numeri quando si tratta dell'Alleanza, quando Dio, per così dire, era arrab­biato con la gente, sapete che cosa è successo? Voleva sterminare la gente e disse a Mosè: « Faccio di te un popolo nuovo ». Mosè prega, ma sapete come prega? Non prega una preghiera, non dice delle preghiere a memoria, ma entra proprio nel cuore di Dio, e, per così dire, fa risorgere Dio.

Come quando noi vediamo una persona turbata e le diciamo: perché sei turbata? Ma vedi questo, vedi quello...

Così Mosè entrò nel Cuore di Dio e disse: «Tu sei buono, ricordati del tuo passato, delle tue promesse, della tua bontà».

L'ha fatto risuscitare, l'ha fatto cambiare. Guardate la rinuncia profonda da parte di Mosè. Quella gente era noiosa anche per lui. Ma quando Dio disse di voler sterminare quella gente Mosè disse: « Non questo, io voglio la conversione dei peccatori ».

Vedete che cosa vuol dire pregare: vuol dire rinunciare totalmente, rinunciare e vivere per gli altri, entrare ogni volta, quando preghia­mo, nel Cuore di Dio. Allontanare la rabbia, far risuscitare quella parte positiva del cuore divino, scaricarlo dall'ira. La preghiera è questo. Se noi entriamo nella preghiera, se veramente andiamo fino al cuore divino per scaricarlo dall'ira, per far risuscitare quello che c'è di positivo, allora preghiamo. Questa è la preghiera.

Ora noi dobbiamo vivere questo. Quando la Madonna dice: «prega­te, pregate», noi non dobbiamo soltanto dire le preghiere a memoria, ma sentire i peccatori attorno a noi e pregare, supplicare, ricordare tutte le promesse divine, tutte le promesse della Madonna, ricorda­re tutte le lacrime, tutti i martiri... Dentro di noi deve essere una persona nuova.

Anzitutto dobbiamo rimanere come Mosè sempre buoni, non come l'altra gente che è diventata infedele. Se vogliamo portare avanti i messaggi dobbiamo rimanere buoni in ogni situazione, anche brut­ta, bruttissima. Essere capaci di risvegliare il cuore divino.

(P Tomislav Vlasic - 22 marzo 1985)



« Io sono bella perché amo. Se volete essere belli, amate »

Vi spiego un po' la situazione con i veggenti: tutti e cinque hanno an­cora le apparizioni.

Mirjana ha avuto queste apparizioni per il suo compleanno, io ho parlato con Mirjana domenica scorsa 17, il giorno prima del suo compleanno: mi ha detto che a Natale ha avuto una apparizione di mezz'ora, e la Madonna ha detto che le parlerà, ma non la vedrà. Al­la fine di febbraio e domenica scorsa mi ha raccontato che la Ma­donna alle otto di sera le ha parlato forse per venti minuti di nuovo sui segreti, sugli increduli, sugli atei e ha pregato con Mirjana per questa intenzione. E in questo giorno, 28 febbraio, la Madonna le ha promesso di apparirle due volte: il giorno del compleanno e la festa di S. Giuseppe, cioè il giorno dopo. Allora il giorno dopo, mercoledì, le ho telefonato e mi ha detto che ci sono state le apparizioni, ma che non poteva dire di più per telefono Non può dire i dettagli, non può dire ancora queste date. In ogni modo si può dire che Mirjana ha un dovere speciale per gli increduli e la Madonna le dice sempre di pregare, pregare molto per gli atei, per i non credenti.

A Vicka la Madonna racconta ancora la storia della sua vita Vicka scrive tutto ogni sera, ma non si può controllare perché la Madonna ha detto di non mostrarla a nessuno finché non ha finito tutto. Anche a Ivanka la Madonna racconta i problemi della Chiesa, del mondo, ma ancora non può dire niente. Marija, Ivan e Jakov prega­no con la Madonna e la Madonna tramite Marija dà i messaggi. Adesso dico qualcosa sulla salute di Vicka: quando le si domanda come sta dice «benissimo». Ma questo si deve capire in questo mo­do: Vicka è malata, ma porta la sua sofferenza e malattia proprio con un abbandono totale e anche con gioia. E questo è, io credo, un messaggio molto importante per tutti noi. I veggenti hanno la loro sofferenza e la portano; per esempio Vicka non lascia a nessuno dei veggenti di domandare alla Madonna per la sua salute, ma accetta questa sua situazione, è abbandonata. Il vescovo Franic mi ha detto una volta che per lui un grande criterio di questa autenticità delle apparizioni è che i veggenti parlano della loro sofferenza come si parla della salute, perché soltanto il Signore può portare un uomo vi­cino alla Croce o alla Croce con l'amore, la pazienza e la gioia. Vicka ha una ciste tra il grande e il piccolo cervello e quando cam­bia il tempo, cade in uno stato non di coma, non so che cos'è, ma in ogni modo è in uno stato di non poter comunicare con nessuno, an­che per tre, quattro, dieci ore. Vicka è convinta che tutto questo l'ha dato la Madonna e allora io sono sicuro che Vicka ha accettato dalla Madonna una sofferenza, ma non si sa per quale motivo e lei non lo vuole dire.

La Madonna alla fine di gennaio (31 gennaio) ha detto un messag­gio dove ci ha chiamati tutti ad aprirci al Signore come si aprono i fiori in primavera, a desiderare il Signore come i fiori desiderano il sole.

Il 21 febbraio ha detto: «Cari figli, di giorno in giorno io vi invito alla preghiera, per rinnovare la vostra vita, ma se voi non volete seguirmi, io non dò più i messaggi. Ma in questa Quaresima potete rinnovarvi. Io vi invito». Questo messaggio era all'inizio della Quaresima.

Io personalmente ho avuto un po' di paura. Mi sono detto: se la Ma­donna non parla più, se non dice i messaggi, è una cosa triste. Il gio­vedì dopo (28 febbraio) ha parlato e ha detto un bel messaggio: « Ca­ri figli, io vi invito a vivere le parole: io amo Dio. Cari figli, con l'a­more potete ricevere tutto, anche le cose che vi sembrano impossibili. Il Signore vuole che voi apparteniate a Lui totalmente, ed anch'io. Vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata».

Giovedì 14 marzo, ha detto: «Cari figli voi avete tutti l'esperienza del male e del bene, della luce e delle tenebre nella vostra vita. Il Signore dà il potere e la forza di discernere il male e il bene. Io vi invito alla luce che dovete portare a tutti gli uomini che si trovano nelle tenebre. Di giorno in giorno vengono da voi molti uomini che sono nelle tene­bre. Cari figli, date loro la luce».

Ieri (21 marzo) ha detto questo messaggio: «Io vi darò i messaggi anche andando avanti e perciò, per questa ragione vi invito: accettate, vivete i messaggi. Cari figli, io vi amo. Questa Parrocchia che ho scel­to in un modo speciale mi è molto cara, più cara che tutti gli altri luo­ghi dove sono apparsa o dove il Signore mi ha mandata. Allora ascol­tate, accettate i messaggi. Di nuovo vi ringrazio perché avete sentito la mia chiamata».

Così parla la Madonna, piccoli messaggi, come impulsi e questi messaggi sono sempre come una educazione. La Madonna vuole educarci e parla ogni giovedì. Parla ai veggenti ogni sera, ma per noi non c'è niente di speciale per quanto riguarda le parole. Ogni appari­zione è un messaggio grande cioè: « Io sono con voi». Quando si la­scia vedere dai veggenti il messaggio per noi è: «sono con voi».

Una volta è venuto un gruppo, non so di quale città; c'erano circa venticinque bambini. Ho invitato Marija per parlare un po' con loro e ho detto agli adulti: «Voi dovete tacere, i piccoli possono fare le do­mande ». Erano domande molto interessanti. Un bambino domanda­va: «Viene la Madonna quando piove? ». Marija ha detto: « Sì, sì, vie­ne». «Allora viene bagnata quando piove?». Marija ha riso natural­mente e ha detto: « No, no ». E io ho detto: « La Madonna non viene solo quando c'è il sole nella nostra anima, ma anche quando piove, anche quando abbiamo delle difficoltà. Siamo noi che qualche volta veniamo solo quando non piove. La Madonna è sempre con noi. Non aspettate la pioggia, ma siate sempre con la Madonna ».

Ogni volta che appare la Madonna succede il messaggio. E questa è una ragione si può dire teologica, pedagogico-educativa.

Perché tanti si sentono un po' disturbati? Come mai da tanto tempo appare la Madonna? Io dico che non avrei mai osato desiderare una situazione come questa. Impossibile. E dopodomani sono quaranta­cinque mesi da quando i veggenti dicono: « Noi abbiamo visto la Ma­donna».

Il più della gente crede, accetta. Solo alcuni dicono che sono alluci­nazioni. Dopo dicono che forse è un'altra malattia, ma non vogliono vedere questa cosa, non possono vedere tutte queste cose che suc­cedono. E i veggenti hanno sopportato tante situazioni difficili. E di­cono sempre: « Noi siamo con la Madonna, noi vediamo la Madon­na». Quando qualcuno si domanda come mai così a lungo? Io dico che non so. Ma sono sicuro che la cosa succede.

Forse avete sentito che i medici della Francia con Laurentin alla fine di dicembre hanno fatto ancora degli esperimenti, per esempio, su­gli occhi e si può dire che è assolutamente impossibile manipolazio­ne, allucinazione o suggestione. La reazione avviene a un quinto di secondo e ciò non si può spiegare se non si accetta questa situazio­ne come la spiegano i veggenti: « Quando cominciamo a pregare ve­diamo la luce e ci inginocchiamo ». Io dico che la scienza è trascesa, non può dire niente; può dire che per noi è inspiegabile. E, dopo, la fede deve cercare la risposta. Sempre si deve fare il salto della fede. Io ho parlato con un tedesco che mi ha detto: « Io non sono venuto a vedere qualcosa e non mi interessa quello che succede con i veg­genti. Per me, solo il fatto che è possibile una cosa così mi ha preso tanto; io vivo un'altra vita».

Un mese fa la Madonna è apparsa alla piccola Jelena che le ha chie­sto: « Madonna mia, perché sei così bella? ». E la risposta è stata: «Io sono bella perché amo. Se volete diventare belli, amate e non avre­te tanto bisogno dello specchio ». Allora la Madonna parla al livello del­la bambina.

lo dico: guardate, abbiamo tutti una chance per diventare belli nella nostra vita se c'è amore. E questa è la più grande chance o la più grande critica per tutti noi. Se la Madonna dice: «Voi non sapete an­cora amare», questa deve essere per noi proprio la cosa che ci scuo­te. E tutti i problemi nel mondo e nella vita vengono perché non sap­piamo amare, non perché non abbiamo tanti soldi quanti ne abbia­mo bisogno o altre cose. I problemi vengono quando non si ama. L'amore è un'altra parola per la conversione. Nessuno può dire « io mi sono convertito ieri». La conversione è un processo e nessuno può dire «io ho amato ieri». Un bambino non si interessa di ieri, vuole essere amato oggi dalla madre. Così se la Madonna ci invita alla preghiera, al digiuno, all'amore, è una cosa molto importante.

(E Tomislav vlasic - 22 marzo 1985)



« Riconciliatevi con il Signore »

... Desidero che sentiate la Madonna vicina come una Madre che ci aiuta anche oggi a dare il nostro «totale sì» come il messaggio di ieri (24 marzo) quando ha detto: «Non potete appartenere totalmente al Signore e non potete vivere totalmente questa festa se non siete riconci­liati».

Riconciliamoci con il Signore e con gli altri perché possiamo festeg­giare oggi.

Ieri sera sono stati quarantacinque mesi da quando la Madonna si è lasciata vedere dai nostri veggenti. E oggi sono quarantacinque me­si da quando la Madonna parla.

Una storia incredibile in questi quarantacinque mesi.

Io posso dire, guardando e vivendo un po' questa storia, questa si­tuazione, che adesso capisco cosa significa credere a Dio, cosa si­gnifica ascoltare la Parola del Signore, cosa significa quando la Ma­donna dice: «Abbandonatevi al Signore », cosa significa «riconciliate­vi », ma anche che cosa significa che siamo tutti lontanissimi da Dio. Quando si comincia la via della pace, dell'amore radicale, si vede co­me la Madonna ha detto una volta: «Voi non sapete ancora amare».

E questa è una cosa che noi scopriamo qui e anche una ragione di andare più profondamente, più radicalmente con la Madonna.

Io parlerò un po' del messaggio di ieri sera.

Di solito la Madonna parla ogni giovedì, ma qualche volta dà i mes­saggi anche fuori del giovedì.

Ieri ho assistito all'apparizione: c'erano solo Marija e Jacov.

Ivan era andato a fare un esame a Makarska e non era ancora ritor­nato. Vicka era malata, Ivanka era a casa sua.

Questi due erano in canonica. Io ho pregato con loro. L'apparizione è durata quasi tre minuti. Dopo l'apparizione scrivono su un quader­no tutto quello che hanno visto o che cosa è successo.

Marija ha avuto bisogno di dieci minuti per scrivere tutto e mi ha detto: « Per stasera c'è un messaggio ». E questo messaggio contiene tutto quello che diceva la Madonna in questi mesi. Ha detto: «Oggi vi invito alla. confessione anche se avete fatto la confessione al­cuni giorni fa. Io desidero che voi possiate vivere la mia festa nel vo­stro cuore. Ma non potete viverla se non vi abbandonate totalmente al Signore. Perciò vi invito: riconciliatevi col Signore».

La prima parola dei quarantacinque mesi era: «Pregate, convertitevi, pregate il Credo e sette Padre Nostro».

Adesso vediamo tutta la preghiera e tutte le preghiere e il digiuno come un invito a riconciliarsi con il Signore.

Riconciliarsi con il Signore significa allora rinnovare la nostra situa­zione, la situazione della nostra vita e della umanità.

Voi sapete che il primo peccato è stato di disobbedienza al Signore. L'uomo non era più riconciliato con Dio e tutta la creazione era con­tro l'uomo.

Riconciliarsi con il Signore nel fondo della propria anima, del pro­prio cuore, significa ritrovare il Paradiso.

E come si fa a ritrovare il Paradiso? Che significa riconciliarsi col Si­gnore?

La prima cosa è questa: lasciarsi guidare dal Signore, avere confi­denza.

Il primo peccato dell'uomo era questo: non aver confidenza con il Si­gnore e pensare « se faccio una cosa diversa da quello che il Signore mi dice, allora sarò felice».

Avere confidenza nel Signore significa lasciarsi guidare e credere nella Sua Parola, credere che la via per la quale ci guida il Signore è la via più sicura per l'uomo e per tutta l'umanità. E quando uno ha confidenza nel Signore allora può crescere la pace, può crescere questo abbandono, può crescere anche l'amore.

Riconciliarsi nel Signore allora significa accettare anche il progetto della mia vita che il Padre Onnipotente ha fatto per me, il progetto che la Madonna vuole che noi scopriamo.

Il nostro problema è sempre che noi vogliamo vivere la nostra vita, il nostro progetto e qualche volta, se non spesso, fuori dal progetto del Signore.

Allora lasciarsi guidare e avere confidenza nel Signore significa ac­cettare il progetto della mia vita che viene dal Signore, ma che io scopro nel mio cuore. Per questa ragione di nuovo: il digiuno e la preghiera.

Il digiuno ci pulisce nel profondo della nostra anima e del nostro _cuore e così si scopre che il Signore ci vuole bene.

Così anche i malati scoprono che questa è la via per accettare la vo­lontà del Signore. Scoprire che anche nella sofferenza il Signore ci guida e non è lontano da noi, anche nella sofferenza i problemi han­no un senso. Senza questa confidenza nel Signore, senza pregare e digiunare non si può vedere e non si può accettare questo progetto mirabile che il Signore ha con noi.

Se vogliamo vedere la vita della Madonna nella luce di questa festa di oggi, possiamo dire che la Madonna, come ragazza del popolo eletto, sapeva tutte le promesse del Signore e si lasciava guidare. Siamo tutti sicuri che non sapeva al momento dell'Annunciazione che sarebbe venuto il Calvario, non sapeva tutte le difficoltà e tutti i probìemi, ma questo non era importante.

La Madonna si era preparata ed era pronta nel momento dell'Annun­ciazione ad accettare il progetto che veniva dal di fuori.

Il progetto del Signore era: diventare la Madre, la Vergine Madre; il suo progetto era, se si può dire, un altro. Ma nel fondo era pronta ad accettare questo progetto di Dio.

E questa è per me la più grande festa: la Madonna si è preparata per l'Annunciazione e quando ha detto « sì » tutt'altro doveva avvenire: anche il Natale di Betlemme, la morte e la Risurrezione... Questo progetto la Madonna non lo conosceva, ma andava passo per passo. La riconciliazione significa questo: accettare, dire di sì e andare con la Madonna.

Queste apparizioni durano da quarantacinque mesi. Sono come la preparazione. La Madonna vuole prepararci, vuole educarci. C'è un pensiero teologico: la Madonna fa con questa Chiesa, in questo mondo, in questa situazione, un nuovo cammino. Accompagna invita e vuole che tutti noi diventiamo proprio Chiesa, credendo al Signo­re, nascendo all'amore, alla pace e alla riconciliazione.

Sui gruppi di preghiera posso dire questo: la Madonna chiede la preghiera e si deve pregare, da soli ed anche nei gruppi, nelle fami­glie.

Dal gruppo che guida tramite Jelena, metodicamente, da quello che si può vedere, domanda alcune tappe: preghiera da soli, preghiera nel gruppo e preghiera a due a due.

Domanda anche una terza e quarta cosa: per esempio, nel gruppo è bene fare così: scegliere qualcuno per una settimana, incontrarsi con lui, pregare un po' con lui, discutere e bere un caffè, essere un po' insieme per conoscersi. E quando si conoscono bene i membri del gruppo, il gruppo può crescere, il gruppo può dare un aiuto gli uni agli altri.

Un'altra cosa è questa: quando venite insieme per pregare, se c'è di­sturbo nel gruppo, se qualche cosa disturba, anche un membro del gruppo, dirlo all'inizio, quasi come una confessione. Perché, ha spie­gato tramite Jelena, se tu non hai perdonato, se non hai detto che questo ti disturba, tu non puoi amarlo. E se tu non ami significa che non esci da te, sei chiuso e gli altri non possono amarti. Questo è il primo passo nella preghiera, nel gruppo.

Il secondo è questo: leggere la Parola e dire che cosa significa que­sto per me.

La terza tappa è cercare la benedizione, cioè pregare.

Quando ci conosciamo, quando sappiamo le difficoltà, possiamo an­che pregare insieme. Ma io vi voglio dire che dovete essere molto pazienti con voi stessi e con gli altri nei gruppi, nelle comunità e nel­le famiglie, come la Madonna con noi.

All'inizio ha domandato il Credo e sette Padre Nostro e dopo, passo per passo, domandava un Rosario, dopo il Rosario intero e dopo il secondo giorno di digiuno.

Allora se qualcuno di voi non può pregare come la Madonna doman­da, questo non significa che non si deve cominciare; se qualcuno non può digiunare, questo non significa che non si deve cominciare. Il digiuno e la preghiera sono nella vita cristiana i mezzi per riconci­liarsi, per sentire quello che succede nei nostri cuori: sono un invito a camminare con la Madonna.

(P Slavko Barbarie - 25 marzo 1985)



Nella vita quotidiana dobbiamo trovare la Parola di Dio che ci salva in modo concreto.

Per proseguire con queste due feste celebrate (S. Giuseppe e l'An­nunciazione) nel cammino della preghiera, la Madonna sottolinea al gruppo di preghiera due punti fermi: la preghiera al mattino e alla sera.

Con la preghiera di mattina entriamo nel giorno e tutti abbiamo spe­rimentato che quando non si comincia con la preghiera, con un in­contro con Dio di mattina, non si può vivere la giornata, proprio ci scappa e noi spesso viviamo senza Dio anche se siamo cattolici. È molto importante incontrare Dio di mattina. Ci serve anche incon­trare Dio di sera: come abbiamo sperimentato, la sera è la prepara­zione della mattina. E proprio per la sera un esempio bellissimo è S. Giuseppe, a cui Dio parlava attraverso il sogno. Non soltanto attra­verso il sogno, ma anche attraverso il sogno: era sostituto di Dio per proteggere la Sacra Famiglia ed era in Dio. Perciò Dio ha potuto parlare a lui anche attraverso il sogno.

Chi guarda la televisione, la televisione parla in sogno. Chi si preoc­cupa delle cose materiali, allora le preoccupazioni parlano nel so­gno. Ma chi entra nel sogno con Dio, allora vive con Dio anche nel sogno.

E proprio la festa di ieri è l'esempio di una mattinata; ogni mattina dobbiamo svegliarci come è stata risvegliata la Vergine dall'Angelo. Proprio come un fiore si è aperta e ha detto: « Sia fatta la tua volontà! ». E veramente dobbiamo continuare a vivere ogni giornata come quello di ieri. Però per viverla dobbiamo cercare la Parola divi­na in concreto. Si dice che la Madonna è da per tutto. È vero. Però quando appare in un luogo è un dono particolare di Dio che bisogna accogliere.

Lo stesso vale per me: se voglio vivere la realtà della salvezza, devo ogni giorno cercare ed accogliere la Parola della salvezza che mi salva; se sono agitato devo trovare la Parola che mi porta la pace; se sono ammalato devo cercare la Parola che illumina la mia malattia, mi dà la pace, la sicurezza.

Ecco, vedete, nella vita quotidiana dobbiamo trovare la Parola di Dio che ci salva in modo concreto.

Se noi proseguiamo in modo concreto ogni giorno, quello che ci è stato detto ieri e l'altro ieri di vivere la confessione profonda, viverla come un incontro quotidiano con Dio, rinnovarla, allora possiamo progredire. I messaggi divini della Vergine nessuno li fermerà mai. Possono essere soltanto allargati.

Ora io desidero che quello che abbiamo festeggiato, che è scritto nel Vangelo, che è successo alla Vergine, succeda ogni giorno a voi, che anche le cose impossibili diventino possibili. Allora vedrete che anche le montagne si spostano, anche la morte si sposta quando le cose impossibili diventano possibili.

Ma cercate di farlo in modo concreto. Quando vi circondano delle cose impossibili, dei guai, l'incontro con Dio deve sempre portare frutti di gioia immensa, di sicurezza, di pace.

(P Tomislav Vlasié - 26 marzo 1985)



« Vi dico: amate »

Le persone chiedono le informazioni di Medjugorje ed i messaggi, ma c'è poco da dire. Noi di solito diamo spiegazioni, notizie, ma la Madonna non porta le notizie: come una Mamma risveglia, spinge, chiama, richiama... Non c'è niente di nuovo.

Lo stesso quando dice di entrare nella profondità.

Nel momento in cui vengono questi messaggi la persona sente una apertura interiore, viene una luce. Le parole sono uguali, però il cuo­re capisce la profondità.

Su questo piano molti messaggi adesso si muovono e le persone, ascoltando i messaggi, seguono un cammino interiore.

È molto importante seguire questo cammino interiore ed aprirci alla luce.

A proposito di questo, la Madonna nelle ultime settimane sta inse­gnando al gruppo di preghiera a vivere il Padre Nostro, soltanto il Padre Nostro. A vivere ogni parola, proprio a sentirla dentro.

Non si tratta di avere delle notizie, ma si tratta di approfondire quel­lo che viviamo ogni giorno con una luce nuova.

In questo momento in cui si fanno tante discussioni su Medjugorje voglio dirvi ciò che la Madonna, attraverso la veggente Jelena, disse all'inizio della Quaresima: «Guardate, io adesso sono qua. Sono in ogni famiglia. Sono in ogni luogo. Vi sembra strano ma non è strano. Tutto questo fa l'amore. Vi dico: amate ».

Allora vedete dobbiamo comprendere che l'amore ha influenza dap­pertutto.

Noi dobbiamo muoverci verso l'amore, vivere l'amore. La forza è l'a­more, non gli argomenti umani, piuttosto, la forza dell'amore unita agli argomenti umani. Ma tutti gli argomenti umani senza l'amore non possono fare nulla e noi dobbiamo muoverci verso questa profondità del messaggio.

Desidero che tutti voi possiate vivere questi giorni a Medjugorje con l'amore e con una luce nuova e portare questa luce.

Ai pellegrini invece di fotografare, registrare, filmare... suggerisco che diventino una videocassetta per gli altri, un registratore per gli altri!

(P Tomislav Vlasic - 29 marzo 1985)



« Pregate col cuore ».

... La Madonna nel messaggio del 28 marzo ha detto così: « Nella preghiera avrete la gioia più profonda», ma nella preghiera nella quale incontrate il Signore.

La preghiera è un incontro col Signore che parla a noi, che ci guida, che ci dà luce, che ci salva. Il Signore che si è presentato come Pa­dre e Gesù Cristo come nostro fratello, come nostro amico. Nell'incontrarci con Lui dobbiamo avere una gioia più profonda e nessuno di noi ha niente contro questa gioia profonda.

Dobbiamo domandarci: come pregare, come incontrare questo Pa­dre, questo amico, questo fratello? Dio si è rivelato in Gesù Cristo. La Madonna ha detto anche un'altra cosa prima: «Pregate col cuore», cioè non solo ripetere con le parole qualche cosa.

Un esempio: in una cucina si possono trovare tutti i cibi, ma si può morire di fame se non si mangia bene o se non si mangia.

Tanta gente prega, ma non sente questa gioia, questa pace profon­da.

Perché? Dobbiamo dire: non prega come dovrebbe pregare, non in­contra il Signore come si deve incontrare per avere questa gioia. Quale situazione può esservi per pregare e non sentire niente?

Se volete incontrare qualcuno dei vostri amici, dovete cercarlo, do­vete avere tempo per parlare con lui, dovete aver tempo per sentirlo. Se volete incontrarvi bene occorre preparare una situazione in cui non sarete disturbati. Se non si ha il tempo, se non si cerca l'incon­tro, se non si cerca di sentire l'altro, se non si cerca di dire qualcosa all'altro, non è possibile un incontro anche a livello umano.

E la stessa cosa si deve dire, io credo, anche per la preghiera, se avete deciso di pregare.

La Madonna domandava all'inizio delle apparizioni «Pregate il Credo ».

Se avete deciso, secondo quello che domandava la Madonna, dovete prepararvi, cioè trovare un tempo, prendere un tempo in cui potete essere solo per Dio, dove il telefono non può disturbarvi, né la mo­glie..., un angolino della vostra casa e dire: questa mezz'ora è solo per la preghiera.

Trovare il tempo, il luogo e cominciare come si può.

Io dico di cominciare come potete. La Madonna all'inizio ha chiesto: Credo, sette Padre Nostro e il digiuno (un giorno di digiuno). Sono le cose concrete e semplici per cominciare. E tutti coloro che hanno cominciato così, trovando ogni giorno un po' di tempo per la pre­ghiera, hanno potuto imparare a pregare.

Così come quando abbiamo cominciato a pronunciare le prime paro­le con la mamma. Si deve cominciare come si può e continuare nella situazione, sempre.

Cercare tempo, luogo, cercare di sentire l'altro e cercare anche di parlare all'altro. In queste condizioni concrete, si può approfondire la propria preghiera e si può, di giorno in giorno, sentire una dispo­sizione a pregare. Non dire solo: «voglio pregare», e non cercare questo metodo. La stessa cosa vale se uno dice: voglio essere medi­co e non vuol studiare. Noi ridiamo un po'...

Come vuoi la meta e non vuoi i mezzi per raggiungerla? Come vuoi la gioia e la pace profonda e non vuoi i mezzi?

Come vuoi pregare se non preghi? Come vuoi incontrare il Signore se non cerchi di compiere queste condizioni?

Un'altra cosa: abituarsi.

Voi dite: l'appetito viene mangiando, e io dico: anche pregando viene la preghiera e digiunando viene il digiuno.

Non saper pregare come ha pregato S. Francesco non significa che non devo cominciare.

È questo il cammino che la Madonna domanda a noi.

Se sei distratto, vai con questa distrazione alla preghiera.

Il primo concreto avvio era sette Padre Nostro, molto semplice. Nell'agosto dell'anno scorso la Madonna ha domandato il Rosario in­tero. Il Rosario è una preghiera ripetitiva, ma una preghiera anche ritmica, meditativa e biblica. E questa preghiera la potete pregare nelle famiglie anche con i bambini.

Alcune cose si possono cambiare: un po' di silenzio, qualche canto, qualche esclamazione, qualche preghiera spontanea e poi ripetere Ave Maria, Ave Maria...

E io dico: se vi succede, come a S. Francesco, cominciando il Padre Nostro di restare tutta la notte ripetendo solo « Padre Nostro » e sentite come S. Francesco il dolce nella bocca e nel cuore, anche se non avrete pregato nessuna Ave Maria, avrete seguito la Madonna... Non si tratta di dire: ho pregato centocinquanta Ave Maria. Si deve cominciare a pregare col cuore e questo si impara, poco a poco, pas­so per passo, ogni giorno.

Se avete un giorno stressato, affaticato, naturalmente la preghiera non può essere come un giorno in cui non siete affaticati: la preghie­ra deve essere come potete, come permette il vostro cammino. La preghiera è espressione della nostra anima nella quale cresce la gioia, l'amore, la riconciliazione. Ma si deve ogni giorno, come si può, continuare e continuando avrete la gioia e potrete pregare col cuore, con una gioia più profonda.

Con la preghiera è collegato molto il digiuno che ha un'altra funzio­ne: liberarci dalla materia, dalle preoccupazioni angosciose. E il di­giuno ci apre, apre anche il nostro corpo, alla Parola. La Parola può meglio, più facilmente incarnarsi, diventare carne nel nostro corpo se digiuniamo.

Noi sappiamo tutti che cosa dobbiamo fare (non abbiamo bisogno delle apparizioni): amare.

Gesù ha detto « soprattutto il prossimo come te stesso ». Tutti vo­gliono la pace: ma sapere non basta.

Se cominciamo a digiunare il Signore può purificarci passo per pas­so.

E questa purificazione è una possibilità della Parola di incarnarsi nella nostra anima, nei nostri sentimenti.

Noi siamo chiusi. Digiunando, passo passo, ci prepariamo per dire il nostro « sì », come la Madonna, perché la parola dell'amore e della pace possa incarnarsi, prender forma.

Digiunando e pregando diventiamo sempre più vicini al Signore e così siamo più vicini alla pace, all'amore, a ciò che è domandato dal­la Madonna.

Come la Madonna ha molta pazienza con noi, così noi dobbiamo aver pazienza con noi stessi e con gli altri.

Alcuni hanno raccontato: adesso troviamo più facilmente il tempo per il Rosario intero che all'inizio per il Credo e sette Padre Nostro. La Madonna guida passo per passo e così vuole che non facciamo forza agli altri e a noi stessi.

Vedere che cosa posso fare oggi e continuare. Ma sempre continua­re, ogni giorno.

Preghiera e digiuno sono solo i mezzi per prepararsi, per accettare la grazia della pace, della fede e dell'amore.

Lo scopo del digiuno e della preghiera non si trovano nel digiuno e nella preghiera: noi non preghiamo per perdere il tempo, non digiu­niamo per avere fame.

Questi sono mezzi per noi, per incontrare Qualcuno, per sentirlo, per poter avere la Sua Parola per noi.

(P Slavko Barbarie - 30 marzo 1985)



Padre Nostro.

Vi saluto. Benvenuti.

Mi dispiace sempre quando non ho tempo e vengono i pellegrini. Sapete che anche noi sacerdoti in questi giorni siamo impegnatissi­mi e poi anche noi abbiamo bisogno di pregare, invece di parlare agli altri. E la nostra parola diventa vuota a volte...

Voi a Medjugorje sentirete le informazioni sugli avvenimenti. Vi pos­so solo dire che le apparizioni continuano.

Anche Mirjana, la quale vive a Serajevo, ha avuto diverse apparizioni oltre a quella per il suo compleanno. Non sappiamo del contenuto delle apparizioni, perché non l'abbiamo vista in queste settimane. Gli altri veggenti continuano con le apparizioni.

La Madonna sta raccontando gli avvenimenti futuri a Ivanka.

Con Vicka sembra stia per finire il racconto della sua vita e, attraver­so gli altri, manda i messaggi.

Poi attraverso Jelena ci sono piuttosto i messaggi del cammino inte­riore. I messaggi sono bellissimi proprio perché portano avanti l'ani­ma, come deve essere aperta.

Mi soffermo un pochino su questi messaggi.

Da quasi tre settimane noi esercitiamo solo la preghiera del Padre Nostro. Con la Vergine l'unico lavoro che facciamo è proprio assag­giare ogni parola che c'è nel Padre Nostro *.

La Madonna ci porta a vivere ogni parola e dice: «Meglio dire, me­glio vivere un Padre Nostro che cento ».

Proprio vuole portarci alla preghiera, così che mentre noi preghia­mo il Padre Nostro ci sentiamo liberi per riuscire a pregare « Padre Nostro».

C'è una lunga preparazione per un Padre Nostro.

La Madonna ha sottolineato uno sbaglio che fanno i cristiani. Dice: «Molti vanno a pregare senza entrare nella preghiera». Per entrare nella preghiera bisogna scaricare tutti i peccati, ricono­scerli davanti alla comunità al gruppo.

Oltre la confessione bisogna riconoscere il peccato davanti a colui che ho offeso.

Riconoscere le proprie debolezze nel gruppo, nella famiglia. Ricono­scere tutto quello che opprime, scaricare i peccati, non ricordarli più nella preghiera. Il rimorso della coscienza non può restare nella pre­ghiera, deve essere buttato via.

L'altro passo è dare a Gesù tutte le preoccupazioni e dare a Lui tutti i problemi. Allora noi rimaniamo liberi. Possiamo entrare nella pre­ghiera e possiamo stare con Lui. Altrimenti la Madonna dice: «Voi siete sempre all'inizio della preghiera; arrivate fino all'inizio e sempre cominciate da lì ».

Importante è sempre, prima di pregare, scaricare i nostri peccati, ogni peccato.

Riconoscerli. E riconoscerli non soltanto dentro di me, ma devo esprimerli fuori, dirli agli altri che ho offeso, anche davanti a chi ho paura. Metter fuori tutto per liberarmi.

Lo stesso anche per le mie preoccupazioni, perché vengano alla luce della fede davanti alla comunità. Allora posso cominciare a pregare, e non è facile.

Una persona mi disse che ha impegnato una settimana a dire soltan­to fisicamente « ti perdono ». Non poteva pronunciare fisicamente « ti perdono ». E dice: « ho visto che non posso pregare: Padre No­stro rimetti a noi i nostri debiti ».

Ora vedete: se voi con la vostra vita, con il vostro atteggiamento, cercate di vivere ogni parola del Padre Nostro, di cambiare, diventa­te liberi, vedete che la preghiera, il Padre Nostro, ogni giorno riceve un contenuto nuovo.

Mi ricordo: tre giorni fa, dentro di me si è risvegliata soltanto la se­conda parte del Padre Nostro. Ho sentito un bisogno di gridare « ri­metti a noi i nostri debiti», perché sentivo dentro di me, dentro il mondo, tanti peccati del passato. Rimetti a noi, perché non possiamo muoverci avanti.

« Rimetti... Non indurci in tentazione... ». Ho sentito dentro: non pos­so muovermi senza Dio, deve prendermi per mano, perché io possa camminare.

La seconda parte del Padre Nostro io l'ho sentita come un bisogno profondissimo. Ecco, vedete la Madonna vuole muoverci verso la preghiera in questo senso, per approfondire la preghiera così che noi possiamo continuare con le preghiere tradizionali. Però non so­no più tradizionali.

È un nuovo contenuto, perché c'è la luce interiore. Ora, non c'è biso­gno di cercare tante preghiere, ma c'è bisogno di esprimere noi stessi nella preghiera che il Signore ci ha indicato.

Cosi il Rosario e le altre preghiere diventano nuove, secondo la luce nuova che c'è dentro i nostri cuori.

E poi un altro elemento molto importante, secondo quello che la Madonna ci dice: «Quando siete entrati nella preghiera allora potete pregare per i programmi». Perché, quando Dio è dentro ci suggeri­sce nella preghiera i programmi: siamo d'accordo con Lui se siamo scaricati dai peccati, dalle preoccupazioni. È lo Spirito che ci dice, dentro di noi, quello che dobbiamo fare.

E alla fine ci dice: chiedete la benedizione. In questo senso non è una cosa magica. È qualche cosa di palpabile. Io ho scoperto duran­te la preghiera quello che Dio vuole dentro di me. Ho scoperto quel­lo che devo fare. Allora chiedo la forza. Ma quello che io ho scoper­to adesso devo custodirlo come una perla.

E adesso la Madonna ci diceva: «Non chiedete la benedizione come l'avete chiesta l'ultima volta. L'avete chiesta ma non l'avete trattenu­ta ».

Ora, vedete che la preghiera deve avere una predisposizione, una in­troduzione e deve avere la sua fine. Nello stesso tempo vediamo che deve proseguire nella vita, perché se perdiamo la perla allora è inuti­le la nostra preghiera.

Vedete che c'è una continuazione dalla preghiera alla vita e dalla vita alla preghiera.

E se si continua a pregare così viene cambiata la vita, ma nello stes­so tempo viene cambiata anche la nostra preghiera.

Ecco. Desidero che voi oggi e domani siate in questo ascolto interio­re per approfondire il Padre Nostro.

E ricordatevi che, attraverso Jelena, la Madonna ha suggerito e ha pregato che anche domani si faccia il digiuno e che la veglia sia fino all'una dopo mezzanotte.

Ora, dopo i riti che saranno fatti, le famiglie si ritirano di solito nelle proprie case a pregare o nei gruppi. La gente va in montagna oppu­re rimane qua in chiesa.

La Madonna ha pregato i parrocchiani di continuare la veglia fino al­l'una.

