amami come sei...

AMAMI COME SEI (Gesù parla a un’anima) “Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo: - so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: “Dammi il tuo cuore, amami come sei...”. Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi. Amami come sei. In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami... come sei.., Voglio l'amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai. Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore ? non sono io l'Onnipotente ?. E se ml piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore? Figlio mio, lascia che Ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti ma per ora ti amo come sei... e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: “Gesù ti amo”. Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento. Una cosa sola m'importa, di vederti lavorare con amore. Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai ... perché ti ho creato soltanto per l'amore. Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, io il Re dei Re! Busso e aspetto; affrettati ad aprirmi. Non allegare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, morresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia. Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l’azione più insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia… Non ti preoccupare di non possedere virtù: ti darò le mie. Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l’amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare… Ma ricordati… amami come sei… Ti ho dato mia Madre; fa passare, fa passare tutto dal suo Cuore così puro. Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all’amore, non mi ameresti mai… Va…”

venerdì 2 luglio 2010

La Passione secondo Suor Josefa di Menendez


La prigione
17 marzo
" Contemplami nella prigione dove passai gran parte della notte. I soldati m'insultavano con parole e con atti; dandomi chi uno spintone, chi una percossa...
" Al termine della notte, stanchi di Me, mi lasciarono solo chiuso in un ambiente oscuro, umido e fetido, dove, seduto su di una pietra, il mio corpo indolenzito, rimase presto intirizzito dal freddo...
" Confrontiamo ora la prigione col Tabernacolo... e soprattutto col cuore degli uomini...
" Nella prigione passai parte di una notte... Quante notti passo Io nel Tabernacolo?...
" Nella prigione mi oltraggiarono i soldati che erano miei nemici... Nel Tabernacolo mi maltrattano e mi insultano anime, che mi chiamano " Padre "... Nella prigione soffrii freddo, sonno, fame, vergogna, dolore, tristezza, solitudine, desolazione...
" Vedevo nel corso dei secoli tanti Tabernacoli nei quali mi sarebbe mancato il rifugio dell'amore... Quanti cuori gelidi sarebbero stati per Me come la dura pietra della prigione!...
" Quante volte avrei avuto sete d'amore, sete di anime!
" Quanti giorni aspetto nel Tabernacolo che un'anima venga a visitarmi... a ricevermi nel suo cuore! Quante volte ho fame delle mie anime... della loro fedeltà, della loro generosità!...
" Sapranno calmare queste ansie? Sapranno dirmi nei loro momenti dolorosi: questo servirà per confortare la tua tristezza, per tenerti compagnia nella tua solitudine?

" Nella prigione provai grande vergogna udendo parole orribili pronunciate contro di Me... e tale vergogna si accrebbe al pensiero che simili parole uscirebbero un giorno da labbra amatissime...
" Quando le mani sudice e ripugnanti dei soldati scaricavano su di me schiaffi e percosse, vidi come molte volte sarei stato poi schiaffeggiato e colpito da tante anime che senza purificarsi dai peccati mi avrebbero ricevuto nel loro cuore, e mi avrebbero inflitto, coi loro peccati abituali, ripetuti colpi.
" Se volete darmi prova del vostro amore, apritemi il vostro cuore, perchè possa farne la mia prigione.
" Legatemi con le catene del vostro amore...
" Ricopritemi con le vostre attenzioni più delicate...
" Cibatemi con la vostra generosità... dissetatemi col vostro zelo.
" Consolate la mia tristezza e la mia desolazione con la vostra purezza e rettitudine d'intenzione.
" Se volete ch'io riposi in voi, evitate il tumulto delle passioni; udirete la mia voce che dirà al vostro cuore: " Io sarò il tuo riposo per tutta l'eternità; per te che con tanta vigilanza e amore mi procuri la dimora nel tuo cuore, la mia ricompensa non avrà limiti... Non rimpiangerai i sacrifici che avrai fatti per Me durante la vita.... " ".

