amami come sei...

AMAMI COME SEI (Gesù parla a un’anima) “Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo: - so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: “Dammi il tuo cuore, amami come sei...”. Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi. Amami come sei. In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami... come sei.., Voglio l'amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai. Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore ? non sono io l'Onnipotente ?. E se ml piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore? Figlio mio, lascia che Ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti ma per ora ti amo come sei... e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: “Gesù ti amo”. Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento. Una cosa sola m'importa, di vederti lavorare con amore. Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai ... perché ti ho creato soltanto per l'amore. Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, io il Re dei Re! Busso e aspetto; affrettati ad aprirmi. Non allegare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, morresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia. Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l’azione più insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia… Non ti preoccupare di non possedere virtù: ti darò le mie. Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l’amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare… Ma ricordati… amami come sei… Ti ho dato mia Madre; fa passare, fa passare tutto dal suo Cuore così puro. Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all’amore, non mi ameresti mai… Va…”

venerdì 2 luglio 2010

LA PASSIONE DEL SIGNORE RIVELATA A SUOR JOSEFA MENENDEZ


LA PASSIONE DEL SIGNORE RIVELATA A SUOR JOSEFA MENENDEZ

" Josefa, sposa e vittima del mio Cuore, ti parlerò della mia Passione, perché sia oggetto costante del tuo pensiero e perché essa apporti alle anime le confidenze del mio Cuore ".
Nella Quaresima del 1923, Nostro Signore rivelò a Sorella Josefa Menèndez i sentimenti provati dal suo Cuore divino durante la sua Passione. Josefa riceveva in ginocchio le confidenze del Maestro, e mentre Egli parlava, scriveva.
Con approvazione del Card. Pacelli, futuro Pio XII

Lavanda dei piedi
22 febbraio 1923
" Comincerò a scoprirti i sentimenti che inondavano il mio Cuore, mentre lavavo i piedi ai miei Apostoli.
" Li convocai tutti e dodici. Non volli escludere nessuno. Vi si trovava Giovanni, il discepolo prediletto, e Giuda, che di lì a poco m'avrebbe consegnato ai miei nemici.
" Ti dirò perché volli riunirli tutti e perché incominciai a lavar loro i piedi:
" Li riunii tutti, perché era quello il momento in cui la mia Chiesa doveva presentarsi al mondo; e presto non vi sarebbe stato che un solo Pastore per tutte le greggi.
" Volevo anche insegnare alle anime che quantunque cariche di peccati atroci; non le escludo dalle mie grazie, né le separo dalle anime più amate; vale a dire che riunisco le une alle altre nel mio Cuore, e che do loro le grazie di cui abbisognano.
" Ma qual dolore provai in quell'ora sapendo che l'infelice Giuda rappresentava tutte le anime che pur tante volte raccolte ai miei piedi, tante volte lavate nel mio Sangue, si sarebbero egualmente perdute per sempre.
" Sì, in quel momento volli insegnare ai peccatori che non devono allontanarsi da me, neppure quando sono in peccato, pensando che non vi è più un rimedio e che mai più saranno amati come prima di aver peccato. No, povere anime! Non sono questi i sentimenti di un Dio, che ha sparso tutto il suo Sangue per voi!...
" Venite tutti a Me e col mio Sangue tornerete candidi come la neve. Immergete i vostri peccati nell'acqua della mia Misericordia; nessuno sarà capace di strappare dal mio Cuore l'Amore che vi porto!... ".