Pregate molto per le intenzioni della Vergine che in questi giorni ci ha pregati per una intenzione; per portare avanti questo programma nella Chiesa.

Allora, auguri di Buona Pasqua. Pregate molto, in modo particolare per i sacerdoti, i religiosi e le re­ligiose che sono a Medjugorje, perché possano vivere e servire gli altri, perché veramente devono avere una forza superiore agli altri per resistere, per essere a disposizione della gente. Auguri. Vi seguirò nella preghiera.

(P Tomislav Vlasic 5 aprile 1985)



« Io busso, ma ancora tanti cuori non si aprono »

Ieri sera (Giovedì Santo) c'era un messaggio così: «Cari figli, io vi ringrazio perché avete cominciato a pensare di più alla gloria del Si­gnore nei vostri cuori. Oggi è il giorno nel quale ho desiderato di non dare più i messaggi perché vi sono alcuni che non li accettano.

La Parrocchia si è mossa. Ha accettato. E io desidero d'ora in avanti darvi i messaggi in un modo che non è successo mai dall'inizio del mondo».

La prima parte di questo messaggio è molto importante: «Cari figli, vi ringrazio perché avete cominciato a pregare di più nei vostri cuori a gloria del Signore».

Quando dice così la Madonna, quando dà un messaggio così, spie­garlo non è difficile, ma è molto importante capirlo. Noi troviamo in questi giorni, soprattutto per la festa dell'Annunciazione, da una par­te delle grandi difficoltà e dall'altra parte abbiamo sperimentato mol­te grazie.

Speriamo che queste difficoltà anche in noi, nei nostri cuori, abbia­no quel cambiamento che una volta la Madonna ha detto in un mes­saggio: «Cari figli, pregate perché tutte le prove che vengono da Sata­na finiscano a gloria del Signore». E mi sembra che in questo mes­saggio sia realizzata una cosa molto importante: proprio dalle diffi­coltà sta nascendo una spinta di più alla gloria del Signore.

Un'altra cosa: si pensava che la Madonna non desse più i messaggi, io credo, per le difficoltà in cui ci troviamo.

Vi dico che solo il Signore può risolvere alcune cose qui, ma anche la nostra preghiera. Infatti, nel penultimo messaggio ha detto: «Nel­la preghiera sentirete o troverete la soluzione delle situazioni che vi sembrano impossibili».

Se la Madonna dice una certa cosa in questo messaggio, vuol porta­re avanti anche i messaggi. Il « messaggio » è un modo che non è mai esistito dall'inizio del mondo. Davanti a questi fatti, che esistono tra noi da quarantacinque mesi, siamo andati sempre con difficoltà incredibili. E ogni sera c'era tanta, tanta gente (anche vescovi e sacerdoti) che chiedeva « è possibile che la Madonna appaia in questo modo? ».

Per quanto mi riguarda non avrei mai pensato che la Madonna appa­risse per tanto tempo, ogni sera. Ma come spiegare tutto questo?

Il prof. Joyeux ha detto che i veggenti, tutti insieme, reagiscono in un quinto di secondo. Un assoluto sincronismo impossibile da spie­gare. Essi dicono: « la nostra reazione è alla luce che viene prima della Madonna e noi ci inginocchiamo ». Essi vedono questa luce, ma noi non la vediamo. Allora la reazione esiste, assolutamente. Co­me spiegare? Lui dice che scientificamente è inspiegabile.

Che cosa fare? Accettare e credere, e lasciarci muovere da queste vicende.

Noi le viviamo da quarantacinque mesi nonostante tutte le difficoltà. E continuano a muovere tutto il mondo, si può dire.

E mi sembra di poter concludere questa piccola relazione.

Sapete che Gesù ha detto a Giovanni sotto la Croce: « Ecco tua Madre ».

E alla Madre ha detto: « Ecco tuo figlio ».

E Giovanni quando ha scritto l'Apocalisse vedeva una donna vestita in cielo, nel sole.

Io credo che ciò si realizza proprio in questi messaggi, ogni sera, quando viene la Madonna, piena di grazie: « Ecco tua Madre ». « Ec­co tuo figlio ».

La Madonna ha preso seriamente queste parole sotto la Croce e ogni giovedì, in ogni messaggio, si può dire che la Madonna dica: « Cari figli, questa Croce è costruita secondo la provvidenza del Si­gnore (sul Krizevac) : pregate davanti a quella Croce ».

Allora, oggi, chi può capire di nuovo quelle parole se non noi che ascoltiamo ogni sera: «Cari figli» ?

Io ho chiesto ieri ai veggenti come è avvenuta l'apparizione: la Ma­donna è venuta, ha detto: «Sia lodato Gesù Cristo», ha pregato con noi e noi abbiamo raccomandato tutti. Abbiamo pregato per la bene­dizione e alla fine ha detto di nuovo: «Andate nella pace del Signo­re».

Quello che dice la Madonna ai veggenti ogni sera lo dice per noi: « Sia lodato Gesù Cristo ». Egli è morto per tutti e sulla Croce le ha detto « Guarda tuo figlio ». E noi eravamo tutti rappresentati in Gio­vanni che stava sotto la Croce con la Madonna.

Allora chi può capire queste cose se non noi che sentiamo queste cose ogni sera? Chi può accettare la Madonna come Madre se non noi e tutti quelli che hanno seguito queste vicende e voi che ci se­guirete con le vostre preghiere?

Io vi dico con la Madonna: « Pregate, pregate, pregate ».

Gesù ha vinto Satana con la sua Croce: lui continua a rovinare i pro­getti del Signore.

In un messaggio la Madonna ha detto: «Anche sa cadete nella prova, non restate». Allora bisogna muoversi, andare avanti.

E desidero che questa sera abbiamo ad accettare «ecco tua Ma­dre», accettare «ecco tuo figlio».

In un messaggio la Madonna ha detto: «Io busso, ma ancora tanti cuori non si aprono ». Questa sera proviamo ad aprirci: « ecco tuo fi­glio ». E la Madre vuole essere con il suo figlio, la sua famiglia e tut­ta l'umanità.

Bene, aprite questa sera i vostri cuori per poter realizzare il piano del Signore che voleva una comunità, che noi tutti avessimo una Madre, che avessimo un vincolo di amore nel quale la Madonna par­la come Madre. E la Madre ci vuole condurre a Gesù, perché Lui è morto per noi, non la Madre. È suo dovere prenderci, condurci a Gesù.

Allora proviamo ad essere fedeli sotto la Croce, con la Madre, sotto la croce che abbiamo. Se fuggiamo nelle difficoltà e non vogliamo portare la Croce non sentiremo queste parole: « ecco sono la vostra Madre».

Con queste parole volevo introdurvi nella liturgia di questa sera, nella liturgia che so che voi non capirete: aprite i vostri cuori e il Si­gnore parlerà a voi; aprite i vostri cuori e la Parola sarà detta anche a voi: la parola di conforto, di consolazione. Vi sarà data la grazia, perché Gesù è morto per noi.

(P Slavko Barbarie - 5 aprile 1985)



Si deve morire per poter risorgere.

Ieri sera, tramite Ivanka, la veggente a cui la Madonna parla dei pro­blemi della Chiesa e del mondo, c'era un breve messaggio: «Voi del­la Parrocchia avete una grande e difficile croce, ma non abbiate pau­ra di portarla. Mio Figlio vi aiuterà».

Questo messaggio non è solo per la Parrocchia, ma per ognuno di noi. Di solito vi sono i messaggi il giovedì, ma ieri sera (Venerdì Santo) ha dato questo messaggio, una parola che può dire una ma­dre ai suoi figli, alle sue figlie, ai suoi bambini.

Ha detto «Voi avete una grande e difficile croce, ma non abbiate pau­ra di portarla. Mio Figlio vi aiuterà ». Un messaggio proprio per tutti noi. Sempre, quando siamo nelle difficoltà, il Signore vuole aiutarci se noi cerchiamo col cuore aperto questo aiuto.

Tramite Jelena ha detto alcune cose che possono aiutarci a capire la liturgia di questa sera e anche tutta la nostra vita.

Sabato scorso la Madonna ha dato un simbolo, una immagine. Ha detto: « Voi conoscete tutti un fiore. Un fiore deve fiorire e ogni parte del fiore è molto importante per il fiore. Ma in un momento il fiore de­ve sfiorire perché il seme possa maturare, e dopo, quando è maturato il seme, vengono altri fiori » .

Jelena non poteva spiegare questo, ma il sacerdote lo deve spiegare: è molto chiaro. Io credo che in questo è contenuta tutta la liturgia di questa sera: si deve morire per poter risorgere.

Qualche volta diciamo: peccato un fiore sfiorisce. Ma se non sfiori­sce, non può venire, maturare il seme da cui vengono gli altri fiori. Se non si muore non si moltiplica la vita. E se non si è pronti, come Gesù ha parlato nel Vangelo, a cadere nella terra, non si può aspetta­re la Risurrezione.

Io ho ricordato anche ieri sera che Gesù ha detto dalla Croce « Ecco tuo figlio », « Ecco tua Madre».

E tutti quelli che non vogliono portare la croce, tutti coloro che non vogliono ciò che Gesù ha detto: « Se volete salvare la vita senza la croce la perderete », tutti coloro che non vogliono stare sotto la Cro­ce, non sentiranno mai questa parola « Ecco tua Madre ».

Così anche da questo simbolo: se vogliamo salvare la nostra vita, senza Dio, la perderemo. Non si moltiplicherà la nostra vita.

E la domanda questa sera è questa: che significa morire?

La stessa cosa che ha detto il Signore Gesù: morire significa per tut­ti noi morire al peccato, morire all'egoismo, morire ai litigi, morire al negativo che abbiamo nei nostri cuori.

E così risorge la vita della pace, dell'amore, una nuova vita piena di grazia.

Allora quando il Signore domanda a noi di morire, non domanda, non aspetta da noi un annientarsi. Il Signore non vuole annientarci, ma vuole che noi portiamo nei nostri cuori la pienezza della pace e dell'amore.

E lasciate che durante la liturgia che sarà in croato - qualche parola sarà detta anche per voi - lasciate nei vostri cuori questo simbolo: un fiore deve in un momento sfiorire per poter dare una vita nuova. Ma guardate: un fiore sfiorisce nel momento adatto. Non si può co­gliere. Se un fiore è colto dalla terra non può portare il seme matu­ro. Questo significa per tutti noi di avere sempre pazienza con noi stessi e con gli altri.

Non sradicare qualche cosa con l'impazienza, con l'odio. C'è biso­gno della grazia per capire questo. Lasciate, durante questa liturgia, che possiate capire col cuore questa immagine.

Ieri nel gruppo, tramite Jelena, ha detto un'altra cosa che può aiuta­re. Ha detto: «Voi dovete cercare, ogni giorno, la forza per poter sop­portare un giorno come oggi». Parlava anche di sè, e ha detto: «Gioi­te, rallegratevi perché Gesù, mio Figlio, ha bevuto il suo calice». Guardate anche qui è molto importante. Se noi cerchiamo ogni gior­no di morire un po' al peccato, di morire un po' al negativo che por­tiamo tutti noi nelle nostre parole, nelle nostre opere, nel comporta­mento, saremo fortificati, saremo radicati nel Signore, e tutte le dif­ficoltà e ogni morire, per noi sarà anche una via alla risurrezione.

Se non facciamo ogni giorno questa via con il Signore, può essere che una difficoltà, una prova ci faccia vedere che siamo senza l'aiuto del Signore. Allora queste due cose: «Voi potete avere la gioia perché il Signore, mio Figlio, ha bevuto il suo calice».

Un esempio che deve essere davanti ai nostri occhi e davanti al nostro cuore: quando c'è un calice, quando c'è una croce, portarla. An­che la malattia, la sofferenza non è mai per annientarci, ma per an­dare avanti. E io dico anche a voi: rallegratevi sempre quando avete bevuto un calice, quando avete avuto la croce, perché tramite la cro­ce viene la Risurrezione.

Questa mattina ho parlato con una famiglia che è venuta un anno fa. Una loro piccola aveva sempre una allergia e doveva sempre curarsi. Ma non trovavano una medicina. Hanno sentito dei veggenti, hanno preso la piccola e sono venuti qui: da un anno non ha più questa dif­ficoltà.

Ho detto che quando si incontra il Signore si risolvono anche i pro­blemi fisici. Il Signore ha promesso di dare anche dei segni.

Questa è l'esperienza di molti e la lascio a voi, per darvi un impulso. Guardate: se avete aperto i vostri cuori il Signore può fare tutto con voi, in voi. E se ci insegna qualche volta che dobbiamo morire, che dobbiamo gridare come Gesù ieri « Padre mi hai lasciato », poi verrà la risurrezione.

Nel messaggio del 28 marzo ha detto: «Cari figli, pregate, pregate, pregate. Nella preghiera avrete la gioia più profonda e risolverete tutte le situazioni difficili e che vi sembrano impossibili».

È molto importante anche questo. Pregare significa incontrare il Si­gnore e quando si incontra uno che è onnipotente, che ci ama, che si lascia chiamare da noi Padre, non possono venire situazioni che non si possano risolvere. Non noi, ma il Signore in noi. E questo è proprio quello che vuole la Madonna con tutti noi: che slamo pronti a morire al peccato e risorgere alla pace, alla riconclliazione.

In un messaggio (14 marzo) ha detto: «Molti sono quelli che vengono da voi. date a loro la luce, cari figli». Non esiste nessun uomo al mondo che non vuole la pace, ma non sono tanti che la danno: che danno la luce, che si offrono come l'amore. E in questi giorni dob­biamo imparare questo, soprattutto noi qui: dare la luce. E quando ritornate nelle vostre case, nelle vostre famiglie, al lavoro, nella scuola, negli studi, non cercate di essere amati, non cercate che gli altri vi diano la pace: date la pace, amate gli altri e vedrete che la vita sarà più bella, perché Gesù è risorto.

Ora pregate. Lasciate vivere questo fiore nei vostri cuori, morire e portare di nuovo frutto.

(P Slavko Barbarie - 6 aprile 1985)



« Io vi invito alla luce che dovete portare a tutti gli uomini che si trovano nelle tenebre ».

I messaggi della Quaresima

Desiderando augurare a voi tutti una Buona Pasqua, voglio presen­tarvi in questo tempo i messaggi della Quaresima.

Il giovedì prima della Quaresima (14 febbraio) ha detto: «Oggi è il giorno quando vi do i messaggi. Ma tutta la Parrocchia non li accetta e non li vive. Sono triste e desidero, cari figli, che ascoltiate e viviate i miei messaggi. Ogni famiglia deve pregare unita e leggere la Bibbia. Io vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata ».

Posso aggiungere questo al messaggio. Noi non conosciamo molti messaggi in cui la Madonna dice «si deve », ma in questo messaggio lo ha detto. La Madonna si offre sempre come la Madre che bussa e alla quale deve essere aperta la porta. E se la Madonna dice «si deve » allora io credo si deve, proprio si deve prendere questa parola seriamente.

E questa era, io credo, la preparazione per la Quaresima.

La Madonna ci educa. Ci voleva preparare per la Quaresima dopo aver detto «dovete pregare e leggere la Bibbia».

Il primo giovedì (21 febbraio) ha detto: «Cari figli, io vi invito di giorno in giorno a rinnovare la preghiera nella Parrocchia. Ma voi non accettate. Oggi vi invito per l'ultima volta: è cominciata la Qua­resima e voi come Parrocchia potete muovervi, per amore alla mia chiamata. Se voi non fate questo io non desidero dare più i miei mes­saggi. Il Signore ha permesso questo. Io vi ringrazio perché avete se­guito la mia chiamata ».

Ancora una piccola spiegazione. La Madonna ha detto «Io vi invito per l'ultima volta ». Allora non dice più « si deve ». Ci invita di nuovo: «a motivo del mio amore dovreste rispondere alla mia chiamata. Se voi non volete io non voglio parlare». Non vuole per forza.

Io dico questo: se l'amore non ci muove, che cosa può muoverci? La paura? Se noi aspettiamo per paura può essere anche tardi. Io credo sia meglio rispondere all'invito dell'amore che a quello della paura. E se noi rispondiamo solo per paura ci comportiamo ancora come i bambini che capiscono solo quando si fa così... col dito.

Il 28 febbraio ha detto il seguente messaggio: « Cari figli, oggi vi in­vito a vivere tutta la settimana queste parole: io amo Dio. Cari figli, con l'amore riuscirete in tutto, anche nelle cose chi vi sembrano impos­sibili. Il Signore desidera dalla Parrocchia un totale abbandono. An­ch'io lo desidero. Grazie perché avete seguito la mia chiamata».

Allora quando ha detto « se voi non volete, io non parlo più », noi non sapevamo se dava ancora i messaggi. Ma poi la Madonna ha detto questo messaggio bellissimo col quale ci ha invitato a vivere le paro­le «io amo Dio»: questo è molto importante. Con queste parole «io amo Dio» possiamo esaminare sempre, ogni giorno, tutta la nostra vita. E dobbiamo vedere sempre tutte le parole, tutte le opere sotto questa parola « io amo Dio ».

Altra cosa ha detto «con l'amore potete vincere tutto, anche le cose impossibili».

Allora, se noi abbiamo delle difficoltà questo è un segno che il no­stro amore è ancora piccolo. Questa è una cosa a cui dobbiamo sem­pre pensare. Può tutta la mia vita stare sotto questa parola: io amo Dio.

Il 7 marzo ha dato questo messaggio: «Cari figli, io vi invito al rin­novamento della preghiera nelle vostre famiglie. Cari figli, invitate i più giovani alla preghiera e a celebrare la Messa. Io vi ringrazio per­ché avete seguito la mia chiamata».

Allora qui invita i parenti a pregare con i piccoli. E una cosa impor­tantissima. C'è un proverbio: tutto ciò che gli adulti non fanno, i gio­vani lo possono imparare più difficilmente o non lo possono impara­re.

E se voi non pregate, come possono pregare i giovani?

Ma se voi cominciate, voi parenti, voi adulti a pregare, i bambini pre­gheranno, ed anche i giovani.

E se voi incontrate nella preghiera il Signore, e, se avete la gioia, i giovani vi seguiranno.

Allora, invece di arrabbiarvi con i giovani, pregate davanti ai giova­ni.

Altro messaggio del 14 marzo: « Cari figli, nella vita voi avrete l'espe­rienza della luce e delle tenebre. Il Signore dà a ciascuno di riconosce­re, di discernere il bene e il male. Io vi invito alla luce, che dovete por­tare a tutti gli uomini che si trovano nelle tenebre. Ogni giorno vengo­no nelle vostre case uomini che sono nelle tenebre. Date loro, cari figli, la luce. Vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata».

Da questo messaggio voglio dire questo: la Madonna ci invita a dare la luce a tutti coloro che si trovano nelle tenebre. Io vi dico: ogni uo­mo che vive sulla terra, vuole la pace, vuole l'amore, vuole la luce. Ma tutti sappiamo che non c'è ancora nel mondo molto amore, mol­ta pace, molta riconciliazione.

E tutti noi ci domandiamo: perché? La risposta è questa: non sono molti ancora che possono darla. Da chi possiamo aspettare la pace, l'amore se non da noi che conosciamo Gesù, che conosciamo la Ma­donna?

Allora, quando tornate nelle vostre famiglie e nelle vostre case non cercate di essere amati, ma di amare.

Non cercare la pace dagli altri, ma darla. E vedrete: tutti vogliono la pace e vogliono accettarla. E questo è il nostro dovere. Dare la luce, perché l'accettiamo dal Signore.

Il 21 marzo ha detto questo messaggio: «Cari figli, oggi vi invito: pregate, pregate, pregate. Con la preghiera avrete la gioia più profon­da e la soluzione di ogni situazione che vi sembra impossibile.

Io vi ringrazio perché vi siete mossi nella preghiera. Ognuno di voi è caro al mio cuore. Io ringrazio tutti coloro che hanno incitato alla preghiera le loro famiglie».

Dice: «Nella preghiera avrete la gioia più profonda». Allora, dov'è la nostra gioia? Di nuovo dobbiamo domandarci: qual'è la nostra pre­ghiera? La preghiera significa incontrare il Signore personalmente. Se noi non abbiamo la gioia, può essere che non preghiamo bene, può essere che la nostra preghiera sia solo una preghiera meccani­ca. Ed io so che nessuno è contro la gioia più profonda. Allora per­ché non prendere il tempo per la preghiera più profonda e non im­pararla?

Perché questa è la via per la gioia più profonda.

Un messaggio non di giovedì, ma di domenica (24 marzo), la vigilia della festa dell'Annunciazione è: «Oggi desidero invitarvi alla confes­sione. Anche se vi siete confessati nei giorni passati io desidero che voi viviate la mia festa nei vostri cuori. Ma non potete viverla se non siete abbandonati totalmente nel Signore. Per questa ragione vi invito a ri­conciliarvi col Signore».

Solo una parola: che significa « riconciliazione » ?

« Riconciliazione » significa accettare la volontà del Signore che ab­biamo rifiutato nel peccato. Noi abbiamo rifiutato nel peccato il pro­getto del Signore con noi. E la Madonna ci invita ad accettare il pro­getto che viene dal Signore, come la Madonna ha fatto nel giorno dell'Annunciazione. La Madonna ha detto « sì », il suo « fiat », e que­sto si può dire era la sua riconciliazione. Essa era pronta ad accetta­re.

Il Giovedì Santo (4 aprile): «Cari figli, vi ringrazio perché avete co­minciato a pensare di più alla gloria del Signore nei vostri cuori. Oggi è il giorno nel quale non volevo più dare i messaggi perché alcuni non mi accettano. Ma la Parrocchia si è mossa e per questa ragione voglio darvi anche in futuro i messaggi in un modo che non esiste nella sto­ria del mondo».

Che significa pensare alla gloria del Signore? Cercare la pace, l'amo­re, la riconciliazione: questo significa pensare alla gloria del Signo­re.

È questo che vuole il Signore. La Madonna ha detto che non voleva più dare i messaggi. Io penso che lo ha detto perché sapete le no­stre difficoltà in questo momento. Ma ha detto: «perché voi li accet­tate io li do ancora ». Questo è per noi il segno che la Madonna vin­cerà col popolo di Dio. E voi siete il popolo di Dio.

Il Venerdì Santo (5 aprile) ha detto tramite Ivanka un messaggio: «Voi nella Parrocchia avete una grande e difficile croce: ma non ab­biate paura a portarla. Qui è il mio Figlio che vi aiuterà». Non solo alla Parrocchia ma a tutti voi ha detto: «Mio Figlio è con voi e vi aiu­terà a portare la Croce». Questi erano i messaggi della Quaresima.

(E Slavko Barbarie - 7 aprile 1985)



La Madonna ci ha insegnato a fare tre passi avanti nella preghiera di gruppo.

Voglio dirvi alcune parole che io ho vissuto in questi ultimi giorni, proprio vivendo il Venerdì Santo e la Pasqua.

L'anno scorso, al Sabato Santo, ho ricevuto un regalo particolare, piccolissimo, ma interessante. È venuto un convertito ortodosso che mi ha portato un dono dicendo: « Voglio darti un regalo e tu sai che cos'è. Se ti porto il denaro tu dici: non ne ho bisogno. Ti ho portato la chiave della mia casa, così che tu possa entrare nella mia casa quando yuoi. Non so se tu verrai nella mia casa, ma io voglio essere contento di darti la chiave della mia casa per entrare quando vuoi ». Vedete: è successo oggi che tutti noi abbiamo ricevuto questo dono. Abbiamo ricevuto la chiave della casa celeste. Ed è importante capi­re che con questa chiave, che abbiamo ricevuto, possiamo aprire tutte le porte, possiamo aprire tutti i problemi e risolverli. Quello che c'è da dire oggi è di cominciare a vivere questa realtà.

Abbiamo veramente ricevuto la chiave della porta celeste, che vuol dire di tutte le porte dei problemi umani. La Risurrezione risolve tut­ti i problemi.

Ieri ho letto una cartolina di una Suora ammalata e che deve morire tra qualche giorno. Mi scrive: «Tu non puoi capire la mia gioia per­ché si avvicina il giorno quando incontrerò il mio Padre Celeste ». Allora vedete: se noi abbiamo accettato questa chiave della porta ce­leste, e, la viviamo, anche le difficoltà più grosse della nostra vita non contano nulla. Noi siamo felici e ci resta il resto della vita, della gioia...

E penso che possiamo capire la Madonna e il suo messaggio della pace soltanto se noi oggi accettiamo questa chiave, perché nella lu­ce della Risurrezione tutti i problemi sono risolti, se noi ci mettiamo come si è messa Maria di Magdala dicendo: Dio è tutto per me. Se Dio diventa tutto per me, allora io uso questa chiave della Risurre­zione. Vi dirò come potete usarla: dovete essere crocifissi. Io sarei molto triste se oggi il Padre Celeste ritornasse triste da noi. Ci ha of­ferto tutto, ci ha dato anche il Figlio e noi non possiamo accettare questo dono immenso prima di cancellare i nostri peccati: anche un piccolo peccato, anche un'ombra di peccato ci impedisce di vivere questa realtà.

Voglio dirvi questo, perché voi possiate proseguire queste giornate. Dico proseguire, perché questa giornata, la Risurrezione, è soltanto il primo giorno della Risurrezione; allora dovrete fare il secondo, il terzo... e il quarantesimo, perché la Quaresima dura quaranta gior­ni, ma anche il tempo pasquale dura quaranta giorni. Allora dobbia­mo camminare quaranta giorni nella luce della Risurrezione e se vi mettete a vivere questa chiave della fede, allora dopo quaranta gior­ni sarete veramente cambiati.

A questo proposito c'è da dire in modo particolare ai pellegrini e ai capogruppo che si recano qui diverse volte, di continuare ad ap­profondire i messaggi della preghiera

Quando si dice approfondire i messaggi della preghiera vedo due aspetti molto importanti: primo, la mia preghiera deve diventare sempre più raccolta. Devo entrare dentro di me, entrare nei messag­gi, sentirli, capirli: la mia preghiera deve diventare sempre più rac­colta: sentire la voce divina dentro la mia coscienza.

Dall'altra parte, la mia preghiera deve diventare ogni giorno sempre più attiva verso il prossimo, nel senso di realizzare quello che ho ca­pito nella preghiera, realizzarlo in rapporto con gli altri.

L'ultima volta ho detto che la Madonna ha insistito sulla confessione frequente, però diceva che la confessione fatta nel confessionale senza realizzarla in rapporto con gli altri, non è completa. In questo senso: se io ho offeso qualcuno e io non vado a realizzare quello che ho confessato, la confessione non ha portato i frutti.

Ecco, per i gruppi di preghiera è molto importante questa apertura di umiltà, quando il gruppo riconosce le proprie debolezze, perché quando il gruppo fa la confessione, non la confessione sacramenta­le, ma la confessione della propria vita, tutte le persone diventano una nell'umiltà e nella apertura verso Dio. Allora Dio può fare dei passi avanti.

L'ultima volta la Madonna ci ha insegnato a fare tre passi avanti nel­la preghiera del gruppo.

Il primo passo è SCARICARE TUTTI I PECCATI E TUTTI I RISENTIMENTI DEI PECCATI, proprio devono essere lasciati. Senza que­sto passo non si entrerà nella preghiera. Noi arriviamo soltanto all'i­nizio e il rimorso della coscienza si ripete, l'analisi dei peccati si ripe­te.

Dobbiamo lasciare i peccati, confessarli e, nello stesso tempo, LA SCIARE LE NOSTRE PREOCCUPAZIONI A DIO.

Quando abbiamo fatto questo passo entriamo nella libertà, entriamo in contatto con Dio.

Ora, lo Spirito Santo ci parla dentro perché siamo liberi e, in questo secondo passo, preghiamo per i programmi divini, perché il cuore pulito e libero può capire quello che Dio programma dentro di noi. Se non abbiamo fatto questo passo avanti, allora non possiamo pro­gredire nella preghiera, come disse la Vergine a Jelena: « Molti cri­stiani nella preghiera quotidiana arrivano solo all'inizio della pre­ghiera e non entrano mai ».

La terza tappa della preghiera è CHIEDERE LA BENEDIZIONE. Ma quando si parla di benedizione non è qualche cosa di magico. La Madonna parla di qualche cosa di concreto. Quando nel programma divino della preghiera ho visto quello che Dio vuole da me, allora io mi metto a realizzare questo. Dio mi dà la forza e io la benedizione la capisco come la forza per realizzare quello che Dio vuole da me. Nello stesso tempo devo prendere, accettare e custodire quella be­nedizione come una perla preziosa.

Diverse volte la Madonna ci disse: «Voi prendete la benedizione, poi la dimenticate». Ora, vedete che tutti e tre questi punti sono da svi­luppare ogni giorno, da migliorare ogni giorno, perciò quando si di­ce miglioramento nella preghiera, si intende proprio migliorare que­sti tre elementi. Se voi cercate di migliorare questi tre elementi, la preghiera diventerà continua. Se volete custodire la benedizione di­vina dentro di voi dovete pregare continuamente, cioé, portare la preghiera nella vita quotidiana e se volete essere capaci di entrare nella preghiera dovete realizzare quello che la preghiera chiede da voi. Ecco, se farete questo sarete contenti.

Forse sono troppe parole. Noi siamo abituati a dire troppe parole, anche noi sacerdoti.

Io vi dico soltanto: muovetevi nella preghiera, muovetevi nella profondità della preghiera. Come voi andate nella profondità della preghiera, così la luce divina aumenterà.

Diverse persone in questi giorni mi hanno detto: « Io voglio la fede ». Ma la fede la può avere chi vuole; soltanto non è una cosa fissa. La fede vuol dire fare un passo avanti. Io non posso vedere la città dal­l'altra parte della montagna: devo salire. Se io voglio avere una luce maggiore, nella mia fede, devo fare quei passi che capisco.

Non c'è da chiedere tanti consigli come viene a chiedere la gente in confessionale; quei consigli sono già nel Vangelo e ciascuno può ca­pirli. Bisogna fare quei passi che sono nel Vangelo: allora la luce au­menterà.

Vi auguro che questa giornata della Risurrezione sia per voi soltan­to l'inizio di una vita bella. E buon viaggio. E auguri.

(P Tomislav Vlasic - 7 aprile 1985)



Molti si fermano alla Pasqua e non vivono la Risurrezione.

Questa giornata per me è molto bella. Anche voi potete capire che c'è bisogno delle apparizioni. La Chiesa ha bisogno delle apparizio­ni. Una tappa della vita di Gesù è finita pochi giorni fa. Adesso non si può muovere la persona avanti senza le apparizioni. E apparso Ge­sù Risorto: è una tappa della vita cristiana senza la quale non si può andare avanti.

Gli Apostoli non si potevano muovere avanti senza le apparizioni di Gesù.

È una tappa nella vita della Chiesa che bisogna percorrere. Dopo le apparizioni viene lo Spirito Santo.

Sono tappe che noi dobbiamo fare nella vita spirituale.

Penso che avete compreso questo. Perché quello che gli Apostoli non hanno compreso guardando con gli occhi fisici, dopo, con gli occhi spirituali, quando hanno visto Gesù Risorto, hanno capito cer­te cose. E finalmente è venuto lo Spirito Santo per introdurli nella verità, nella piena verità.

Noi dobbiamo percorrere questa strada come gli Apostoli. E perciò non c'è da stupirsi delle apparizioni nella Chiesa. Devono esserci perché la Chiesa sempre deve fare questa strada che hanno fatto gli Apostoli, la strada che ha fatto la Chiesa primitiva.

E adesso viene questo rinnovamento anche nella Chiesa.

Questa giornata da noi si chiama la Giornata di Emmaus e le perso­ne di solito vanno a visitare le altre persone.

Le persone hanno trasformato il secondo giorno di Pasqua nelle vi­site e invece la verità cristiana è altra. Gesù Risorto si è fatto nostro compagno e noi dobbiamo proseguire e vivere con Lui.

La giornata di ieri è un ricordo della Risurrezione. È il primo giorno della Risurrezione. Oggi dobbiamo incamminarci con Gesù.

Noi abbiamo la preparazione alla Pasqua durante la Quaresima (quaranta giorni), ma pochi si ricordano che dopo la Pasqua bisogna camminare quaranta giorni per vivere la Risurrezione, per arri­vare alla terza tappa.

Secondo me bisogna vivere questo tempo di quaranta giorni con l'intensità che abbiamo vissuto nella Quaresima, però con la gioia. Allora, se noi andiamo avanti con Gesù, con la gioia, entreremo nel­la terza tappa, dello Spirito Santo.

Molti cristiani si fermano alla Pasqua e non vivono la Risurrezione. Se un chicco germoglia e nasce, allora dal chicco viene l'erba e c'è la forza di portare un nuovo frutto.

Molti cristiani nascono e finiscono. Questi quaranta giorni dovreb­bero servire proprio per entrare, per vivere, per essere pieni della forza del Risorto. Così la forza del Risorto sarà manifestata e nella terza tappa noi saremo forti per annunciare Cristo Risorto, come ab­biamo sentito oggi nella liturgia. Che cosa è successo? Certi voglio­no annullare la Risurrezione. Sono pagati. Hanno fatto pagare i sol­dati e Gesù dice alle donne «andate ad annunciare». Vedete: se ab­biamo compreso la Risurrezione, rimane da andare ad annunciare. E se non siamo ancora pronti? Anche gli Apostoli non erano pronti: durante quaranta giorni si sono ritirati per nove giorni a pregare, per vivere davvero la vita divina, per poter annunciare. Fate questo e sarete colmi della grazia del Risorto.

Per vivere la Risurrezione di Gesù in questi giorni ho capito certe cose. Prima cosa è che noi dobbiamo cancellare e distruggere il peccato in noi. Finché c'è anche un'ombra del peccato noi non pos­siamo vivere la Risurrezione.

Un uomo non è capace di accettare finché dentro c'è il peccato, fin­ché dentro non ha vissuto la Risurrezione, finché non ha vissuto l'a­more divino. Perciò il peccato deve essere distrutto nella misura in cui per noi è successo il Venerdì Santo. In questa misura noi possia­mo vivere la Risurrezione di Gesù Cristo.

Vi porto un'immagine. Se voi guardate una persona morta sulla stra­da, tutta bagnata di sangue: è terribile.

Guardate, quando uno ammazza delle persone è qualcosa di terribi­le se prova questo sentimento. Ma non lo sente, neanche se quello che deve essere ammazzato gli dice che lo ama intensamente. Non capisce, perciò ammazza.

Ora vedete che la durezza del nostro cuore è nella misura in cui c'è il peccato che distrugge Gesù, ammazza Gesù.

Nella misura in cui il mio cuore vive il peccato, il mio cuore ammaz­za Gesù, non può sentire la Risurrezione, non può piangere il Ve­nerdì Santo e neanche gioire nel momento della Risurrezione. Per­ciò quell'immagine, dopo la morte di Gesù, « le pietre si sono aperte, spaccate, e i cuori degli uomini sono rimasti ancora duri ».

Vedete: adesso noi dobbiamo proseguire su questa strada se voglia­mo vivere durante questi quaranta giorni la Risurrezione di Gesù. Dobbiamo continuare, nello stesso momento, il nostro Venerdì San­to.

La Croce distrugge il peccato; se l'accettiamo con amore ci avvici­niamo alla Risurrezione di Gesù.

Questo lato negativo della distruzione del peccato in noi è nella mi­sura della accettazione del Risorto. Nello stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che la misura in cui noi possiamo vivere, speri­mentare la Risurrezione, è la misura dell'annunciare Gesù Cristo. Oggi ho parlato alla gente e ho detto a coloro che sono venuti: «voi siete felici ». Mi è venuto questo dentro nel cuore.

Ora, dopo la Risurrezione, siamo felici perché non c'è più Gesù che cammina nel corpo in questo mondo, ma Gesù nel corpo Risorto, il quale può entrare anche attraverso la porta chiusa, può raggiunger­ci da per tutto. Difatti guardate un po' il Vangelo dopo la Risurrezio­ne. Gesù si vede da per tutto. Va in Galilea, trova gli Apostoli sul ma­re, li trova da per tutto sulle strade, e, se volete capire questi giorni, dopo la Risurrezione, sono i giorni in cui Gesù si trova da per tutto.

E il compagno il quale vi accompagna da per tutto. E quando vi tro­verete nelle difficoltà, saprete che è capace di entrare nel vostro cuore attraverso le difficoltà, anche attraverso la difficoltà della mor­te.

E questa è la pace, la radice della pace. Adesso Gesù glorificato ci offre questa grazia: entrare dentro di noi, anche se ci sono ostacoli difficili.

Chi vive la fede non entra in crisi: può avere delle prove.

Questo atteggiamento è molto importante da capire. Le persone sal­de nella fede sulla base degli argomenti esteriori, sulla base degli studi esteriori, zoppicano sempre; quando manca un dettaglio si per­dono.

Ma il fondo della fede non può essere giustificato con gli argomenti esteriori. Il fondo della fede è un abbandono a Dio che porta attraverso le difficoltà, che porta attraverso la Croce (che è anche per S. Paolo una cosa stolta), che porta attraverso la fede che deve credere che una Vergine ha concepito. E questo non può essere giustificato con argomenti umani. E quando le persone hanno trovato questo abbandono, trovano la lu­ce interiore che illumina e non zoppicano mai. Quando vengono del­le prove, non le crisi, le persone sono sicurissime che la mano di Dio le guida avanti in tutte le situazioni.

Ora vorrei che anche voi foste messaggeri di questa forza interiore, di questa sicurezza interiore, affinché coloro che credono alle appa­rizioni siano saldi nella fede e non sugli argomenti umani.

Altrimenti se siete saldi sugli argomenti umani sarete come S. Pie­tro quando voleva camminare sull'acqua ed è andato in mare... men­tre Gesù ha insegnato ad aver fede, perché con gli argomenti umani non si cammina sull'acqua. Con la forza della fede si cammina anche sull'aria, non solo sull'acqua...