L'imitazione del Divino Prigioniero
20 marzo
" Ascolta dunque i desideri del mio Cuore!
" Il pensiero di tante anime alle quali avrei più tardi ispirato il desiderio di seguire le mie orme, mi consumava d'amore!...
" Durante quelle ore di prigione lo le vedevo mie fedeli imitatrici, imparare da Me la mansuetudine, la pazienza, la serenità; non solo accettando il patimento e il disprezzo, ma perfino amando chi le perseguita; ed anche sacrificarsi per i loro nemici come lo stesso mi sacrificai.
" Oh, come si accendeva ognor più il desiderio di compiere perfettamente la volontà del Padre mio! E in quelle ore di solitudine, in mezzo a tanto dolore, come mi offrivo per riparare la sua gloria oltraggiata!... ".
" Così voi anime religiose, che di trovate nella prigione scelta dall'amore, voi che più d'una volta passate agli occhi degli uomini come esseri inutili e forse nocivi: non temete! Lasciate che gridino contro di voi e nelle ore di solitudine e di dolore, fate che il vostro cuore si unisca intimamente a Dio, unico oggetto del vostro amore. Riparatene la gloria oltraggiata da tanti peccati!... ".
Il mio Regno non è di questo mondo
" All'alba del giorno seguente, Caifa ordinò che mi conducessero da Pilato, perché pronunciasse la sentenza di morte.
" Questi mi interrogò con grande sagacia, desiderando trovar materia di condanna, ma nello stesso tempo la coscienza gli rimordeva e gli faceva temere l'ingiustizia che stava per commettere contro di Me.
" Infine trovò modo di liberarsi di Me e comandò che mi conducessero da Erode.
In Pilato sono fedelmente rappresentate le anime che sentono il pungolo della grazia e quello delle passioni, e dominate dal rispetto umano e accecate dall'amor proprio, temendo di sembrare ridicole, lasciano passare il momento della grazia... ".
" A tutte le domande di Pilato, Io nulla risposi; ma quando mi disse: "Sei tu il Re dei Giudei? " allora seriamente e gravemente replicai: " Tu lo hai detto: Io sono Re, però il mio Regno non è di questo mondo ".
" Con queste parole volli insegnare a molte anime che, presentandosi un'occasione di dolore, di sofferenza o d'umiliazione che forse potrebbero evitare, debbono rispondere generosamente: " Il mio Regno non è di questo mondo"; ossia: non cerco lodi umane; la mia Patria non è qui; io riposerò in quella che è veramente Patria, ora compirò coraggiosamente il mio dovere senza tener conto dell'opinione del mondo ".

In casa di Erode
" Pilato comandò che mi portassero alla presenza di Erode, uomo corrotto che solo cercava il piacere, lasciandosi trasportare da passioni disordinate. Si compiacque di vedermi comparire al suo tribunale, poiché sperava divertirsi alle mie spalle, coi miei miracoli.
" Considerate, anime care, il ribrezzo ch'Io provai alla presenza del più ripugnante fra gli uomini... mentre le sue parole, le sue domande, i suoi gesti e le sue mosse mi coprivano di confusione.
" Anime pure e verginali! venite, circondate e difendete lo Sposo vostro! Erode s'aspettava ch'Io rispondessi alle sue domande sarcastiche e derisorie, ma Io non aprii bocca; mi chiusi, in sua presenza, nel più profondo silenzio.
" Il silenzio fu allora la maggior prova che potessi dargli della mia dignità. Le sue parole oscene non meritavano d'incontrarsi con le mie purissime.
" Intanto il mio Cuore stava intimamente unito al Padre celeste. Mi struggevo dal desiderio di dare alle anime il mio Sangue fino all'ultima goccia.
" Il pensiero di tutte quelle che più tardi dovevano seguirmi conquistate dal mio esempio e dalla mia liberalità, m'infiammava di amore, e non solo gioivo in quell'interrogatorio, ma desideravo correre al supplizio.
" Lasciai che mi trattassero da pazzo e mi coprissero di una veste bianca in segno di burla e di derisione... dopo di ciò, tra furiose grida, venni ricondotto a Pilato ".