Il cenacolo
25 febbraio
" Continuerò a dirti i miei segreti d'amore...
" Volli lavare i piedi dei miei apostoli per mostrare alle anime quanto desidero che siano candide e pure quando mi ricevono nel Sacramento dell'amore.
" Fu anche per rappresentare il Sacramento della Penitenza nel quale le anime, che hanno avuto la disgrazia di cadere in peccato, possono lavarsi e ricuperare il primitivo candore ".
" In quell'ora tanto prossima alla Redenzione del genere umano, il mio Cuore non poteva contenere l'ardore che lo divorava; e perché era infinito l'amor mio per gli uomini, non volli lasciarli orfani.
" Per vivere quindi con essi fino alla consumazione dei secoli e dimostrare tutta la mia tenerezza volli diventare loro alimento, loro sostegno, loro vita, loro tutto...
" Ah! quanto vorrei far conoscere a tutte le anime i sentimenti del mio Cuore! Quanto bramo che tutte siano penetrate dell'amore che m'infiammava quando nel cenacolo istituii il Sacramento dell'Eucaristia.
" In quel momento vidi tutte le anime, che nel corso dei secoli si sarebbero cibate del mio Corpo e del mio Sangue; e anche tutti gli effetti divini prodotti in moltissime di loro da tale Cibo.
" In quante anime questo Sangue immacolato avrebbe generato purezza e verginità! In quante avrebbe acceso la fiamma dell'amore e dello zelo! Quante anime, anche dopo aver commesso molti e gravi peccati, indebolite dalle passioni, sarebbero ritornate a Me e avrebbero ritrovato vigore nutrendosi del Pane dei forti!
" Ah, chi potrà penetrare i sentimenti del mio Cuore in quei momenti... sentimenti d'amore, di gioia, di tenerezza... Ma quanta fu pure l'amarezza che inondò il mio Cuore! ".

L'Eucaristia e i peccatori
2 marzo
" Voglio palesare alle mie anime la tristezza che inondò il mio Cuore durante la Cena; poiché se fu grande la mia gioia nel farmi compagno degli uomini fino alla fine dei secoli e divino alimento delle anime loro. e se vedevo il gran numero di essi che mi avrebbe reso omaggio d'adorazione, di riparazione e d'amore... non fu però minore la tristezza causatami dalla vista di quanti m'avrebbero lasciato nella solitudine del Tabernacolo, e di quelli che non avrebbero creduto alla presenza reale...
" In quanti cuori macchiati di peccato avrei dovuto entrare... e quante volte la mia Carne e il mio Sangue così profanati sarebbero diventati motivo di condanna per quelle anime!
" Ah, come vidi in quel momento tutti gli oltraggi, i sacrilegi e le abbominazioni orribili che si sarebbero commesse contro di Me! Quante ore avrei dovuto passare nella solitudine del Tabernacolo! Quante notti! E quante anime avrebbero rifiutato gli amorosi inviti che dal Tabernacolo avrei fatto loro udire!
" Per amore delle anime, rimango prigioniero nell'Eucaristia, affinché in tutte le loro pene e nei loro dolori possano venire a consolarsi col più tenero dei Cuori, col migliore dei Padri, col più fedele degli amici. Ma quest'amore che si consuma per il bene delle anime non è corrisposto!... Abito fra i peccatori per diventare la loro salvezza e la loro vita, medico e medicina di tutte le malattie causate dalla natura corrotta... e in cambio essi si allontanano da Me, mi oltraggiano, mi disprezzano!...
" Poveri peccatori! Non allontanatevi! Vi aspetto nel Tabernacolo!... Non vi rimprovererò i vostri delitti... non vi rinfaccerò il vostro passato... ma lo laverò nel Sangue delle mie Piaghe... Non temete dunque... Venite a Me... Non sapete quanto vi amo?... ".

L'Eucaristia e le anime consacrate
6 marzo
" Nel momento d'istituire l'Eucaristia vidi presenti tutte le anime privilegiate che dovevano cibarsi del mio Corpo e del mio Sangue, e i differenti effetti prodotti in esse. Per alcune il mio Corpo sarebbe rimedio alla loro debolezza, per altre fuoco divoratore che consumerebbe la loro miseria e le accenderebbe d'amore.
" Ah, perché tante anime diventano per il mio Cuore causa di tristezza, dopo che Io le ho ricolmate di carezze e d'ogni bene? Non sono lo sempre lo stesso? Sono forse cambiato con voi? No, Io non cambierò mai; e fino alla fine dei secoli vi amerò con tenerezza e predilezione.
" So che siete piene di miserie, ma per questo non ritrarrò da voi il mio più tenero sguardo; ansiosamente vi aspetto, non solo per alleviare. le vostre pene, ma per ricolmarvi di nuovi benefici.
" Se vi chiedo amore, non me lo negate; è molto facile amare Colui che è lo stesso Amore.
" Se chiedo qualche cosa che costa alla vostra natura, vi do anche la grazia e la forza necessaria. " Vi ho scelto perché siate il mio conforto. Lasciatemi entrare nell'anima vostra, e se non vi è nulla che sia degno di Me, ditemi con umiltà e fiducia: "Signore, vedete quali frutti e quali fiori produce il mio giardino. Venite ad insegnarmi ciò che debbo fare affinché oggi possa cominciare a sbocciare in me il fiore che Voi desiderate ".
" Credi tu che fra le anime scelte non ve ne siano alcune che mi danno pena?... Persevereranno tutte? Questo è il grido di dolore che esce dal mio Cuore; questo il gemito che voglio far udire alle anime ".