Questo è molto importante, perché i messaggi che voi avete sentito di Medjugorje sono i messaggi che voi sapete ormai a memoria.

Se io vi dico « pregate » voi già l'avete imparato a memoria, ma que­sto è troppo poco.

Perciò, dico spesso ai pellegrini: chi vuol seguire la Madonna deve andare oltre i messaggi. I messaggi sono la chiamata, sono le frec­ce, sono le parole che ci portano avanti, ci impegnano a vivere il Vangelo come lo ha vissuto la Vergine.

Perciò voglio finire con questo messaggio della pace, che viene dalla fede vissuta.

Ci sono delle persone che mi dicono: «Vorrei avere la pace, vorrei avere la fede nel Signore ».

E dico sempre alle persone: «Accettatela». «Ma come posso accet­tarla? Voglio averla sempre di più... ».

lo dico: « Se volete avere più fede, camminate avanti ».

La città al di là della montagna non si vede di qua. Bisogna andare oltre e, allora, l'orizzonte si allarga.

La fede di cui parla Gesù non è un'idea fissa, ma è piuttosto un cam­mino seguendo Dio. Una persona va avanti vivendo i messaggi si muove sulla base del Vangelo, si apre sempre di più alla fede. E la fede aumenta dentro la persona.

Così anche quando si parla della pace e dell'amore.

Oggi ho parlato con una persona che mi ha chiesto come poteva amare i nemici.

Ho detto: « È facilissimo. Prima di tutto devi amare te stesso in Gesù Cristo. Tu devi scoprire nel Vangelo Gesù Cristo che ti ama. Tu devi sperimentare l'amore divino e quando hai sperimentato l'amore divi­no sei salvato, sei pieno, diventi un bicchiere traboccante ».

Allora, non c'è niente da sforzare, tutto va da solo, anche l'amore verso i nemici.

Il sole non si preoccupa perché vi sono delle nuvole. Il sole brilla e il nostro compito è di vivere la forza dell'amore, della luce, della pace che c'è in Gesù Cristo.

Allora possiamo capire quello che Gesù voleva: portare il Vangelo agli altri. Possiamo capire che noi non siamo per portare alla gente le parole, i messaggi, ma noi siamo per portare alla gente la vita. Ora, se c'è vita dentro di me, posso portarla. Se c'è dentro di me la redenzione, se tutte le mie ferite sono guarite, per me non c'è diffi­coltà ad amare i nemici, anzi, ho bisogno, ho forza di amarli, di ab­bracciarli.

Allora, mettetevi sulla strada della Risurrezione.

È molto facile. Lo dico perché molte persone dicono: come posso ar­rivare lì? È lo stesso problema quando un bambino dice: io vorrei di­ventare frate, ma non mi sento capace di mettermi sul pulpito a pre­dicare. E il bambino deve fare un cammino, deve incamminarsi, de­ve fare i primi passi. I risultati mancano soltanto perché le persone non s'incamminano, non cominciano a fare i piccoli passi quotidiani che ci ha indicato la Chiesa: i passi della preghiera quotidiana, i pas­si della Eucaristia. I passi piccoli, semplici per arrivare a vivere i sa­cramenti.

Io cercherò di seguirvi con la preghiera quotidiana, ma voi aprite i cuori a Gesù e la grazia non vi mancherà.

Domanda: concretamente, cosa vuol dire aprire i cuori? Non porre resistenze, non mettere limiti a quello che ci viene chiesto...? Rispo­sta: sì, generalmente questo. Però per ogni tema che si pone, per ogni interrogativo, deve esserci una risposta molto larga.

Nessuno può ricevere la risposta a livello teorico.

Aprirsi vuol dire incamminarsi, stare attenti. È accettare ogni parola divina. Se volete una risposta a questa apertura... è sempre attraver­so il silenzio, nella preghiera.

Cioè, la capacità di cogliere nel silenzio quello che Dio ci dice nel cuore. Senza di questo l'apertura manca.

Da una parte, l'apertura verso il silenzio, verso la pace profondissi­ma nella quale possiamo sentire lo Spirito Santo, il Vangelo, dall'al­tra parte la nostra apertura va verso il nostro prossimo.

Se ho delle tensioni con qualsiasi persona nel mondo, non posso es­sere totalmente aperto. Se non amo ogni persona tra di voi, non pos­so essere aperto. Se sono aggressivo perché ho visto qualche cosa alla televisione, sono già chiuso.

Apertura verso Dio e apertura verso il prossimo. Se la nostra aper­tura verso il prossimo, l'apertura dell'amore è totale, allora è totale l'apertura verso Dio.

Se volete sperimentarlo leggete per l'intera vita, i brani di Matteo, cap. 5-6 e 7.

Vi basterà come lettura per tutta la vita.

(P Tomislav Vlasic - 8 aprile 1985)



La prima cosa che si deve capire è la volontà del Signore anche nella sofferenza.

Benvenuti a tutti.

Le apparizioni continuano ancora, ogni sera. Ivanka, Vicka, Jacov, Marija e Ivan vedono ancora, ogni sera, la Vergine.

Adesso sono quasi 46 mesi, al 24 aprile saranno 46 mesi.

Una storia già lunghissima. Nessuno da noi osava desiderare una cosa simile a queste vicende. Questo modo di apparizioni non è co­nosciuto nella storia della Chiesa.

Tanti si domandano come mai, come è possibile? E anche noi ci do­mandiamo come sia possibile.

Ma che cosa fare con questi cinque (sei all'inizio), che affermano dalla prima sera fino ad oggi «noi vediamo la Madonna» ?

E sono provati loro personalmente, la Parrocchia e la comunità fran­cescana con tantissime difficoltà e prove, ma la storia con la Madon­na va avanti nonostante tutti i problemi. Anche oggi, in questi gior­ni, ci troviamo nelle difficoltà, ma siamo sicuri perché abbiamo im­parato molte cose dalla storia, abbiamo imparato che la Madonna troverà nuove soluzioni dalle quali, dopo questi problemi, usciremo più purificati. Ma possiamo vedere qui che ogni croce, ogni situazio­ne difficile, non è qui per annientarci, ma per farci risorgere.

E questo è il primo messaggio per tutti voi, per tutti noi.

Tutte le croci che portate, tutte le difficoltà che avete, non sono per annientare, non sono nella vostra vita per annientarvi, ma per la­sciarvi risorgere.

Per esempio, il messaggio del Venerdì Santo che la Madonna ha det­to tramite Ivanka è questo: « Voi nella Parrocchia avete una grande e difficile croce, ma non temete di portarla. Mio Figlio è qui e Lui vi aiuterà ».

Quello che si dice per la Parrocchia è detto per tutti voi, voi siete parrocchia. Allora dico di nuovo: molti vengono qui naturalmente anche per cercare la guarigione sia fisica, sia psichica, ma io vi dico che la prima cosa che si deve cercare è la volontà del Signore, che

sia fatta la sua volontà anche nelle difficoltà, nelle malattie, nella sof­ferenza.

Allora, in qualsiasi situazione che sia fatta e cercata la volontà del Si­gnore. In questo senso va il messaggio del 24 marzo, vigilia della fe­sta dell'Annunciazione.

La Madonna ha detto: «Oggi vi invito alla confessione anche se vi sie­te confessati alcuni giorni fa. Io desidero che viviate nei vostri cuori la mia festa, ma non potete viverla senza essere totalmente abbandonati al Signore. Io vi invito: riconciliatevi con il Signore ».

Riconciliarsi in questa situazione, detto alla vigilia della festa della Annunciazione, ha un significato profondissimo.

Riconciliarsi col Signore non significa soltanto perdonare a qualcu­no, ma più profondamente significa accettare il progetto che il Si­gnore ha su di noi, con tutta la vita. Noi abbiamo perso questa ricon­ciliazione col Signore quando abbiamo cominciato a peccare nel Pa­radiso terrestre, quando l'uomo ha detto: non voglio seguirti, vado per la mia strada.

La Madonna ci invita alla riconciliazione nel giorno in cui la Madon­na stessa ha detto coscientemente: « sì » al Signore. Aveva il suo pro­gramma, il suo progetto per la sua vita, era fidanzata. Viene il Signo­re e Le dice: sarai la Madre di Gesù.

Non ha capito, ma ha detto: « sì ».

Questa è la riconciliazione e questo è anche il senso della pace, della conversione: accettare la volontà del Signore.

Per questa ragione vi dico: quando si viene qui e quando si vuole vi­vere il messaggio che ha detto la Madonna, vi è sempre e solo da vi­vere la volontà del Signore. La volontà del Signore naturalmente è dura per noi, ma in un altro messaggio ha detto: «Accettatemi cari fi­gli, perché voi stiate bene»: tutto quello che la Madonna ci chiede è perché noi stiamo bene.

E, in un messaggio che ha dato a Jelena, ha detto: « Cari figli, io sono salvata, ma io voglio che anche voi siate salvati».

Un messaggio molto importante è quello del 28 marzo quando ha detto: «Pregate, pregate, pregate. Nella preghiera avrete la più profon­da gioia ».

Nessuno di noi è contro questa gioia, la più profonda. Allora nessu­no rifiuta la gioia; per tutta la vita noi la cerchiamo. Ma perché non l'abbiamo tante volte? Forse proprio per questa ragione: perché non sappiamo ancora pregare.

E da questo messaggio si può vedere bene che cosa è la preghiera. La preghiera è un mezzo per incontrare il Signore. IncontrarLe è molto importante.

Se guardate a livello umano, se volete incontrare qualcuno dovete aver tempo per lui, sedervi, bere un caffè o mangiare e parlare, sen­tire che cosa vuole, come va, sentire i suoi problemi e dire anche i vostri problemi; questo significa l'incontro, almeno a livello umano. Per poter pregare, avere la gioia più profonda, si deve prendere il tempo per la preghiera. La preghiera non è solo ripetere Ave Maria o Padre Nostro, ma proprio meditare nel cuore.

Tramite queste apparizioni è chiesto: Credo e sette Padre Nostro, il Rosario intero, la confessione mensile, la Messa, il digiuno... All'inizio la Madonna chiedeva un giorno di digiuno e poi, dall'ago­sto 1984, due giorni.

Come digiunate e se digiunate non so. Vi dico anche che non mi in­teressa. Ho interesse invece a dirvi che cosa vuole la Madonna.

E quando la Madonna vuole una cosa, lo ripeto, è per il nostro bene. La preghiera è il mezzo per avere la gioia più profonda, la pace. An­che il digiuno è un mezzo. Noi non digiuniamo per digiunare e sap­piamo che il digiuno è prima di tutto al servizio della fede.

Dovete stare bene attenti. La Madonna ha annunciato l'ateismo e qui si può dire che lotta contro l'ateismo, il nostro ateismo pratico. Siamo tutti un po' atei e quando la Madonna domanda il digiuno do­manda che noi viviamo due giorni la settimana come poveri davanti al Signore.

Digiunare significa lasciare tutto e aprirsi al Signore.

Anche la Madonna ha digiunato due volte la settimana perché nella prima Chiesa era costume digiunare due volte, mercoledì e venerdì. E la Madonna viveva come la prima Chiesa.

Allora aprirsi ed aspettare solo il Signore.

Così i Santi Padri dicono che il digiuno è la preghiera del nostro cor­po. Questo collegamento tra il digiuno e la fede indica che se uno è povero non può mai dire: « Non ho bisogno di te ».

Uno che è povero nello spirito non dirà mai al Signore: « Non ho bi­sogno di te ». È aperto.

L'ateismo viene quando il nostro amore è pieno dei nostri progetti, è pieno dei nostri piani, pieno dei nostri pensieri e questi si chiudono davanti al Signore: in quel momento noi diventiamo atei.

Un'altra caratteristica del digiuno è questa: digiunando cominciamo

un processo di purificazione. In questo mondo materialistico noi di­ventiamo ciechi per queste cose che abbiamo e che vogliamo sem­pre di più.

Il cuore dell'uomo non conosce frontiere a questo desiderio di ave­re, se non si trova in un processo di purificazione.

Purificarsi da questi desideri possessivi di voler solo avere. Ci aiuta il digiuno e se cominciamo o se continuiamo a digiunare vedremo due cose: che abbiamo abbastanza, che non c'è bisogno di molta paura o angoscia per come vivere e vedremo che tanti e tanti nel mondo, in questo momento, muoiono di fame o non hanno il mini­mo per la vita.

La Madonna come una Madre di tutti ci invita a dividere, a dare; ma il digiuno non è dare agli altri qualche cosa. Anche un povero deve digiunare per non avere amarezza dalla sua povertà, per essere libe­ro anche nella povertà.

Ad un povero non si domandano i soldi per gli altri.

Un ricco deve digiunare, vivere col pane per poter vedere gli altri, per poter vedere che anche lui ha bisogno del Signore vicino, nono­stante la sua ricchezza. Così si può dire che la preghiera e il digiuno sono fondamentali nella nostra vita cristiana, come respirare e man­giare per la vita fisica.

Quando respiriamo, quando mangiamo, la nostra vita si sviluppa se­condo la situazione nella quale viviamo, La Madonna comincia in questo modo e ci dà i mezzi per poter vivere come cristiani che sen­tono e ascoltano e amano il Signore sopra tutte le cose e il prossimo come se stessi.

Ma sul digiuno non si può parlare molto: vi do un consiglio. Comin­ciate a digiunare e vedrete.

Io in questi giorni ho fatto una intervista per un giornale con un pro­fessore di spiritualità, un convertito. Abbiamo parlato in questa in­tervista anche del digiuno e lui ha detto: « Io so che il digiuno mi aiuta; so che quando digiuno posso pregare meglio e ho più tempo per me stesso, per Dio e per gli altri. Sono contento di aver scoperto queste cose ».

Tanti dicono che non possono digiunare. Una pellegrina mi raccon­tava: « Mi vergogno di incontrare P Tomislav, perché una volta nella confessione mi ha domandato se digiuno ed io ho detto: No, non posso ».

Lui mi ha detto: Sì, credo che non puoi cominciare, ma non credo

che non puoi provare ». Dopo alcuni mesi continua a raccontarmi: «Mi vergogno di incontrare P Tomislav, perché vedo che posso di­giunare anche tre giorni alla settimana e mi sento sempre bene ».

Mi ha detto anche un'altra cosa: « Sono più contenta ed anche la mia famiglia è diventata un'altra. Adesso vedo che non c'è bisogno di avere molta paura se io vivo un giorno col pane. Risparmio molte co­se. Se vivo così un giorno sono più aperta per molte altre cose ».

Io vi dico: provate; se non potete, non è peccato provare.

La Madonna domanda un ideale, si può dire, e verso l'ideale si deve tendere, piano, piano.

Ma di nuovo dico: non digiunate per digiunare.

Conoscete la storia del fariseo al quale Gesù ha detto: tu hai già il tuo compenso, quando questi gli aveva detto: « Io digiuno due volte, prego e do l'elemosina. Allora sono migliore di questo nell'angolo ». Allora ha giudicato: io posso, l'altro non può.

No, noi non preghiamo per giudicare gli altri che non pregano, noi non digiuniamo per giudicare quelli che non digiunano.

Io prego, io digiuno perché in questo modo io incontro il mio Signo­re, lo sento meglio, ed anche gli altri.

Una cosa con cui voglio finire è questa. In una locuzione interiore Jelena ha domandato alla Madonna: « Perché sei così bella? ». La ri­sposta era: «Perché amo. Se volete diventare belli, amate». Una ricetta meravigliosa.

Non esiste nessuno al mondo che non vuole essere bello, anche se qualche volta abbiamo un viso che può amare solo una mamma. Ognuno di noi vuole diventare bello e per diventare belli si deve in­cominciare ad amare, ad',,4prirsi all'amore.

Si può vivere con chi ama, con chi è pronto a riconciliarsi, anche se non ha proprio il dono della bellezza esteriore. Per la bellezza inte­riore tutti abbiamo sempre una chance: questa chance è sempre con noi e in noi.

Una madre bella desidera che anche i figli siano belli: per questa ra­gione la Madonna è venuta e resta molto tempo con noi.

Tutti sappiamo che non è facile amare, ma amare non è una parola: è una vita. Significa perdonare, vedere gli altri, visitare i malati: tutte queste cose significa l'amore. Se diciamo che è difficile, non vuol di­re che non vale: le cose difficili tante volte sono le cose che valgono, che hanno un valore.

Io desidero anche a nome della Parrocchia, a nome dei veggenti, a nome della Madonna - che noi non vediamo ma che sentiamo che voi possiate avere questa esperienza, quando ha detto: «Pregate, pre­gate, pregate. Nella preghiera sentirete la gioia più profonda».

Non solo cominciando oggi, ma continuando quando ritornate alle vostre famiglie.

L'anno scorso, dopo Pasqua, la Madonna ha detto: «Ci sono tanti malati che non hanno ricevuto le grazie perché hanno smesso la preghiera quando sono ritornati nelle loro case».

Si deve continuare con la preghiera, col digiuno ed essere aperti e cercare la volontà del Signore. Quando si fa a questo modo siamo si­curi che il Signore sarà sempre con noi.

(P Slavko Barbarié - 10 aprile 1985)





Le apparizioni sono una tappa della vita spirituale della Chiesa.

Prima di tutto vorrei che tutti voi portaste agli altri pellegrini il mes­saggio che Medjugorje attraversa delle prove, ma non le crisi. Le prove sono qualche cosa che deve venire e, se la conversione è profonda, le prove sono più grandi.

Se a Medjugorje si fosse dichiarato che la Madonna è apparsa, sin dall'inizio, questo non andrebbe bene. Sarebbe stata una dichiara­zione soltanto, ma la conversione è un cammino, è una terapia. Quando dobbiamo guarire il corpo, bisogna aprire tutto ciò che è ammalato, vedere cosa c'è dentro e guarirlo.

Se Dio vuole portare la Chiesa alla conversio ne, il mondo alla con­versione, tutti coloro che vogliono seguire questo cammino devono attraversare le prove.

In questi giorni ho letto alcuni libri mistici e mi è piaciuto un mes­saggio che Gesù ha dato ad una mistica svizzera convertita dicendo: « La Provvidenza soave si cura di darvi ogni giorno il pane. Ma quando voi chiedete le virtù, allora la mia Provvidenza soave vi dà delle croci, affinché voi possiate avere delle virtù ».

Nell'ordine mette il pane e la croce: senza la croce non possiamo crescere. Come se fosse un nutrimento della vita spirituale.

Io l'ho sperimentato: se volete andare avanti vi aspettano delle croci. Però le croci non vi portano amarezza, ma dolcezza e pace. E qui ve­diamo che la vita umana va su due piani, su di un piano materialisti­co viviamo per la vita materiale e consumistica: la vita si stringe e al­la fine termina con la morte; e, su di un piano spirituale: allora si al­larga sempre più la vita, la dinamica della vita, la felicità, l'amore, la pace interiore. Così anche se le persone finiscono sulla croce, la vita si allarga.

La Risurrezione di Gesù Cristo non è un fatto isolato, ma è come un fiume e quando nell'orto degli ulivi e sulla Croce la vita è spenta, non è persa: è come un fiume che è diventato sotterraneo per uscire fuori.

Lungo la strada della croce, Gesù non ha mai perso qualche cosa dello Spirito: era sempre in attesa, perdonava, consolava. Consolava mentre portava la Croce, perdonava mentre era crocifisso: la vita era piena anche sulla Croce.

Chi vuole seguire la vita spirituale fino in fondo, l'aspettano le croci. Le croci, se le accettiamo con Dio, non diminuiscono la vita, anzi la rafforzano e la vita si manifesta più forte dentro di noi.

Questa è la linea da seguire adesso.

Ho detto a diversi pellegrini che noi cristiani facciamo uno sbaglio. Seguiamo Gesù durante la Quaresima per quaranta giorni, facciamo un po' di digiuno, un po' di rinunce, un po' di preghiera in più, ma quando viene la Pasqua, spesso finisce in una giornata. Il tempo di Pasqua continua per quaranta giorni.

È una tappa della vita spirituale: andare con Gesù risorto per qua­ranta giorni, perché ciascuno di noi sia risvegliato, risuscitato.

Gesù è risorto. Non era sufficiente. Gesù è andato a cercare gli Apo­stoli e le donne per risuscitarli. Si incammina con loro per quaranta giorni perché lo spirito sia risuscitato. E nella terza tappa viene lo Spirito Santo per illuminare.

Questo mi dice che questo tempo della Pasqua è meraviglioso per capire anche le apparizioni della Vergine.

Dopo la morte di Gesù Cristo era importante, nell'ordine della sal­vezza, che Gesù si manifestasse agli Apostoli. Le apparizioni sono una tappa della vita spirituale della Chiesa ed anche di ciascuno di noi.

Le apparizioni lungo la storia della salvezza, lungo la storia della Chiesa continuano a portarci ad un atteggiamento nel quale saremo risuscitati spiritualmente per diventare capaci di accettare lo Spirito Santo.

Questo tempo è molto bello se voi lo accettate, così, come Gesù ri­sorto lo ha voluto.

Le prime parole che ha detto agli Apostoli sono: « Pace a voi! ».

Sono le stesse parole pronunciate a Medjugorje. Ma quando si dice: « Pace a voi », può sembrare vuoto. Non si tratta di qualche parola che gira nei giornali, ma di una realtà profondissima.

Gesù mentre camminava con gli Apostoli sulla terra, nel corpo fisi­co, faceva di tutto per convincerli. Dopo la Risurrezione è diventato più vicino. È il corpo che entra anche attraverso la porta chiusa, en­tra in ogni uomo, entra in ogni problema, se le persone sono pronte a chiamarLe. Allora non c'è più neanche la difficoltà fisica che ci im­pedisce di incontrare Gesù.

Ha trovato gli Apostoli chiusi, chiusi anche spiritualmente, perché erano delusi, non sapevano che cosa fare. Erano chiusi anche in una camera.

Ma questo è soltanto per capire che anche noi, con tutti i problemi che abbiamo, abbiamo anche Gesù che ci porta la pace: « Non preoccupatevi, posso risolvere tutti i problemi. Aprite i cuori. Io ven­go a salvarvi ».

Quando si capisce questo, si arriva ad un atteggiamento fondamen­tale, spirituale.

Se volete seguire meglio, vedete che dopo gli Apostoli, per esempio S. Paolo, mentre stava in prigione, chiuso, custodito, era pieno di gioia, lodava il Signore, pregava. E le porte si sono aperte, le catene si sono sciolte: è la libertà. È Gesù il padrone della vita!

Ora, vedete come è importante vivere questo tempo pasquale, viver­lo in modo più intenso della Quaresima per essere risuscitati, per vi­vere questa realtà spirituale.

Possiamo riflettere su un messaggio della Madonna, quando parla della preghiera e dice: «La preghiera deve essere gioire in Dio, fiorire in Dio. Essere pieni di pace, essere pieni di gioia».

Ogni preghiera, allora, dovrebbe essere una Risurrezione se in que­sto tempo di risurrezione noi camminiamo con Gesù, il quale si è in­camminato con noi.

Noi arriveremo a un atteggiamento molto forte interiormente, spiri­tualmente, e saremo capaci di accettare lo Spirito Santo. E allora tut­te le cose diventeranno chiare.

Molte persone mi fanno questa domanda: « Come possiamo arrivare alla fede più forte? Come possiamo arrivare a una preghiera più profonda? ».

Molti si preoccupano di come arrivare alla fine, però dimenticano di fare i passi. La fede non è conoscere una verità. Sotto la montagna non puoi vedere una città, dall'altra parte della montagna: devi fare i passi per salire la montagna e vedere la città.

Con la fede, con la preghiera, con la vita spirituale è lo stesso: devi fare i passi, devi incamminarti.

Se tu vuoi fare un passo avanti, allora Dio ti apre la strada, ti allarga l'orizzonte; se tu fai due passi avanti Dio ti allarga l'orizzonte sempre di più. Chiedere la fede, vuol dire camminare nella fede. Chiedere il dono della preghiera, vuol dire camminare nella preghiera, esercita­re la preghiera. Chiedere raccoglimento, vuol dire incamminarsi verso il raccoglimento e allontanare tutto quello che ce lo impedi­sce.

Così la fede diventa molto più facile e non c'è da preoccuparsi quan­do arriverà la fine: bisogna che segua i passi, che io sia nella fede adesso, camminando sulla strada del Signore.

Voglio ricordarvi una cosa che vi sarà molto utile per vivere questo tempo pasquale. Noi potremo vivere il tempo pasquale nella misura che avremo cancellato il nostro peccato, nella misura in cui è suc­cesso il Venerdì Santo dentro di noi, se abbiamo crocifisso il nostro io.

In questi giorni ho letto un'intervista di un giovane pedagogo ameri­cano che si è dedicato ai bambini handicappati.

Tra l'altro diceva: «II mio dolore più forte è quando torno a casa piangendo, perché lascio i bambini che piangono. I bambini piango­no perché non capiscono il mio amore. Loro lo capiscono come pietà, non come amore puro, perché sono stati delusi dai loro geni­tori. La delusione, il peccato dei loro genitori sta dentro di loro e lo­ro sono incapaci di accettare l'amore altrui, dato che non hanno ac­cettato l'amore ».

Ho riflettuto e ho detto alla gente: può darsi che Dio Padre torni da noi piangendo in questo tempo pasquale, in cui ci ha dato tutto, pro­prio tutto, ci ha offerto anche il Figlio, l'ha dato da crocifiggere, per­ché siamo incapaci di accettare, non abbiamo fatto il Venerdì Santo, non abbiamo crocifisso noi stessi, non abbiamo distrutto il peccato.

Se vogliamo camminare con Gesù in questo tempo pasquale dobbia­mo ripetere ogni giorno il Venerdì Santo dentro di noi, proprio di­struggere il peccato; neanche l'ombra del peccato deve essere den­tro di noi.

Allora sarà facile incontrare Gesù risorto e sarà facile capire tutto quello che Dio fa oggi nel mondo; sarà facile capire anche le apparizioni della Madonna e, vivendo questo tempo, saremo in grado di capire i temi spirituali.

Le apparizioni di Medjugorje, ed ogni altra apparizione, studiata dal di fuori, anche nel campo scientifico, non darà dei risultati.

Chi cammina soltanto nel campo scientifico, zoppica sempre, perché i temi razionali, gli argomenti razionali non possono mai giustificare i temi spirituali, i temi della fede.

Non abbiamo nessuna ragione umana sufficiente per capire la con­cezione della Vergine: come può concepire una vergine?

Come possiamo capire che Gesù dica a Pietro: « Cammina sull'­acqua»?

È una cosa non accettabile; non abbiamo gli argomenti. Come possiamo capire che il Figlio di Dio vada sulla Croce? Gli argomenti umani non sono sufficienti nella vita spirituale per ca­pire le apparizioni. Ci vuole un cammino interiore. I messaggi dati dalla Madonna sono nello stesso tempo la strada per capire le appa­rizioni e la strada per essere salvati. Soltanto chi sperimenta la stra­da capisce, perché sente subito o presto i frutti che la Madonna ci offre attraverso la grazia divina.

Con tutto questo volevo dirvi che non c'è bisogno di chiedere delle notizie straordinarie a Medjugorje. Ho seguito e seguo quello che la Madonna dice; tutto può essere ridotto a: «Alzatevi, aprite i vostri cuori, aprite i vostri occhi, guardate, pregate, non addormentatevi».

Fa quello che fa una mamma per curarsi del figlio, dei figli. Non ci sono temi straordinari, ma fa tutto con semplicità e umiltà: si avvici­na alla umanità e dice «Andate avanti» .

Quello che bisogna capire e sottolineare, e che i veggenti continua­no a sottolineare, è che gli avvenimenti annunciati dalla Madonna si avvicinano.

Io non posso parlare di questo, però tutti noi possiamo capirlo se ci mettiamo sul serio a guardare l'umanità come è, e quello che c'è scritto nel Vangelo. Potremmo allora capire quello che la Madonna intende, non con preoccupazione ma con gioia, perché ogni nostro passo è vicino al Padre e nello stesso tempo è vicino alla felicità.

Devo dire che tutti i problemi che sono lungo la strada, come osta­coli, possono essere vinti soltanto con la preghiera, con l'amore.

Gli argomenti esterni fanno poco o quasi niente. Io l'ho sperimenta­to.

Quando ci siamo abbandonati a Dio e abbiamo pregato, Dio con faci­lità ha mosso le cose e le persone. Gli argomenti umani non posso­no illuminare i cuori umani. Perciò chiedo a tutti i pellegrini di pre­gare per l'opera della Vergine, perché il programma divino attraver­so la Vergine sia pienamente realizzato.

Voglio aggiungere che chi vuole seguire le apparizioni deve capire che deve andare oltre i messaggi. 1 messaggi sono parole vuote sen­za il nostro cammino oltre. « Preghiera » è una parola che noi abbia­mo imparato da tanto, ma dobbiamo andare oltre: se ci mettiamo ad esercitarla la capiamo di più. Adesso vedo, capisco, certe cose che all'inizio non capivo.

Se si va avanti questa luce interiore progredisce dentro di noi.

Le apparizioni sono la chiamata al mondo per riflettere, per entrare nel Vangelo e, quando si capisce il Vangelo, allora si capiscono an­che le apparizioni.

A metà Quaresima la Vergine ci insegnava a pregare, nel gruppo di preghiera, il Padre Nostro. Per ore e ore abbiamo pregato solo un Padre Nostro.

Come nei messaggi, la Vergine ha indicato anche attraverso la pic­cola Jelena, nel gruppo di preghiera, che è importante fare tre passi: il primo passo è di essere scaricati da ogni peccato: non è sufficiente andare al confessionale perché, secondo quello che la Madonna ha insegnato, bisogna vivere una confessione prolungata. lo con voi de­vo manifestarmi da amico.

Se ho paura di fronte a qualcuno, devo esprimere la mia debolezza. Se ho qualche cosa che mi opprime, che mi chiude davanti a voi, de­vo allontanarla, devo liberarmi da ogni peccato e dall'ombra del pec­cato.

Il gruppo e la persona, prima di pregare, deve fare questo passo di essere scaricato da ogni peccato che mi assilla.

Seconda cosa: essere liberati da ogni preoccupazione. Tutte le preoccupazioni, tutti i problemi darli a Gesù. Dopo questo passo, la persona diventa libera interiormente ed entra nella preghiera.

Come disse la Vergine: «Molti cristiani non entrano mai nella pre­ghiera. Arrivano all'inizio e restano sempre lì».

Ci sono tante persone che pregano e sono piene di tante preoccupa­zioni, piene di rimorsi di coscienza, piene di analisi dei peccati, ecc. Ma tutto questo deve essere scaricato all'inizio e quando entriamo nella preghiera, entriamo in un programma divino che c'è dentro nel cuore e allora nella preghiera è lo Spirito che prega dentro di noi, come dice S. Paolo ai Romani: « Ora, liberati dal peccato, liberati dal­la preoccupazione, allora possiamo entrare nella preghiera». Tutto questo è preparazione alla preghiera.

Non è facile, ma dobbiamo andare avanti, dobbiamo capirlo nei gruppi e privatamente. E tutto questo si fa attraverso la preghiera. Per esempio, una suora mi ha detto che aveva da ripetere da oltre un mese « ti perdono ». Si è accorta mentre pregava il Padre Nostro che non riusciva proprio a perdonare. Allora si è messa davanti al Crocifisso a dire per certe persone: « ti perdono ». E non poteva fisi­camente pronunciare quelle parole. Allora si è messa a gridare, a perdonare: all'inizio fisicamente e, dopo spiritualmente. Dopo un mese poteva pregare quella frase: «rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori ».

Vedete che nella preghiera bisogna vivere. La preparazione alla pre­ghiera ci porta nella preghiera.

Dice la Vergine: «Allora potete chiedere per i programmi. Dentro di voi potete sentire quello che Dio vuole - dentro di voi, dentro un grup­po - e allora chiedete la benedizione».

Ma la benedizione di cui parla la Madonna, in questo senso, non è qualche cosa di misterioso. È qualche cosa di palpabile.

Io ho scoperto il piano di Dio durante la preghiera e allora chiedo: « Dio adesso proteggimi, fa che questo si realizzi ».

E questa benedizione bisogna accettarla e custodirla come una per­la.

Se partiremo dalla preghiera nella vita, si pone un obbligo di vivere la preghiera continuamente. Finire la preghiera per entrare nella vi­ta; per realizzare la preghiera nella vita noi arriviamo di nuovo nella preghiera. Così si fa la preghiera continua. La preghiera è valida nel­la misura in cui noi la viviamo nella vita. E come noi facciamo la pre­ghiera sempre migliore, così la nostra vita migliora, e come la vita si manifesta sempre più in Dio, così la nostra preghiera diventa miglio­re.

Cercate di pregare il Padre Nostro in quindici minuti, in venti minu­ti, pian piano, riflettendo su ogni parola interiormente, pregando. Ve­drete presto come certe frasi vengono fuori.

Io ricordo una giornata intera in cui dovevo ripetere la seconda parte del Padre Nostro, in modo particolare: « Non ci indurre in tenta­zione ».

Mi sono sentito tanto tanto debole, tanto limitato: dovevo gridare « io non sono capace di camminare in questo campo, dammi una ma­no, portami avanti, io non sono capace ». La. seconda frase: « liberaci dal male »: ho visto che siamo immersi tutti quanti nel male e ho co­minciato a gridare: « Salvaci! Salva me, salva la Chiesa, salva tutti quanti perché Padre non posso andare avanti, devi scaricare tutti i fratelli che sono sopra di noi ».

Per pregare bisogna sempre aprirsi e nello stesso tempo - i sacerdo­ti lo sanno bene - la lettura spirituale, la vera lettura spirituale ci aiu­ta molto per allargare la nostra preghiera.

(P Tomislav Vlasic-10 aprile 1985)



« Pregate per l'apertura dei cuori presi dal peccato. Io desidero questo. Dio lo vuole tramite me ».

Vogli dirvi gli ultimi messaggi e la situazione nella quale ci trovia­mo. Molte altre cose le conoscete dalla televisione, dai libri, dagli ar­ticoli. Le apparizioni continuano ancora ogni giorno con Vicka, Ma­rija, Ivanka, Jacov e Ivan.

Mirjana non ha più queste apparizioni quotidiane dal Natale 1982. Ha avuto l'apparizione di nuovo per il suo compleanno e il giorno dopo, la Festa di S. Giuseppe. Mi ha scritto una lettera, perché ha avuto l'apparizione a Sarajevo, in cui dice che la Madonna ha parlato e ha detto alcuni nuovi dettagli sui segreti.

Resta ancora tutto segreto per noi.

La Madonna"ha parlato di quelli che non credono, gli atei. Ha detto a Midana: «Sono anch'essi miei figli e soffro molto a causa di loro. Se loro sapessero che cosa li aspetta se non si convertono. Miriana prega per loro ».

La Madonna invita tramite Midana alla preghiera per questi che non credono. Si può dire che Mirjana è come specializzata per questa co­sa: pregare per i non credenti.

Si può dire che a Fatima la Madonna ha annunciato l'ateismo e ha detto: lotta contro l'ateismo.

La Madre invita alla preghiera, al digiuno, per quelli che non credo­no.

Quando si parla di ateismo noi diciamo che crediamo, ma, nella pra­tica, non siamo qualche volta lontani da quelli che non credono, dal­la vita atea?

Mirjana ha scritto ancora che la Madonna ha preso il Rosario dalla * V pag. 109.

sua mano ed ha detto: «Si prega così. Dillo a tutti che il Rosario non è un ornamento per la casa».

Allora: pregare. E Mirjana mi ha detto che alcune cose sono vicine. Ma che cosa significa per i profeti «vicino»? Non si sa mai. Mille an­ni sono come un giorno e un giorno come mille anni.

Si deve fare attenzione e non pensare alle date, ai giorni. Per la con­versione c'è sempre urgenza. E pericoloso aspettare.

Riguardo a Vicka, la Madonna ha finito di raccontarle la storia della sua vita di Nazareth il 10 aprile, era mercoledì. Giovedì ha detto la data quando si può pubblicarla e venerdì il nome del sacerdote al quale Vicka può consegnare tutto.

Vicka non mi ha detto niente di più, ma può dirlo subito al sacerdote indicato dalla Madonna e lui, nel giorno indicato dalla Madonna, lo dirà.

Vedremo che cosa c'è scritto in questi quaderni, il testo dettato dalla Madonna a Vicka.

Vicka ha detto che l'ultima cosa era l'introduzione a questo testo. Ha spiegato perché ha raccontato la sua vita: come una risposta a tutti i perché.

Mercoledì 171a Madonna ha cominciato a raccontare a Vicka il futu­ro, l'avvenire del mondo. Vicka, dopo l'apparizione, scrive tutto, ma non può dire niente.

La situazione è questa: i veggenti dall'11 aprile hanno le apparizioni nella canonica, non nella cappellina, e non conducono più la pre­ghiera in chiesa.

Ogni sera qualcuno di loro fa la lettura o il salmo per mostrarsi un po' ai pellegrini.

Il nostro Vescovo, voi lo sapete bene, è ancora un po' contrario.

Ci hanno domandato di fare queste cose. Queste sono cose formali. La statua, fatta secondo la descrizione delle apparizioni, adesso è nella cappellina, prima era nella chiesa.