La flagellazione
" Osserva come quest'uomo timoroso e codardo, non sappia che cosa fare di Me; per sedare il tumulto della folla, ordina che Io sia flagellato.
" Guardate come sono rappresentate in Pilato le anime che mancano di coraggio e di generosità per romperla energicamente con le esigenze del mondo
e della natura. Invece di seguire ciò che la coscienza suggerisce, cedono ad un capriccio, si concedono una leggera soddisfazione, capitolano in parte alle esigenze della passione... indi, per far tacere i rimorsi, dicono a se stesse: " Già mi sono privato di questa cosa e di quest'altra ".
" Io non dirò che una sola parola a qualcuna di queste anime: " Come Pilato mi fai flagellare... già hai fatto un passo; domani ne farai un altro. Credi di calmare così la tua passione! No... presto essa ti chiederà di più e siccome non avesti coraggio di lottare contro la natura in cosa lieve, avrai assai minor forza, quando l'occasione sarà più forte ".
" Contemplatemi, anime tanto care al mio Cuore, mentre mansueto come un agnello mi lascio condurre al terribile e ignominioso supplizio della flagellazione.
" Sopra il corpo, già coperto di piaghe e sfinito dalla stanchezza i carnefici scaricano colpi crudeli .dalla corde e con verghe. Ed è tanta la violenza con cui mi feriscono che le mie ossa ne rimangono scosse con terribile dolore... La forza delle battiture mi produsse ferite innumerevoli...
" Il sangue schizzava da tutto il mio corpo, ridotto ormai in tale stato da somigliare più a un mostro che ad un essere umano.
" Ah, come potete contemplarmi in questo mare di dolori e di amarezza, senza che il vostro cuore si muova a compassione?
" Contemplate le mie ferite e vedete se c'è altri che tanto abbia sofferto per dimostrarvi il suo amore!... ".

La coronazione di spine
22 marzo
" Quando le braccia di quei crudeli furono stanche a forza di menar colpi sul mio corpo, mi posero sulla testa una corona di rami spinosi poi sfilarono davanti a Me dicendo: "Re, noi ti salutiamo!".
" Alcuni mi sputavano addosso, altri m'insultavano... altri ancora menavano nuovi colpi sul capo; ognuno aggiungeva nuovo dolore a quelli che già sfinivano il mio corpo.
" Considerate come con quella corona Io abbia voluto espiare i peccati di superbia di tante anime, che si lasciano soggiogare dalle false opinioni del mondo, desiderandone eccessivamente la stima. Permisi che mi coronassero di spine e che in tal modo la mia testa soffrisse terribilmente per riparare con volontaria umiltà, la ripugnanza e le orgogliose pretese con le quali tante anime ricusano di seguire il cammino tracciato dalla Provvidenza.
" Invano tenterete d'ingannare voi stesse, pensando di seguire la volontà di Dio, e facendo invece la vostra... non troverete la vera pace, né la contentezza che solo s'incontra nell'adempimento della volontà divina e nella piena sottomissione a quanto ci chiede.
" Vi sono persone che al momento di decidere l'inizio di un nuovo genere di vita, riflettono ed esaminano i desideri del loro cuore. A volte trovano in colei o in colui al quale pensano di unirsi solide basi per una vita cristiana e pia; osservano che adempie i suoi doveri di famiglia, che possiede il necessario per soddisfare i desideri di felicità... Ma la vanità e l'orgoglio sopravvengono ad oscurare lo spirito... Si lasciano allora trasportare dalla smania di figurare, di arricchire... Si affannano quindi nella ricerca di chi, essendo più ricco e più elevato, possa soddisfare maggiormente le loro ambizioni!... Ah, quanto si comportano stoltamente!... No, dirò loro, non troverete la vera felicità in questo mondo; e voglia Dio che la troviate nell'altro! ... State attenti, perché vi mettete in gran pericolo!... ".
" Parlerò a quelle anime che chiamo alla vita perfetta. Quante illusioni in coloro che mi dicono di essere disposti a fare la mia volontà e invece affondano sul mio capo le spine della corona!...
" Vi sono anime che veramente voglio per Me: e conoscendole e amandole desidero collocarle dove, nella mia sapienza infinita, vedo che troveranno
quant'è necessario per giungere alla santità. Là mi farò da loro conoscere, là esse mi daranno più conforto, più amore e più anime!...
" Ma anche qui, quante delusioni! Alcune accecate dall'orgoglio, da superbia o meschina ambizione, piena la testa di pensieri vani e inutili, rifiutano di seguire la via tracciata dal mio Amore...
" Coronato di spine e coperto di un manto di porpora, i soldati mi presentarono di nuovo a Pilato.
" Ma questi, non trovando in Me nessun delitto che meritasse condanna, mi rivolse varie domande chiedendomi per qual motivo non rispondevo, pur sapendo che egli aveva su di Me ogni potere... Ruppi allora il silenzio e gli dissi:
- Non avresti potere alcuno su di Me se non ti fosse stato dato dall'alto; ma è necessario che si compiano le Scritture.
" Chiusi di nuovo le labbra abbandonandomi al mio Padre celeste!
" Pilato, turbato per l'avvertimento ricevuto dalla moglie, e perplesso fra i rimorsi della coscienza e il timore che il popolo si ammutinasse contro di lui, cercava un mezzo per liberarmi... Mi espose perciò alla vista della plebe nel pietoso stato in cui mi trovavo dopo la flagellazione, proponendo di darmi la libertà e condannare al mio posto un malfattore: Barabba... Ma ad una voce la plebe rispose:
- Che Gesù muoia e che Barabba sia messo in libertà.
" Anime che mi amate, osservate come venni posto in paragone con un malfattore, guardate come
mi abbassarono al livello del più perverso fra gli uomini... Udite le urla furiose contro di Me! Vedete con quale rabbia chiedono la mia morte. Non crediate che la mia natura umana non provasse ripugnanza e dolore... Al contrario, volli sentire in Me tutte le vostre ripugnanze, dandovi così un esempio che vi fortifichi in ogni circostanza della vita.
" Anime elette, la vostra felicità e la vostra perfezione non consistono nel seguire i gusti e le inclinazioni della natura, nell'essere conosciute o sconosciute dalle creature, nell'impiegare o nell'occultare il talento che Dio v'ha dato... ma nell'unirvi e conformarvi per amore e con piena adesione alla volontà di Lui, a ciò che Egli vi chiede per la sua gloria e per la vostra santificazione ".