L'Eucaristia meraviglia dell'amore sconosciuto
7 marzo
" Scrivi quello che soffrì il mio Cuore in quell'ora quando cioè non potendo contenere il fuoco d'amore che mi consumava, inventai la meraviglia dell'Amore nell'Eucaristia.
" Avendo presenti tutte le anime che si ciberebbero di questo Pane divino, vidi pure e sentii tutta la freddezza di tante fra quelle predilette... di tante anime consacrate, che avrebbero ferito il mio Cuore. Vidi quelle, che lasciandosi vincere dall'abitudine, dalla stanchezza, dal disgusto, cadrebbero a poco a poco nella tiepidezza.
" Io sto nel Tabernacolo, e aspetto... Desidero che quell'anima venga a ricevermi, che mi parli con la confidenza di una sposa, che mi chieda consiglio, e solleciti le mie grazie...
" Vieni, le dico, dimmi tutto; dimmi tutto con intera confidenza... chiedi dei peccatori... offriti per riparare... promettimi che oggi non mi lascerai solo... guarda se il mio Cuore desidera da te qualche cosa che mi possa dar conforto.
" Questo m'aspettavo da quell'anima, e da tante altre... Ma quando si avvicinano e mi ricevono sotto le Specie Eucaristiche, appena appena mi dicono una parola... Hanno sempre fretta: sono preoccupate, stanche, contrariate.
" Sono inquiete per la propria salute, angustiate per i loro affari... in ansietà per la famiglia... non so che dire... sono fredda, desidero uscir di chiesa, non mi occorre nulla...
" Ahimé, così mi consoli, anima da me eletta, e che tutta la notte ho atteso con tanta impazienza? " Celebrando il Santo Sacrificio, ricevendomi ogni mattina nel suo cuore, il Sacerdote mi parla
forse delle anime di cui è responsabile? Ripara le offese che ricevo da quel peccatore? Mi chiede la forza per disimpegnare bene il suo ministero, lo zelo per lavorare per la salvezza del suo gregge? Mi darà egli tutto il suo amore? Potrò riposarmi in lui come nel mio discepolo tanto amato? ".
" L'Eucaristia è invenzione d'amore, è vita e forza delle anime, è rimedio a tutte le malattie dello spirito, è viatico per chi passa dal tempo all'eternità.
" I peccatori ritrovano in essa la vita dell'anima; le anime tiepide, il calore che le rinforza; le anime pure, soave, dolcissimo alimento; le fervorose, riposo e soddisfazione a tutti i loro ardenti desideri; le perfette, ali per librarsi e tendere a maggiore perfezione.
" Infine le anime religiose trovano nell'Eucaristia il loro nido, il loro amore, ed inoltre il simbolo dei benedetti e sacri vincoli, che le uniscono intimamente e inseparabilmente allo Sposo Divino ".