Non è molto importante chi conduce la preghiera, per noi che cre­diamo. I veggenti soffrono perché sono testimoni di queste cose. La Madonna ha bisogno di questi testimoni. In questi giorni però ab­biamo fatto un ricorso a Roma, perché, fino al giorno in cui la Com­missione non ha deciso, si deve continuare. E noi continuiamo. In questi giorni i nostri Vescovi si sono riuniti per la Conferenza Epi­scopale. lo non ho ancora notizie precise. Hanno parlato di Medjugorje. Mi sembra che l'Arcivescovo Franic sia tornato contento. Lui ha parlato come testimone. Anche il nostro Vescovo ha parlato. Egli soffre molto per questo e cerca. Il suo cambiare posizione significa cercare. All'inizio ha detto, davanti a tutta la Parrocchia: « Se si trat­tasse di un solo veggente si potrebbe dire: che cosa vuole? Ma io ho parlato con tutti e sei e vedo che sono sinceri, che dicono la verità. Aspettiamo ».

Dopo ha detto che tutto viene dal diavolo. Tanta gente ha detto che il diavolo non ha mai invitato alla preghiera, al digiuno, a sottomet­tersi al Signore. E lui ha smesso.

Dopo ha detto che sono allucinazioni. I medici hanno detto che non è possibile, non sono allucinazioni. Lui ha smesso anche questa tesi. Adesso dice che c'è manipolazione. Ma io credo che lascerà presto anche questa tesi. Un giorno sono convinto che queste tesi saranno come un argomento per l'autenticità.

Come quando S. Tommaso ha detto: non credo finché non faccio co­sì... conoscete la storia. S. Tommaso, non voleva credere che Gesù era risorto. Ma soffriva...

Vi racconto una cosa. Il Vicario Generale di un Cardinale d'Italia è venuto a nome del suo Cardinale. Quando ha visto tutto: come noi parliamo, spieghiamo i messaggi, chi sono i veggenti... (io credo che abbia anche confessato un po'...) mi ha detto: « Padre, ho sentito che voi fate la manipolazione, adesso deve dirmi come si fa! ».

Capite?

Voi conoscete anche le ricerche del prof. Joyeux.

Tutte queste ricerche non possono però essere l'ultimo argomento per le apparizioni. I medici possono dire per via di eliminazione che non è allucinazione, non è questo, non è quello. Essi non potranno mai dire che vedono la Madonna. Possono dire: noi non sappiamo spiegare come.

Ci sono molti elementi strani. La domenica delle Palme uno mi ha detto: « Ho guardato un filmato, la danza del sole per dieci minuti ». Uno ha filmato con un sistema americano.

Un professore di fisica e matematica in Austria quando ha guardato il fenomeno del sole ha detto: inspiegabile!

E i veggenti dicono che questi sono i segni della Sua presenza, sono come dei pre-segni del grande segno che la Madonna deve lasciare sulla collina. Quando non si sa.

I messaggi. Ieri, 18 aprile, la Madonna ha detto: « Cari figli, oggi vi ringrazio per l'apertura dei vostri cuori. Sento una grande gioia per ogni cuore che si apre a Dio, soprattutto quelli in Parrocchia (allora tutti, ma anche quelli in Parrocchia). Gioite con me. In tutte le pre­ghiere pregate per l'apertura dei cuori presi dal peccato. Io desidero questo. Dio lo vuole tramite me. Vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata ».

Solo alcune riflessioni.

La Madonna ringrazia tutti quelli che hanno aperto il cuore, ma nel­lo stesso tempo invita alla preghiera per gli uomini che sono ancora presi dal peccato. Nello stesso tempo vuole riempire i nostri cuori e obbligarci a pregare per gli altri.

È molto importante quando dice: «Il Signore lo desidera, tramite me».

Se avete letto l'intervista dell'Arcivescovo Franic, prima del Natale, trovate come la mariologia, dopo il Vaticano II, con Maria si trova di nuovo nel cuore della Chiesa. Il rinnovamento della Chiesa avverrà tramite Maria.

Maria era la prima portatrice speciale dello Spirito per concepire Gesù; Maria è la Madre della Chiesa. Era la prima Chiesa, la prima che ha creduto personalmente a Gesù. I giudei credevano a un Mes­sia. Maria ha creduto a Gesù. E dove si crede a Gesù, lì è la Chiesa. Sotto la Croce Maria è Madre della Chiesa e di tutti noi.

E il rinnovamento della Chiesa avverrà, teologicamente parlando, tramite la Madonna che ci invita ad aprirci e ringrazia di. ogni aper­tura e invita alla preghiera per l'apertura degli altri.

Il messaggio di giovedì scorso ( 11 aprile) era: «Cari figli, in questi giorni vi invito a pregare per l'illuminazione dello Spirito Santo. Il Si­gnore vi darà nuove prove, difficoltà, problemi, ma questo solo per for tifzcare la vostra fede. Vi ringrazio perché avete seguito la mia chia­mata ».

E importante allora, dopo Pasqua, questo tempo in cui pregare lo Spirito. In questi giorni c'è la Conferenza Episcopale ed io credo che la Madonna ci ha invitati, anche per questo, a pregare per l'illumina­zione dello Spirito Santo.

Noi facciamo così: preghiamo ogni sera per tutte le intenzioni dei pellegrini, degli ammalati, dei genitori, dei parenti, ma quando ci dà i messaggi preghiamo soprattutto per queste intenzioni.

In questi giorni, fino a giovedì prossimo, preghiamo per tutti coloro che sono ancora nel peccato.

Il Giovedì Santo ha detto: «Cari figli, vi ringrazio perché avete inco­minciato a pensare alla gloria del Signore nei vostri cuori».

Che cosa significa pensare alla gloria del Signore? Significa cercare la pace. La gloria del Signore non è nell'aria, la gloria del Signore è in noi. Se noi cerchiamo la pace, la riconciliazione, e cerchiamo di amare tutti, di perdonare, questa è la gloria del Signore.

Un'altra cosa ha detto. Pensava di non dare più i messaggi: questa era la situazione quando il Vescovo ha mandato queste nuove nor­me. Ma è molto importante quando dice: «La Parrocchia si è mossa, allora do ancora i messaggi». La Madonna dimostra qui una cosa molto importante: il popolo di Dio è un popolo, la Chiesa ha tutte le gerarchie, ma nessuno potrà dire: « sono io che ho salvato le cose ». Nessuno.

Per esempio, un mese e mezzo dopo l'inizio delle apparizioni, il par­roco è stato imprigionato e gli altri sacerdoti e le suore erano nella parrocchia, circondati, la chiesa era chiusa ed un cordone era attor­no alla chiesa.

Nessuno poteva fare niente e il popolo di Dio veniva, pregava attor­no al cordone, fuori della chiesa chiusa. E poi si è nuovamente aper­ta.

Si deve vedere il nostro dovere, il tuo, il mio: si domanda il rinnova­mento della Chiesa. Papa, Vescovi e sacerdoti possono essere, sono i servi, quando la gente, quando il popolo si muove. Ognuno di noi è molto importante.

Credo che la Madonna lasci tutti questi problemi proprio per vedere che cosa significa il popolo di Dio che sente la voce materna e la se­gue, tramite tutte le difficoltà. Noi non abbiamo ancora nessuna ge­rarchia che può proteggerci con la sua giurisdizione, ma abbiamo tanti Vescovi ed Arcivescovi che possono parlare come testimoni, e la testimonianza porta avanti, non le discussioni.

Ogni croce, ogni difficoltà ha un significato.

Il 28 marzo ha detto: «Cari figli, oggi vi invito: pregate, pregate, pre­gate. Nella preghiera avrete la più profonda gioia e la soluzione di ogni situazione che vi sembra insolubile. Vi ringrazio perché vi siete mossi nella preghiera. Ognuno di voi dà gioia al mio cuore. Io ringrazio quelli che hanno incitato la preghiera nelle loro famiglie. Vi rin­grazio perché avete seguito la mia chiamata ».

Una cosa molto importante. Quando dice: «Pregate e nella preghiera avrete la gioia più profonda e la soluzione di ogni situazione difficile», credo che qui nasca una domanda in tutti voi: la preghiera, quale? Come si prega? Forse si fa solo un segno di croce o un'Ave a qualcu­no che sta in un angolo della nostra vita? Ebbene, dire qualche volta Ave o Padre Nostro, se si fa così non si può sentire e avere questa gioia più profonda, ma se si prende il tempo, se si ascolta, se si leg­ge, se si prega, si ha questa gioia più profonda. Ognuno di noi vuole la gioia più profonda, nessuno vuole buttar via la gioia. Tutti la cer­chiamo: questo è un fatto umano.

Dobbiamo domandarci se vogliamo i mezzi per raggiungere questa gioia. La Madonna domanda il Credo, sette Padre Nostro, il Rosario intero, leggere la Bibbia, confessarsi ed anche il digiuno. Tutto que­sto è un esercizio per prepararsi per la gioia, per l'amore, per la pa­ce, per la riconciliazione. Si deve prendere tutto quello che la Ma­donna domanda come preparazione dei nostri cuori a quello che il Signore vuole dare.

In un altro messaggio tramite Jelena ha detto: «Io sono salvata, ma io desidero che anche voi siate salvati».

Per questa ragione ci invita alla preghiera, al digiuno. È un program­ma per tutta la vita e molti di quelli che sono venuti ' hanno proprio cominciato con la preghiera, il digiuno. Abbiamo ogni giorno espe­rienze di molte grazie: per esempio, tanti giovani che non si confes­savano mai, che non pregavano, vengono e si convertono. La più grande grazia non sono i miracoli, non sono le guarigioni in senso fi­sico, ma le guarigioni morali, le guarigioni del cuore. E questi sono i frutti che decideranno anche il riconoscimento della Chiesa.

In questo senso Medjugorje, come avvenimento, dipende da tutti noi, ma dipende in senso positivo se continuiamo a fare tutto quello che facciamo, pregando, digiunando, dando testimonianza.

(P Slavko Barbarie -19 aprile 1985)



INCONTRO STRAORDINARIO DI MIRJANA CON I.A MADONNA

(18 marzo e 19 marzo 1985)

Mirjana Dragicevic, che studia a Serajevo, ha avuto anche quest'an­no, nel giorno del suo ventesimo compleanno, l'incontro con la Ma­donna. L'apparizione è durata 15 minuti. Ecco la descrizione di Mirjana di tutti e due gli incontri:

"Eravamo in tanti. Ci siamo recati ad attenderLa alle quattro del po­meriggio. Abbiamo pregato tutti per quindici minuti e quindici mi­nuti era con noi. Mi ha salutato come sempre con il «Gesù sia lodato!» ed io ho risposto al saluto. Mi ha fatto gli auguri per il com­pleanno e poi abbiamo iniziato a dialogare. Per prima cosa si è mo­strata dispiaciuta per i non credenti. Ha detto (testualmente): «Loro sono figli miei ed io soffro per loro perché non sanno che cosa li aspet­ta se non si convertono a Dio. Per questo Mirjana prega per loro». Dopo di che abbiamo pregato tutti insieme (Lei ha iniziato) due Pa­dre Nostro e due Gloria per i non credenti. Subito dopo si è lamenta­ta per la cupidigia che regna nel mondo e anche a Medjugorje. Ha detto: «Guai a coloro che sono pronti a prendere tutto da coloro che arrivano (per inchinarsi a Lei), e beati coloro dai quali si prende». Abbiamo pregato anche per questo due Padre Nostro e due Gloria. Io ho pregato per poter dirLe così tutti «Ave Maria», al che Lei ha sorriso. Dopo abbiamo parlato dei segreti, Le ho detto che ho molte domande per Lei (circa trenta). Lei ha sorriso e ha detto di non preoccuparmi per le domande, perché quando io risponderò saprò le risposte a tutte le domande. Lei mi darà questo dono poiché ri­spondere ora ci prenderebbe troppo tempo.

Le ho chiesto di Ivan... Lei ha detto che i sacerdoti devono essere con noi per aiutarci, perché Lei ha messo sulle nostre spalle un grosso fardello e che a Lei fa male la sospettosità dei sacerdoti... Do­po di che ho recitato insieme con gli altri «Salve Regina».

Mi sono scordata una cosa. Quando ha benedetto tutte le cose e io le ho riprese, mi ha chiesto di darLe la corona del Rosario. L'ha pre­sa e si è messa a pregare dicendo: «Così bisogna pregare il Rosario, questo devi dire a tutti». Ha detto che la corona del Rosario non deve essere lasciata in casa solo come ornamento come succede presso parecchia gente.

Il 19 marzo è apparsa ancora. L'apparizione è durata sette minuti. Eravamo in quattro. Ho parlato con Lei dei segreti e abbiamo prega­to. Non c'era altro di rilevante da dire. In tutti e due i giorni ci ha be­nedetti".

Molte persone quando si dice « pregate » non capiscono quello che vuol dire.

Dal punto di vista di un cammino spirituale, la Vergine chiama sem­pre alla conversione, alla preghiera e al digiuno.

Noi sacerdoti quando parliamo di questo abbiamo sempre delle dif­ficoltà. Questi messaggi si dicono lungo il cammino spirituale e mol­te persone quando si dice « pregate » non capiscono quello che vuol dire. Vuol dire pregare, ma nello stesso tempo entrare sempre più nella profondità della preghiera.

Ecco, proprio adesso ho finito con una classe di ragazzini i quali hanno tredici anni e non possono aver la pace e la tranquillità, però quando li ho messi a pregare un Padre Nostro, siamo rimasti mezz'ora a pregare soltanto un Padre Nostro, come ci ha insegnato la Madonna.

Si vede che in ogni tappa della vita, se si prega in modo giusto, i bambini e gli adulti sono capaci di stare tranquilli e sono felici di sta­re con Dio. Vi dico questo, perché, durante la seconda settimana di Quaresima, la Madonna ha esercitato questa preghiera col gruppo di preghiera, il Padre Nostro. E adesso lo posso dire: se vogliamo pregare bene, ogni mattina bisogna vivere un Padre Nostro che pro­prio ci tocchi. Ci basta un Padre Nostro per pregare per tutto il mon­do, perché è nostro Padre, perché noi possiamo in due parole ab­bracciare tutto il mondo, i nemici e gli amici, come il sole brilla su tutti, cattivi e buoni. C'è da sottolineare in questi messaggi che la Madonna ci diceva che siamo abituati alle preghiere. La preghiera non deve essere un'abitudine, ma deve essere un bisogno interiore, un bisogno come il mangiare, un bisogno non di pronunciare delle parole, ma di incontrare il Padre, incontrare Dio.

Se noi facciamo la preghiera così, per incontrare Dio, incontrare il Padre, ogni preghiera ci fa felici, ogni preghiera ci cambia.

Se durante la preghiera non avviene questa liberazione, questa feli­cità, la preghiera non è fatta bene: abbiamo detto la preghiera, ma non abbiamo incontrato Dio, non abbiamo incontrato il Padre.

Quello che la Madonna indica a coloro che seguono il ritmo di que­sti messaggi è proprio questo. Con questi messaggi porta tutti quan­ti nella profondità della vita, così che le persone si sentono felicissi­me.

Una ragazza in questi giorni mi dice: «lo non posso più sposarmi». E io dico: « Perché? ». « Ma io sento che la famiglia mi stringe e io vo­glio vivere in Dio, per Dio. lo potrei accettare la vita di famiglia solo se Gesù mi dicesse: "prendi questa croce e portala". lo voglio vivere per Dio ».

Questa ragazza ha vissuto interiormente questo, cioè, ha sperimen­tato che con Dio c'è la vita, chi entra in Dio trova la vita, la pienezza della vita. Ora potete capire come la gente è capace di pregare gior­no e notte: perché ha trovato la vita. Capite perché la gente è capace di pregare anche sui prati, sui campi, mentre lavora - interrompe il lavoro e prega - perché sente il bisogno di pregare, come sente il bi­sogno di acqua, come sente il bisogno di cibo...

La Madonna ci porta a questo atteggiamento e non ci sono doman­de da fare: quali preghiere?

L'atteggiamento della Madonna è questo: portarci ad uno stato d'a­nimo di umiltà, semplicità, sincerità ed amore. E con questo atteg­giamento pregare il Padre Nostro, pregare 1'Ave Maria.

Ci basta un'Ave Maria, ci basta un Padre Nostro per vivere l'intera giornata. C'è troppo poco tempo per pregare un Padre Nostro, per­ché, se entriamo più profondamente, questa preghiera si allarga e ri­ceve sempre un contenuto nuovo.

Da parte mia vi suggerisco: andate a Medjugorje a pregare col cuo­re il Padre Nostro, l'Ave Maria, ma ogni parola: le cose sono meravi­gliose quando entrate.

Basta ricordare « Padre Nostro, dacci oggi il nostro pane quotidia­no », e vedete che il mondo grida, cerca, e non sa che cosa cerca.

È Dio che può darci il pane.

« Rimetti a noi i nostri debiti »: le nazioni povere si distruggono per­ché hanno tanto denaro in credito e l'umanità deve essere perdona­ta. Dobbiamo proprio chiedere questo. Quando voi entrate nella pre­ghiera del Padre Nostro voi vedete che la preghiera vi porta alla fe­de e la fede sviluppa, apre ogni cuore, come un fiore quando si apre, quando sboccia.

E adesso vi dico: Buona Pasqua, ma non la Pasqua passata, ma quella che voi dovete vivere oggi, domani, perché adesso se vi mettete ad esercitare quello che dice la Vergine scoprirete presto l'impor­tanza delle apparizioni dopo la morte di Gesù.

Le apparizioni vengono come una tappa necessaria in ordine alla sal­vezza. Quando viviamo quello che Dio ci offre oggi, attraverso la Vergine, siamo capaci di un'apertura al tempo dello Spirito.

Si fa un peccato grosso da parte dei cristiani quando durante la Qua­resima si sforzano un pochettino di più di pregare e digiunare, ma quando finisce la giornata di Pasqua, tutto si svuota. La Pasqua dura quaranta giorni per non finire mai.

Allora auguri di Buona Pasqua che non finisca mai.

Io vi porto ogni giorno e vi metto nel Cuore Immacolato, tutti quan­ti.

Arrivederci.

(P Tomislav Vlasic- 19 aprile 1985)



Pregate per l'illuminazione dello Spirito Santo.

Voi che siete già venuti alcune volte vedete che abbiamo trasferito la statua della Madonna, quella fatta secondo le descrizioni dei veg­genti, nella cappellina.

Questo lo abbiamo fatto secondo il desiderio del nostro Vescovo che, come sapete, è ancora contrario.

Le apparizioni adesso sono nella canonica, ma i veggenti descrivono ogni sera, dopo l'apparizione, che cosa è successo, quello che posso­no dire e sempre domandano la benedizione per tutti coloro che si trovano in chiesa.

Alle sei comincia il Rosario e vi prego tutti di non stare davanti alla canonica: possiamo avere delle difficoltà.

Si prega nella chiesa. In canonica non si può entrare perché la stan­zetta è molto piccola. Vi prego di pregare con noi. Io vi dirò quando i veggenti incominciano a pregare: noi stiamo un po' in silenzio e poi preghiamo «Ave, Ave», o un altro canto e siamo presenti tutti.

... Il messaggio di ieri era un messaggio molto bello ed esige da noi un lavoro costante e forte. La Madonna ha detto: «Cari figli, oggi de­sidero dirvi: cominciate a coltivare i vostri cuori come coltivate i vo­stri campi, coltivate e cambiate i vostri cuori perché lo Spirito nuovo di Dio possa abitare nei vostri cuori. Grazie perché avete seguito la mia chiamata».

Sapete come si coltivano i campi per avere dei frutti buoni o per ave­re dei fiori? Si deve lavorare molto, si deve fare attenzione ogni gior­no. Così anche con i propri cuori: bisogna sradicare le radici cattive dal cuore e lasciare che lo Spirito nuovo di Dio possa abitare nei no­stri cuori. È questo che la Madonna vuole da tutti noi e questo è an­che il senso delle apparizioni.

Voi sapete che dalle apparizioni non si possono aspettare nuove ve­rità, ma si aspettano nuovi impulsi e quando la gente accetta questi impulsi succede già quello che vuole il Signore.

La Madonna non è mai apparsa perché noi cominciamo a discutere se è venuta o no. La cosa più importante è lasciarsi muovere nella preghiera, nella riconciliazione, nella conversione, nel digiuno, nella fede, nella pace. Questo vuole la Madonna.

Allora vi prego di non dimenticare mai questo, perché si raccontano tante storie, girano tante storie sui giornali, nelle telefonate, ma non dimenticate una cosa: fate tutto quello che vuole la Madonna.

Se avete cominciato qui a pregare, continuate a pregare, a digiunare nelle vostre case, nelle vostre famiglie, fate quello che vuole la Ma­donna.

La Madonna vuole il bene di tutti, nient'altro che il nostro bene. Ma ripeto di nuovo: il messaggio generale è sempre la presenza della Madonna. Si mostra qui in un modo speciale, meraviglioso che atti­ra di giorno in giorno sempre più gente da tutto il mondo. Quando abbiamo capito la presenza della Madonna attraverso questi avveni­menti capiremo anche che la Madonna è da per tutto, sempre con noi, come una Madre nostra e, come anche il Signore ha detto, che resterà sempre con noi.

Da questa presenza le altre parole, gli altri messaggi hanno una for­za speciale, meravigliosa, e questo è il primo e più importante crite­rio per le apparizioni: se la Madonna apparendo ai veggenti muove altra gente che crede, che comincia a convertirsi.

Dopo la Pasqua, la Madonna ha detto in un messaggio: «Cari figli, io vi invito, pregate per l'illuminazione dello Spirito Santo. Il Signore vi darà nuove prove ma tutto sarà permesso per la purificazione della vostra fede. Vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata».

Così dice la Madonna e così ha parlato anche Gesù. Questa è la cosa più dura per tutti noi, in tutto il mondo, in tutti i tempi, non solo og­gi. Ci sono sempre stati la Croce e le difficoltà. E molti hanno anche perso la fede perché avevano le difficoltà e si domandavano: «Per­ché il Signore...? ». Ma la Madonna dice: « Le difficoltà vengono per il nostro bene, per la purificazione della nostra fede ». E io posso di­re: questo è vero!

Anche a Medjugorje nelle difficoltà abbiamo sentito sempre la più grande grazia. L'anno scorso, quando la Conferenza Episcopale ha proibito i pellegrinaggi ufficiali, la Madonna ha detto «Non abbiate paura, lasciatevi guidare, io guido tutto».

È sempre così, anche in questi giorni. In questo mese ho scritto nel mio diario: se ogni sera vi sono millecinquecento-duemila persone da tutto il mondo, questo è un segno per tutti.

La Madonna organizza questo, se noi ascoltiamo, se noi seguiamo la sua voce, e voi siete anche un segno che la gente, che il popolo di Dio vuole guardare queste vicende, questi avvenimenti con la Ma­donna. Così nessuno potrà dire alla fine di questi avvenimenti «io ero importante, io guidavo, io organizzavo », no, perché noi abbiamo visto sempre che la Madonna ha preparato ogni passo, attraverso coloro che erano pronti a seguire la voce.

Questo è il messaggio più importante per tutti noi, per voi che avete molte difficoltà, malattie, siete disperati, senza speranza: cercare la volontà del Signore e viverla, è la via più sicura nella vita, più piena di gioia anche se si deve soffrire.

In un messaggio del 28 marzo ha detto così: « Cari figli, io vi invito: pregate, pregate, pregate. Nella preghiera avrete la gioia più profon­da ».

Una domanda da questo messaggio a tutti noi: esiste una gioia nei nostri cuori che noi possiamo chiamare «la gioia più profonda?»

Se non esiste, questo non vuol dire che noi non la vogliamo, forse la nostra preghiera non è ancora la preghiera che ci può aiutare ad avere questa gioia più profonda. La preghiera è un incontro con il Si­gnore, con Gesù risorto. Come tutti gli Apostoli dopo la risurrezio­ne, dopo aver incontrato Gesù vivo, avevano la gioia più profonda, così anche la Madonna ci invita a questa stessa gioia, cioè l'incontro con Gesù.

Per l'incontro con un uomo, con un amico, si deve avere tempo, sen­tire che cosa vuole, dire che cosa io ho. Però, se la nostra preghiera è solo un segno di croce, qualche « ciao » a qualcuno che sta nell'an­golo della nostra vita, qualche Ave Maria quando siamo affaticati o quando siamo proprio nel pericolo, così non si può avere una gioia profonda.

Il problema è questo, tutti vogliamo la gioia, ma non vogliamo pren­dere i mezzi, la via che ci conduce alla fonte della gioia, alla fonte della vita, dell'amore. Questo è il problema, non vogliamo prendere i mezzi. E per questa ragione, la Madonna ci invita così fortemente e ogni sera: «pregate, pregate».

Si vede anche che la Madonna non ci chiede di perdere tempo nella preghiera perché possiamo trovare questa via. Quando abbiamo la gioia più profonda avremo anche la pace, potremo anche riconciliar­ci con tutti.

Se io dico di pregare, se volete la gioia, forse è molto semplice, ma quando tornate nelle vostre case pregate leggendo la Bibbia, leg­gendo la Parola, per sentire il Signore che parla ai vostri cuori e cer­cate di vivere queste cose. Vedrete allora che la Madonna ha ragio­ne quando ci invita ad una preghiera prolungata. Voi sapete che la Madonna domanda il Credo, sette Padre Nostro, Ave Maria e Glo­ria, il Rosario intero, leggere la Bibbia, celebrare la Messa, fare la Comunione, e la Confessione mensile. Quanto si dice: « È molto! », è molto sicuramente, molto per tutti quelli che non hanno capito che esiste la preghiera, ma poco per tutti quelli che hanno incontrato il Signore risorto.

Allora io vi invito: cominciate o continuate come potete adesso e cer­cate sempre di approfondire la vostra preghiera. La Madonna ha da­to anche un mezzo meraviglioso per approfondire la preghiera: que­sto mezzo è il digiuno. Molti mi hanno confermato che quando di­giunano possono pregare più profondamente e più facilmente. La Madonna non ci invita ad avere fame, ma ci invita ad un processo che avviene quando si incomincia a digiunare: si purifica il cuore, ci si apre, si sente meglio il Signore e così la preghiera aiuta il digiuno e il digiuno aiuta la preghiera e così si va anche sulla via della pace. E tutti noi, tutto il mondo vuole la pace.

Ma quando si dice di provare a prendere questi mezzi, si risponde: «Non possiamo, non ho tempo, non posso lavorare quando ho fa­me! ».

Se noi cristiani cerchiamo scuse per il digiuno perché è difficile, for­se dobbiamo pensare a tutti coloro ai quali la Madonna dice che so­no suoi figli e muoiono di fame e, forse, non hanno neanche il pane quotidiano. Se pensiamo un po' queste cose sarà più facile forse prendere questo mezzo per la propria vita e su questa via incontre­remo più facilmente gli altri uomini e anche, naturalmente, il Signo­re.

(P Slavko Barbarie - 26 aprile 1985)



« Voi mi pregate sempre che io sia con voi, che non vi lasci, ma io vi prego adesso di non lasciare me ».

La Madonna è apparsa per muoverci alla preghiera, alla riconcilizione, alla pace, alla conversione, al digiuno, alla Confessione mensi­le. Questo vuole la Madonna e se avete cominciato, se continuate questo, un riconoscimento è già qui: questo del popolo di Dio, infatti voi sapete che coi decreti non si prega. Qui si vede proprio una Chiesa viva che soffre nascendo, che sta nascendo da per tutto. La Chiesa è nata dove tu hai incominciato a pregare, con un gruppo o nella tua famiglia. E se avete cominciato e se avete continuato avete già fatto molto; è questo che voleva la Madonna. Io ho detto ieri a qualcuno che ero un po' arrabbiato perché molti sono rimasti fuori a guardare il sole, le nuvole. La Madonna non ha domandato di guar­dare il sole o le nuvole a Medjugode, ha domandato sempre la pre­ghiera; e io so che nessuno è venuto per disturbare la preghiera: al­lora, vi prego, cominciate.

Io so che avete pregato oggi, ma quando comincia la liturgia della sera non c'è scusa per nessuno. Nessuno che io incontro mi dica: «Io ho già pregato». Questa è la Messa per i pellegrini che è stata domandata dalla Madonna. Ha det­to: «lo voglio che si celebri la Messa ogni sera».

Questa è una Messa speciale con tutti; per questa ragione vi dico di aiutarci: che vi sia proprio calma anche nel cortile.

Se non sai pregare, se sei stanco, se devi fumare, esci dal cortile. Così noi tutti diventiamo qui un segno della fede, della preghiera. Allora vi prego di capire anche la responsabilità per il messaggio quando ritornate.

Questa è la situazione e io so che la Madonna può vincere se ha tro­vato il popolo, i suoi figli, le sue figlie che pregano, che digiunano, che si riconciliano, che provano ad amare.

Adesso vi dico alcuni messaggi della Madonna.

L'ultimo messaggio è un messaggio che ci dà da lavorare tutta la vi­ta: «Coltivate, cambiate i vostri cuori perché lo Spirito nuovo di Dio possa abitare nei vostri cuori».

Un lavoro per tutta la vita. Questa è l'altra parola per la conversione, l'amore anche, ma soprattutto per la conversione.

Sradicare ogni male dal nostro cuore. Questo domanda la Madonna e voi sapete come si deve coltivare un giardino, i fiori, le piante, per avere frutti: con molta, molta pazienza. Se una pianta rimane chiusa, se non si apre al sole non può portare i frutti.

Allora se uno che lavora nel giardino si risparmia e non vuole sradi­care le radici che soffocano le piante, non avrà i frutti in autunno; un buon giardiniere se vuole avere i frutti qualche volta deve prendere anche il coltello, comunque deve lavorare radicalmente, per non la­sciare neanche una piccola radice di una pianta che soffoca le altre che danno frutti.

Allora si deve proprio lavorare non in superficie ma radicalmente, cambiando poco a poco la propria vita, il proprio comportamento, la propria preghiera, tutto. Così si cammina con la Madonna verso la pace di tutti gli uomini e noi sappiamo che ogni uomo vuole la pace, vuole essere amato, ma sono tanti quelli che non vogliono prendere i mezzi per la pace.

Volere, desiderare di avere acqua e non volere andare alla fonte è una cosa illogica.

E se la Madonna domanda da noi tutti una coltivazione del nostro cuore come coltiviamo i nostri campi: allora, non aspettate. Se voi cominciate vale per tutti la parola di S. Paolo: «Il Signore dà, dopo tutto, la pioggia e tutto per crescere ».

Il penultimo messaggio era così: «Cari figli, oggi vi ringrazio per ogni apertura dei vostri cuori. Sono piena di gioia a causa di ogni cuore che si apre al Signore, soprattutto per i cuori della Parrocchia. Pregate tutte le preghiere perché i cuori che sono ancora sotto il peso del peccato si aprano. Io lo desidero, il Signore lo desidera tramite me. Vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata».

Anche questo è un messaggio molto bello. La Madre è piena di gioia a causa di ogni uomo, a causa di ogni figlio e figlia che trova la pace, che comincia ad amare, riconciliarsi, che risolve i conflitti. È piena di gioia. Nello stesso tempo dice: «Pregate perché tutti si aprano ».

Una madre soffre, parlando umanamente, se i suoi bambini vivono

nei conflitti, se non si amano, se si comportano come egoisti, non pensando agli altri.

Questo è di nuovo quello che vuole la Madonna, come coltivare il proprio cuore.

In un altro messaggio ci ha invitato a pregare per l'illuminazione del­lo Spirito Santo ed ha detto: «Il Signore vi darà nuove difficoltà, nuo­ve prove, ma tutto servirà per la fede». Questa è la stessa parola di S. Paolo quando ha detto a tutti quelli che amano il Signore: tutto si convertirà al bene.

Mi viene in mente anche un piccolo messaggio tramite Jelena. La Madonna ha detto: «Voi mi pregate che io sia sempre con voi, che non vi lasci, ma io vi prego adesso di non lasciare me».

Quando ho guardato la data del messaggio ho visto che in quel pe­riodo c'erano molte difficoltà con tutti questi avvenimenti, molti at­tacchi anche nei giornali.

Guardate come parla: «Voi pregate che io sia sempre con voi, che non vi lascia, ma io vi prego di non lasciare me».

Una cosa molto importante: quando vengono le difficoltà, quando vengono i problemi, non lasciare la Madonna, non lasciare il Signo­re; tutte le prove servono per il nostro bene.

Ecco alcuni messaggi: io li scelgo secondo la mia intenzione, perché so che siete bene informati e questo vale un po' al posto dell'omelia durante la Messa che sarà celebrata in lingua croata; così avrete molti impulsi a continuare a meditare durante la Messa.

(P Slavko Barbarie - 27 aprile 1985)



In ogni preghiera si deve esprimere la nostra vita.

Vedete, quando si ascoltano tutti i messaggi, dall'inizio fino adesso, tutti possono essere riassunti in quelli che voi avete sentito: la pre­ghiera, il digiuno, la vita sacramentale, la conversione e la pace. Però che cosa sono questi messaggi, veramente la gente non lo sa. Vi sono diverse ragioni per cui la gente non li conosce.

C'è una ragione che proviene dalla natura di queste apparizioni. I messaggi sono un cammino con la gente.

Allora, coloro che sono vicini, che hanno seguito questi messaggi, hanno imparato la profondità della preghiera, hanno palpato che co­sa vuol dire la pace di cui parla la Madonna, hanno vissuto il digiu­no. E lungo questa strada le parole che la Vergine diceva li portava­no in profondità. I messaggi allora spiegavano i diversi aspetti della preghiera, del digiuno, della vita sacramentale...

In riassunto i messaggi sono: la preghiera, il digiuno, la vita sacra­mentale, la conversione, la pace. Però questi messaggi hanno tocca­to proprio nel vivo la vita dell'uomo. In fondo si vede che la Vergine vuole portarci tutti a Dio.

L'altra ragione è la ragione interiore delle persone. Non tutte le per­sone sono pronte ad accettare il livello dei messaggi.

Per spiegarvi un po' questo: l'ultimo sabato Jacov e Ivanka volevano inserirsi nel gruppo di preghiera formato dalla Vergine attraverso Jelena, dato che fino adesso non hanno potuto partecipare quotidia­namente al gruppo a ragione degli impegni della scuola. Adesso vo­levano inserirsi per partecipare a una comunione più interiore. La Vergine ha detto: «No».

Ha detto: «Adesso per un certo tempo dovete pregare col Padre, essere inseriti nel cammino della vita spirituale, dopo potrete entrare nel gruppo».

Questo lo dico soltanto per spiegare come noi non siamo sempre

pronti ad accettare il livello spirituale sul quale parla la Vergine. Ho notato in questi messaggi che noi abbiamo frenato i messaggi della Vergine. Tutta la Chiesa e tutto il mondo, anche le persone che sono responsabili.

I freni sono il cuore che resiste, che respinge, oppure non cammina così velocemente come la Vergine vorrebbe. Diverse volte la Vergi­ne ci ha detto come voleva, come aveva i programmi per noi: «Però voi non siete pronti ad accettarli».

Ecco, queste sono le due ragioni per cui la gente non conosce la profondità di questi messaggi.

Lo dico soltanto perché ciascuno di voi si sforzi di andare avanti, di essere preparato per i messaggi, perché i messaggi della Vergine non sono le notizie che possono essere imparate dai giornali, ma so­no le parole a livello spirituale. Dipende dall'apertura del cuore. E questo lo possiamo capire adesso, nel tempo di Pasqua. Avete nota­to tre passi degli Apostoli dopo la Risurrezione di Gesù Cristo:

- il primo passo: l'hanno visto e non hanno creduto. hanno udito e non hanno creduto, hanno palpato e sono rimasti stupiti, hanno visto però non hanno capito col cuore,

- il secondo passo: è quello che abbiamo sentito una settimana fa, quando Gesù apriva le loro menti, i loro cuori, per capire tutto quel­lo che era stato detto dal Messia,

- dopo segue il terzo passo: adesso rimanete nella preghiera e aspet­tate lo Spirito Santo.

E quando gli Apostoli sono arrivati, hanno un atteggiamento di aper­tura totale: è venuta una forza dal cielo; lo Spirito Santo li ha illumi­nati e, allora, dentro di loro era tutto chiaro. E S. Pietro è uscito a predicare con tutta la forza perché dentro tutto era chiaro. Ecco questo è il cammino che dovrebbe fare la Chiesa, un cammino che dobbiamo fare anche noi con i messaggi della Vergine: entrare in profondità.

La caratteristica degli ultimi messaggi dati dalla Vergine attraverso Marija che porta i messaggi per la Parrocchia, è proprio la chiama­ta, in questo momento, di pregare con apertura lo Spirito Santo, per­ché illumini il mondo, perché discenda la luce del cielo sul mondo. Se noi vogliamo veramente vivere questi messaggi dobbiamo segui­re quello che dice la Vergine.

Noi cristiani facciamo un grosso sbaglio: in modo intenso più o meno pratichiamo la Quaresima - si fa qualche cosa di più con la pre­ghiera, il digiuno - ma molti si svuotano nella giornata di Pasqua, mentre dovrebbero continuare quaranta giorni a sperimentare la Ri­surrezione di Gesù Cristo dentro di loro. È questo il senso del tem­po pasquale: praticare quaranta giorni la Risurrezione di Gesù Cri­sto dentro di noi. Gesù non aveva bisogno di venire sulla terra per risorgere; l'ha fatto per noi affinché noi si possa sperimentare la no­stra risurrezione. A Pentecoste possiamo dire che gli Apostoli sono risorti con lo Spirito, sono cambiati. Questi quaranta giorni dovreb­bero essere intensi almeno come la Quaresima, nel senso della gioia, della lode, di una fioritura interiore della vita spirituale. Nell'ultimo messaggio che la Vergine ha dato per la Parrocchia - era il messaggio del 25 aprile - la Vergine ha detto: «Ecco, come coltivate adesso le vostre vigne, come lavorate nelle campagne e preparate la terra, così dovete preparare anche le vostre anime, i vostri cuori per la grazia divina».

Da questo posso spiegarvi che la Vergine segue due fili quando dà i messaggi, un filo è la liturgia - segue sempre i tempi liturgici - e un secondo filo - segue gli uomini dove stanno e di solito si serve delle immagini molto vicine alle persone che lavorano - e spiega: fate que­sto, guardate quello, dovete essere aperti, dovete fare questo, quel­lo...