Gesù condannato
24 marzo
" Medita per un momento l'indicibile martirio del mio Cuore, tanto tenero e delicato, quando si vide posposto a Barabba...
" Rammentai in quel momento tutta la tenerezza della Madre mia... quando Essa mi stringeva al suo Cuore! Ricordai tutti gli sforzi e la fatica sopportata dal mio padre adottivo per dimostrarmi il suo amore. Si presentarono alla mia memoria i benefici da Me liberalmente sparsi su quel popolo ingrato... concedendo la vista ai ciechi, ridonando la salute agli infermi e l'uso delle membra a quelli che l'avevano perduto! Rifocillando le turbe e risuscitando i morti!...
" Ed ora, eccomi da loro ridotto nello stato più spregevole! Sono il più odiato fra gli uomini... condannato a morte come un infame assassino!... Pilato ha pronunciato la sentenza! Anime care, meditate intensamente quanto ebbe a soffrire il mio Cuore ". La disperazione di Giuda
" Dal momento in cui mi consegnò nell'Orto degli Ulivi, Giuda errò fuggiasco, non potendo far tacere il grido della coscienza che l'accusava del più orribile sacrilegio. Quando poi gli giunse la notizia della mia condanna a morte, si lasciò prendere da tremenda disperazione e si impiccò.
" Chi potrà comprendere l'acuto dolore del mio Cuore vedendo gettarsi alla perdizione eterna, quell'anima che aveva passato tre anni alla mia scuola d'amore, ascoltando la mia dottrina, ricevendo il mio insegnamento, udendo tante volte dalle mie labbra parole di perdono per i più grandi peccatori?
" Ah, Giuda! perché non vieni a gettarti ai miei piedi, affinché Io ti perdoni? Se non osi avvicinarti a Me, per paura di coloro che mi circondano e mi maltrattano con tanto furore, almeno guardami... vedresti come subito il mio sguardo si poserebbe su di te!".
" Anime che vi trovate irretite nei più grandi peccati... se per più o meno tempo siete vissute errabonde e fuggiasche a causa dei vostri delitti, se i falli di cui siete colpevoli vi hanno accecato e indurito il cuore: se per seguire qualche passione siete cadute nei più gravi disordini, ah, non lasciate che la disperazione s'impossessi di voi, quando i complici del vostro peccato vi abbandoneranno, o quando la vostra anima si renderà conto della sua colpa! Fin che all'uomo resta un soffio di vita può sempre ricorrere alla Misericordia e implorare il perdono.
" Se siete ancor giovane e gli scandali della vita passata vi hanno lasciato in uno stato di degradazione di fronte agli uomini, non temete! Quantunque il mondo vi disprezzi, vi tratti da scellerati, v'insulti e vi abbandoni, siate sicuri che il vostro Dio non vuole che diventiate preda delle fiamme dell'inferno. Egli desidera che vi avviciniate a Lui, per perdonarvi. Se non osate parlargli, rivolgetegli almeno uno sguardo, un sospiro del cuore e subito vedrete che la sua mano benefica e paterna vi condurrà alla fonte del perdono e della vita.
" Se per malizia avete passato la maggior parte della vita nel disordine e nell'indifferenza, e già prossimi all'eternità sentite che la disperazione cerca di tenervi chiusi gli occhi, non vi lasciate ingannare; c'è ancor tempo per il perdono, ascoltate bene: se vi restasse anche un secondo solo di vita, approfittatene, perché anche con quello soltanto, potete guadagnare la vita eterna!
" Se la vostra esistenza trascorse nell'ignoranza e nell'errore, se siete stati causa di gravi danni agli uomini, alla società, alla religione, e se per una circostanza qualunque, riconoscete il vostro errore, non lasciatevi accasciare dal peso delle colpe, né
dal male di cui siete stati strumento; al contrario, lasciando che la vostra anima si compenetri nel più vivo pentimento, inabissatevi nella fiducia, ricorrete a Colui che sempre attende e perdona ".
" Lo stesso accade se si tratta di un'anima che, passati i primi anni della vita nella fedele osservanza dei miei comandamenti, perduto poi il primitivo fervore, si è lasciata trascinare a vita comoda e tiepida...
" Può darsi che un giorno una forte scossa la ridesti; allora la vita le apparirà inutile, vuota, senza meriti per l'eternità.
" Il demonio, con infernale invidia, l'assedia in mille modi, ispirandole scoraggiamento, tristezza ed esagerando la gravità delle colpe, finirà coll'immergerla nella paura e nella disperazione.
" Anima che mi appartieni, non far caso di questo nemico crudele... quando senti la mozione della grazia, prima che incominci la lotta, ricorri al mio Cuore, chiedigli che versi una goccia del suo sangue sull'anima tua... Vieni a Me! Tu sai dove lo mi trovo, celato sotto il velo della fede. Solleva questo velo e dimmi con tutta confidenza le tue pene, le tue miserie, le tue cadute... e non temere per il passato. Il mio Cuore lo ha sommerso nell'abisso della misericordia. La tua vita trascorsa ti renderà umile e ti sarà occasione di meriti; se vuoi darmi la maggior prova d'amore, abbi fiducia e conta sul mio perdono. Credi che i tuoi peccati non sorpasseranno mai la mia misericordia... essa è infinita... ".

