amami come sei...

AMAMI COME SEI (Gesù parla a un’anima) “Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo: - so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: “Dammi il tuo cuore, amami come sei...”. Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi. Amami come sei. In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami... come sei.., Voglio l'amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai. Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore ? non sono io l'Onnipotente ?. E se ml piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore? Figlio mio, lascia che Ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio col tempo trasformarti ma per ora ti amo come sei... e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza, amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: “Gesù ti amo”. Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento. Una cosa sola m'importa, di vederti lavorare con amore. Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai ... perché ti ho creato soltanto per l'amore. Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, io il Re dei Re! Busso e aspetto; affrettati ad aprirmi. Non allegare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, morresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia. Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l’azione più insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia… Non ti preoccupare di non possedere virtù: ti darò le mie. Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l’amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare… Ma ricordati… amami come sei… Ti ho dato mia Madre; fa passare, fa passare tutto dal suo Cuore così puro. Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all’amore, non mi ameresti mai… Va…”

sabato 9 ottobre 2010

ALLA SCUOLA DI MARIA

NOSTRA SIGNORA DEL LAUS

ALLA SCUOLA DI MARIA


PARTE PRIMA



SOTTO LA GUIDA DELLA MAMMA CELESTE


PREPARAZIONE PER LA VIGILIA
"Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chia­mati suoi figli, e lo siamo realmente!" (1 Gv 3.1).

Dio ha voluto farci suoi figli, per poterci amare con lo stesso amore con cui ama il suo Figlio divino!

Per realizzare questo disegno d'amore, Egli ha affida­to il Figlio suo a Maria, l'Immacolata, perché Gli facesse da Madre: lo amasse quindi tanto e potesse poi farlo amare anche da tutti gli uomini.

Compito e gioia della Mamma celeste è di far vivere in noi Gesù: farcelo amare come Lei l'ha amato sulla terra e lo ama in Cielo.

Le sue Apparizioni sulla terra mirano solo a questo. El­la desidera farci amare Gesù, perché Gesù è la nostra vi­ta divina e la nostra salvezza.

Chi non ama Gesù sulla terra, chi non lo fa vivere in sé, non potrà essere accolto in cielo dal Padre come fi­glio: sarà perciò escluso eternamente dalla felicità del Paradiso e condannato per sempre al tormento senza fi­ne dell'inferno.

Più amiamo Gesù, più lo imitiamo e lo facciamo vive­re nella nostra vita, e più diventiamo figli cari a Dio Pa­dre e a Lei, più degni quindi di ricevere i favori celesti.

Per questo Maria sceglie sulla terra creature povere agli occhi del mondo, ma ricche di fede e docili ai suoi desideri materni, per farle messaggere del suo amore e farci comprendere a quale perfezione Ella vuole con­durre i figli che danno ascolto ai suoi inviti celesti.

Mettiamoci anche noi, come l'umile pastorella Bene­detta Reneurel, la Veggente del Laus, alla scuola mater­na di Maria, perché possa fare di noi dei veri suoi figli, modellati sullo stampo divino di Gesù.



PRIMA DELLA LETTURA

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO
O Spirito Santo, pianta innaffia e coltiva nell'ani­ma mia l'amabile Maria, vero albero di vita, perché cresca, fiorisca e porti frutti di vita in abbondanza.

O Spirito Santo, donami una grande devozione e un filiale amore a Maria, tua divina Sposa; un tota­le abbandono al suo cuore materno e un continuo ricorso alla sua misericordia; affinché in Lei, viven­te in me, Tu possa formare nell'anima mia Gesù Cri­sto, vivo e vero, nella sua grandezza e potenza, fino alla pienezza della sua perfezione. Amen.



DOPO LA LETTURA

LITANIE, PREGHIERE, CANTI a alla fine del libretto



1. LA VEGGENTE DEL LAUS

Nel piccolo paese di Saint Etienne, situato nella valle dell'Avance (Delfinato - Francia), è nata nel 1647, Be­nedetta Rencurel, la veggente del Laus.