Oltre a questi due fili ce n'è un terzo che noi non possiamo vedere, ma che possiamo intuire con la fede. La Vergine si regola secondo gli avvenimenti misteriosi che noi non conosciamo, ma che ci aspet­tano, dei quali parlano in un modo molto chiuso i veggenti quando parlano dei segreti, degli avvenimenti grandi che aspettano il mon­do. Questi avvenimenti grandi si avvicinano e per questo chiamano alla conversione, a un abbandono totale a Dio, chiamano e invitano la gente affinché preghi, affinché si abbandoni a Dio.

Ora molti fanno la domanda: « Come posso pregare? ». È semplice e nello stesso tempo complicato.

Quando abbiamo una vita complicata, allora, è molto complicato, ma per chi vive una vita semplice è molto semplice. Vi faccio un esem­pio che io ho vissuto in me stesso una settimana fa: la situazione del figliuol prodigo. Dopo la preghiera del mattino quando mi sentivo molto bene con Dio, avevo tanto da fare, dovevo lavorare in un'altra chiesetta che dobbiamo costruire, tante cose per la giornata...

I problemi della chiesetta si sono inseriti nella testa e di sera mi so­no messo a pregare e non riuscivo. Avevo bisogno di mezz'ora per prepararmi, per poter pregare. Dovevo tornare a casa come il fi­gliuol prodigo per poter pregare.

Allora, ho capito la situazione del mondo oggi: tutti siamo pieni di bi­sogni materiali, diversi bisogni, diverse occupazioni. Ho capito, allo­ra, quello che la Vergine ci ha detto per la Settimana Santa (il Gio­vedì Santo): «Cercate di stare nel mio cuore. Non state accanto a me». Dio non deve stare accanto a noi, neanche la Vergine: deve stare nel cuore.

Ma se noi facciamo tanti sforzi per pregare veramente, Dio non è in noi, è accanto a noi. Può darsi anche nell'angolo della nostra casa, nell'angolo della nostra vita. Perciò, secondo i messaggi della Vergi­ne, la preghiera vuol dire un gran desiderio di Dio, un anelito verso Dio, tanto amore di Dio...

Sapete bene, quando avete un amico o un'amica allora ci si siede per delle ore, ci si sente molto bene, il tempo passa... Ora guardate: è possibile avere la preghiera per quattro o cinque ore così amichevo­le che ci sentiamo veramente bene, benissimo... Finché non si è in questo stato d'animo, Dio dentro di noi non è amico, è piuttosto un dovere invece di un bisogno interiore.

Quando la Vergine sottolinea «Voi non potete pregare per abitudine», ogni preghiera deve diventare nuova, anche un Padre Nostro; voi dovete esprimere la vostra vita, esprimere tutto ciò che c'è dentro di voi. Perciò sottolinea questo: bisogna veramente avere un gran desi­derio di Dio. Chi ha un gran desiderio di Dio, di arrivare a Dio, di vi­vere proprio la vita di Dio, questo prega.

Molti vengono anche a Medjugorje a pregare qualche cosa, ma non Dio; a cercare qualche cosa, ma non Dio. Io voglio vivere con Dio piuttosto che essere sano, piuttosto che essere guarito, piuttosto che risolvere questo o quel problema: voglio vivere con Dio, voglio vivere quello che c'è scritto nel Vangelo. Ora chi cerca Dio è colui che prega.

Per questo dobbiamo essere consapevoli di una cosa. In questi gior­ni ho letto un consiglio che uno psicologo dà ai coniugi. Porta un esempio degli Stati Uniti, di New York. C'è un chirurgo che è molto occupato dal suo lavoro e ha mandato sua moglie dallo psichiatra, perché è diventata nervosa; poi ha mandato la mamma e finalmente

ha mandato la suocera. Lo psichiatra l'ha chiamato e gli ha detto: «Sai, tu dedichi troppo poco tempo a tua moglie, perciò è nervosa. Devi portarla ogni settimana al cinema, stare con lei, si sentirà me­glio ». Allora questo chirurgo l'ha fatto e si sentiva contento, però la moglie non è migliorata tanto. Allora lo psichiatra l'ha chiamato di nuovo dicendo: «Tu non mi hai capito. Io non ti ho detto: vai a porta­re tua moglie al cinema ogni settimana, ma volevo dirti: tu devi ama­re tua moglie, tu devi avere tempo per tua moglie, tu devi entrare proprio nella sua vita e vivere con lei, allora diventerà sana». Lui dis­se: « Finalmente ho compreso la vita, ho cominciato ad amare mia moglie, mia mamma e mia suocera. Allora non avevano più bisogno della psichiatra ».

Ma la situazione non è soltanto per i nostri rapporti umani. La situa­zione è la stessa anche nei rapporti con Dio. Ci sono moltissimi cri­stiani i quali fanno il dovere come quel chirurgo, ma questi non pos­sono andare nella profondità della vita spirituale, non possono nean­che avanzare nella vita spirituale. Per questo vediamo la tragedia dei cristiani: dopo dieci anni un cristiano è sempre uguale, non cresce nella vita spirituale. Perché? Non è entrato nell'amore, come quel chirurgo che dopo ha compreso la vita, si è dedicato a sua moglie ed è entrato nella sua vita.

Così il cristiano deve entrare nella vita di Gesù Cristo, ogni giorno dedicarsi a Lui e domandare: che cosa hai bisogno, Gesù? Cosa de­vo fare per te? Come posso promuovere i tuoi programmi? Come posso vivere così che tu, dentro di me, sia risorto? Che tu sia risorto nella mia famiglia? Nella mia parrocchia?

Ora, se noi ci mettiamo con questo desiderio di fronte a Gesù, ogni giorno, capiremo presto quello che dobbiamo fare; se ci dedichiamo almeno un po' di più alla nostra famiglia, allora vedremo crescere noi stessi, e gli altri, attorno a noi, li vedremo risuscitare da una vita che, possiamo dire, è la vita della morte.

A mio parere questa è la strada che dobbiamo fare se vogliamo fare vivi i messaggi di Gesù Cristo, altrimenti, se noi non andiamo oltre i doveri, non entreremo nel Regno di Dio. Nel Vangelo di Matteo (cap. 5) « Se la vostra giustizia non oltrepassa la giustizia dei farisei non entrerete nel Regno di Dio ».

Perciò io, da parte mia, vorrei soltanto darvi questa esperienza an­date oltre i vostri doveri, con amore avvicinatevi a Gesù, al Vangelo, alla preghiera e andate avanti finché Gesù diventi il vostro bisogno e quando Gesù diventerà il vostro bisogno voi sarete felici. Allora ca­pirete che con la metà delle cose materiali sarete più felici che non con tutto quello che vi si offre e anche i vostri impegni andranno di­versamente, come disse la Vergine nell'autunno 1983: «I vostri lavo­ri non andranno bene senza la preghiera di mattina, perciò pregate di mattina, pregate di sera. Dovete capire che i vostri lavori non possono essere fatti bene senza la preghiera».

A mio parere molti cristiani scelti da Dio resistono alla grazia. Quan­do Dio vuole portare attraverso le difficoltà, le croci, noi non vedia­mo più la luce, ma chi vuole andare nella profondità della vita cristia­na deve attraversare le croci. Una persona malata interiormente non può essere guarita finché la medicina non tocca il posto malato. Il progresso della vita spirituale è una cura che Dio applica. Spesso ho riflettuto sulla conversione del mondo, perché Dio permette certe difficoltà, certe crisi, certe prove a Medjugorje: però ho compreso che deve essere così, non può essere altrimenti, perché la conver­sione non è un atto di dichiarazione, ma un atto di guarigione del­l'organismo della Chiesa, come succede con la terapia dell'ulcera: bisogna aprire, bisogna pulire, bisogna curare l'organismo. Noi di solito, in modo particolare le persone che vogliono progredire nella fede, nella vita spirituale, spesso fanno resistenza alle croci e chi fa resistenza alle croci non può andare avanti.

Non posso neanche dimenticare in questi giorni gli auguri di Pa­squa da parte di Von Balthasar il quale dice: « Non dimenticare che ogni opera divina deve andare attraverso le croci ».

Perciò dico che le persone non capiscono le grazie, anzi resistono. Ho notato anche lungo questo cammino della fede a Medjugorje che le persone che non seguono si fermano, perché non vanno nella profondità, non scoprono quei messaggi sottili, mentre chi vuole an­dare nella profondità della vita spirituale deve migliorare sempre, cioè diventare capace di scoprire proprio quella finezza della grazia, come se vogliamo costruire una casa con le parti artistiche dobbia­mo cercare degli esperti, così anche nella vita spirituale.

Vedete che tutti dobbiamo imparare a pregare, poiché i messaggi hanno una dimensione pedagogica. Se io dico alla gente: « aumentia­mo le preghiere », nessuno aumenta. Quando dico: «diciamo cinque Padre Nostro », tutti quanti i fedeli accettano.

Quando la Vergine dà dei mezzi di preghiera, a mio parere, è un fat­to pedagogico affinché la gente preghi. Entrare nella preghiera non vuol dire pregare soltanto il Rosario. Noi, nel gruppo di preghiera guidato dalla Vergine, per metà Quaresima abbiamo esercitato sol­tanto un Padre Nostro. Ore ed ore siamo stati a pregare un Padre Nostro e proprio la Vergine voleva portarci nella profondità della preghiera dicendo: «È meglio un Padre Nostro che cento».

Non nel senso di diminuire il tempo della preghiera, ma nel senso di entrare in comunione con Dio attraverso qualsiasi preghiera: espri­mere me stesso e sentire la presenza di Dio. Proprio arrivare a que­sta comunione.

Ci sono diverse forme e diversi mezzi: questo non è importante. È importante entrare nella profondità.

Ma c'è uno sbaglio se qualcuno capisce: prego un Padre Nostro e basta. Noi possiamo pregare un Padre Nostro soltanto se prima l'ab­biamo vissuto.

In un messaggio, dopo un lavoro del gruppo, molti membri hanno detto: "Come mai l'ultima volta quando abbiamo esercitato il Padre Nostro, l'ultimo giovedì, tutti abbiamo sentito una forza, la presenza di Dio, ma quando siamo stati a casa a pregare il Padre Nostro non l'abbiamo sentita?" La Vergine ha risposto: «Ve lo spiego: giovedì ave­te assistito alla Messa, siete stati allAdorazione al Santissimo, siete stati pieni e allora potevate vivere il Padre Nostro».

Vedete che per vivere un Padre Nostro non è sufficiente pronunciar­lo a parole, ma proprio entrare ogni giorno sempre più nel contenu­to del Padre Nostro, nel contenuto del Vangelo e il nostro Padre No­stro, ogni giorno, deve ricevere un contenuto nuovo.

Ricordo che un giorno avevo bisogno di ripetere « rimetti a noi i no­stri debiti » perché ho sentito tanti debiti che ci sono nel mondo ver­so Dio; « non indurci in tentazione » perché mi sentivo un bambino, non potevo camminare, avevo bisogno di un Padre il quale mi por­tasse avanti, perché la vita è complessa, non mi sentivo proprio ca­pace di camminare...

Posso dire che noi dobbiamo esprimerci in ogni preghiera, vivere il contenuto della preghiera. Non è importante vivere questa forma o quella forma: le forme sono le nostre forme umane, come il Padre Nostro è una forma della Chiesa, delle persone radunate attorno a Gesù.

Vedete che in fondo pregare il Padre Nostro è comportarsi da bam­bino davanti a Dio.

Domanda: C'è qualche messaggio da portare ai Gruppi di Milano e di Lecco?

Risposta: Che avanzino nella preghiera. È molto importante questo messaggio perché tutti noi siamo abituati - è una debolezza umana - a fermarci come gli Israeliti sulla strada per la terra promessa. E i gruppi si stancano oppure manca la luce, una indicazione, per fare i passi avanti. A questo proposito è importantissimo vivere la comu­nione tra i gruppi, vivere la comunione tra i diversi gruppi i quali crescono, perché così possiamo scambiare le esperienze; allora gli occhi si aprono e noi possiamo andare avanti. È pericoloso stare in un gruppo chiuso. Allora, anche nell'approfondimento della preghie­ra bisogna vivere questa dinamica continua. Però su questa dinami­ca continua non c'è d'aspettare delle cose eccezionali esteriori, ma c'è qualcosa che si muove interiormente e si sviluppa: ci apriamo cioè sempre di più, diventiamo capaci di capire le parole del Vange­lo. E come si muove la nostra preghiera, così si muove anche il gruppo.

(P Tomislav Vlasic- 29 aprile 1985)



« Vi invito alla preghiera più attiva e alla partecipazione alla S. Messa. Desidero che ogni Messa per voi diventi un'esperienza di Dio ».

Prima la situazione con i veggenti e dopo i messaggi.

Adesso sono quattro che vedono la Madonna: Vicka, Ivan, Jacov e Marija ogni sera. Con Ivanka la Madonna ha terminato il 7 maggio. Era martedì. Il lunedì hanno pregato tutti insieme nella canonica: Ivanka, Marija, Ivan e Jacov. Vicka era malata. Hanno pregato nella canonica e dopo due minuti, quanto di solito durano le apparizioni, Marija, Jacov e Ivan hanno detto « Ode » come quando la Madonna va via, ma Ivanka è rimasta ancora in estasi e Marija mi ha detto per­sonalmente: « Io ho avuto paura perché non capivo cosa succedeva a Ivanka», infatti la Madonna viene per tutti nello stesso tempo e nello stesso tempo se ne va. Sono rimasti inginocchiati ed hanno conti­nuato a pregare. Ivanka continuava a vedere la Madonna; è rimasta ancora sei minuti da sola e, durante questa apparizione, la Madonna le ha confidato il decimo segreto e ha finito di raccontarle il futuro della Chiesa e del mondo (che le ha raccontato per quasi ventidue mesi), cominciando, credo, il 9 giugno 1983. Ha poi domandato ad Ivanka di aspettarla il giorno dopo (martedì 7 maggio), da sola a ca­sa. Ivanka ha fatto così. Gli altri sono venuti e hanno pregato nella canonica.

Ivanka ha pregato a casa e questa apparizione è durata un'ora. Ivanka ha descritto così: La Madonna mi ha detto: «Questa è l'ulti­ma apparizione ordinaria. Io ti apparirò ad ogni anniversario delle apparizioni escluso il prossimo (quindi non 1'85). Devi conservare be­ne i segreti e tutti i testi che ti ho confidato. Un giorno quando io lo dirò, potrai darli». Ivanka ha confermato che la Madonna ha detto di nuovo la data quando lascerà il grande segno, ma non rivela nien­te.

La Madonna ha detto anche ad Ivanka: «Tu non devi pensare che sia colpa tua se io termino con te. Questo era il progetto di mio Figlio con te. Ti ringrazio perché hai seguito tutti questi messaggi, perché li hai anche detti agli altri. Tu hai avuto una grazia che non ha molta gente in questo mondo. So che sarai triste, ma devi offrire la tua tristezza per la conversione del mondo».

La Madonna ha domandato ad Ivanka se aveva un desiderio e lei ha detto subito: « Voglio vedere la mia mamma terrena » e in quel mo­mento, dice Ivanka: « L'ho vista e potevo abbracciarla ». La mamma le ha detto: « Sono contenta di te ». Poi la madre è sparita ed è rima­sta la Madonna. Ivanka la descrive: « Non l'ho mai vista così splendi­da, così bella. Era con due angeli che sono rimasti tutto il tempo con lei ». Ivanka l'ha abbracciata e baciata. La Madonna poi è sparita. Ivanka era molto triste dopo l'apparizione. Vicka ha detto: « Dopo l'apparizione è venuta da me e ha pianto a lungo ».

Io ho parlato il giorno dopo con Ivanka; mi ha dato tutti questi detta­gli sull'apparizione.

Le ho chiesto: «Allora adesso tu sai tutti i segreti, che cosa devo di­re ai pellegrini? Speranza o paura? ». Ha detto: « Speranza. La Ma­donna è venuta a salvarci. Pregate ».

Questa è la situazione con Ivanka: quando può, viene alla Messa. La Madonna le ha dato anche alcuni consigli personali. Non voleva dire niente, io ho detto: « Dimmi qualche cosa, io voglio aiutare l'altra gente ». Ha risposto: « No, sono personali e non voglio dirli. C'è la sua ragione ».

La situazione con Vicka è questa: vi ho già detto che Vicka è amma­lata: ha mal di testa e, difficilmente, viene in chiesa. Ieri c'era. La Madonna continua a raccontarle l'avvenire del mondo.

Jacov, Ivan e Marija non hanno nessun dovere speciale: durante l'ap­parizione, che dura da uno a cinque minuti, pregano con la Madon­na per la pace, domandano la benedizione per tutti i pellegrini, so­prattutto per i malati, anche per le cose.

La Madonna ogni giovedì dà ancora i messaggi.

Una parola su Mirjana: come sapete la Madonna ha terminato con lei il Natale 1982 e le ha promesso di apparirle per il suo complean­no, così anche quest'anno il 18 marzo. L'apparizione è durata circa quindici minuti; il giorno dopo circa sette minuti. Mirjana ha detto che la Madonna le ha dato molti dettagli sui segreti, ma non può an­cora dire niente. Ha pregato e parlato molto sui non credenti: Mirja­na cita anche una frase della Madonna: «Anche loro sono miei figli. A causa di loro soffro molto. Se loro sapessero che cosa li aspetta se non si convertono! Mirjana prega per loro». Io dico due cose da questo messaggio: prima cosa questa frase « Mirjana prega per loro» dob­biamo capirla e prenderla personalmente, come se la Madonna aves­se pronunciato il nostro nome. Un'altra cosa: chi non è credente? Io dico che il non credente è anche qualche volta sotto la nostra pelle. Si può pensare naturalmente à tutti quelli che non conoscono Dio, che dicono che non esiste Dio. Sì, anche questi. Ma ce ne sono altri molto pericolosi, che dicono: « Io conosco Dio. Io sono cristiano », ma vivono come se non conoscessero Dio.

Per esempio, quando un cristiano bestemmia, quando si ubriaca, quando fa del male agli altri, quando vive nei conflitti, quando non desidera riconciliarsi, quando non si preoccupa dei malati, è pratica­mente ateo. Allora attenzione davanti al proprio ateismo.

Mirjana dice che la Madonna ha preso dalla sua mano il Rosario e ha detto: «Di' a tutti, così si prega. Il Rosario non è un ornamento per la casa ». Allora si deve pregare.

Io vi prego di non stare durante la preghiera davanti alia canonica: entrate nella chiesa, il sacerdote vi avviserà quando i veggenti co­minciano a pregare, come al solito, un po' prima delle sette.

Volevo avvisarvi di un'altra cosa, perché vengono molti pellegrini: avete già visto molti che vogliono fare il mercato qui, che vendono i ricordini e molte altre cose. Io vi prego cordialmente, se volete un ri­cordino da qui comprate una medaglietta o una cartolina o un Rosa­rio, ma non comprate altre cose.

Perché? Se voi cominciate a comprare, di giorno in giorno avremo sempre più venditori: dobbiamo proprio lottare con loro. Subito quando viene un pullmann loro corrono con i loro ricordini e si per­de l'atmosfera e molti pellegrini mi hanno detto: « Siamo lieti perché non c'è molto mercato ». Ma io vi dico, per un mercato bisogna esse­re in due: uno che vende e uno che compra. Se voi non comprate, non esiste il mercato; se comprate per bere o mangiare va bene, ma vi prego, non queste cose. Se volete, potete comprare a Mostar o a Liubuscki o in altri posti dove ci sono questi mercati. Vi ringrazio tutti perché lo diciate anche agli altri; qualche volta mi dimentico di dirlo. Questo è tra le virgole, ma è anche questo molto importante. Adesso i messaggi.

Il primo messaggio generale per tutti e il più importante è la'presen­za della Madonna. Anche se la Madonna dà i messaggi solo il gio­vedì, ogni sera quando appare è un messaggio che possiamo tradur­re con le parole: «Io sono la vostra Madre. Io sono con voi». E sem­pre quando dice ai veggenti: «Andate in pace» lo dice anche a noi.

Da questa presenza si possono capire tutte le altre cose che succe­dono. Come, per esempio, incredibilmente si diffonde questo mes­saggio. Mi hanno raccontato che un piccolo gruppo del Messico ha divulgato un piccolo libro in più di un milione di esemplari. Mi han­no detto che avevano già degli incontri. Allora il messaggio di Medjugorje si diffonde. Questo gruppo mi ha detto: «Non abbiamo più tempo perché siamo invitati a raccontare ». Molta gente è aperta a pregare, a digiunare: la Madonna ci invita alla pace e tutti abbiamo sete di pace, tutti la vogliamo. Si vede che c'è molta gente positiva che vuole il positivo; se qualche volta non sappiamo come, solo così per la presenza della Madonna si possono spiegare questi movimen­ti, le molte conversioni, anche molte grazie, molte guarigioni. Tutto questo è un segno per noi, un dono grande, non solo a questa Par­rocchia, ma a tutto il mondo, a tutti i cristiani. Voi sapete però che un dono è sempre allo stesso tempo un obbligo. Allora se abbiamo ricevuto dobbiamo portare avanti e se noi portiamo avanti nessuno perde, tutti riceviamo. Le direttive sulla strada sono quelle che la Madonna domanda da noi concretamente: Credo, sette Padre No­stro, il Rosario intero, leggere la Bibbia, due giorni di digiuno alla settimana e la confessione mensile.

Brevemente: perché il Credo? La Madonna ha chiesto la fede. Come si comincia a credere? È una grazia: noi tutti che siamo battezzati abbiamo già la grazia della fede, ma la fede può crescere solo se noi ogni giorno ci decidiamo per il Signore. Credo, significa affidarsi al Signore, non solo sapere che ci sia un Dio; così la Madonna doman­da da me, ogni giorno, proprio una decisione per il Signore.

Domanda sette Padre Nostro perché nessuno possa trovare una scusa: non posso cominciare. È molto semplice. Ma anche nel sette c'è una pienezza: i sette sacramenti, i sette doni dello Spirito Santo, i sette dolori della Madonna: allora, sempre una pienezza. Leggere la Bibbia, naturalmente, la Parola che anche la Madonna ha conosciu­to. E, pregare il Rosario. Questa è la preghiera molto semplice, meditativa, biblica che si può combinare con il silenzio, coi canti, con le esclamazioni; è molto adatta per la famiglia dove ci sono anche i bambini perché è anche un po' ritmica. Allora tutti quelli che sanno organizzare un po' il Rosario possono pregare bene.

Perché digiunare? Potete leggere molte cose sul digiuno, ma io vi dico: cominciate. Il digiuno è come la preghiera, è un obbligo per i cristiani perché hanno digiunato Gesù stesso e anche la Madonna e tutti i santi. S. Francescco sapete quanti giorni ha digiunato.

Questo digiuno si può tradurre così: per vivere col pane un giorno. E molto importante, così poco a poco si impara una vita semplice, così si può vedere che abbiamo abbastanza, che non c'è bisogno del­le preoccupazioni angosciose e questo è anche un aiuto al nostro de­siderio di avere sempre di più.

Ma la cosa più sicura è: cominciate a digiunare e vedrete. Ma per poter digiunare più facilmente si deve anche pregare.

Poi la confessione mensile: è, naturalmente, molto importante per ri­cevere la grazia sacramentale della riconciliazione.

Io vi dico solo l'ultimo messaggio perché è molto importante:

«Cari figli, oggi vi invito alla preghiera più attiva e alla partecipazio­ne alla S. Messa. Desidero che ogni Messa per voi diventi un'esperien­za di Dio. Desidero dire ai giovani: siate aperti allo Spirito Santo. Dio vuole attirarvi a sè ora che vi avvicinate a Lui, in questi giorni soprattutto in cui il diavolo è più attivo. Vi ringrazio perché avete se­guito la mia chiamata».

Questo era il messaggio di giovedì scorso, allora due giorni fa. Perché è molto importante? Io dico che con questo messaggio la Madonna ha ripetuto tutto quello che ha detto fino a oggi. Perché? Una preghiera più attiva cosa significa per voi, per me, per tutti? Ognuno di voi deve sapere in questo momento come prega. Che co­sa succede nelle famiglie? Chi dà impulso nelle famiglie per la pre­ghiera? Se è sempre solo la mamma e gli altri si lasciano sempre spingere... Dobbiamo essere un po' attivi, io credo, anche nell'orga­nizzare la preghiera nella famiglia. Se uno prepara un testo della Bibbia, un altro conduce un'esclamazione, un canto, l'altro fa la in­troduzione ai messaggi, un altro 1'Ave Maria, è una cosa formale, ma molto importante, perché se uno, il padre o la madre, deve sempre spingere, esiste il pericolo che si stanchi. Allora, per tutti vale la pre­ghiera più attiva.

Questo è un aspetto formale, ma c'è anche l'aspetto interiore per una preghiera più attiva. Quando siamo col cuore nella preghiera, non abbiamo noia: chi è attivo può allontanare da se la noia e prega­re attivamente.

Si può dire che lo stesso termine, lo stesso contenuto, si trova nel pregare col cuore. Allora, per una preghiera più attiva, io credo si possa dire non solo pregare quando siamo stanchi, quando non ab­biamo niente altro da fare, ma si devono trovare i tempi durante la giornata nei quali possiamo essere attivi; se siamo stanchi, se pre­ghiamo solo quando siamo stanchi, siamo nel pericolo che non pos­siamo essere attivi.

Così, passo per passo, si può imparare molto.

Partecipazione alla Messa. lo sono convinto e vedo l'esperienza di questa Messa qui e di tante altre Messe anche da voi: la gente viene all'ultimo momento quando suonano le campane e dopo alla fine esce subito; se ha avuto difficoltà per trovare un posto per parcheg­giare la macchina diventa anche un po' nervosa ed entra in chiesa quando la Messa è già incominciata.

Trova forse un po' di pace durante la Messa; ma finita la Messa va via. Se si fa così c'è sempre un rischio: che la Messa non può diven­tare in questo modo una esperienza viva di Dio; cioè ci si deve pre­parare.

Una volta la Madonna ha detto: « Venite un Po' Prima nella chiesa ». Dopo io ho capito: il tempo di un Rosario, venti minuti prima per prepararsi e restare dopo la Messa dieci minuti.

Guardate, quando si vuole educare qualcuno non si dice dieci minu­ti, venti minuti, ma si deve restare un tempo durante il quale può succedere qualche cosa.

Una volta la Madonna ha detto: «Qualche volta è meglio non venire alla Messa che venire correndo e andare correndo». Allora un sacer­dote l'ha presa quasi come uno scandalo e mi ha domandato: «Co­me mai la Madonna può dire qualche volta sarebbe meglio non veni­re?». lo ho spiegato così: «La Madonna non parla sul valore della Messa, ma qualche volta se non partecipiamo bene, esiste proprio il pericolo che non riceviamo niente, e se si continua a non ricevere niente un giorno non si andrà più alla Messa». Anche nella cucina dove si fanno i migliori pasti se non si mangia si può morire di fame. Ci si deve preparare, la Messa è il centro.

Vedete, forse adesso potete capire perché si prega da noi un'ora pri­ma della Messa e perché si resta per i sette Padre Nostro e per la preghiera dei malati. Guardate, con i misteri del Rosario noi ci pre­pariamo e nella Messa succedono le grazie. Io ho visto che non è molto importante capire le parole, molto importante è pregare nella propria lingua, meditare e poi vengono le grazie.

Alla comunione si dice: « mio Signore non sono degno di riceverti nella mia anima, ma dì una parola e la mia anima sarà guarita »; ora, se corriamo via subito dopo la Messa, Gesù non ha tempo di guarire la nostra anima, se tutto diventa un meccanismo.

Allora restate, pregate, ringraziate, pregate sempre per la vostra guarigione, per la guarigione degli altri con le vostre parole. Cosi la Messa diventa una esperienza viva di Dio.

Terza cosa, ai giovani ha detto: «Siate aperti allo Spirito Santo». Questo vale per i giovani anche in età: infatti, io vi dico che per quanto riguarda l'anima e lo spirito tutti possono essere giovani. Il più vecchio, se si lascia muovere nella preghiera, cambiare qualche cosa nella vita, è un giovane; un giovane invece che dice che non può rinunciare a una o all'altra cosa è già vecchio nella sua anima, perché non si muove. Allora è giovane ognuno di noi che si lascia muovere.

E un'altra cosa molto importante: il Signore ci vuole attirare tutti. Quando il Signore vuole attirarci è come un padre, come una madre, vuole dare le grazie. D'accordo che noi - lo dico anche un po' per scherzo - siamo già abituati a scappare al Signore. Se restiamo senza la pace, senza l'amore, se restiamo nei conflitti, io vi dico che questa è colpa nostra. Il Signore vuole darci, ma noi scappiamo, diciamo: « non abbiamo tempo ».

Un'altra cosa di questo messaggio molto importante: il diavolo è molto attivo. Questo è sempre chiaro, dove il Signore dà molte gra­zie il diavolo è attivo, vuole impedirle. Allora attenzione: il Signore è proprio aperto, ci invita e, se apriamo, riceviamo molto.

(P Slavko Barbarie -18 maggio 1985)



L'ULTIMO INCONTRO QUOTIDIANO TRA IVANKA E LA MADONNA

(7 maggio 1985)

Il giorno prima (6 maggio) hanno avuto l'apparizione Marja, Ivan, Jacov e Ivanka.

L'apparizione che ha avuto Ivanka è durata otto minuti (sei minuti più che gli altri).

Durante questi otto minuti la Madonna le ha rivelato il decimo se­greto ed ha finito di raccontarle il futuro del mondo.

Le ha detto che il giorno dopo l'aspettava da sola (non vuol dire che gli altri veggenti mancavano, ma a Ivanka è apparsa a casa).

Il 7 maggio 1985 Ivanka ha avuto l'apparizione a casa. Ha detto que­sto a E Slavko:

"Come al solito, come tutti i giorni, la Madre mi ha salutato con - « Sia lodato Gesù »- ed io ho risposto: Lodato sia per sempre.

Mai l'ho vista così bella. Era così tenera e bella, aveva il vestito bel­lissimo che brillava come l'oro e l'argento.

Con Lei erano due angeli ed anche loro avevano lo stesso vestito. Non trovo parole per descrivere quella bellezza. Questi momenti de­vono essere vissuti.

Mi ha chiesto che cosa volevo di più in quel momento. Volevo vede­re la mia madre terrena. Mi ha regalato un sorriso e la mia mamma è apparsa, l'ho vista.

Era sorridente. La Madonna ha detto che mi dovevo alzare. Mia ma­dre mi ha abbracciato e mi ha baciato dicendo: `Figlia mia, sono così orgogliosa di te'. Mi ha baciato un'altra volta e se ne è andata.

La Madonna continua: « Cara figlia mia, questo è il nostro ultimo in­contro. Non essere triste perché io verrò ogni volta all'anniversario.

Non pensare di aver fatto qualcosa di male e che per quello non vengo più. No, non è questo. I progetti che abbiamo avuto, mio Figlio ed io, tu li hai accettati con tutto il cuore. La grazia che avevi tu e i tuoi fra­telli (altri veggenti) non l'ha avuta nessun altro in questo mondo.

* Devi essere felice, io sono tua Madre, io ti amo con tutto il cuore. Ivanka, ti ringrazio perché hai risposto al mio invito e all'invito di mio Figlio, hai avuto tanta pazienza e sei rimasta con noi fino a quando volevamo noi.

* Figlia mia, devi dire ai tuoi amici che mio Figlio ed io saremo sem­pre con voi ogni volta che avrete bisogno di noi.

Quello che ti dicevo durante questi anni e i segreti che ti ho detto, an­cora non li puoi dire alla gente fino a quando te lo dirò ».

Dopo queste parole l'ho pregata se la potevo abbracciare e baciare. Mi ha fatto questo grande piacere. Mi ha benedetto e sorridendo disse: « Vai in pace ».

Si allontanava piano piano, insieme ai due angeli. È stata con me quasi un'ora".

C'e uno sbaglio fondamentale: chiedere le cose invece di cercare Dio.

Gli ultimi messaggi ci dicono questo: è il momento in cui Dio dà le grazie, dobbiamo pregare, aprire i cuori; dobbiamo sottolineare che noi cristiani abbiamo dimenticato la festa della Pentecoste, la nove­na da cui sono venute tutte le altre novene, l'unica novena obbligato­ria per tutti i cristiani e che in molte chiese non si fa.

Abbiamo sentito nei messaggi della Vergine come questo periodo è molto importante. Dio ci dà delle grazie, però dipende dal nostro at­teggiamento, dalla preghiera, dalla penitenza che dobbiamo fare. Quello che sento di dover sottolineare ai pellegrini è che molti pelle­grini si recano a Medjugode e cercano dei dettagli, spesso, andando a Medjugorje, si occupano dei problemi personali e dimenticano proprio il kerigma, cioè il messaggio centrale per l'umanità. Soltanto se le persone accettano il messaggio centrale allora troveranno la pace, troveranno tutto quello che chiedono a Dio. C'è uno sbaglio fondamentale: chiedere le cose invece di cercare Dio. Chi cerca le cose non cerca Dio: non troverà né le cose, né Dio. Ma chi cerca Dio troverà Dio e le cose, perché Gesù ha detto «Cercate prima di tutto il Regno di Dio e l'altro vi sarà dato ». Sottolineo questo perché la gente che si reca a Medjugode non guarda quello che la Madon­na ha detto per l'umanità, non si occupa di quello che la Madonna dice, ma la gente cerca qualche cosa di utile per la propria vita.

Questo è lo sbaglio. E non potete andare nella profondità dei mes­saggi della Vergine e neanche nella profondità del Vangelo se non cercate questo messaggio fondamentale.

Senza di questo voi non potete né digiunare, né pregare, né avanza­re nella vita spirituale. È molto importante mettere questo program­ma davanti a noi: allora capiremo le cose piano piano, vedremo che Dio comincia ad occuparsi dei nostri problemi, ma prima dobbiamo occuparci dei problemi di Dio, di quello che Dio vuole. E questo è lo scambio dell'amore che dobbiamo fare.

Ora se voi vi fermate su uno dei messaggi, ad esempio il messaggio della preghiera, voi dovete seguire tutti quanti i messaggi.

Chi vuole approfondire la preghiera non può approfondirla senza di­giuno. Chi vuole approfondire il digiuno e la preghiera non può ap­profondirli senza la conversione.

Ecco: tutti quanti i messaggi, se andiamo avanti, in fondo, formano una cosa sola tutti insieme: io non posso pregare se non cambio la mia mentalità.

Il mondo non imparerà a pregare se non si converte. Se io non cam­mino nella conversione, se io non digiuno, se io non approfondisco la mia preghiera, neanche sarò in grado di rinunciare a certe cose se non sono capace di capirle. Se non sono staccato dalle cose non sono in grado di pensare. Sappiamo benissimo che quando amiamo una persona, siamo in grado di capirla. Invece se portiamo nel cuore l'odio non siamo in grado di capire la persona, ma di odiarla.

E così: se vogliamo approfondire i messaggi dentro la nostra vita, dobbiamo ogni giorno camminare, andare avanti, muoverci su tutti i livelli dei messaggi, quello della preghiera, del digiuno, della vita sa­cramentale.

Ho detto una volta che ho visto molti cristiani i quali fanno i doveri cristiani, ma ho visto pochissimi cristiani i quali avanzano nella vita spirituale. Voi potete scoprire questa verità se guardate attorno a voi: tante persone dieci anni fa erano uguali ad oggi. Non sono avan­zate nella vita spirituale, fanno dei doveri, vanno in chiesa, pregano le loro preghiere, ma non si muovono in avanti, non cambiano. E questa è la mancanza di un cammino, della forza della Risurrezione. E dato che noi non avanziamo nella vita spirituale, il mondo non può essere cambiato. Soltanto se io mi muovo, attorno a me si muove la gente. Ma io devo avanzare nella vita spirituale. I messaggi detti dal­la Vergine durante questo periodo sono i messaggi di un progresso spirituale: chi accetta quei messaggi soltanto come notizie e come formule razionali non capisce nulla.

I messaggi dati per la Parrocchia sono i messaggi di un cammino. Così può essere capito anche l'ultimo messaggio quando la Vergine ha invitato tutti i parrocchiani alla partecipazione alla Messa quoti­diana. Vedete che la Parrocchia è in cammino, ma questo non può essere dato a livello dell'obbligo, ma soltanto a livello dell'amore.

Un gruppo di pellegrini italiani mi ha fatto questa domanda: « Come mai la gente a Medjugorje è capace di pregare così a lungo, ore e ore?».

Ci sono infatti ragazzi e ragazze che a volte pregano tutta la giornata nelle feste.

Io ho risposto con una contro domanda: i ragazzi e la gente fanno questa domanda: « Ma come possiamo vivere senza preghiera? ». Fanno questa domanda: « Mio Dio quante cose mi allontanano da te: quando arriverò a un tempo, quando avrò tutto il tempo per te? ». Perché la gente nell'incontro con Dio ha scoperto la vita. Proprio mentre si prega, mentre si prende un atteggiamento giusto per Dio, la vita dentro di noi diventa abbondante. Quando noi capiremo che vivendo con Dio noi abbiamo di più dalla vita, allora, comincerà la nostra vita beata; e noi siamo chiamati a vivere questa vita beata. Noi cristiani ormai dobbiamo capire che siamo chiamati a vivere una vita abbondante.