La via del Calvario
26 marzo, lunedì santo
" Josefa, seguimi per la via del Calvario, ove salgo esausto sotto il peso della croce.
" Mentre il mio Cuore era in un abisso di tristezza per l'eterna perdizione di Giuda, i carnefici crudeli, insensibili al mio dolore, mi caricarono sopra le spalle una croce, dura e pesante, sopra la quale doveva consumarsi il Mistero della Redenzione del mondo.
" Contemplatemi Angeli del Cielo! Guardate il Creatore di tutte le meraviglie, quel Dio che gli spiriti celesti adorano, salire il Calvario portando sulle spalle il legno santo e benedetto, che presto riceverà il suo ultimo respiro!
" Guardatemi pure voi, anime che desiderate essere mie imitatrici fedeli. Il mio corpo martoriato dagli atroci supplizi, cammina senza forza, bagnato
di sudore e di sangue... Soffro... senza che nessuno compatisca al mio dolore... La folla mi accompagna, ma nessuno ha pietà di me!... Tutti mi circondano come lupi affamati, desiderosi soltanto di divorare la preda.
La mia stanchezza è così grande e la croce così pesante, che cado esausto!... Guarda come mi rialzano quegli inumani e brutali; uno mi afferra per il braccio, l'altro mi tira per le vesti, ch'erano aderenti alle ferite, altri m'afferrano pel collo, altri pei capelli... alcuni mi sferrano addosso terribili colpi, con pugni e calci. La croce cade sopra di me e sotto il suo peso si aprono sul mio corpo nuove ferite.
" Il mio volto batte sulle pietre... e il sangue scorre annebbiandomi gli occhi; così con tutta la faccia imbrattata di polvere e di sangue sono divenuto l'oggetto più ripugnante del mondo! ".