Getsemani
12 marzo
" Josefa, vieni con Me nel Getsemani; lascia che l'anima tua si riempia di quei medesimi sentimenti, di quell'amara tristezza che inondarono la mia in quell'ora.
" Dopo aver predicato alle turbe, curato gli infermi, dato la vista ai ciechi, risuscitato i morti... dopo aver vissuto tre anni in mezzo agli Apostoli per istruirli e affidar loro la mia dottrina, avevo infine insegnato coll'esempio a sopportarsi vicendevolmente, lavando loro i piedi e facendomi loro cibo.
" Si avvicina l'ora per la quale il Figlio di Dio s'era incarnato... Redentore del genere umano, Egli avrebbe sparso il suo Sangue e dato la sua vita per il mondo.
" In quell'ora, volli pormi in orazione e offrirmi a compiere la volontà del Padre mio.
" Anime care! Imparate dal vostro modello, che l'unica cosa necessaria, quantunque alla natura ripugni, è il sottomettersi umilmente e l'offrirsi a fare la volontà di Dio.
" Volli anche insegnare alle anime, che ogni azione importante dev'essere preceduta, preparata e vivificata dalla preghiera, perché nell'orazione l'anima si rinvigorisce per affrontare le difficoltà e Dio le si comunica, consigliandola, inspirandola; ancorché essa non se ne accorga.
" Mi ritirai nell'Orto degli Ulivi con tre miei discepoli per insegnare a voi, anime care al mio Cuore, che le tre potenze dell'anima debbono accompagnarvi ed aiutarvi nell'orazione.
" Ricordate con la memoria i benefici divini, le perfezioni di Dio, la sua bontà, il suo potere, la sua misericordia, l'amore che vi porta. Cercate poi con
l'intelletto in qual modo potete corrispondere alle meraviglie che ha fatto per voi... Lasciate che la volontà si scuota, desiderando fare per Dio più e meglio; consacratevi alla salvezza delle anime, sia con le opere apostoliche, sia con la vita umile e nascosta, sia ritirandovi silenziose nella preghiera. Prostratevi umilmente come creature alla presenza del Creatore, e adoratene i disegni sopra di voi qualunque essi siano, sottomettendo la vostra alla divina sua volontà.
" Così m'offersi, per attuare l'opera della Redenzione del mondo.
" Ah, che momento fu quello in cui sentii piombare su di Me tutti i tormenti che avrei dovuto soffrire durante la passione: le calunnie, gli insulti, gli schiaffi, i flagelli, la corona di spine, la sete, la croce!... Tutto si affollò dinanzi ai miei occhi e dentro il mio Cuore, e nel medesimo istante vidi le offese, i peccati, le abbominazioni che si commetterebbero nel corso dei secoli, e non solamente li vidi, ma mi sentii ricoperto
di tutti quegli orrori... e così rivestito d'ignominia, mi presentai al Padre celeste per implorare misericordia.
" Mi offersi come garante per calmare la sua collera e placare l'ira sua. Ma sotto il peso di tanti peccati e di tanti delitti la mia natura umana provò tale terribile angoscia, tale agonia mortale da sudarne sangue..
" Oh, anime che mi fate soffrire in tal modo! Sarà questo Sangue salute, vita per voi? Sarà possibile che tale angoscia, tale agonia e tal Sangue restino inutili, per tante anime? ".

Il sonno degli Apostoli
13 marzo
" Continuiamo la nostra meditazione: vieni accanto a Me, e quando mi vedrai immerso in un oceano di tristezza, seguimi mentre cercherò i tre discepoli rimasti ad una certa distanza.
" Li avevo presi con Me perché mi aiutassero partecipando alla mia angoscia... perché pregassero con Me; per riposarmi in essi... Ma... come esprimere ciò che provò il mio Cuore quando, cercandoli, li trovai addormentati?... Come è triste trovarsi soli, senza potersi confidare con coloro che ci circondano!
" Quante volte soffre il mio Cuore, e volendo trovar sollievo presso le anime che più amo, vado loro incontro, e le trovo addormentate!...
" Anime care! desidero insegnarvi quant'è inutile e vano cercar sollievo nelle creature! Quante volte esse sono addormentate e invece di trovar in loro il conforto che andiamo cercando, ce ne torniamo tristi, perché non comprendono, né corrispondono al nostro desiderio, al nostro amore! ".
" Tornando quindi alla preghiera, mi prostrai nuovamente, adorando il Padre, e gli chiesi aiuto: " Padre mio! ". Non dissi: " Dio mio ". Quando soffrite maggiormente, voi pure dovete chiamare Iddio, col dolce nome di " Padre ", invocarlo, domandargli conforto, esponendogli le vostre pene, i vostri timori, e ricordargli, gemendo, che siete suoi figli. Ditegli che l'anima vostra non ne può più... che suda sangue.. che il vostro cuore è tanto oppresso da sembrare che gli venga meno la vita... che il vostro corpo soffre e più non resiste.
" Chiedete con confidenza di figli e siate certi che il Padre vostro vi consolerà, e darà la forza necessaria per superare la tribolazione vostra o delle anime a voi affidate ".
" L'anima mia triste e desolata, pativa angoscie mortali... Mi sentii oppresso dal peso della più nera ingratitudine...
" Il sangue, che usciva da tutti i pori del mio corpo, e che fra poco avrei versato da tutte le mie ferite, sarebbe riuscito inutile ad un gran numero d'anime che si sarebbero perdute... Moltissime mi avrebbero offeso, e molte non mi avrebbero conosciuto!
" Spargerò il mio Sangue per tutte, e i miei meriti saranno applicati ad ognuna... Sangue divino... Meriti infiniti... e pur tuttavia inutili per tante e tante anime!...
" Questo fu il calice che accettai e bevvi fino alla feccia!
" Tutto per insegnarvi, anime care, a non indietreggiare di fronte ai patimenti e a non crederli inutili, anche se non ne vedete il frutto, che però sempre otterrete. Sottomettete il giudizio e lasciate che in voi si compia la volontà divina ".