Ricordate quando S. Pietro dice a Gesù: ecco, noi abbiamo lasciato tutto e cosa riceviamo? Egli riceve come risposta: la vita eterna e qui sulla terra il centuplo. Allora dobbiamo capire che ogni sforzo, ogni tempo, che noi abbiamo offerto al Signore qui sulla terra è qualche cosa di utile per essere felici anche qui sulla terra. Se ci muoviamo su questo livello, allora presto, Dio, la preghiera, il digiuno, la con­versione diventano qualcosa di facile, di gioioso; di gioioso sul livel­lo spirituale non sul livello della curiosità e così potremo vivere i messaggi che abbiamo sentito dai veggenti. Altrimenti, se noi ci muoviamo soltanto sul livello del dovere, noi non possiamo avanzare nella vita spirituale e il dovere è soltanto un fardello. Ma se noi co­minciamo a vivere questi messaggi con amore, allora, presto scopri­remo che vivere col Signore è la gioia e così potremo portare il Van­gelo agli altri. Ecco, io desidero che un'altra volta siate più felici quando andrete a Medjugorje e spero che saremo tutti felicissimi in Paradiso.

Vi ricordo sempre nella preghiera. Non dimenticatevi: con la pre­ghiera si spostano le montagne. Allora cercate di trasformare alme­no una metà delle vostre chiacchiere in preghiera; sarà sufficiente per il Regno di Dio.

(P Tomislav Vlasié- 19 maggio 1985)



« Rimanete nella preghiera e capirete ».

Io mi sento sempre in difficoltà quando vengono i pellegrini. È diffi­cile parlare.

Mi spiego: la Madonna dice poche parole: «pregate, convertitevi, di­giunate, abbandonatevi a Dio». Non ci sono dei libri con le parole della Vergine, ma ci sono solo le spinte, le chiamate. La Madonna parla poco e noi sacerdoti parliamo troppo. Io vorrei parlare di meno e avere la forza come la Madonna.

Un'altra ragione per cui è difficile per me parlare è perché voi torna­te da Medjugorje dove ricevete tutte le notizie. Anch'io ci vado ogni tanto per prendere le briciole per me...

La terza ragione per cui mi è difficile parlare è a motivo della festa che celebreremo fra due giorni: la Pentecoste.

In questi giorni della novena ricordiamo come tutti i colloqui di Ge­sù sono finiti e non hanno convinto gli Apostoli. Finalmente ha det­to: rimanete nella preghiera e capirete!

Vedete che questa terza ragione ci porta proprio ad un messaggio più profondo di fronte a Dio: soltanto pregando potremo capire la volontà di Dio e i messaggi della Vergine.

Io adesso faccio una riflessione. Vi dico quello che mi sta a cuore, così che possiate capire meglio i messaggi, e pregare meglio in que­sti giorni.

Nelle ultime settimane ho sentito un messaggio particolare nel mio cuore, confessando molti pellegrini, in particolare italiani.

Devo sottolineare un aspetto che molti hanno dimenticato, che molti non hanno neanche capito: chi va a Medjugorje prima di tutto deve accettare il kerigma, il messaggio. Molti pellegrini vanno per pren­dere qualcosa per sé, riflettono sui propri problemi, chiedono la sa­lute ad ogni costo, vogliono una soluzione già programmata. Ma questo già in anticipo blocca la conversione. È impossibile muoversi in avanti, verso una soluzione che Dio ci apre. Quando ho detto che la prima cosa da accettare è il kerigma della Madonna, volevo sotto­lineare questo: bisogna accettare che la Madonna è apparsa. E que­sto è un dono particolare per l'umanità di oggi. È apparsa perché mandata da Dio, è mandata da Dio per dire cose molto importanti e urgenti per l'umanità.

Allora se noi accettiamo questo sul serio tutte le altre cose cambia­no; se non accettiamo questo significa cucire un vestito già vecchio. Non si può realizzare la salvezza se non si accetta questo sul serio. Vedo due difficoltà perché le persone non accettano sul serio il ke­rigma, la presenza della Madonna.

A livello teologico per me c'è una scappatoia quando si dice: le appa­rizioni della Madonna sono private e allora non obbligano. Per me è una scappatoia. Se una persona sta morendo di fame e viene un'altra persona, anche se è sporca, sporchissima e offre il cibo per salvare chi sta morendo di fame, quella persona prende il cibo o no? Noi fac­ciamo una scappatoia anche del Vangelo quando Gesù parla dei vi­gnaiuoli ingiusti che hanno picchiato i profeti e finalmente Dio man­da anche suo Figlio. Pensava che l'avrebbero lasciato libero e invece hanno ucciso anche lui...

Adesso dice: mando la mia Mamma; vi do anche questo bene. Quando rifletto sulle apparizioni della Madonna nei secoli passati ed anche recenti, a Fatima, a Lourdes, faccio una domanda a noi cristia­ni: abbiamo accettato sul serio la Madonna a Fatima oppure la gente va a Fatima e a Lourdes per chiedere qualche cosa per se stessa...? Se avessimo accettato il kerigma a Fatima e se avessimo accettato il messaggio di Fatima oggi il mondo non sarebbe in questo guaio. Non abbiamo accettato. Abbiamo trattato la Madonna come una de­vozione personale.

Era invece un messaggio per l'umanità, per la Chiesa. Anche adesso che la Madonna sta parlando per il mondo dobbiamo accettarla co­me un dono prezioso dato da Dio per accettarlo, per viverlo. Ed è molto importante capire che non si tratta di una venerazione genera­le della Madonna. Qui si offre un dono particolare, un amore parti­colare, una grazia particolare che dobbiamo accettare per diventare ricchi, per diventare salvati. A questo proposito ho riflettuto sulla Scrittura e ho visto che ci sono due possibilità per il mondo. Una possibilità che il mondo si converta e diventi salvo e l'altra possibi­lità, se il mondo non si converte, che venga la distruzione.

Quando gli Israeliti non vogliono convertirsi allora Gerusalemme viene distrutta e la gente è andata in esilio oppure è stata ammazza­ta, perché non si è convertita.

Se io vivo la malattia dentro di me e non voglio curarla come finirò? Morirò o soffrirò secondo il grado della malattia. E questo lo dico soltanto perché voi possiate accettare la presenza della Madonna e il messaggio della pace per tutta l'umanità, il messaggio della conver­sione, il messaggio della preghiera, il messaggio del digiuno. E ac­cettarlo sul serio, come disse la Madonna nel 1983 in un colloquio con la piccola Jelena: «Accettatemi sul serio. Quando Dio viene tra gli uomini non viene per scherzare, ma perché ci sono delle cose se­rie». Allora dobbiamo accettare la presenza della Vergine sul serio. Se accettiamo la presenza della Vergine sul serio, accettiamo sul se­rio anche il Vangelo e nella nostra vita le cose cambieranno. La ma­lattia non sarà più un problema e anche diverse croci non saranno una sofferenza, ma diventeranno qualche cosa di dolce, come nella vita di S. Francesco quando ha abbracciato il lebbroso e tutte le cose amare sono diventate per lui fonte di dolcezza.

E ricordiamo quel brano del Vangelo scelto dalla Madonna da legge­re ogni giovedì, Mt. 6, 24-34: « cercate prima di tutto il Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato ».

L'altro non possiamo averlo prima di aver cercato il Regno di Dio, perché come una pianta non può dare la frutta prima di essere pian­tata neanche noi possiamo avere i frutti dello Spirito Santo prima di essere inseriti in Dio, vivere con Dio, in Dio. Perciò, voglio sottoli­neare questo kerigma: prendere sul serio la presenza della Madon­na. Se voi prendete sul serio la presenza della Madonna le cose cam­biano. Se davvero voi credete che esiste la vita eterna, essa diventa palpabile attraverso la presenza della Vergine a Medjugorje. I veg­genti l'hanno toccata, la guardano, l'ascoltano. Una situazione che sarà vera anche per noi.

Se accettiamo questo sul serio la vita cambia. Se non lo accettiamo la vita non cambia in noi.

Vi sottolineo questo perché sarebbe inutile andare a Medjugorje: avreste pochi frutti senza questa radicale conversione, radicale ac­cettazione.

Ho sperimentato nelle confessioni durante le ultime settimane, par­lando con le persone nel confessionale, che io non posso aiutarle se sono aggrappate alle cose di questa terra, per la salute, per questo o quel problema, perché non sono capaci di ascoltare il sacerdote quando parla per portare la medicina ai loro problemi. Non vogliono

cambiare quello che hanno già programmato. Allora Dio non ha niente da fare, perché non vogliono cambiare la situazione.

Di nuovo vi sottolineo di accettare sul serio la presenza della Ma­donna e quello che dice la Madonna.

E un'altra idea. Dopodomani è la festa di Pentecoste. Ma se volete essere preparati per la festa di Pentecoste dovete prendere sul serio quello che vi ho detto, dovete aprirvi.

Sapete quando una persona è aperta a Dio? Non quando chiede, ma quando dà tutto, quando offre tutto. Io offro me stesso per cambia­re, per fare quello che tu vuoi e non quello che voglio io, per di­struggere quello che non ti piace in me, sacrificare la mia vita per gli altri.

Lo Spirito Santo è un dono, i carismi sono un dono, ma possono es­sere offerti a me se sono un dono, se voglio vivere per gli altri, se voglio veramente essere un dono per gli altri. Altrimenti non posso riceverlo, perché Dio non butta i doni, Dio dona i doni a chi vuole la­vorare e collaborare con Lui.

Cominciando ad accettare questo kerigma, la presenza della Madon­na e i suoi messaggi, capite che è essenziale che oggi facciamo una confessione, una conversione, un abbandono a Dio: ecco, lascio tut­te le cose. Adesso la mia occupazione è Dio. Se Dio diventa la vostra occupazione allora voi diventerete l'occupazione di Dio.

Questo vuol dire cercare prima di tutto il Regno di Dio. Adesso cominciate a riflettere: che cosa vuole Dio da me? Che cosa devo fare per Dio? Che cosa posso fare per te, adesso? A questo proposito veramente dobbiamo riflettere...

Una povera donna con un bambino due settimane fa mi disse che aveva lasciato una parte del campo non coltivato. Le chiesi il perché. Pensavo non avesse il denaro per pagare. Invece mi disse che voleva avere un po' di tempo in più per salvare almeno un'anima pregando. Vedete? Ha lasciato una parte del campo per salvare almeno una ani­ma! Non è un esempio venuto da una persona fanatica. Se vedete, è il Vangelo nella sua esigenza radicale: lasciare la casa, la moglie, tut­to per servire Dio. Voi non lasciate i vostri mariti, le vostre mogli, voi cercate Dio e mettetevi a disposizione di Dio.

Vivete per Dio anche nei vostri mariti, nelle vostre mogli, nel vostro lavoro e vivete per Dio.

Il terzo punto che voglio sottolineare mi sta molto a cuore. Molti pel-

legrini bravi, direi bravissimi, che hanno accettato la presenza della Vergine a Medjugorje, e credono, si sono messi piuttosto sul livello delle attività che sul livello di vivere i messaggi. Questo è uno sba­glio.

Si rischia che gli avvenimenti di Medjugorje ed il movimento nato da questi avvenimenti si svuoti. Non si può essere attivi senza nutri­mento.

Vi leggerò un brano della seconda lettera di S. Pietro per fare una ri­flessione che vi servirà. Quando S. Pietro ci invita a vivere, ad accet­tare quello che il Signore ci ha detto e ha fatto, aggiunge « per questi motivi mettete ogni impegno per unire alla vostra fede la virtù, alla virtù la scienza, alla scienza la temperanza, alla temperanza la pa­zienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. Poiché se voi possedete tutte queste virtù e le pos­sedete in abbondanza non vi lascerò né oziosi né senza frutti per la conoscenza di Nostro Signore Gesù Cristo ».

Se avete queste virtù allora non sarete né oziosi né senza frutti: que­sto è da sottolineare perché l'ho sperimentato nella mia vita sacer­dotale. Movimenti bellissimi sono andati in crisi quando cercavano di raggiungere i frutti senza questo sugo spirituale. Ricordate anche la lettera ai Corinzi quando S. Paolo sottolinea l'amore: bisogna vive­re l'amore.

Prima di cercare dei doni, anche bellissimi, cercare la fede. Senza questo sugo spirituale i frutti diventano secchi, spesso amari. Ci so­no litigi tra le persone, esse lottano per le idee; anziché vivere con la forza divina le persone arrivano a vivere per forza propria, con idee umane: allora, non si può portare Dio agli altri.

Tutto quello che la Vergine ci ha dato potrebbe essere riassunto in quello che S. Paolo dice ai Galati: frutti dello Spirito sono la carità, la gioia, la pace, la pazienza, la benignità, la bontà, la fedeltà, la dolcez­za, la temperanza. La Vergine ci ha invitati in questi quattro anni a vivere questo sugo spirituale.

Allora i carismi che sono dati da Dio diventano pieni di vita, ma sen­za questi frutti dello Spirito non si può portare il Vangelo agli altri. In modo particolare la Madonna ha chiesto la pace. L'attività ci por­terà sempre all'agitazione e la Vergine dice che l'agitazione viene sempre da Satana. Voi dovete vivere la pace e se dovete progredire nella vita spirituale, nella linea dei messaggi, allora veramente dovete aumentare la pace e avrete bisogno del silenzio, non di correre... A questo proposito ci sono dei messaggi bellissimi. Quando la Ma­donna parla a Jelena della pace dice come noi non dobbiamo pensa­re alle cose brutte del futuro, ma soltanto a portare la speranza inte­riore. Questo vuol dire: voi dovete vivere la vita, la vita dello Spirito, la pace, la gioia, la speranza, la pazienza, l'amore, l'umiltà. Per que­sto bisogna nutrirsi prima di correre, perché se sono nutrito di que­sti doni allora sarò in grado di offrirli agli altri. Se sono vuoto, se non ho niente da offrire agli altri, allora posso solo correre.

Di nuovo riassumo quanto ho detto: accettate sul serio la Madonna e i messaggi, occupatevi di Dio e Dio si occuperà di voi. Cercate i frutti dello Spirito prima di correre per essere attivi. Voi dovete es­sere sempre pieni dello Spirito, allora potrete svolgere le attività co­me le vuole la Madonna, come le vuole Dio.

lo ho parlato dell'attivismo. Noi abbiamo una esperienza, almeno a livello del cammino spirituale: le persone si sono svuotate e abbiamo mancato della forza dello Spirito a causa della mancanza della pre­ghiera, per l'aumento dell'attivismo. Non voglio staccare l'attività dalla preghiera e neanche la preghiera dall'attività, però la vera atti­vità che dobbiamo svolgere si spegne senza lo Spirito dentro di noi. Noi dobbiamo lavorare, direi, lavorare di più degli altri, però lavora­re con Dio perché ciascuno di noi sia sotto l'azione dello Spirito San­to; non agisca in forza delle idee umane, ma in forza di Dio.

A questo proposito ho sperimentato in questi quattro anni, mentre correvo con le mie idee e volevo salvare questo o quello, che non ci riuscivo. Quando mi mettevo invece nelle mani di Dio pregando, al­lora ho visto come le cose cambiavano.

Nella vita spirituale c'è un pericolo. lo l'ho scoperto, ed ho paura di questo: che la persona diventi il centro e Dio resti in periferia. Quel­lo che mi è piaciuto di più dei messaggi della Madonna sono le paro­le: «Pregate, digiunate, lasciate fare a Dio».

Veramente io posso fare troppo poco per l'umanità, ma se io faccio quello che devo fare e mi affido a Dio e offro tutto a Lui, perché Egli guidi il mondo, allora posso sperimentare Dio onnipotente che gui­da il mondo.

Col pensiero che ho detto prima non volevo mettermi contro le atti­vità, però so che alcuni pellegrini di Medjugorje sono diventati così attivi da pregare durante la giornata solo qualche momento, in fretta. A mio parere non si può essere messaggeri di Dio, messaggeri della Madonna in questo modo. Si può essere messaggeri soltanto se si vivono i messaggi nel profondo e i messaggi possono essere vissuti nel profondo soltanto se si prega di più. Proprio per questo i santi si ritiravano nel deserto. Anche Gesù si è ritirato per quaranta giorni. E ogni notte Gesù si ritirava e fuggiva la gente: Lui, che ama­va tutti, si ritirava per essere nutrito, per poter lavorare.

A mio parere la vita spirituale dovrebbe avere il ritmo della vita quo­tidiana: giorno e notte, cioè di notte c'è il riposo e di giorno il lavoro. Nella vita spirituale nella preghiera dobbiamo essere ricaricati, dob­biamo raccogliere le forze per vivere nella pratica tutto quello che ci attende come cristiani.

Adesso si vede benissimo il ruolo della Madonna. Che cosa vuol di­re venerare la Madonna? La vera pietà, la vera venerazione della Madonna è ripetere lo stesso processo di fronte a Dio che ha fatto la Madonna: aprirsi alla Parola divina, aprirsi allo Spirito Santo. In que­sto periodo, sentendo i messaggi che la Madonna ci diceva, in parti­colare al gruppo di preghiera, tutti i messaggi erano una preparazio­ne da parte della Mamma, una preparazione dei bambini ad aprirsi a Dio, ad aprirsi allo Spirito Santo.

Allora anche coloro che non hanno scoperto la Madonna possono capire che la Madonna vuole la loro apertura verso Dio. La Madon­na non è un impedimento.

Devo aggiungere un'altra ragione: con la Madonna andrete più rapi­damente verso Dio: è un dono.

Se nelle famiglie potete vivere meglio senza la mamma, mandatela via..., ma io non ci credo!

La Chiesa ha detto chiaramente: la Vergine è la Madre della Chiesa. Alla fine di maggio avremo questa festa. Io ho bisogno della mia mamma: non so voi che cosa sentiate. Io ho sperimentato nella vita spirituale che più facilmente possiamo andare verso Dio e verso il Padre con l'aiuto della Mamma e ho scoperto, durante queste appa­rizioni, che la Madonna non voleva mai stringere per tenere un bam­bino per se stessa, ma sempre indirizzava verso Dio, sempre ci por­tava verso Dio, voleva unirci a Lui.

Se volete pregare per me vi sarò molto grato e se vorrete pregare la Madonna per me vi sarò molto di più grato.

Allora accettate la Madonna.

(P. Tomislav Vlagic 24 maggio 1985)



Cercate prima di tutto il Regno di Dio e l'altro vi sarà dato.

Preghiamo il terzo mistero glorioso: la discesa dello Spirito Santo. Cercheremo di pregarlo come desidera la Madonna. Molte volte ha ripetuto che non si prega bene se si prega per obbligo, si prega be­ne quando si cerca Dio, quando c'è un gran desiderio di Dio. Allora noi cercheremo di pregare questo mistero proprio per un bisogno interiore, per incontrare Dio, per desiderarlo, per sentire ogni paro­la pronunciata nella preghiera che diremo adesso.

State attenti: è molto importante che le parole che noi pronunciamo non siano le parole gridate, ma le parole dette per dirle alla nostra anima, per sentirle dentro, per sentire una risonanza interiore, ed è importante capire che solo la preghiera ci prepara per capire i mes­saggi detti dalla Madonna. Allora cominciamo con un canto... Padre Nostro...

Ed ora la meditazione.

Di solito il giovedì la Madonna dà un messaggio alla Parrocchia. L'ultimo messaggio del 30 maggio è questo: «Cari figli, oggi vi invito alla preghiera col cuore. Le preghiere siano, cari figli, il vostro nutri­mento quotidiano in modo particolare adesso quando siete esauriti dai lavori pesanti da non poter pregare col cuore. Pregate e allora vin­cerete la vostra stanchezza. La preghiera vi sarà di gioia e di riposo. Grazie perché avete risposto alla mia chiamata ».

Ecco, la Madonna continua a dare dei messaggi alla Parrocchia, ma la Parrocchia non è soltanto Medjugorje: i parrocchiani di Medju­gorje sono adesso in tutto il mondo, tutti coloro che vogliono segui­re quello che dice la Madonna. La Madonna dà anche dei messaggi vicino alle feste e alle necessità diverse, così indica la strada alla gente, come deve comportarsi, come deve vivere la vita della fede.

Io voglio tirare fuori l'essenziale dei messaggi e dei segreti da tutto quello che i veggenti ci dicono, ma anche da tutto quello che i veg­genti non ci dicono, ma si vede e si sente. In modo particolare riflet­tendo su quello che vivono i pellegrini che vengono a Medjugorje.

La settimana scorsa ho detto a diversi pellegrini italiani che mi sembrava che il centro del loro comportamento verso Dio e la Madonna si era spostato.

All'inizio delle apparizioni la gente che veniva qua si convertiva, c'e­rano delle conversioni fortissime, profonde. Ho riflettuto perché succedeva così all'inizio, in maniera molto profonda, e perché non succede più adesso per tutti e ho trovato una risposta nel mio cuore, nella prassi che ho vissuto confessando la gente. La ragione è per­ché molte persone hanno spostato il centro della vita spirituale: han­no messo nel centro se stessi, e Dio e la Madonna sono in periferia, al margine. Ecco che cosa vuol dire questo.

Se noi vogliamo veramente vivere e raccogliere i frutti della presen­za della Madonna e di Dio, allora dobbiamo accogliere l'annunzio della Madonna, quello che è essenziale. Molti di voi hanno sentito parlare e scrivere di Medjugorje e delle apparizioni: molte persone vengono perché hanno sentito che è successo questo miracolo, que­sta guarigione, oppure dicono: « Può darsi che io sarò guarito ». Allo­ra vengono per questi motivi: questo vuol dire andare alla periferia. Gesù ha detto: cercate prima di tutto il Regno di Dio e l'altro vi sarà dato, perciò dovete mettere nel centro Dio e la Madonna.

L'annuncio della Madonna è il seguente: la Madonna è apparsa in questo tempo proprio mandata da Dio per dire all'umanità cose im­portanti ed urgenti. La Madonna si è presentata davanti a noi e dob­biamo accoglierla.

Sapete che cosa vuol dire accoglierla? Come voi vi sentireste se cia­scuno di voi potesse abbracciare la sua mamma, suo papà, suo fra­tello già morti? Come vi sentireste se loro adesso venissero tra di voi e dicessero: « esiste una vita soprannaturale, è molto più bella di questa vita sulla terra? ».

Accogliere la Madonna vuol dire accettare proprio sul serio la fede, la morte e la Risurrezione.

Qui la Madonna si è manifestata: da quattro anni i veggenti la guar­dano, la toccano, la sentono, l'ascoltano: si è fatta viva.

Se noi accettiamo sul serio la presenza della Madonna, allora cam­bia il nostro essere. Noi non possiamo tornare da Mediugorie egua­li, ciascuno di noi, se è venuto per la prima volta o per la quinta volta deve per forza cambiare, deve essere cambiato se sul serio accetta la presenza della Madonna, un essere che è venuto dall'al di là; per di più quando la Madonna parla del futuro del mondo e quando dice di essere venuta per dire cose urgenti per l'umanità, per chiamarci. Se riflettiamo sul perché la Madonna appare così a lungo, Lei ci spiega: «Queste apparizioni sono le ultime per l'umanità», allora dob­biamo accettare, accogliere la Madonna sul serio. In un messaggio a Jelena nell'83 la Madonna disse: «Accettatemi sul serio. Quando Dio viene tra gli uomini non viene per scherzare ma per dire cose serie». Allora, anche questo messaggio sottolinea il bisogno di accogliere la Madonna col suo messaggio, con il suo annuncio sul serio, mettere proprio Dio e la Madonna con i suoi messaggi al centro della nostra vita. In questo momento qui a Medjugorje vuol dire questo: cercate prima di tutto il regno di Dio e l'altro vi sarà dato. Se vogliamo impa­rare, nella vita pratica questo vuol dire che ciascuno di voi deve ave­re per preoccupazione principale l'annuncio della Madonna: questo deve essere dentro di noi. Ciascuno di noi dovrebbe riflettere su co­me realizzare questo. Cosa posso fare? Come posso essere messag­gero di questo annuncio al mondo? Come posso portarlo nella mia famiglia? Nella Parrocchia? Come posso viverlo? Questa dovrebbe essere una preoccupazione quotidiana per noi. Allora se noi ci occu­piamo di Dio, Dio per forza si occuperà di noi. Egli risolverà i nostri problemi, ma se noi siamo occupati dai nostri problemi allora non la­sciamo lo spazio per Dio, per risolvere i nostri problemi.

Perciò nella vita pratica ciascuno di noi dovrebbe cercare di mettere al centro della sua vita la Madonna con il suo annuncio, attraverso la preghiera, attraverso la meditazione, attraverso le letture. Per que­sto non bisogna leggere tanti libri sulle apparizioni della Madonna sia a Fatima che a Medjugorje, ma bisogna accogliere le parole sem­plici, l'annuncio: la pace, la conversione, la preghiera, la vita sacra­mentale, il digiuno. Basta accogliere questo, viverlo quotidianamen­te e approfondire questi messaggi, ogni giorno. Tutti i messaggi di cui parla la Madonna, di cui ha parlato in questi quattro anni, posso­no essere approfonditi soltanto attraverso la preghiera intesa come un gran desiderio di accogliere Dio e il suo messaggio, un gran de­siderio di Dio che ci spinge a pregare. Ma chi vuol pregare e andare nella profondità della preghiera subito si accorgerà che deve cam­biare la sua vita, che deve cambiare anche la situazione della fami­glia, che deve cambiare qualche cosa nella Parrocchia, perché se voi vi mettete veramente a vivere questi messaggi vedrete presto co­me noi viviamo in un atteggiamento di peccato collettivo. Allora se

vogliamo entrare nella preghiera dobbiamo cambiare noi stessi, al­lora dobbiamo convertirci. Non ci si può convertire senza la pre­ghiera e il digiuno, senza la vita sacramentale, come la Madonna ha sottolineato diverse volte, e, come noi progrediamo in questo cam­mino, vedremo presto che tutti i messaggi detti dalla Madonna di­ventano un insieme, e, l'uno senza l'altro non può andare. Questo è per la nostra vita pratica.

Se voi volete approfondire questi messaggi nella vostra vita quotidia­na vi suggerisco di meditare ogni giorno le preghiere e il Vangelo. lo so dalla mia vita pratica che quando non medito un giorno il Pa­dre Nostro, quando non lo vivo con un contenuto nuovo, spesso il Padre Nostro diventa per me soltanto una prassi, una parola vuota. Lo dico, ma non so che cosa chiedo, non so a chi mi rivolgo.

Perciò la meditazione delle preghiere che noi diciamo, che noi fac­ciamo, è proprio la condizione perché noi possiamo entrare nella profondità della preghiera.

Ho detto ieri a coloro che sono venuti a Vitina che la Madonna ci ha insegnato due passi per entrare nella preghiera. Sono i seguenti: pri­ma sentire e riconoscere il peccato davanti al prossimo; se io mi comporto nella mia famiglia in modo cattivo, devo riconoscerlo da­vanti alla mia famiglia, devo umiliarmi e, quando mi sono pentito, ac­cettare il perdono di Dio.

E molto importante: ci sono molte persone che si confessano, ma non accettano il perdono. Tirano avanti il loro pensiero o ritengono un rimorso della coscienza: è molto importante credere al perdono. Allora, quando noi abbiamo accolto il perdono di Dio siamo già di­ventati più liberi per entrare nella preghiera.

Nel secondo passo dobbiamo offrire tutte le nostre preoccupazioni a Dio, proprio lasciarle a Dio per essere scaricati.

Se abbiamo fatto questi due passi ogni giorno nella preghiera, noi entreremo nella preghiera; la nostra preghiera non sarà allora qual­che cosa di umano, ma lo Spirito Santo potrà agire in noi perché noi saremo liberi.

Soltanto così voi potete capire l'ultimo messaggio della Madonna del 30 maggio quando alla fine del messaggio dice: «Pregate e così vin­cerete la vostra stanchezza. La preghiera per voi sarà la gioia e il ripo­so». Vedete, perché nella preghiera noi dobbiamo vivere una libera­zione, la risurrezione di noi stessi, la risurrezione di Gesù Cristo in noi. Io vi consiglio nella vita pratica di fare questo ogni giorno, di mattina e di sera: ma fare questo non soltanto come obbligo, ma pre­gare perché ciascuno sia nutrito, perché nel messaggio si dice che la preghiera deve essere nutrimento quotidiano. Voi sapete bene quando siete nutriti come siete forti e quando non mangiate due giorni come vi sentite. La preghiera deve essere un nutrimento: io devo nutrirmi per sentire in me la risurrezione, una forza interiore, affinché la vita spirituale, la grazia siano più forti del male attorno a me.

Un momento teorico è molto importante per capire: spesso si dice che le apparizioni della Madonna non ci obbligano, le apparizioni so­no qualche cosa di privato, obbligano soltanto coloro ai quali la Ma­donna appare.

Io dico spesso che questa è una scappatoia razionale, se Dio ci dice: « Ecco tra l'altro vi do la mia Mamma e la mando » per forza siamo obbligati, non perché la Madonna ci porta qualche cosa di nuovo che non è scritto nella Scrittura, ma perché ci porta la dinamica del­la grazia. Voi conoscete bene le vostre mamme: poche volte vi porta­no qualche cosa di nuovo, ma ogni giorno vi risvegliano, vi portano il pranzo, vi danno la cena. Senza questo servizio dinamico voi po­treste morire di fame. Dio ci manda la Madonna in questo momento a darci una grazia particolare; perciò accogliete questa grazia parti­colare, portate questo annuncio agli altri affinché le persone possa­no accogliere la presenza della Madonna. Ma quando dico: « Siate testimoni » voglio dire non soltanto testimoni a parole, ma testimoni per mezzo dei frutti che voi potete avere se accogliete la Madonna.

Il frutto principale di cui parla la Madonna è la pace. Se voi potete portare la pace divina nei vostri cuori agli uomini, senza parole, pre­sto vi sentirete le domande: « Come mai sei felice? Come mai hai la pace interiore? La pace interiore invece di tante difficoltà?».

Noi, prima di tutto dobbiamo vivere questi messaggi della Madon­na, altrimenti portare solamente le parole agli altri e non viverle vuol dire trasformare un movimento oppure trasformare un desiderio della Madonna in un fanatismo, perché il fanatismo è un movimento con le parole vuote, piuttosto un entusiasmo, ma molto, molto super­ficiale, senza andare nella profondità, senza accogliere questi frutti di cui parla.

Su questo punto voglio sottolineare una cosa molto importante: per chiedere dei doni la Madonna sottolinea sempre di chiedere il dono dell'umiltà, della sincerità, dell'amore, il dono della preghiera, il do­no del digiuno. Questo è molto importante: se voi volete essere veri messaggeri dovete incominciare dal fondo, da un atteggiamento di umiltà, da un atteggiamento di pace, di amore, perché durante que­sti quattro anni abbiamo capito che la radice della vita spirituale, co­me ci spiega la Madonna, sta proprio nella semplicità, nell'umiltà, nell'amore, nell'abbandono totale a Dio. Non potrò mai dimenticare le parole che la Madonna mi diceva nei momenti di difficoltà: «Pre­gate, digiunate, lasciate fare a Dio». Questo è lo spostamento del centro, quando Dio agisce in noi, quando non dobbiamo essere preoccupati, ma dobbiamo essere soltanto umili, pieni di pace, di gioia e di amore. D'altra parte, quando la Madonna ci diceva delle tentazioni da parte di Satana ci ha dato le armi per non lasciarci avvi­cinare da Satana: la preghiera fervida, l'umiltà, l'amore fraterno. Guardate bene: se noi abbiamo dentro di noi la preghiera fervida, l'umiltà, l'amore fraterno, la sincerità, Satana non può neanche avvi­cinarsi, perché non c'è spazio tra noi e lui. Perciò voglio sottolineare a tutti voi: se voi volete seguire questa strada e approfondire questi messaggi in voi, cercate di vivere sempre questo atteggiamento fon­damentale dell'amore, della pace, della sincerità, della umiltà, di un abbandono totale a Dio. Allora Dio sarà il centro della vostra vita, non voi! E Dio si occuperà di voi, se voi vi occupate di Lui.

Voglio dirvi una cosa pratica: mentre vi trovate qua, confessatevi non perché siete a Medjugorje, ma perché volete incominciare a convertirvi; la confessione che non è una prospettiva di conversione non può essere una buona confessione, perché la confessione ci ob­bliga. Nella confessione prendiamo le nostre decisioni e dobbiamo proseguire la confessione.

Perciò vi dico: confessatevi. Ma se voi vi siete confessati ieri o oggi non dovete andare davanti al Sacerdote, se non avete dei peccati da confessare, però mettetevi davanti a Dio e questa sera sia per voi una confessione prolungata, quando nei vostri cuori sgorgherà un desiderio grande di realizzare i programmi di Dio.

Un'altra cosa pratica è questa: non cercate i veggenti. I veggenti so­no soltanto un segno, una freccia che vi porta qui nella Chiesa. Di­fatti anche durante le apparizioni della Madonna abbiamo capito che anche la Madonna si è fatta una freccia verso Dio.

La Madonna non vuole trattenerci presso di sé per averci per sé stessa, ma ci indica la strada verso Dio, ci aiuta a trovare Dio. Perciò non cercate i veggenti. Voi qui nella chiesa avete Qualcuno più grande dei veggenti, anche più grande della Madonna: è Dio. Io sarei molto contento, ma sarebbe molto contenta anche la Vergine se voi questa sera aveste un incontro con Gesù. Gesù vi sarà dato in un modo così semplice « da mangiare», vi sarà dato tutto. Ma dato che noi non accogliamo Dio nella Comunione con fede, siamo pove­rissimi, e la Madonna ci vuole portare a questo incontro con Gesù. Perciò vi prego di assistere alla Messa questa sera: non preoccupa­tevi perché non conoscete la lingua. Io veramente adesso vorrei sta­re una settimana tra la gente di cui non capisco la lingua, pregare con loro ripetendo soltanto: « Dio mio, ti amo - Gesù, ti amo », con gli occhi chiusi, perché quello che capisce il cuore non possono ascol­tare le orecchie.

Siete favoriti se voi non siete capaci di capire la lingua croata: duran­te la Messa mettetevi in silenzio profondo, con gli occhi chiusi, con un grido interiore: « Gesù, Gesù, Gesù ».

Che Gesù sia al centro del vostro cuore, della vostra mente. Perciò vi prego, anche durante la Messa che sarà in lingua croata (con una lettura in lingua italiana e probabilmente anche qualche canto in lin­gua italiana), cercate di partecipare alla Messa.

E quando dico partecipare penso a coloro che stanno nella chiesa, ma anche a coloro che saranno nel cortile, perché anche il cortile è il luogo dove si celebra la Messa.

Vi prego di non fumare attorno alla chiesa, di non chiaccherare, ma di stare in silenzio.

Aiutateci a mantenere questo luogo come luogo di silenzio.

Alle sei comincerà il Rosario: prima di ogni mistero saranno dette anche alcune parole in lingua italiana; alle sette comincerà la Messa. La Messa si celebra ogni sera per voi, per tutti i pellegrini e per la pace nel mondo. Ricordatevi che ogni sera alle sette si celebra qua la Messa per voi; quando sarete nelle vostre case cercate di unirvi nella preghiera proprio a quest'ora con coloro che pregano qui a Medjugorje.

Dopo la Messa si pregheranno sette Padre Nostro, Ave e Gloria e si invocherà lo Spirito Santo. Dopo ci sarà la preghiera per gli ammala­ti.

Ma la preghiera per tutti gli ammalati sarà forte e utile soltanto se voi vivrete la comunione con Gesù Cristo nell'Eucaristia. Perciò pre­paratevi.

Ancora vi prego non andate alla canonica a cercare i veggenti duran­te l'apparizione. Vi ricordo le parole che disse la Madonna: «Per la gente è meglio restare nella chiesa pregando con fede invece di essere curiosi presso i veggenti durante le apparizioni».

Per voi è meglio restare, pregando con fede, invece di essere curio­si. Oltre i segni, che molta gente ha visto, c'è anche qualche cosa di negativo: qualcuno si mette a guardare il sole per vedere i segni.

Io vi dico di guardare Gesù. Guardatelo nei vostri cuori, cercatelo nelle preghiere: tutti segni che voi potete vedere passano e voi di­menticherete tutti i segni, ma quello che sarà scritto nei vostri cuori non si dimenticherà.

Perciò cercate piuttosto i segni nei vostri cuori, vivete la grazia e sa­rete molto contenti. Alla fine vi dirò una cosa: perché vi dico acco­gliete la Madonna è mettetela al centro? Vi dico la mia esperienza per essere felici, per essere pieni di gioia, di pace, per avere più vita su questa terra: non dimenticate quello che disse Gesù: «beati i po­veri, beati i perseguitati, ecc. ».

Se voi cominciate a vivere quello che vi ho detto, voi cominciate ad essere beati qui sulla terra.

Il mio desiderio è che ciascuno di voi sia beato, cominci questa sera ad essere beato, perché voi portiate questa beatitudine nelle vostre case, nelle vostre famiglie, nei vostri paesi. E che il messaggio che voi porterete nelle vostre parrocchie sia la beatitudine della vostra vita. Vi darò la benedizione.

(P Tomislav Vlagic- 31 maggio 1985)



La vostra preghiera

sia il segno del vostro abbandono a Dio.

Benvenuti, io so che sapete molte cose, anche sui veggenti. Io vor­rei adesso fare una riflessione sui messaggi.

L'ultimo messaggio di ieri e anche il penultimo, hanno, mi sembra, il compito di prepararci per l'anniversario. Nel penultimo ha detto co­sì: «Cari figli, in questa Parrocchia in questi giorni verrà gente da tut­te le nazioni, io vi invito all'amore. Al primo posto amate i vostri fa­miliari e dopo potrete accettare ed amare tutti quelli che vengono. Vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata».

Questo messaggio ha ripetuto di nuovo tutto quello che la Madonna vuole da noi: che ci sia la pace nelle famiglie, che ci sia la pace tra la ente.