Incontro con la Santa Vergine
" Seguitemi per alcuni momenti ancora e fra poco mi vedrete alla presenza della Madre mia Santissima. Essa, col Cuore trafitto dal dolore, viene ad incontrarmi per due motivi: per trovare maggior forza nel dolore alla vista del suo Dio... e per infondere, con l'eroico suo atteggiamento, coraggio al Figlio suo per continuare l'opera della Redenzione.
" Meditate il martirio di questi due Cuori: ciò che mia Madre più ama al mondo è il Figlio suo... Lungi dal poterlo sollevare, sa tutto quello che la sua presenza aggiunge alle mie sofferenze.
" Per me nulla vi è di più caro che mia Madre: e non soltanto non posso consolarla, ma anzi so benissimo che il pietoso stato in cui mi trovo, procura al suo Cuore una pena simile alla mia: la morte che io soffro nel corpo, mia Madre la soffre nell'anima!...
" Ah, come si fissano su di me i suoi sguardi e come gli occhi miei si fissano su di Lei. Non pronunciammo una parola: ma quante cose si dissero i nostri Cuori con quel doloroso sguardo.
" Sì, mia Madre assistette a tutti i tormenti della mia Passione, perché per rivelazione divina tutti le
furono presenti allo spirito! Inoltre, alcuni miei discepoli, quantunque da lontano per paura dei Giudei, cercavano di informarsi di tutto, e ne informavano la Madre mia. Quando ella seppe che era già stata pronunciata la sentenza di morte, uscì subito ad incontrarmi e più non mi abbandonò fino alla sepoltura! ".

Il Cireneo
27 marzo
" La folla si avanza verso il Calvario...
" Quegli uomini iniqui, temendo di vedermi morire prima di giungere al termine del supplizio, si mettono d'accordo per cercare qualcuno che m'aiuti a portare la croce! Requisiscono perciò, nelle vicinanze, un uomo chiamato Simone.
" Guardalo dietro a Me mentre m'aiuta a portare la croce, e considera anzitutto due cose.
" Quell'uomo, quantunque di buona volontà, è un mercenario, perché pur accompagnandomi e prendendo parte al peso della croce, lo fa perchè "costretto ". Infatti quando prova stanchezza soverchia, lascia che il peso gravi sopra di Me, ed lo per questo cado due volte ancora.
" Egli m'aiuta dunque a portare la croce, ma solo in parte, ossia non tutta la croce.
" Vediamo il senso simbolico di queste due circostanze ".
" Vi sono molte anime che camminano così dietro a Me. Come il Cireneo accettano di aiutarmi a portare la croce, ma pensano anche al loro conforto.
" Molte cioè accettano di seguirmi, e a tale scopo abbracciano la vita religiosa, ma non abbandonano per questo il loro interesse, vacillano e lasciano cadere la mia croce, quando questa pesa troppo. Cercano il modo di soffrire il meno possibile, patteggiano la loro abnegazione, evitano quanto possono l'umiliazione e la stanchezza... e ricordano forse con rimpianto quel che lasciarono, si procurano certe comodità, certi sollievi. In una parola vi sono anime tanto interessate e tanto egoiste, le quali Mi seguono ma per il loro vantaggio più che per il mio... rassegnandosi a sopportare solo ciò che non possono evitare... Esse così mi aiutano a portare solo una piccola parte della mia croce e lo fanno in tal modo che appena acquistano i meriti necessari alla loro salvezza... Nell'eternità esse vedranno quanto rimasero lontano dalla via che dovevano percorrere...
" Vi sono al contrario anime, e non sono poche, le quali mosse dal desiderio della loro salvezza e soprattutto dall'amore che loro ispira la vista di quanto ho sofferto, si risolvono a seguirmi generosamente sulla via del Calvario, abbracciano la vita perfetta, si consacrano al mio servizio, e non per portare soltanto una parte della mia croce, ma tutta intera. Il loro unico desiderio è darmi riposo... consolarmi... e si offrono a tale scopo, per tutto ciò che la mia volontà possa loro chiedere, e cercano solo quanto a Me può far piacere. Non pensano né ai meriti, né alla stanchezza, né ai patimenti, che verranno per esse. La sola cosa che esse tengono presente è l'amore che vogliono dimostrarmi e la consolazione che mi procurano.
" Se la mia croce si presenta sotto la forma della malattia, se si nasconde sotto un'occupazione contraria ai loro gusti, o poco conforme alle loro attitudini, se è accompagnata dall'indifferenza delle persone che la circondano, esse l'accettano interamente sottomesse.
" Supponete ora che piene di buoni desideri, mosse soltanto dal grande amore al mio Cuore e da zelo per le anime, esse facciano tutto quello che più ritengono opportuno in tale o tal'altra circostanza, ma che invece dell'esito che aspettavano, raccolgano umiliazioni, dispiaceri, delusioni... Ebbene, queste anime accettano tutto, e in ogni cosa vedendo la mia croce, l'adorano e di essa si servono per procurare la mia maggior gloria.
" Ah, queste anime sono quelle che veramente mi aiutano a portare la croce senz'altro interesse, né altro compenso che il mio amore... Sono quelle che veramente mi consolano e mi glorificano.
" Siate dunque certi che se voi non vedrete il risultato dei vostri patimenti e della vostra abnegazione, non per questo i vostri atti saranno vani e sterili: essi daranno al contrario frutti abbondanti. " L'anima che veramente ama non tiene conto di ciò che ha sofferto, né di quanto ha lavorato; né aspetta quella o questa ricompensa; cerca solo quanto riesce di maggior gloria al suo Dio... Per Lui non ricusa pene o fatica. Non si agita, non s'inquieta, né perde la pace se si vede contrariata ed umiliata, perché l'unico motivo delle sue azioni è l'amore ".