Tradimento di Giuda
14 marzo
" Dopo essere stato confortato dall'Angelo inviatomi dal Padre mio, vidi avvicinarsi Giuda, uno dei miei dodici Apostoli, e dietro a lui tutti quelli che dovevano catturarmi. Avevano in mano corde, bastoni, pietre, e ogni genere di strumenti, per impossessarsi di Me...
" M'alzai e avvicinandomi a loro dissi: " Chi cercate? ".
" Frattanto Giuda, posandomi le mani sulle spalle, mi baciò!... Ah! che fai Giuda, che significa questo bacio?
" E qui potrei dire a tante anime: Che fate?... perché mi tradite con un bacio?
" Anima ch'Io amo... dimmi, tu che vieni a Me, che mi ricevi nel tuo petto... mentre più di una volta mi dirai che mi ami, non mi consegnerai poi ai miei nemici quando uscirai di qui? Ben sai che mi feriscono fortemente... voglio dire conversazioni che mi offendono!...
" E tu che mi hai ricevuto oggi, che mi riceverai domani, perderai il candore prezioso della mia grazia?
" Continuerai tu in quell'impresa che ti insozza le mani? Non sai che non è lecito il mezzo col quale acquisti quel denaro, o raggiungi quella posizione, o ti procuri quel benessere?
" Guarda... fai come Giuda... adesso mi ricevi e mi baci; fra qualche minuto o fra qualche ora mi
prenderanno i miei nemici e tu stesso darai loro il segno di riconoscimento...
" Con quell'amicizia non solo mi leghi e mi lapidi: ma sei anche causa che un'altra persona mi maltratti e mi lapidi come te!
" Perché mi tradisci così, anima che mi conosci e che in varie occasioni ti glorii di essere pia e di esercitare la carità?
" Anima tanto amata! perché ti lasci trasportare da quella passione? Non ti chiedo che tu ti senta libera, perché ciò non è in tuo potere, ma che tu lotti... Bada che il godimento di pochi istanti, sarà poi oggetto della tua perdizione come i trenta denari coi quali Giuda mi vendette.
" Quante anime mi hanno venduto e mi venderanno a prezzo vilissimo d'un piacere illecito, momentaneo, passeggero... Ah, povere anime!... Chi cercate? Me? Quel Gesù che conoscete, che avete amato e col quale avete pattuito alleanza eterna?
" Lasciate che vi dica una parola: "Vegliate e pregate "... Lottate senza tregua e non lasciate che le vostre inclinazioni ed i vostri difetti diventino abituali ".
" Le anime che peccano" gravemente, mi consegnano al nemico, e l'arma con la quale mi feriscono è il peccato...
" Però non sempre si tratta di peccati gravi, specialmente fra le mie anime elette. Molte di esse coi loro difetti abituali, con le cattive inclinazioni non combattute, con le concessioni alla natura immortificata, con le mancanze di carità, mi consegnano ugualmente ai miei nemici, se non perché mi uccidano, perché mi maltrattino. E se è cosa tanto triste ricevere un'offesa d'ingratitudine da un'anima qualsiasi, assai più dolorosa è l'offesa che proviene da chi è particolarmente amato...
" Sì, anime che ho scelto per farne il mio luogo di riposo, il giardino delle mie delizie; da voi aspetto maggior tenerezza, maggior delicatezza, più grande amore...
" Da voi attendo il balsamo che mi chiuda le ferite; voi mi asciugherete il volto divino deturpato e sfigurato; mi aiuterete a illuminare tante anime cieche, che nell'oscurità della notte m'afferrano e mi legano per darmi la morte.
" Non lasciatemi solo... Destatevi e venite, perché già sono arrivati i miei nemici... ".