E un'altra pace, perché la pace senza amore, senza accettare gli altri, tutti, non è possibile. Allora il problema non è solo una guerra mon­diale: i problemi cominciano nelle famiglie, dove non c'è amore, do­ve non c'è riconciliazione, dove i genitori non accettano i figli e i figli i genitori. Dove si vive nei conflitti, lì incomincia la guerra: queste sono le guerre più pericolose. Ora si deve vedere l'importanza di questa parola «incominciate ad amare i vostri familiari».

Voi sapete bene tutti quanto pericolo hanno subito tutti i giovani nel­le famiglie quando si litigava, per esempio con i divorzi. Questi sono danni quasi irreparabili e, quando si accetta questo messaggio sul serio, allora ci deve proprio scuotere in ogni senso nelle vostre fami­glie.

E guardate questa è la condizione: non si può amare uno che è lon­tano, se non si ama nella famiglia. Siamo obbligati ad accettare e ad amare tutti, ma noi abbiamo sempre questo amore radicale nelle fa­miglie.

Allora voleva prepararci quando ha detto: «Siete obbligati ad accetta-

re e ad amare tutti quelli della Parrocchia, tutti quelli che vengono da voi». Ma dovete anche incominciare, vi dico, nella vostra famiglia: quando ci incontreremo non avremo problemi.

Il messaggio di ieri è così: « Cari figli, in questo anniversario invito, voi parrocchiani a pregare e la vostra preghiera sia il segno del vostro abbandono a Dio. Cari figli, io so che voi siete stanchi, non sapete ab­bandonarvi a me, abbandonatevi totalmente in questi giorni a me. Vi ringrazio perché avete risposto alla mia chiamata».

Ora quando io penso a questo messaggio e anche a tutti gli altri messaggi e alla spiritualità di questo luogo posso dire alcuni pensie­ri che possono aiutare anche voi.

Quando la Madonna dice che dobbiamo pregare, questa non è una cosa nuova: questo invito alla preghiera l'ha ripetuto moltissime vol­te, quasi in ogni messaggio, soprattutto nei messaggi di Jelena. Ma guardate un'altra cosa è molto importante, dopo la Pasqua ci ha invi­tato due volte a pregare col cuore. In un messaggio ha detto: «Vi in­vito di nuovo a pregare col cuore»: è la stessa cosa quando dice: «La vostra preghiera sia il segno del vostro abbandono». La preghiera de­ve essere l'incontro con il Signore.

Noi ci arrabbiamo se vogliamo parlare con qualcuno e lui è distrat­to, non ci ascolta. Io sono sicuro che anche voi non parlate più quan­do vedete che qualcuno non ha interesse. Così anche durante la pre­ghiera: il Signore durante la preghiera vuole parlarci come ha parla­to ai due discepoli di Emmaus, ma se noi siamo distratti, se non pre­ghiamo col cuore, non può succedere niente. Abbandonarsi e prega­re col cuore secondo questo messaggio è la stessa cosa. In questi messaggi la Madonna ha detto anche un nostro problema: «I vostri cuori sono ancora presi dalle cose terrene ed esse vi preoccupano ». Questo è vero: se tante cose ci preoccupano noi non possiamo pre­gare. Per esempio, quando uno studia se ha un po' paura dell'esame può studiare bene, ma se ha molta paura, è proprio preso dalla pau­ra dell'esame, non può studiare. Non può studiare perché la sua mente e il suo cuore sono nell'angoscia.

Se esistono prove ed avvenimenti che ci preoccupano tanto, noi non possiamo pregare col cuore: così la Madonna ci invita a convertirci alla preghiera e al digiuno. Col digiuno si libera il cuore.

Ho tantissime testimonianze di gente che dice: « Quando digiuno posso pregare meglio, è più facile e posso pregare più profondamen-

te ». E allora se noi vogliamo seguire questi messaggi, per pregare col cuore ed avere la gioia che può darci la preghiera, vediamo che dobbiamo digiunare per poterci abbandonare.

In questo messaggio ha detto: «Io so che voi siete stanchi » e dice an­che il perché « perché non sapete abbandonarvi a me».

Dopo Pasqua in un messaggio ha detto: «Vi invito alla preghiera. Pregate e supererete ogni stanchezza ».

Io credo che si possa intendere anche la stanchezza fisica. La pre­ghiera dovrebbe essere per noi tutti un incontro vivo con il Signore, con Gesù Cristo. Lui ha detto: « Venite a me voi tutti e io vi aiuterò ». Allora anche fisicamente si può capire questo messaggio, con la pre­ghiera possiamo riposarci.

Tutti coloro che dicono: « Qual è il senso della vita? Della sofferen­za? » , sono stanchi. Questa è stanchezza: si può vedere da questo messaggio che si deve superare nella preghiera. Io posso dire delle esperienze che ho visto qua: tanti che hanno cominciato a pregare potevano riconciliarsi, ritrovare il senso della vita, della sofferenza e di tutte le altre cose.

Se vogliamo risolvere tutti i problemi dobbiamo pregare. Infatti, in un messaggio prima di Pasqua, ha detto: «Pregate e avrete la gioia più profonda e troverete la soluzione delle situazioni difficili».

Dice Marija che la Madonna ha chiesto al gruppo di preghiera al mercoledì di offrire a Lei ogni più piccola cosa, ogni difficoltà, di da­re tutto per la sua intenzione. Marija ha detto: quando abbiamo of­ferto tutto alla Madonna, tutto per le sue intenzioni, abbiamo sentito subito che la Madonna ha già preso queste cose e le ha offerte a Ge­sù. Dobbiamo offrire tutto alla Madonna, anche le sofferenze, anche le angoscie, le preoccupazioni, le paure, tutto, e pregando e digiu­nando, riusciremo ogni giorno di più in questo abbandono totale.

(P Slavko Barbarie -14 giugno 1985)



«Abbandonatevi totalmente a me ».

... Solo il giovedì la Madonna dice i messaggi a noi e li trasmette tra­mite Marija. Le altre sere la Madonna viene, saluta, ci benedice, pre­ga per la pace e va via.

Questa è la situazione con i veggenti.

Le apparizioni in questi giorni durano tre-quattro minuti. La lun­ghezza dipende dalla Madonna.

Il messaggio principale è la presenza della Madonna, anche se non ci dà un messaggio è qui, prega per noi.

Gli altri messaggi sono come le direttive per la strada: pace, conver­sione, fede, digiuno e preghiera.

Parlando della pace, preghiera, digiuno, conversione si può dire molto e si scrivono i libri su questo tema.

La Madonna non fa la teoria della preghiera e del digiuno, ma ci in­vita come quando una madre comincia a far fare i primi passi a suo figlio. Non parla sulla teoria dei passi, lo prende per mano, una volta, due volte, tre volte finché il figlio non è pronto a camminare da solo. Così anche qui tutte le spiegazioni della preghiera, del digiuno ven­gono a noi come servizi della Chiesa.

Allora, più che fare teoria sulla preghiera, bisogna cominciare a pre­gare se vogliamo seguire la Madonna e se vogliamo capire perché il digiuno. Concretamente la Madonna domanda cinque cose: ogni giorno il Credo, sette Padre Nostro, Ave e Gloria, il Rosario intero, leggere la Bibbia, due giorni alla settimana digiuno e confessione mensile. Questo è un invito, soprattutto, voglio dire, per quanto ri­guarda il digiuno. Ci invita. Se, per esempio, uno non può digiunare o se non vuol digiunare non deve confessarsi, perché non ha digiu­nato. È un invito della Madre e tutti quelli che hanno sentito, ricono­sciuto la voce della Madre celeste in questi avvenimenti, lo faranno come possono.

È bene digiunare, io vi dico. Ognuno di noi può digiunare e anche pregare.

Perché il Credo e i sette Padre Nostro? È una cosa semplice. Io cre­do che dobbiamo sempre capire dal punto di vista dell'educazione. La Madonna ha domandato il Credo come decisione: decidersi ogni giorno.

I sette Padre Nostro sono come una preghiera concreta, ma il sette è anche un simbolo: i sette giorni della creazione, i sette sacramenti, i sette dolori e le sette gioie della Madonna: è un numero che signifi­ca pienezza della gioia e del dolore.

È una preghiera concreta. Io posso dire che la Madonna ha trovato una piccola cosa, così che nessuno di noi possa trovare una scusa e dire: « Non posso cominciare ».

Se la Madonna avesse detto: « Meditate un'ora al giorno », tanti avrebbero detto: «lo non so meditare, non posso». Vedete che la Madonna non fa la teoria.

Poi domanda il Rosario intero. Forse qualcuno di voi si sente come uno che mi ha telefonato dall'Austria e mi ha chiesto: « Che cosa do­manda la Madonna?». Io ho detto: «II Credo, sette Padre Nostro, il Rosario intero». Ha detto: «Quale parte del Rosario?». «II Rosario intero » ho detto. Di nuovo ha domandato: « Quale parte? » dico: « No, il Rosario intero ». Mi ha detto: « Chi lo può pregare? ».

Sembra molto, ma quando si incomincia non è molto.

Perché la Madonna domanda il Rosario intero? Il Rosario è la pre­ghiera nella tradizione della Chiesa, molto radicata. Questa preghie­ra è preghiera biblica, meditativa, ed ha uno scopo speciale di avvici­narci a Gesù, meditando i misteri della sua vita e della vita della Ma­donna.

Qui si vede di nuovo l'educazione della Madonna: pregando i misteri del Rosario dovrebbe succedere che ci avviciniamo a Gesù. Se la Madonna dicesse: «Avvicinatevi a Gesù» tanta gente non saprebbe come fare, ma quando dice « il Rosario » è molto concreto, posso co­minciare. Ha detto: «Si deve pregare col cuore», cioè meditando, fa­cendo che la preghiera del Rosario proprio ci avvicini a Gesù e alla vita della Madonna.

E così, se vogliamo pregare bene il Rosario, dobbiamo anche legge­re la Bibbia: ogni giorno, allora, la Bibbia e il Rosario. Voglio dire che se qualcuno dice il Rosario, non deve viverlo come un fariseo, come è descritto nel Vangelo: «Io ho pregato centocinquanta Ave Maria». Non si tratta di centocinquanta Ave Maria, si tratta di avvici-

narsi a Gesù; ma i primi passi, io credo, si devono fare proprio così, pregando il Rosario, meditandolo.

È molto importante ricordare il messaggio nel quale la Madonna ha detto: «Io vi invito alla preghiera più attiva e alla partecipazione alla Messa». Ha detto: «Io voglio che la Messa diventi una esperienza viva di Dio » .

Ho parlato del Rosario come una preghiera di famiglia: è bene sape­re cosa significa preghiera attiva. lo vi domando perciò: chi organiz­za la preghiera nella vostra famiglia? Chi è attivo? Chi dice: «Adesso preghiamo, ho preparato un brano della Bibbia, lo preghiamo? ».

Chi spegne la televisione? Chi è che stacca il telefono per pregare un'ora senza essere disturbato? Se non togliete queste cose non si può pregare nelle famiglie.

Qualcuno mi ha detto: « Quando prego sono distratto ». lo ho detto: Guarda: non cercare che ogni giorno il Signore faccia il miracolo sulla tua preghiera. Per me sarebbe un miracolo se tu pregassi rac­colto, perché per pregare bene si deve avere un posto, un angolino nella casa dove c'è una Croce, una Bibbia, un'immagine, come una candela per far chiara la situazione. Voi tutti che avete studiato sape­te che non si può studiare al buio. Per studiare si deve trovare un posto per essere tranquilli. Così anche per la preghiera. Allora que­ste attività esteriori sono necessarie per pregare.

Alcuni giorni fa - un po' per ridere - hanno domandato: « perché esi­stono le nonne nel mondo?». È stato risposto «per organizzare la preghiera».

Ma se è solo la nonna nella famiglia che organizza la preghiera tante volte non saprà cosa dire. Allora fate attenzione: io conosco delle fa­miglie dove il padre dice: tu martedì, venerdì o mercoledì, devi pre­parare la preghiera, come vuoi, con brani del Vangelo, con salmi, con canti. E quando si comincia a pregare così si vede che la pre­ghiera è molto importante. Se volete diventare attivi in questo sen­so: organizzate la preghiera. Ma per l'attività interiore è molto im­portante un altro messaggio. La Madonna ha detto: «I vostri cuori sono ancora presi dalle cose terrene, siete preoccupati».

Allora se qualche cosa ci preoccupa molto, non possiamo raccoglier­ci, non possiamo pregare. E il digiuno ci aiuta.

Allora, approfondire la nostra preghiera è preparare il cuore alla pre­ghiera.

Ho tantissime testimonianze dove si dice: quando digiuno prego più facilmente, mi raccolgo più facilmente. Allora è l'attività interiore lo scopo dell'attività esteriore.

L'attività interiore la Madonna l'ha domandata diverse volte, con al­tre parole, quando ha detto: «Pregate col cuore».

Anche dopo Pasqua ha detto una volta «Pregate col cuore».

Perché la Madonna domanda tante preghiere? La Madonna doman­da la preghiera non per perdere tempo, ma per avere la gioia. Ha detto: «Pregate, pregate, pregate, nella preghiera avrete la gioia più profonda e troverete la soluzione per tutte le situazioni difficili». Guardate non esiste nessun uomo che non desideri la gioia, ma so­no molti quelli che non vogliono pregare, che non vogliono prende­re il mezzo per avere questa gioia più profonda. Voi conoscete la sto­ria dei due discepoli di Emmaus, disperati dopo il Venerdì Santo. Tutta la loro vita si poteva compendiare in quello che loro hanno detto: « Noi abbiamo sperato: adesso niente ».

Pensate a quella frase. Uno straniero si accompagna e incomincia a parlare con loro e questo straniero parla sulla sofferenza, sul Messia e così dimenticano le loro preoccupazioni e verso sera dicono: «Re­sta con noi ».

E quando hanno spezzato il pane in questo straniero hanno ricono­sciuto Gesù.

Io dico che se questi due avessero detto allo straniero: «Lasciaci in pace, abbiamo le nostre preoccupazioni, siamo disperati » non avreb­bero avuto questa gioia, questo incontro che dà nuova forza. Pregare allora significa andare con Gesù, lasciarlo fare, lasciarsi spiegare anche la sofferenza, le difficoltà, sedersi con lui a spezzare il pane. Se facciamo solo un ciao, un piccolo segno di Croce, non possiamo avere questa gioia di cui parla la Madonna.

Nel messaggio del 13 giugno ha detto: «Pregate e supererete ogni stanchezza. Io so che siete stanchi ma la ragione è perché non sapete abbandonarvi. Abbandonatevi in questi giorni totalmente a me»: que­sto vale per la stanchezza fisica e anche per la stanchezza dell'ani­ma. Nella preghiera si può trovare il riposo fisico, ma interessa di più questa stanchezza dell'anima, del cuore. Guardate il divorzio nel­le famiglie è un segno di stanchezza, di non perdonare gli uni agli al­tri. Per esempio la droga è anche segno di stanchezza. Tantissimi sono stanchi della vita, della sofferenza.

Questo è un grande segno della stanchezza del mondo. Sembra che non abbiamo forza nell'anima per perdonare, per riconciliare e la Madonna ci dice: «Pregate e supererete ogni stanchezza». Ora, nessu­no di noi vuole essere stanco nell'anima, nel cuore. Qualche volta quelli che non vogliono pregare dicono: « La Madonna domanda molto tempo, io devo lavorare ». Allora deve esserci la gioia, per su­perare la stanchezza e avere la pace e così potersi riconciliare. Que­sto è lo scopo della nostra preghiera: per aprirci ai doni dello Spirito Santo. Se non ci apriamo restiamo senza questa realtà.

Gli ultimi due messaggi - li potete anche leggere all'entrata della chiesa - dovevano prepararci un po' all'anniversario. Nel penultimo ha detto: «Vi invito all'amore, prima per i vostri familiari. Incomin­ciate dalla famiglia e dopo potrete accettare e amare tutti quelli che vengono».

Ha detto: «In questa Parrocchia verranno tutti i giorni da tutte le na­zioni».

La Madonna non vuole che noi qui diventiamo farisei: amare i pelle­grini e non amare nelle case, parlare ai pellegrini della pace nel lavo­ro, nella famiglia...: «Cominciate nelle famiglie».

Questo è un messaggio anche per voi, per poterci amare anche quando non abbiamo tempo per voi. Dovete cominciare dalle vostre famiglie.

Le altre cose le potete leggere: per i messaggi c'è un libro «Aprite i vostri cuori a Maria Regina della pace» dei gruppi di Milano e Lec­co.

Qui volevo darvi soltanto uno stimolo per pregare, per digiunare. Vedrete che cosa vi succederà se avrete ascoltato e seguito la chia­mata della Madonna.

(P Slavko Barbarie -15 giugno 1985)



« Pregate e potrete sentirmi presente ».

Prima di tutto: benvenuti.

Io propongo di recitare almeno una decina del Rosario per essere pronti ad ascoltare quello che Dio ci dice, perché noi siamo pronti ad ascoltare quello che Dio ci dice soltanto se preghiamo, se abbia­mo i cuori preparati per mezzo della preghiera.

Allora preghiamo il primo mistero gaudioso, come la Vergine ha ac­colto il messaggio del cielo...

Gli ultimi messaggi sono caratteristici. La Madonna invita alla pre­ghiera.

Un messaggio dato al gruppo di preghiera è molto importante: la Madonna ha parlato molto al gruppo di preghiera durante la Quare­sima, dopo la Pasqua pochissimo, quasi nulla, e allora siamo rimasti molto perplessi: perché la Madonna non parla? Forse è arrabbiata con noi? Forse non abbiamo fatto quello che la Madonna desidera? E hanno cominciato a pensare a questo e a quello.

Allora la Madonna è intervenuta dicendo: « Grazie a tutti coloro che pregano e mi sentono presente. Mi dispiace perché ci sono coloro che dicono: la Madonna non è tra noi. Pregate e potrete sentirmi presen­te».

Questo è il messaggio: per poter sentire la Madonna presente dove­te pregare, perché la Madonna non è presente soltanto quando è vi­sibile, palpabile, ma è presente sempre.

Questo messaggio ci porta a riflettere oltre i messaggi che la Ma­donna ci ha dato. Nei messaggi dati al gruppo di preghiera durante la Quaresima il gruppo doveva andare più profondamente nella pre­ghiera per capire tutto quello che non era detto, per capire quello che dice soltanto lo Spirito Santo all'anima.

Vedete come la Madonna ci porta verso lo Spirito Santo e nuova­mente ci lascia come la mamma lascia il bambino a camminare, a crescere. Dobbiamo scoprire questo livello dello Spirito Santo, che si incontra attraverso le virtù della fede, dell'amore, della speranza. Un'esperienza molto bella che vi porterò adesso è successa a noi in questi giorni. Una settimana fa una signora dagli Stati Uniti è stata tra di noi, è una suora irlandese che ha avuto una artrosi progressi­va, non poteva neanche muoversi. Mi ha detto che entrando in una chiesetta è stata guarita in un istante ed ha ricevuto grazie speciali: la grazia di poter guarire, la grazia del miracolo e la grazia del di­scernimento spirituale, la grazia della fede nel senso di conoscenza dello Spirito.

Questa suora è venuta qui, perché mossa dallo Spirito Santo. Ha avuto un compito preciso di venire qui ed ha accolto dei messaggi da portare al mondo. Questa suora, dopo la sua guarigione, dopo aver ricevuto questa grazia, si è messa a servire nella Chiesa e va da per tutto, in tutto il mondo, a guidare gli esercizi spirituali per i sa­cerdoti, per i religiosi, anche per i laici, ma in modo particolare cer­ca di aiutare i sacerdoti a vivere il loro compito, la loro vocazione.

Tra l'altro ci ha raccontato un episodio della sua vita: è rimasta sen­za mamma da piccola e la zia l'ha presa con sé. Quando poi è andata in convento ha avuto sempre un affetto particolare per lei e, mentre era in America Latina per guidare esercizi spirituali per i sacerdoti, le hanno telefonato per dirle che la zia stava morendo in Irlanda.

I suoi superiori le dissero che poteva andare a visitarla.

Dice che mentre si stava avvicinando alla Comunione ha sentito la voce di Gesù dirle: « Per te chi è primo: io oppure tua zia? ». Lei dis­se: «Tu». «Allora non andare in Irlanda» . Dopo di che disse: «Tu sei il primo, ma mia zia muore e non la vedrò più ». Sentì di nuovo: « Chi per te è primo? Io oppure tua zia? ». Lei disse: « Tu ».

Dopo di che mi disse la suora che non voleva neanche telefonare in Irlanda.

Passarono poi diverse settimane e la suora era convinta che sua zia fosse già morta. Dopo telefonò ad un'amica, così per chiedere, e fu sorpresa, disse, perché era successo che a quell'ora sua zia era stata guarita all'istante. Tutti i medici erano rimasti sorpresi.

Poi andò in Irlanda a visitare la zia e il Signore le disse di nuovo: « Pensavi di essere più misericordiosa di me? ».

Allora disse: « Ho capito tutto da questa voce: pensavi di essere più misericordiosa di me? Ho visto mia zia e ci siamo congedate ». Poi la zia piena di pace, piena di gioia, morì.

E questo episodio fa vedere non un racconto qualsiasi, ma una cosa sicura e precisa. Da questo episodio vorrei partire con voi per riflet­tere, per capire chi è per noi il primo.

Veramente è difficile dirlo: noi diciamo con le parole che per noi il primo è il Signore, ma nella pratica vediamo che molte cose sono prima del Signore: anche la salute, anche la casa, anche il denaro, anche i figli, anche il marito, anche la moglie, perciò siamo tanto preoccupati, perciò siamo tanto distratti, perciò non abbiamo la fe­de, perciò ci manca l'amore, perché Dio non è il primo per noi e per­ciò non possiamo sperimentare quello che ha sperimentato la suora quando ha sentito: «pensavi di essere più misericordiosa di me?». Possiamo sperimentare che il Signore è più misericordioso di noi, che vuole farci più felici di quanto noi vogliamo fare felici noi stessi, possiamo sperimentare questa grazia della bontà di Dio, solo se Dio è per noi il primo.

Riflettete un po' sul Vangelo di domani, sulle letture di domani; co­me il Signore è misericordioso: fa germogliare l'albero secco e fa seccare l'albero verde; il più piccolo grano di senape diventa grande per opera di Dio.

E mentre facevo la preparazione per domani e mi chiedevo che cosa dire alla gente ho capito una cosa che non avevo ancora scoperto fi­no adesso nel Vangelo, proprio nel Vangelo di domani: ho visto che noi possiamo essere sicurissimi nel Signore, sicurissimi.

Però essere sicurissimi nel Signore per il cristiano non vuol dire es­sere passivi, aspettare: esiste la sicurezza al 100 % però io devo pren­derla, io devo ottenerla e il Signore da me cerca la collaborazione.

È proprio questo il punto su cui noi dobbiamo molto riflettere per vedere se noi siamo veramente come dice il Padre, se veramente ab­biamo fatto tutto per il Signore. Se noi abbiamo fatto tutto per il Si­gnore, allora il Signore ha fatto tutto per noi, noi sentiremo quello che il Signore ha fatto, lo sperimenteremo nella nostra vita.

Una cosa curiosa: quando parlo alla gente e quando dico che la Ma­donna ci chiede il Rosario ogni giorno, la gente scuote la testa e di­ce: uffa, chi può pregare così a lungo, non c'è tempo, questo è sol­tanto per i monaci, per le monache...

Ma io parlando con la gente ho domandato a un signore: « quante notti non hai dormito? » dice: « due, una dietro l'altra », perché è an­dato a vendere della roba non si preoccupa di non aver dormito due notti; una metà della gente sta alzata fino a mezzanotte, perché deve portare l'acqua per le piante e non si preoccupa. Ma quando si tratta di pregare, di essere per il Signore mezz'ora, la gente non è capace di stare con il Signore e dice che è troppo.

Ma proprio su questo punto noi possiamo misurare se il Signore per noi è il primo oppure il secondo o l'ultimo nella nostra vita; allora se noi sperimentiamo che abbiamo scelto il Signore per primo, allora potremo sentire anche le sue grazie. Ma non sentiamo queste grazie se non possiamo sperimentarlo veramente: ci manca qualche cosa, non abbiamo fatto tutto per il Signore e perciò non possiamo speri­mentare le sue grazie.

Non potrete capire Medjugorje senza questa precedenza del Signo­re.

Medjugorje per tutti i pellegrini si trasformerà in una gita se nella nostra vita noi non mettiamo il Signore e la Madonna per primi. Se noi veramente mettiamo Dio e la Madonna davanti a tutti i nostri bi­sogni, allora potremo sperimentare la grazia, la grande grazia che il Signore ci dà.

L'ultimo messaggio che il Signore ha dato al gruppo è un episodio: jelena ha visto il deserto e nel deserto un albero, sopra l'albero un sole che brillava e la veggente ha riconosciuto subito nel sole Gesù Cristo. E la Madonna tra l'altro disse: «A questo gruppo sono date molte grazie, ma non dovete respingerle».

lo voglio dire anche a voi e a tutto il mondo che ci sono molte e mol­te grazie e possiamo tutte respingerle. Da noi dipende se accogliere­mo queste grazie o no.

Siamo pronti ad accogliere queste grazie soltanto se siamo preparati con la preghiera, col digiuno, con la conversione: questo lo dobbia­mo fare ogni giorno. Dobbiamo rinunciare ogni giorno a qualche co­sa, dobbiamo ritrovare il Signore ogni giorno. E se noi siamo sul cammino di questo messaggio che ci indica la Madonna, allora po­tremo sperimentare la sua presenza e le grazie che vengono attra­verso la Madonna.

Per le persone che si recano a Medjugorje diverse volte è importan­te guardare nel cuore e stare attenti come ci indicava la Madonna: «State attenti ad ogni pensiero. Per Satana basta un pensiero per al­lontanare da Dio ».

Chi vuol servire la Madonna e avanzare nella vita spirituale, deve

stare attento ogni giorno, ad ogni pensiero, ad ogni influsso che si sente dentro il cuore; così sarete capaci di avanzare nella vita spiri­tuale e nello stesso tempo di saper discernere lo Spirito divino e lo spirito cattivo, cioè Satana. E così, avanzando nella vita spirituale sa­rete in grado di guidare anche le altre persone.

Proprio in questo periodo parlando con le persone, sempre sul cam­po spirituale, abbiamo scoperto che grandi movimenti nella Chiesa si sono fermati perché le persone non andavano più profondamente nella vita spirituale per capire che cosa il Signore voleva in quel mo­mento, per andare nella profondità del cuore e accogliere i messag­gi sottili.

Senza scoprire questo livello, sul quale si manifestano i messaggi di­vini molto sottili, sottilissimi, noi non possiamo andare nella profon­dità.

(P Tomislav Vlasic- 15 giugno 1985)



Se volete scoprire l'amore dovete oltrepassare la giustizia.

Vi saluto tutti quanti. Benvenuti in questo santuario.

Mentre vi saluto ho una grossa difficoltà: tutti voi siete venuti qua e volete essere trattati da amici, da fratelli. Gli amici hanno bisogno di tempo e tutti volete incontrare qualcuno di noi qua, ma è impossibi­le incontrarsi con ciascuno di voi individualmente.

Noi abbiamo deciso di pregare per voi, di seguirvi con la preghiera ogni giorno.

Allora vi prego, scusate se non abbiamo tempo per ciascuno di voi individualmente, ma vi seguiamo con la preghiera e non dimenticate che, ogni sera, la Messa alle sette si offre per voi e per la pace di tut­to il mondo.

Adesso cerco di riassumere le notizie, poi di andare oltre le notizie, perché sono convinto che voi non siete venuti soltanto per le notizie, cioé per le notizie esteriori, ma piuttosto siete venuti per le notizie interiori.

Le novità sono poche, le apparizioni continuano quotidianamente. Che cosa dice la Madonna ai veggenti?

La Madonna è la mamma che risveglia, che richiama, che invita. Quando noi incontriamo la nostra mamma ogni giorno non c'è nien­te di straordinario, c'è un incontro di vita e, così, in tutti i messaggi che abbiamo ascoltato non c'è niente di straordinario sul livello del cervello, ma sul livello del cuore c'è molto di straordinario.

Adesso vi dico che cosa è lo straordinario.

All'inizio della novena per l'anniversario delle apparizioni, la Madon­na disse alla piccola Jelena: «Non voglio ammonire la gente: se la gente non vuole vedere i propri peccati allora non li dico neanch'io». Ecco vedete che cosa è la novità. Le novità possono essere dentro il cuore se i nostri cuori sono aperti, e, se i nostri cuori sono più aper­ti, allora possiamo ricevere di più.

Vediamo come Dio non forza la nostra libertà; questo è un segno della soprannaturalità degli avvenimenti perché Dio rispetta sempre

la libertà. Egli bussa alla porta del cuore; Satana entra e rovescia, forza. La Madonna fa lo stesso: bussa alla porta e dice: «Ecco io sono pronta e voi siete pronti ad accogliermi?».

La stessa sera la Madonna disse a Marijana: «All'inizio siete stati co­me un fiore, allegri, pieni di pace, come un fiore che aveva molta ac­qua, ma dopo siete diventati assetati perché avete chiuso i vostri cuori. Allora vi prego di rinnovare quello slancio iniziale».

Su questo punto voglio sottolineare che oggi abbiamo un compito qui nella Chiesa: tutti abbiamo il compito di convertirci.

Ieri ho incontrato un signore che ha incominciato a parlare sulle dif­ficoltà di riconoscere le apparizioni. Un contadino mi disse: « È sem­plice, bisogna andare nel deserto come S. Giovanni Battista, digiu­nare e pregare ed è facile riconoscere la soprannaturalità degli avve­nimenti. Altra strada non esiste ».

E difatti, se volete capire, questa sera è un passo per arrivare alla fe­sta di domani, per comprendere la Madonna: è inutile discutere. Tutti i santi hanno attraversato questo passo. Senza il digiuno, senza la preghiera profonda, senza un abbandono totale, dove si dimentica tutto e si mette Dio al centro della nostra vita, senza di questo non si arriva alla luce interiore, alla luce dello Spirito Santo. Perciò vi invito questa sera a cominciare la conversione; questo vale anche per colo­ro che si sono confessati questa mattina, perché non esistono soltan­to i peccati, le debolezze che noi incontriamo personalmente, esisto­no anche i momenti, le debolezze, i peccati collettivi, anche dei pel­legrini.

Io vi dico certe cose che ho visto nei pellegrini: anch'io sono pelle­grino e dobbiamo correggerci. Un punto che vorrei sottolineare è questo: molti pellegrini hanno spostato il centro dell'attenzione; mol­ti hanno letto i giornali, hanno letto i libri e guardato la televisione e si sono messi a venire per guadagnare qualche cosa, ricevere qual­che grazia, un po' di salute, vedere qualche cosa e la Madonna è ri­masta accantonata. Questo è molto pericoloso. La Madonna col suo annuncio dovrebbe essere nel centro. La Madonna è apparsa, è mandata da Dio per dirci in questo momento cose importanti e ur­genti per l'umanità. In una parola ha detto: pace all'umanità.

Vi prego, mettete la Madonna al centro della vostra attenzione teori­ca e anche pratica. Sul livello teorico si dice che le apparizioni della Madonna sono cose private.

Dal punto di vista teologico è una scappatoia. Se Dio ci ha dato delle grazie ordinarie e ci dice: « Vi do ancora un dono », allora siamo col­pevoli, non sul livello delle regole, ma sul livello della fede; sul livel­lo delle regole tutti i sacerdoti dell'antico testamento erano giusti, però hanno respinto lo Spirito Santo, hanno peccato contro lo Spirito Santo. Ogni grazia che Dio ci offre, ci obbliga. Perciò vi dico: acco­gliete la Madonna, accogliete le apparizioni della Madonna; quando dico le apparizioni della Madonna non è uguale a dire: « io credo alla Madonna» e «io accolgo le apparizioni della Madonna»: è diverso perché nelle apparizioni della Madonna di Lourdes, di Fatima, di Medjugorje ci sono date delle grazie particolari. Se noi saremo in grado di accogliere queste grazie potremo promuovere la vita spiri­tuale nel mondo e nella Chiesa.

Sul livello pratico è molto pericoloso parlare della Madonna e delle apparizioni e non vivere quelle apparizioni.

Vi dico: il 20 giugno la Madonna, attraverso Jelena, disse come dob­biamo meditare il Vangelo, come dobbiamo meditare questi avveni­menti: «Quando una persona attraversa una galleria col buio e da­vanti vede una luce, tutti seguono quella luce. Però una maggioranza che arriva alla luce rimane, ammirando quella luce, e si ferma. Ma voi dovete andare alla luce per accogliere la luce, per diventare la lu­ce, per portare la luce agli altri».

Ecco questo è importante: non parlare della Madonna, non ammira­re soltanto, non guardare soltanto i segni, ma diventare la luce per gli altri.

La Madonna ha aggiunto in un altro messaggio: «Quando voi porta­te i messaggi agli altri cercate di non rimanere derubati. Rimanete de­rubati quando voi, in ogni modo, volete portare tutto agli altri. Rima­nete svuotati, ma voi dovete portare i messaggi con umiltà, con since­rità non sforzando gli altri, dovete vivere così che gli altri siano mossi, risvegliati, col desiderio di vivere come voi, non per derubarvi».

Ecco è molto importante, noi dobbiamo andare ogni giorno più avanti nelle nostre testimonianze, più profondamente. Ecco, mi vie­ne un'immagine per spiegarvi: un fiore per far conoscere la propria bellezza, il profumo, non si sradica per mostrare le radici ma rimane un po' nascosto con le proprie radici: il fiore si apre un po', profuma, ci richiama e noi, pieni di stupore, riceviamo la sua vita. Così ogni cristiano, ogni pellegrino dovrebbe essere un testimone simile a un fiore spirituale radicato pienamente in Dio e poi, con umiltà, dare una testimonianza, chiamando tutti gli altri per accogliere una vita trovata in Dio.

Un messaggio profondissimo delle apparizioni di Medjugorje: molti pellegrini hanno dimenticato la pace. Appena c'è un articolo sui gior­nali perdono la pace e diventano polemici, cominciano ad essere ti­tubanti, a polemizzare.

La Madonna ci ha detto diverse volte: «Ogni agitazione viene da Sa­tana » e voi dovete attraversare tutte le prove con la pace interiore. Vi dico adesso: domenica scorsa nel Vangelo c'era l'episodio di quando gli Apostoli erano sul mare: è venuta la tempesta e che cosa hanno fatto? Hanno gridato.

Però Gesù li ha ammoniti dicendo: « Come mai non avete fede?». Noi adesso possiamo mettere davanti ai nostri occhi quell'episodio e riflettere. Ci sono tre possibilità per noi pellegrini: una possibilità di gridare quando ci troviamo nella tempesta, anche questo è bene, ma non è sufficiente.

C'è la bella possibilità di desiderare la Madonna, sentirci pieni di pa­ce anche nelle tempeste. Se noi abbiamo accolto Gesù Cristo e la sua forza, il suo spirito, allora anche nel momento quando ci sembra che Dio sia nascosto, noi siamo pieni di pace, noi possiamo usare quella forza interiore per comandare alle tempeste.

lo desidero che noi arriviamo a questo punto, proprio con le pre­ghiere, con fiducia comandare alle tempeste attorno a noi, sia sui giornali, sia nelle famiglie, sia nelle parrocchie; proprio arrivare ad una intimità con Gesù Cristo, così forte, che noi sentiamo dentro di noi una forza di comandare alle tempeste sempre con la pace. Guardate, leggete di nuovo il Vangelo di Marco di domenica scorsa: Gesù ha detto soltanto due parole e la tempesta si è calmata. Ecco, fatelo anche voi; però potrete farlo soltanto se arriverete ad una inti­mità con Dio, se comincerete a sentire come Gesù ha sentito, a par­lare come Egli ha parlato, a dormire come Egli ha dormito, a prega­re come Egli ha pregato, e questo vuol dire arrivare a quella pace di cui parla la Madonna.

C'è un terzo gruppo di fedeli che, quando si sentono nella tempesta, non sanno neanche che esiste il Signore, non pregano. Siamo un po­chettino tutti quanti noi: guardate bene nelle vostre famiglie quando avviene uno scontro, la rabbia può durare delle ore e non invochia­mo Gesù.

Questo è un vivere senza il Signore, questo è dimenticare il Signore. Voi avete le malattie e non chiedete al Signore: «Cosa faccio adesso?», non aprite il vostro Vangelo per vedere che cosa dice il Signore, co­me devo comportarmi in quella situazione. Voi avete questo o quel problema, voi non chiedete la luce per sapere come devo compor­tarmi. Questo vuol dire vivere senza il Signore: ma io desidero che voi arriviate ad un atteggiamento di pace come parla la Madonna.

Vi prego, la Madonna ci ha detto che nelle tentazioni dobbiamo ri­manere sempre in pace. Invece di usare rabbia, la propria potenza, le discussioni e le polemiche, la Madonna ci ha detto di pregare molto forte, rimanere in pace, rimanere umili, sinceri, con amore fraterno.

Durante gli ultimi mesi ho fatto diverse domande attraverso i diversi veggenti: «Che cosa devo fare in questa situazione, in quella situa­zione? ».

Erano situazioni molto complicate, e sempre, la Madonna risponde­va: «Devi amare». Dovete amare e tutto il resto sarà facile. Una volta ha detto: «Devi amare ciascuno e la Parrocchia sarà mossa ».

Ad una suora americana disse: «Se Gesù non avesse avuto l'amore oggi non ci sarebbe neanche un cattolico».

È l'amore che muove la gente, che muove il mondo, è l'amore che nutre le persone. Per questo vi prego di leggere i brani del Vangelo di Matteo (cap. 5-6 e 7). Non dimenticate: se volete scoprire l'amore dovete oltrepassare la giustizia. Noi cristiani spesso cerchiamo il no­stro diritto, ma il nostro diritto è soltanto l'amore.