La crocifissione
28 marzo
" Siamo giunti alla vetta del Calvario! La folla si agita, perché si avvicina il terribile momento... Estenuato dalla fatica, posso appena appena camminare!...
" Tre volte sono caduto nel tragitto.
" Una per dare ai peccatori abituati al peccato la forza di convertirsi, l'altra per incoraggiare le anime che cadono per la debolezza e rianimare quelle accecate dalla tiepidezza e dall'ingratitudine, invitandole a riprendere serenamente la via della virtù; la terza per aiutare le anime ad uscire dal peccato nell'ora della morte.
" Vedi di quali crudeltà mi fanno oggetto quei carnefici dal cuore indurito! Prendendo la croce, la stendono al suolo; mi strappano le vesti che col sangue si erano rapprese alle ferite, e queste si riaprono.
" Guardate, anime care! quale vergogna e confusione nel vedermi in quello stato dinanzi a quella folla immensa! Qual dolore per l'anima mia...
" I carnefici mi strappano la tunica che con tanta cura la Madre mi aveva tessuto... la sorteggiano... Quale dolore per mia Madre presente alla scena!...
Quanto avrebbe desiderato di avere quella tunica tinta e imbevuta del mio sangue!...
" L'ora è giunta... I carnefici mi stendono sulla croce, mi afferrano le braccia, le tirano per farle giungere ai fori, già preparati per i chiodi.
" Tutto il mio corpo è violentemente stiracchiato, la mia testa è scossa da un lato all'altro e le spine della corona penetrano sempre più profondamente.
" Udite il primo colpo di martello, che mi inchioda la mano destra... Risuona fino alle profondità della terra!... Ascoltate ancora... già mi inchiodano la mano sinistra... dinanzi a tale spettacolo il Cielo si commuove, gli angeli si prostrano! Io mantengo un profondo silenzio... né un lamento, né un gemito sfugge dalle mie labbra!...
" Dopo aver inchiodato le mani, i carnefici stirano crudelmente i piedi... le piaghe si aprono... i nervi si strappano... le ossa si slogano... Il dolore è intenso... I miei piedi sono trapassati... e il mio sangue bagna la terra!... ".
" Contemplate un istante quelle mani e quei piedi insanguinati... quel corpo ignudo coperto di ferite e di sangue... Quel capo trafitto d'acute spine, bagnato di sudore, ricoperto di polvere e intriso di sangue!...
" Ammirate il silenzio, la pazienza e la piena rassegnazione con cui accetto tali patimenti.
" Chi è Colui che soffre così, vittima di tali ignominie?... E' il Figlio di Dio!... Colui che ha fatto il
cielo e la terra, il mare e tutto ciò che esiste... Colui che ha creato l'uomo... che tutto sostiene con il suo potere infinito. Ora è qui immobile... disprezzato... spogliato di tutto... Ma presto una moltitudine di anime lo seguirà; per imitarlo tutto abbandoneranno: fortuna, benessere, onore, famiglia, patria, paghe solo di provargli l'amore a cui ha diritto.
" I soldati rivoltano la croce per ribattere i chiodi; per impedire che col peso del mio corpo si stacchino e mi lascino cadere. Il mio corpo dà così alla terra il bacio della pace! Mentre i colpi di martello risuonano nello spazio, sulla vetta del Calvario si compie il più ammirabile spettacolo! A richiesta della Madre mia che, osservando quanto succede, né potendomi aiutare, implora la misericordia del Padre, legioni d'Angeli scendono a sostenere il mio corpo adorabile, impedendo che strisci sulla terra e venga schiacciato dal peso della croce!... ".
" Contempla il tuo Gesù steso sulla croce... immobile, nudo, infamato, disonorato, privo di libertà... tutto gli è stato tolto...
" Nessuno s'impietosisce al suo dolore... anzi Egli è oggetto di nuovi scherni, tormenti e beffe.
" Se mi ami veramente, a che cosa non sarai disposta per somigliare a Me? Che cosa potrai ricusare per obbedirmi... compiacermi.. e consolarmi? Prostrati a terra e lascia che ti dica una parola: " Che la mia volontà trionfi in te!
Che il mio amore ti consumi! Che la tua miseria mi glorifichi! " ".