15 marzo
" Quando i soldati si avvicinavano per prendermi, dissi loro: " Sono Io ". Questa medesima parola ripeto all'anima prossima a cadere nella tentazione: Sono Io... Sì, sono lo... Sei ancora in tempo a ritirarti e se vuoi, io ti perdonerò; così invece di legarmi tu con le corde del peccato, ti stringerò Io coi legami d'amore.
" Vieni, Io sono Colui che ti ama, ed ha tanta compassione della tua debolezza, Colui che aspetta ansiosamente per riceverti fra le sue braccia.
" Ah! che tristezza per Me, quando, dopo aver detto tutto questo alle anime, pur tuttavia alcune mi legano e mi trascinano egualmente alla morte! ".
" Ma era giunta l'ora mia, quella in cui dovevo consumare il sacrificio. Lasciando ogni libertà ai soldati, a loro mi consegnai con la mitezza di un agnello... Mi condussero a casa di Caifa, dove fui ricevuto con insulti e beffe e dove uno dei servi mi diede il primo schiaffo!
" Ah, Josefa!... Comprendi questo... il primo schiaffo!... Mi fece forse più male dei colpi della flagellazione?... No, ma in quel primo schiaffo, vidi il primo peccato mortale di tante anime! Di quelle anime che dopo essere vissute nella mia grazia avrebbero commesso il primo peccato grave... e dopo il primo, quanti e quanti ancora... e quante anime trascinate con l'esempio alla medesima sventura... ".

La negazione di Pietro
16 marzo
" Gli Apostoli mi avevano abbandonato!... Pietro, mosso da curiosità, rimase nascosto tra i servi. Intorno a Me si trovavano solo accusatori che cercavano di accumulare accuse di delitti inesistenti, per accendere contro di Me la collera di quei giudici tanto iniqui. Mi chiamarono perturbatore dell'ordine pubblico, profanatore del sabato, falso profeta.La soldatesca eccitata dalle calunnie, procedeva contro di Me con grida e minacce.
" Dove eravate voi, Apostoli e Discepoli, testimoni della mia vita, della mia dottrina, dei miei miracoli?
" Ah, di tutti coloro dai quali aspettavo una prova d'amore, nessuno rimase per difendermi. Mi trovai solo e circondato da soldati, che a guisa di lupi affamati mi cercavano per divorarmi.
" Vedete come mi maltrattano; uno mi schiaffeggia e chi mi ricopre di sputi immondi; e chi ride, e mi schernisce.
" Mentre il mio Cuore si offre a soffrire questi supplizi, Pietro, che avevo costituito Capo della mia Chiesa e che poche ore prima aveva promesso di seguirmi fino alla morte... Pietro ad una semplice domanda, mi rinnega; la paura s'impossessa di lui, e al ripetersi della domanda, giura che non mi conobbe mai, che mai fu mio discepolo.
" Ah, Pietro, tu giuri che non conosci il tuo Maestro!... ed interrogato una terza volta, rispondi imprecando orribilmente! ".
" Anime care!... non sapete quant'è grande l'amore e la tristezza del mio Cuore, nei momenti in cui mi vedo abbandonato e rinnegato dalle mie anime elette.
" Vi dirò come a Pietro: Anima che tanto ho amato, non ricordi più le prove d'amore che t'ho dato?... Dimentichi i vincoli che a Me ti stringono?
Dimentichi quante volte hai promesso di essermi fedele e di difendermi?
" Non confidare in te stessa... perché ti perderai: ma se ricorri a Me con umiltà e fiducia, non temere, sarai ben sorretta...
" Anime che vivete circondate da tanti pericoli... non mettetevi, per vana curiosità, nell'occasione di peccare, perché come Pietro cadrete!... ".
" Quando dai soldati fui condotto nella prigione, attraversando uno degli atri, vidi Pietro tra la folla... lo guardai... i nostri occhi s'incontrano... Quante volte io fisso un'anima ed essa volge lo sguardo altrove... non mi vede... è cieca... la chiamo per nome e non mi risponde; le mando qualche tribolazione, perché si desti dal sonno, ed essa non vuole scuotersi...
" Anime care, se non guardate il cielo, vivrete come gli esseri privi di ragione... Alzate la testa e guardate la patria che vi aspetta. Cercate il vostro Dio e lo vedrete sempre con lo sguardo fisso su di voi; in quel suo sguardo troverete pace e vita ".