Mi è successo quest'anno: è venuto un papà che ha una figlia con un bambino illegittimo. Finalmente il suo ragazzo aveva deciso di spo­sarla e il papà desiderava fare le pubblicazioni in chiesa per sua fi­glia che si sposava.

Ma questo da noi non si fa e per punire un po' la trasgressione e per proteggere gli altri. Il papà era arrabbiatissimo; voleva che in ogni modo si facessero le pubblicazioni di sua figlia. Ma anch'io ho co­minciato ad arrabbiarmi e ho detto: «Ma è la regola della Chiesa», e quel papà è andato via da me, pieno di rabbia. Allora ho riflettuto ed ho capito che ho peccato. Ho detto «la regola». Ma se quell'uomo è ferito dal peccato di sua figlia, ha bisogno di guarigione, ha bisogno di essere riconosciuto dagli altri, di essere amato di nuovo dagli altri, e non respinto. Ho visto che io ho risposto sul livello della giusti­zia, ma non sul livello dell'amore: mi sono pentito.

Mettetevi a riflettere su questo e tutti scopriremo ogni giorno che siamo purtroppo piuttosto uomini di giustizia invece che uomini d'a­more.

A tutti voi che siete venuti qui, spero molti per la seconda e terza volta, dico che se voi cominciate a leggere i messaggi della Madon­na, soltanto così come sono scritti, non capirete nulla. Voi siete invi­tati a fare i passi seguenti, capire nei vostri cuori il contenuto sottilis­simo dei messaggi della Madonna. Che cosa vuol dire amare? Ogni giorno dobbiamo scoprirlo sempre più profondamente. Se noi sare­mo in grado di capire questi messaggi lungo la strada della crescita, allora questi avvenimenti e questo movimento nato qui porterà dei frutti nella Chiesa. Se noi porteremo soltanto i messaggi scritti, così a memoria, non porteremo molti frutti.

Alla fine vi dico: dite a tutti che noi qua amiamo tutti coloro che si oppongono alle apparizioni. Portiamo l'amore per tutti quelli che si oppongono alle apparizioni. Ditelo a tutti, e, vi prego, anche voi ama­te tutti quelli che si oppongono alle apparizioni.

Chi si oppone alle apparizioni ha qualche cosa che lo impedisce e ha bisogno dell'amore per capire. Non ha bisogno delle discussioni, delle lotte, delle offese, ha bisogno dell'amore.

Dite a tutti che noi amiamo tutti quanti e preghiamo voi pellegrini di amare tutti quanti, di non offendere nessuno, di amare ciascuno e di portare la pace della Madonna, come la Madonna ci ha insegnato. Noi vi seguiamo con la preghiera e seguiamo tutti quanti nel mon­do, anche coloro che si oppongono, con la preghiera e con l'amore: fatelo anche voi.

In fine una cosa concreta per voi. Noi sacerdoti riceviamo ogni gior­no venti-trenta-quaranta lettere e non possiamo rispondere a tutti quanti. Voi non potete ricevere la risposta dalla Madonna, la ricetta per il vostro problema.

Voi però siete invitati a pregare e a digiunare fino al momento di ca­pire dentro la risposta di Dio: la risposta per ciascuno di noi deve es­sere data dallo Spirito Santo dentro di noi.

Perciò nelle apparizioni la Madonna non si è pronunciata a nessuno dicendo: « Fai questo e riceverai», ma ha detto soltanto «Pregate, di­giunate e abbiate fede». Allora pregate, convertitevi e digiunate per capire la volontà di Dio nei vostri cuori.

Se non potete capirla chiedete ai vostri sacerdoti. Leggete il Vangelo e capirete tutto.

E adesso continuiamo tutti a convertirci: confessatevi, convertitevi. Queste giornate siano le giornate della preghiera: parlare il minimo, pregare il massimo.

(P Tomislav Vlasic - 24 giugno 1985)



Il Padre fa tutto se noi ci abbandoniamo come i bambini. Voglio andare con voi nella profondità del cuore per capire i messag­gi.

Siamo venuti a Medjugode per una festa: la Regina della pace.

La Madonna desidera che ogni festa sia il giorno del Signore, non il giorno del turismo. Spesse volte diceva che per ogni festa bisogna fare una preparazione: digiuno, preghiera, contemplazione. E quan­do ci sono feste grandi la Madonna chiede un ritiro nel silenzio. La Madonna ci richiama alla festa interiore, a pregare in silenzio.

Così una volta a Natale, due anni fa la Madonna disse a Jelena: «Nes­suno di voi si è ricordato di ritirarsi nel silenzio per chiedere le grazie dal Signore»: infatti, anche il Natale può essere una festa piuttosto esteriore e la Madonna ci invita a vivere le feste interiormente.

Ma quando si tratta delle feste, secondo la Madonna e secondo an­che la nostra vita cristiana - che però abbiamo in un certo senso di­menticato - ogni domenica è la festa. Purtroppo abbiamo trasforma­to la domenica nella festa del turismo: si fa una breve Messa e si gi­ra, si va a riposare nel turismo, ma non a riposare nel Signore. Per festeggiare, la Madonna ci ha invitati a preparare i cuori con la pre­ghiera, con i sacramenti. Qui, in modo particolare, la Madonna ha sottolineato il sacramento della confessione.

Nell'estate `82 ci ha invitati a partecipare alla confessione mensile, ma dopo ha invitato i membri del gruppo di preghiera ed anche i veggenti a confessarsi ogni settimana.

Perché li ha chiamati alla confessione ogni settimana? Perché si so­no aperti di più e non sopportano più il peccato dentro di se e per­ché la Madonna vuole che ci sia una crescita continua.

Quando si tratta di queste confessioni la Madonna vuole portare le persone a una apertura totale. Una persona quando vuole appartene­re a Dio totalmente, ha bisogno di muoversi in continuo e non sop­porta neanche quelle cose piccole che dividono l'anima da Dio. E proprio in questo cammino abbiamo scoperto che tutti noi abbiamo bisogno di essere guidati spiritualmente: allora, in questa confessione settimanale non si tratta soltanto di esaminare la coscienza in senso casistico, ma proprio del bisogno di avvicinarsi sempre più al Signore. Adesso vi dirò come potete avvicinarvi al Signore: con que­sto vorrei darvi veramente qualche cosa di concreto, come potete festeggiare e come potete entrare nella festa. Ieri la piccola Jelena ha portato un messaggio a Padre Slavko: ha avuto una visione, ha vi­sto un gioiello brillante che si è rotto in mezzo. Ne uscivano dei rag­gi brillanti e poi, pian piano, si spegneva. La Madonna disse: «Ecco, vedi i cuori abbandonati totalmente a Dio sono come questo gioiello brillante e quando avvengono delle divisioni, delle invidie tra le perso­ne pian piano quel gioiello si spegne».

Ecco, vedete, noi nella confessione dobbiamo avere un cammino sempre positivo, invece di essere spenti, brillare sempre di più. Per fare questo, voglio dirvi una cosa personale che ho incontrato in un modo particolare nelle confessioni della gente italiana: ho scoperto che molta gente quando viene a confessarsi racconta gli episodi del­la propria vita, le difficoltà, ma pochi chiedono consiglio su come cambiare atteggiamento verso quell'episodio.

Nella confessione è importante vedere il nostro atteggiamento verso l'episodio, la sofferenza, le difficoltà. La confessione è per cambiare il nostro atteggiamento verso le difficoltà oppure trovare l'atteggia­mento che ci porta alla salvezza. Sono convinto che molte persone dopo la confessione guadagnano troppo poco, perché ho sperimen­tato che io comincio a parlare alla persona e la persona continua a raccontare l'episodio: così non succede nulla, la confessione non ci porta le grazie. Per spiegare meglio: una volta la Madonna ci ha in­segnato come dobbiamo pregare e disse: «Molti cristiani incomin­ciano a pregare e rimangono sempre all'inizio della preghiera, ma non entrano nella preghiera ».

Per entrare nella preghiera bisogna fare alcuni passi, il primo passo è confessare i peccati, riconoscerli non soltanto davanti al sacerdote, ma se io ho offeso un fratello devo riconoscere questo peccato da­vanti a lui e dire: « scusami ».

Questa è la verità. Allora, se io faccio questo atto prima della pre­ghiera sono capace di fare il primo passo. In questo primo passo è importante anche ricevere il perdono. Ma che cosa vuol dire? Molte persone si confessano e non dimenticano il peccato. Se è perdonato, bisogna buttarlo via, altrimenti noi restiamo in un risentimento.

E chi ci giudica? Satana. Chi ci condanna? Satana.

Non permettiamo di rimanere sotto l'influsso di Satana se Dio ci per­dona: buttiamo via il peccato e cominciamo a vivere la nostra vita. Allora, il primo passo è buttare via il peccato, così abbiamo fatto un passo di libertà interiore.

Secondo passo: la Madonna ci dice: « Offrite i vostri problemi a Dio ». Se voi offrite i vostri problemi a Dio non avrete più bisogno di rac­contare le storie al sacerdote e a Dio, sono offerte a Dio e siete ca­paci di pregare; mentre se voi portate dentro di voi la preoccupazio­ne, il dolore, la tensione, lo Spirito Santo dentro di voi non può agire liberamente: voi siete di inciampo per la grazia divina. Per entrare nella preghiera bisogna buttare via il peccato, bisogna offrire a Dio le nostre preoccupazioni.

Allora quando facciamo questi due passi siamo arrivati alla libertà interiore e lo Spirito Santo prega in noi, come disse in un messaggio la Madonna: «In ogni preghiera voi dovete capire la voce di Dio in voi. In ogni preghiera».

Allora, se noi facciamo la preghiera, in ogni preghiera dobbiamo ac­cogliere la risposta per la nostra preghiera. Se abbiamo la risposta da Dio, allora, siamo risorti. Per questo dico: se volete fare la confes­sione, cercate piuttosto nella confessione di cambiare il vostro atteg­giamento verso le difficoltà e questo vi porterà alla pace.

Un'altra cosa che voglio sottolineare nella confessione: noi cristiani diciamo che crediamo alla risurrezione dei morti, ma ci comportia­mo come se non ci fosse la vita dell'al di là. Ho incontrato moltissi­me persone schiacciate, uccise, proprio uccise perché in famiglia una persona è morta. Ma perché essere schiacciato quando esiste la vita eterna?

Il 17 maggio quando Ivanka ha avuto l'ultimo incontro la Madonna tra l'altro le fece questa domanda: « hai qualche desiderio? ». La veg­gente disse: « Sì, vorrei vedere la mia mamma » (sua mamma è mor­ta quattro anni fa). Allora è comparsa la mamma, l'ha abbracciata e le ha detto: « Sono orgogliosa di te. Continua a servire Dio e la Ma­donna ». La mamma l'ha abbracciata.

Guardate, se noi crediamo alla vita eterna, se la vita eterna è il fon­damento della nostra vita, è facile cambiare la nostra vita. Se noi non crediamo alla vita eterna, non saremo mai allegri su questa terra, mai pieni di pace.

Perciò richiamo a credere alla radice della vita cristiana: la morte e la risurrezione nostra. Se voi accogliete queste cose e se le vivete in pratica, avrete grandi frutti e vedrete che la vita spirituale non è una vita accantonata, ma è la radice della nostra felicità anche su questa terra.

Un'altra cosa voglio dirvi e non dimenticatela: ho saputo una parola che è venuta dall'Italia in questi giorni per scoraggiare; io vi dico: « coraggio ». Ma coraggio in Dio! Non dimenticate: Medjugorje attra­versa le prove, ma non attraversa le crisi. Sono stato qua tre anni e ho incontrato molte prove: noi con le nostre forze non potevamo vin­cere nessuna prova, però in ogni prova abbiamo vinto perché « Dio guida tutto », come disse la Madonna a Jelena: « Quando vi fanno delle difficoltà non lamentatevi, siate allegri, pregate perché quando Dio comincia un'opera nessuno lo ferma più ».

Allora vi dico «forza» di nuovo, vi dico «vivete la speranza»: di solito gli uomini quando si entra nelle difficoltà reagiscono, diventano ag­gressivi o pieni di paura; noi non dobbiamo essere aggressivi, nean­che essere pieni di paura, ma nelle prove dobbiamo aumentare la speranza.

E voi nelle prove lodate il Signore, adoratelo, lodatelo e se voi siete capaci di lodarlo nelle prove allora egli risolverà i problemi, questo è il senso del Padre Nostro: noi siamo bambini e il Padre fa tutto se noi ci abbandoniamo come i bambini.

Auguro di nuovo a tutti voi coraggio, e continuate. Le forze di cui noi abbiamo bisogno sono dentro di noi: bisogna soltanto risvegliar­le per mezzo della preghiera, del digiuno e della fede.

L'ultima cosa è questa: vi prego, già tornando a casa, fate dei pro­grammi cristiani, perché la cosa più pericolosa per noi cristiani oggi, per coloro che sono di buona volontà, è un ritmo quotidiano disten­sivo.

Allora decidete: quel tempo della mia giornata appartiene al Signo­re, in quel tempo pregherò, in quel tempo pregherà la mia famiglia, quel tempo è dedicato alla preghiera.

Allora se voi mettete questo orario nelle vostre giornate, nelle vo­stre settimane, nei vostri mesi, allora più facilmente seguirete le vo­stre decisioni e il vostro entusiasmo avuto qua.

E finalmente una cosa affinché voi possiate camminare. Dio ci offre molte grazie qua, grandi grazie; per ottenere queste grazie non bisogna seguire una strada straordinaria. La Madonna ci presenta una strada semplicissima. Vi dico: cominciate da oggi. Si chiede da noi, ogni giorno, soltanto di mettere in pratica quello che abbiamo ascol­tato oggi, soltanto quello. Se domani mettiamo in pratica quello che abbiamo udito oggi, dopodomani il Signore ci porterà una luce nuo­va.

Se noi non mettiamo in pratica domani quello che abbiamo sentito oggi, ritorniamo indietro: così viene un indurimento del cuore. Voi conoscete l'episodio del seminatore, quando un chicco è caduto sul­la strada e sono venuti gli uccelli a portarlo via, e il Signore dice: «Sono coloro i quali hanno udito e hanno permesso a Satana di por­tare via la Parola ».

Allora guardate: se siete venuti oggi nella chiesa e avete sentito e poi avete lasciato la Parola, siete stati derubati. Siete stati derubati da Satana, è inutile che siate venuti.

Allora, custodite la Parola e mettete in pratica tutto quello che avete ascoltato. Se domani metterete in pratica tutto quello che ascoltere­te nel Vangelo, e dopodomani lo stesso, vedrete come la grazia cre­scerà in voi e cambierà il mondo. Coloro che cercano sempre dei consigli non avranno bisogno di tanti consigli: il problema è nell'o­recchio. Non siamo capaci di ascoltare il Vangelo, di chiedere la ri­sposta concreta, perché nel Vangelo, per ciascuno di noi, c'è la ri­sposta concreta, come dobbiamo cambiare l'atteggiamento verso il problema.

Allora, se c'è questo cambiamento, Dio ci darà i consigli perché spesso le persone che chiedono i consigli non li vogliono, vogliono qualche cosa di straordinario non di ordinario, non vogliono muo­versi avanti e perciò chiedono qualche cosa di straordinario.

I Sacerdoti possono fare poco o nulla a coloro che sono con le orec­chie chiuse. Perciò seguite la strada della Madonna: la strada dell'u­miltà, della semplicità, dell'ascolto quotidiano della parola. Se voi de­cidete, se cominciate a farlo anche questa sera, sentirete la Grazia di Dio. Quando si fa questo, allora, ci sono più grazie. Aprite i vostri cuori in questa situazione, per questa festa, per accogliere le grazie che vi offre il Signore per intercessione della Vergine Maria.

(P Tomislav Vlasic 25 giugno 1985)



I messaggi della Madonna alla Parrocchia di Medjugorje tramite Marija Pavlovic

ANNO 1984



1° marzo 1984

Cari figli, io ho scelto questa Parrocchia in modo particolare e desi­dero guidarla. La proteggo nell'amore e desidero che tutti mi appar­teniate. Grazie per aver risposto questa sera alla mia chiamata. Desi­dero che voi siate sempre più numerosi con me e con mio Figlio. lo darò ogni giovedì un messaggio particolare per voi.

8 marzo 1984

Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Figli cari, convertitevi tutti nella Parrocchia. Questo è il mio secondo desiderio; così aiute­rete a convertire tutti coloro che verranno qui.

15 marzo 1984

Anche questa sera vi sono grata, cari figli, in maniera particolare perché siete venuti. Continuate ad adorare il Santissimo Sacramento dell'altare; io sono sempre presente quando i fedeli sono in adora­zione. Questo è il momento di ricevere doni particolari.

22 marzo 1984

Cari figli, vi invito questa sera particolarmente ad onorare nella Quaresima le piaghe di mio Figlio che gli sono state inflitte a causa dei peccati di questa Parrocchia. Unitevi alle mie preghiere per la Parrocchia affinché la Sua sofferenza sia alleviata.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Cercate di venire sempre più numerosi.

29 marzo 1984

Cari figli, in maniera particolare questa sera vi esorto ad essere per­severanti nelle prove. Riflettete come l'Onnipotente oggi soffre per via dei vostri peccati. Offrite la vostra sofferenza a Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

5 aprile 1984

Cari figli, questa sera vi prego in particolare di onorare il Cuore di mio Figlio Gesù. Pensate alle ferite inferte al Cuore di mio Figlio, quel Cuore offeso con tanti peccati.

Grazie per essere venuti anche questa sera.

12 aprile 1984

Cari figli, oggi vi prego di smettere con i pettegolezzi e di pregare per l'unità della Parrocchia, perché io e mio Figlio abbiamo un piano particolare per questa Parrocchia.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

19 aprile 1984

Cari figli, abbiate compassione di me. Pregate, pregate, pregate.

26 aprile 1984

La Madonna non ha dato alcun messaggio.

3 maggio 1984

La veggente Marija ha chiesto alla Madonna: « Cara Madonna, per­ché non mi hai dato giovedì scorso il messaggio per la Parrocchia? » Al che la Vergine ha risposto: « Non desidero forzare alcuno a fare ciò che non sente e non desidera, anche se avevo per la Parrocchia dei messaggi particolari con i quali desideravo risvegliare la fede di ogni fedele. Solo una parte molto piccola ha accettato i messaggi del giovedì. All'inizio erano molto di più. Per tanti di loro purtroppo sembra che si tratti ormai di una cosa del tutto ordinaria, cosicché negli ultimi tempi, alcuni chiedono il messaggio per curiosità e non per fede e devozione verso mio Figlio e me ».

10 maggio 1984

Molti fedeli si sono sentiti colpiti dall'ultimo messaggio della Ma­donna. Alcuni pensavano che la Vergine non avrebbe più dato alcun messaggio per la Parrocchia, ma questa sera Lei ci ha detto: « lo vi parlo perché desidero parlare ancora. Voi cercate di dar retta ai miei consigli ».

17 maggio 1984

Cari figli, oggi sono molto felice perché ci sono tanti che desiderano consacrarsi a me. Vi ringrazio. Non vi siete illusi. Mio Figlio Gesù Cristo per mio tramite desidera darvi dei doni particolari, mio Figlio è felice per il vostro abbandono.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

24 maggio 1984

Cari figli, vi ho già detto che vi ho scelto in maniera particolare così come siete. lo, Madre, vi amo tutti ed in ogni momento quando ave­te delle difficoltà, non abbiate paura. lo vi amo anche quando siete lontani da me e da mio Figlio. Vi prego, non permettete che il mio Cuore pianga lacrime di sangue per le anime che si perdono nel pec­cato; per questo, cari figli, pregate, pregate. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

31 maggio 1984 - Festa dell'Ascensione

Erano presenti tante persone. La Madonna non ha dato il messaggio per la Parrocchia e ha detto alla veggente Marija che darà il messag­gio sabato venturo affinché venga rivelato di domenica, durante la Messa delle undici.

2 giugno 1984

Cari figli, stasera desidero dirvi che nei giorni di questa novena do­vete pregare affinché lo Spirito Santo discenda sulle vostre famiglie e sulla vostra Parrocchia. Pregate, non vi pentirete. Iddio vi elargirà i doni con i quali lo glorificherete fino alla fine della vostra vita terre­na. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

9 giugno 1984

Cari figli, domani sera pregate per lo Spirito di Verità, in particolare voi di questa Parrocchia, perché avete bisogno dello Spirito di Verità per poter trasmettere i messaggi così come sono senza né aggiunge­re, né togliere alcunché: così come io ho detto. Pregate affinché lo Spirito Santo vi ispiri con lo spirito della preghiera affinché preghia­te di più. Io, vostra Madre, vi dico che voi pregate poco.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

14 giugno 1984

Non è stato dato alcun messaggio particolare.

21 giugno 1984

Pregate, pregate, pregate.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

28 giugno 1984

Non c'era alcun messaggio particolare per la Parrocchia.

5 luglio 1984

Cari figli, oggi desidero dirvi che dovete pregare prima di ogni lavo­ro e che dovete terminare il vostro lavoro con la preghiera. Se farete così Dio benedirà voi e il vostro lavoro. In questi giorni voi pregate poco e lavorate molto. Perciò pregate: vi riposerete nella preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

12 luglio 1984

Cari figli, in questi giorni Satana desidera intralciare i miei piani. Pregate affinché il suo piano non si avveri. Io pregherò mio Figlio Gesù, che vi dia la grazia di sentire nelle prove inflittevi da Satana la vittoria di Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

19 luglio 1984

Cari figli, in questi giorni avete sperimentato l'opera di Satana. Io so­no sempre con voi e non abbiate paura delle prove, perché Dio ci sorveglia sempre. Io vi ho donato me stessa e partecipo con voi an­che nella più piccola prova.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

26 luglio 1984

Cari figli, anche oggi desidero invitarvi alla preghiera perseverante e alla penitenza, in particolare i giovani di questa Parrocchia dovreb­bero essere più attivi nelle loro preghiere.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

2 agosto 1984

Cari figli, oggi sono felice e vi ringrazio per le preghiere. Pregate an­cora di più in questi giorni per la conversione dei peccatori. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

9 agosto 1984

Cari figli, pregate perché Satana desidera ancora intralciare i miei piani. Pregate con il cuore e abbandonatevi nella preghiera a Gesù.

16 agosto 1984

Cari figli, prego in particolare voi di questa Parrocchia di vivere i miei messaggi e di trasmetterli a tutti coloro che incontrate. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

23 agosto 1984

Pregate, pregate, pregate. (Dice Marija che i fedeli, in particolare i giovani, sono stati richiamati all'ordine durante la Messa).

30 agosto 1984

Cari figli, la croce era nel piano divino quando è stata costruita. An­date in questi giorni sul monte e pregate sotto la croce. Ho bisogno delle vostre preghiere.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

6 settembre 1984

Cari figli, senza la preghiera non c'è la pace. Per questo vi dico: cari figli, pregate sotto la croce per la pace.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

13 settembre 1984

Cari figli, ho bisogno ancora delle vostre preghiere. Voi vi chiedere­te: perché così tante preghiere? Guardatevi attorno, cari figli, e ve­drete quanto è grande il peccato che regna in questa terra. Pregate pertanto affinché Gesù vinca.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

20 settembre 1984

Cari figli, oggi vi esorto a cominciare con il digiuno del cuore. Ci so­no tanti che già digiunano, più che altro perché tutti digiunano, que­sta quindi è diventata un'abitudine che nessuno desidera interrom­pere. Prego la Parrocchia di digiunare per ringraziamento a Dio che mi ha permesso di soffermarmi così a lungo in questa Parrocchia. Cari figli, digiunate e pregate col cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

27 settembre 1984

Cari figli, mi avete aiutato con le vostre preghiere affinché si avveri­no i miei piani. Pregate ancora affinché vengano eseguiti tutti i pia­ni. Raccomando alle famiglie della Parrocchia di recitare il Rosario. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

4 ottobre 1984

Cari figli, oggi desidero dirvi che mi fate tante volte felice con la vo­stra preghiera, anche se ci sono ancora molti nella Parrocchia che ancora non pregano ed il mio cuore è triste. Pregate affinché io pos­sa portare tutti i vostri sacrifici e le preghiere al Signore.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

11 ottobre 1984

Cari figli, vi ringrazio che dedicate a Dio tutta la vostra fatica anche ora che Lui vi mette alla prova attraverso i frutti che ora state racco­gliendo. Dovete sapere, cari figli, che Egli vi ama e vi mette per que­sto alla prova. Voi dovete sempre affidare tutti i vostri fardelli a Dio e non dovete preoccuparvi di nulla. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

18 ottobre 1984

Cari figli, oggi vi chiamo affinché nelle vostre case leggiate ogni giorno la Sacra Bibbia, che dovrà trovarsi in un punto dove la si ve­de sempre e dove vi ricorda che deve «essere letta» e accompagnata con la preghiera. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

25 ottobre 1984

Cari figli, pregate durante questo mese. Dio mi ha permesso di aiu­tarvi ogni giorno, di difendervi dal male. Questo è il mio mese. Io ve lo voglio dare. Voi dovete solamente pregare Dio e Dio vi darà ciò che desiderate. Ed io vi aiuterò.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

1° novembre 1984

Cari figli, oggi vi esorto a rinnovare la preghiera nelle vostre case. I lavori sono terminati. Ora dovete consacrarvi alla preghiera. La pre­ghiera deve essere al primo posto nelle vostre famiglie. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

8 novembre 1984

Cari figli, voi non siete consapevoli dei messaggi che Dio vi manda per mio tramite. Vi sta elargendo grandi doni e voi non comprende­te. Pregate affinché lo Spirito Santo vi illumini. Se voi sapeste quan­ta misericordia Dio vi concede preghereste senza fine.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

15 novembre 1984

Cari figli, voi siete il popolo eletto e Dio vi dà tanta misericordia. Non siete in grado di capire ogni messaggio che vi sto dando. Ora desidero dire soltanto: pregate, pregate, pregate. Non so che altro dirvi perché vi amo e desidero che attraverso la preghiera possiate essere in grado di sentire l'amore mio e quello di Dio.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

22 novembre 1984

Cari figli, in questi giorni dovete vivere tutti i messaggi principali e dovete piantarli nei vostri cuori fino al giovedì. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

29 novembre 1984

Cari figli, no, non sapete amare e non sapete sentire le parole che vi dico con amore. Dovete essere consci, miei amati, che io sono vo­stra Madre e che sono venuta sulla terra per insegnarvi ad ascoltare con amore, a pregare con amore, e non per forza, perché portate la croce. Con la croce Dio viene glorificato attraverso ogni uomo.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

6 dicembre 1984

Cari figli, in questi giorni vi chiamo alla preghiera nella famiglia. Nel nome di Dio vi ho dato tante volte i messaggi, ma non avete ascolta­to. Questo Natale sarà per voi indimenticabile solo se accettate i messaggi che vi sto dando. Cari figli, non permettete che il giorno della gioia diventi per me il giorno più triste.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

13 dicembre 1984

Cari figli, voi sapete che il tempo della gioia è vicino, e che senza l'a­more non otterrete nulla. Per questo per prima cosa dovete amare la vostra famiglia, tutti nella Parrocchia, e solo allora sarete in grado di accettare e di amare tutti quelli che arrivano qui. Fate che questa settimana venga dedicata a imparare come bisogna amare.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

20 dicembre 1984

Cari figli, oggi vi chiamo per fare qualche cosa di concreto per Gesù Cristo. Desidero che ogni famiglia della Parrocchia porti un fiore fi­no al giorno della Gioia come segno di abbandono a Gesù. Desidero che ogni membro tenga un fiore vicino alla culla affinché Gesù pos­sa venire a vedere il vostro abbandono a Lui.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

27 dicembre 1984

Cari figli, in questo Natale Satana voleva intralciare in maniera parti­colare i piani di Dio. Voi, cari figli, avete dovuto anche il giorno di Natale sentire Satana. Ma Dio ha vinto in tutti i vostri cuori. Nei vo­stri cuori continui a regnare la gioia!

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.



ANNO 1985: GENNAIO - GIUGNO

3 gennaio 1985

Cari figli, durante questi giorni il Signore vi ha dato grandi grazie. Questa settimana vorrei che fosse la settimana del ringraziamento per tutte le grazie che avete avuto dal Signore.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

10 gennaio 1985

Cari figli, anche oggi desidero ringraziarvi per tutti i sacrifici, in par­ticolare grazie a coloro che sono cari al mio cuore e i quali vengono qui volentieri. Ci sono tanti parrocchiani che non sentono i messag­gi, ma per via di coloro che mi sono particolarmente cari, per loro, continuo a dare i messaggi per la Parrocchia. E li darò ancora, per­ché vi amo e perché desidero che voi diffondiate i messaggi con il cuore.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

17 gennaio 1985

In questi giorni Satana si batte perfidamente contro la vostra Par­rocchia. E voi, cari figli, vi siete addormentati nella preghiera e solo pochi di voi vanno alla S. Messa. Resistete nei giorni della tentazio­ne. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

24 gennaio 1985

Cari figli, in questi giorni avete provato la grazia di Dio tramite i rin­novamenti accaduti in questa Parrocchia. Satana ancora più feroce, vuole togliere a ciascuno di voi la gioia. Con la preghiera lo potete completamente disarmare e assicurarvi la felicità.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

31 gennaio 1985

Cari figli, oggi desidero esortarvi ad aprire i vostri cuori a Dio come i fiori di primavera cercano il sole. Io sono vostra Madre e desidero sempre che voi siate più vicini al Padre e che Lui offra sempre tanti doni per i vostri cuori.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

7 febbraio 1985

Cari figli, in questi giorni Satana è diventato evidente in modo parti­colare in questa Parrocchia. Pregate, cari figli, perché la volontà di Dio sia fatta e ogni atto di Satana finisca a gloria di Dio. Io sono ri­masta cosi tanto per aiutarvi a resistere contro le tentazioni. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

14 febbraio 1985

Cari figli, oggi è il giorno in cui vi do il messaggio per la Parrocchia, ma non tutta la Parrocchia accetta i messaggi e li vive. Sono triste e desidero che voi, cari figli, li ascoltiate e viviate i miei messaggi. Ogni famiglia deve pregare unita e leggere la Bibbia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

21 febbraio 1985

Cari figli, di giorno in giorno vi sto pregando di rinnovare la pre­ghiera nella Parrocchia, ma non rispondete. Oggi vi sto chiamando per l'ultima volta. Adesso è Quaresima e voi come Parrocchia potete aderire ora per amore verso la mia chiamata. Qualora non doveste fare cosi non desidero darvi più i messaggi. Ciò mi è concesso da Dio.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

28 febbraio 1985

Cari figli, oggi vi invito a vivere in questa settimana le parole: "Io amo Dio". Cari figli, con l'amore potete fare tutto, anche ciò che pen­sate sia impossibile. Dio vuole che questa Parrocchia appartenga tutta a Lui. Anch'io desidero lo stesso.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

7 marzo 1985

Cari figli, oggi vi invito a rinnovare la preghiera nelle vostre fami­glie. Cari figli, stimolate gli altri alla preghiera e che anche i più pic­coli vadano alla S. Messa.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

14 marzo 1985

Cari figli, nella vostra vita tutti avete provato la luce e il buio. Dio dà ad ognuno di conoscere il bene e il male. Io vi invito alla luce che dovete portate a tutti coloro che vivono nel buio. Di giorno in giorno giunge nelle vostre case la gente che vive nel buio, date loro, cari fi­gli, la luce. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

21 marzo 1985

Cari figli, io desidero darvi i messaggi e perciò vi invito anche oggi a vivere e accettare i miei messaggi. Cari figli, io vi voglio bene e ho scelto questa Parrocchia che mi è prediletta in modo particolare e dove sto con piacere da quando l'Onnipotente Dio mi ha mandata. Ecco perché vi invito, cari figli, affinché abbiate più bene anche voi. Ascoltate i miei messaggi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

24 marzo 1985 - Vigilia dell'Annunciazione

Cari figli, oggi vi invito alla confessione, anche se avete fatto la con­fessione alcuni giorni fa. Io desidero che voi possiate vivere la mia festa nel vostro cuore, ma non potete viverla se non vi abbandonate al Signore, perciò vi invito: «Riconciliatevi con il Signore».

28 marzo 1985

Cari figli, oggi vi voglio invitare: pregate, pregate, pregate. Nella preghiera conoscerete la gioia più sublime e la via d'uscita da ogni situazione che vi sembra impossibile. Grazie perché vi siete mossi con la preghiera. Ogni uomo è prediletto al mio cuore e ringrazio tutti coloro che nel­le loro famiglie hanno dato impulso alla preghiera.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

4 aprile 1985 - Giovedì Santo

Cari figli, vi ringrazio perché avete cominciato a pensare nei vostri cuori di più alla gioia di Dio. Oggi è il giorno in cui volevo smettere con i messaggi, perché alcuni tra di voi non mi accettavano. Ma la Parrocchia si è mossa e allora vi voglio dare i messaggi così come mai è avvenuto prima nella storia dall'inizio del mondo.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

11 aprile 1985

Cari figli, oggi desidero dire a tutti i parrocchiani: pregate in modo speciale affinché lo Spirito Santo vi illumini. Da oggi Dio desidera mettere la Parrocchia particolarmente alla prova per poter fortificar­la nella fede. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

18 aprile 1985

Cari figli, oggi vi ringrazio per ogni apertura dei vostri cuori. Sono piena di gioia a causa di ogni cuore che si apre al Signore, soprattut­to fra i cuori della Parrocchia. Gioite con me. Pregate tutte le pre­ghiere perché i cuori che sono sotto il peso del peccato si aprano. Io lo desidero. Il Signore lo vuole tramite me. Vi ringrazio perché avete seguito la mia chiamata.

25 aprile 1985

Cari figli, oggi desidero dirvi: cominciate a coltivare i vostri cuori co­me coltivate i vostri campi. Coltivate e cambiate i vostri cuori perché lo Spirito nuovo di Dio possa abitare nei vostri cuori. Grazie perché avete seguito la mia chiamata.

2 maggio 1985

Cari figli, oggi vi invito alla preghiera con il cuore e non di routine. Alcuni vengono e non vogliono muoversi alla preghiera col cuore. lo vi invito come una madre: pregate perché la preghiera prevalga nei vostri cuori in ogni situazione.

Grazie perché avete seguito la mia chiamata.

9 maggio 1985

Cari figli, voi non sapete quante grazie il Signore dà. Voi non deside­rate muovervi in questi giorni in cui lo Spirito Santo opera in modo speciale. I vostri cuori sono rivolti ai beni terreni e questi beni vi preoccupano. Convertite i vostri cuori verso la preghiera e cercate che lo Spirito Santo si diffonda su di voi.

Grazie perché avete seguito la mia chiamata.

16 maggio 1985

Cari figli, vi richiamo ad una preghiera più attiva ed anche alla parte­cipazione alla Santa Messa. Voglio che la Santa Messa diventi per voi una esperienza di Dio. Soprattutto voglio dire ai giovani: siate aperti allo Spirito Santo perché Dio vi vuole avvicinare a sé in questi giorni in cui Satana è molto attivo. Vi ringrazio perché avete risposto alla mia chiamata.

23 maggio 1985

Cari figli, vi invito soprattutto in questi giorni ad aprire i vostri cuori allo Spirito Santo. Soprattutto in questi giorni lo Spirito Santo agisce attraverso voi. Aprite i vostri cuori ed offrite la vostra vita a Gesù perché lui possa agire attraverso i vostri cuori e vi possa fortificare nella fede. Grazie perché avete seguito la mia chiamata.

30 maggio 1985

Cari figli, vi invito di nuovo alla preghiera fatta con il cuore. Cari fi­gli, che la preghiera diventi il vostro nutrimento quotidiano, special­mente adesso che il lavoro nei vostri campi vi assorbe tanto, che non potete pregare con il cuore. Pregate e supererete ogni stan­chezza. La preghiera sarà per voi gioia e riposo. Vi ringrazio perché avete risposto alla mia chiamata.

6 giugno 1985

Cari figli, in questi giorni verranno qui in Parrocchia gli uomini di tutte le nazioni. Ed ora vi invito all'amore: innanzitutto amate i vostri familiari, ed allora sì che accetterete ed amerete tutti coloro che ven­gono da voi. Grazie perché avete seguito la mia chiamata.

13 giugno 1985

Cari figli, in questo tempo fino al quarto anniversario vi invito a pre­gare di più nella Parrocchia e ad abbandonarvi di più nella preghie­ra a Dio. Cari figli, io so che voi siete stanchi, perché non riuscite ancora ad abbandonarvi a me. Abbandonatevi totalmente in questi giorni a me. Grazie perché avete seguito la mia chiamata.

20 giugno 1985

Cari figli, per questa festa vi voglio dire: «Aprite i vostri cuori al Si­gnore di tutti i cuori». Date a me tutti i vostri sentimenti e tutti i pro­blemi. Vi voglio consolare nelle vostre tentazioni. Voglio riempirvi con la pace, la gioia e l'amore di Dio.

Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.

25 giugno 1985

Vi invito tutti a recitare il Rosario. Con il Rosario vincerete tutti i ma­li che Satana intende infliggere ora alla Chiesa Cattolica. Che i Sa­cerdoti recitino il Rosario. Dedicate il tempo alla recita del Rosario. (La Madonna ha dato questo messaggio alla veggente Marija Pavlo­vic in seguito alla domanda: « Madonna che cosa desideri dire ai Sa­cerdoti? »).

28 giugno 1985

Cari figli, con il messaggio di oggi voglio invitarvi all'umiltà. In que­sti giorni avete sentito una grande gioia per tutta la gente che è ve­nuta e coll'amore avete comunicato le vostre esperienze. Adesso vi invito a continuare nell'umiltà e con un cuore aperto a parlare a tutti coloro che vengono. Vi ringrazio di aver risposto alla mia chiamata.