Le sette parole
29 marzo, venerdì santo
" Accompagnami sino alla fine e partecipa al mio dolore.
" Già hanno inalberata la croce!... Ecco l'ora della Redenzione del mondo!
" Sono oggetto di burla per la folla... ma sono pure oggetto d'ammirazione e d'amore per molte anime!... Questa croce, finora strumento di supplizio, sul quale finivano i malfattori, d'oggi in poi, sarà luce e pace per il mondo!
" Nelle mie piaghe sacratissime troveranno i peccatori perdono e vita!... Il mio Sangue laverà e cancellerà le macchie dei loro peccati ".
" Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!... ".
" Non hanno veramente conosciuto Colui che è la vita loro. Ed hanno scaricato su di Lui tutto il furore delle loro iniquità!... Ma lo ti prego, o Padre mio!... scarica su di loro tutta la forza della tua Misericordia ".
" Oggi sarai meco in Paradiso ".
" La tua fede nella misericordia del tuo Salvatore ha cancellato i tuoi delitti, essa ti conduce alla vita eterna... ".
" Donna, ecco tuo Figlio ".
" Madre mia! ecco i miei fratelli!... proteggili, amali ".
" Non siete soli, voi, per cui ho dato la vita.
" Ora avrete una Madre alla quale potete ricorrere in tutte le vostre necessità... Vi ho unito tutti
a me con vincolo strettissimo nel dare a voi la mia propria Madre!... ".
" Dio mio! Dio mio! Perché mi hai abbandonato? ".
" Sì, l'anima ha già il diritto di dire al suo Dio: - Perché mi hai abbandonato? Infatti, compiuto il mistero della Redenzione, l'uomo torna ad essere figlio di Dio, fratello di Gesù Cristo, erede della vita eterna.. ".
" Ho sete ".
" Oh! Padre mio!... ho sete della tua gloria!... ed ecco ormai giunta l'ora... d'oggi in poi vedendo avverate le mie parole, il mondo conoscerà che Tu mi hai mandato e ne sarai glorificato...
" Ho sete della tua gloria! Sete d'anime!... e per trovare refrigerio a questa sete, ho sparso fino all'ultima goccia il mio sangue.
" Perciò posso dire: Tutto è consumato ".
" E' compiuto il grande Mistero d'Amore, per il quale Dio diede in balìa della morte il proprio Figlio, per ridonare la vita all'uomo... Son venuto al mondo per fare la tua volontà. Padre mio! essa è compiuta!... ".
" Nelle tue mani affido lo spirito mio ".
"A Te offro l'anima mia! Così le anime che adempiono la mia volontà possono dire veramente: tutto è consumato! Signore mio, Dio mio! Ricevi l'anima mia; la rimetto nelle mani tue ".