Insieme ai suoi genitori, viveva in uno stato prossimo all'indigenza. Per vivere non avevano che un piccolo pezzo di terra e il lavoro delle proprie mani. Ma erano cristiani ferventi e la fede era per loro la più grande ric­chezza, consolandoli nella loro povertà.

Benedetta passò la sua infanzia nella sua povera ca­panna e ricevette sulle ginocchia della mamma tutta la sua educazione che fu di una estrema semplicità. Star buona e pregar bene il Signore era tutto quello che la buona donna poteva raccomandare alla sua Benedetta. Per pregare non ebbe che il Padre Nostro, l'Ave Maria e il Credo da insegnarle. Fu la Santa Vergine che, poi, le insegnò le Litanie e una preghiera al SS.mo Sacramen­to.

Benedetta non sapeva né leggere né scrivere. Aveva sette anni quando il padre la lasciò orfana con due so­relle, di cui una maggiore di lei. La madre, spogliata dei pochi beni ereditati da avidi creditori, non potè far stu­diare le figlie che furono ben presto messe al lavoro. A Benedetta fu affidato un piccolo gregge.

Ma se la buona bambina ignorava le regole della grammatica, aveva però la mente e il cuore ricchi di ve­rità religiose. Frequentava con assiduità il catechismo, ascoltava con avidità le prediche e la sua attenzione raddoppiava specialmente quando il parroco parlava della Madonna.

A dodici anni, obbediente e rassegnata, lascia la sua povera casa per andare a servizio, chiedendo alla mamma per unico favore di comprarle una corona del rosa­rio, sapendo di poter trovare solo nella preghiera la consolazione alle sue pene.

Impegno: Oggi reciterò con calma e amore le Litanie alla Madonna.



2. PROTEZIONE CELESTE

Agli atti di fervore, la buona pastorella sapeva pure aggiungere le esortazioni: parlava così bene di Dio, del Paradiso, dell'inferno, che anche i più ostinati ne rima­nevano colpiti.

Uno dei suoi due padroni era un uomo violento, spes­so diventava furibondo e comandava più con i pugni che con le parole. Benedetta dolcemente gli rimprove­rava i suoi atti di collera, ricordandogli i doveri della carità. Gli faceva conoscere il giudizio divino e gli pre­sentava le sofferenze che aspettano coloro che non vo­gliono migliorarsi. Quell'uomo, vinto dalle sue ispirate parole, finisce per rientrare in sé, convertendosi seria­mente.

E la vera carità si accompagna sempre alla purezza. Non molto lontano da S. Etienne si trova una limpida sorgente chiamata "Fonte chiara" che ha dato il nome a tutta quella regione.

Un giorno, mentre Benedetta si trovava là col gregge, due uomini ebbero il malvagio pensiero di approfittare di quella solitudine per tentare la virtù della pastorella, pensando che una ragazza della sua età non avrebbe opposto una seria resistenza.

Ma Benedetta, accortasi delle loro intenzioni, per fuggire, corse verso la palude, mettendosi così in trappola. Le acque però si solidificarono sotto i suoi piedi, mentre gli uomini che la inseguivano già avevano l'ac­qua oltre il ginocchio. Capirono così che Benedetta era particolarmente protetta dal Cielo e, pentendosi, torna­rono indietro. Così Benedetta, a quindici anni, era pronta a morire annegata, pur di difendere la sua pu­rezza.

Ma era giunto il momento in cui doveva entrare in una relazione sempre più intima con il mondo sopran­naturale.

Impegno: C'è vicino a me qualcuno che ha bisogno della mia parola e del mio incoraggiamento per migliorarsi? Farò oggi qualcosa.



3. PREDILEZIONE MATERNA

La valle del Laus è il teatro delle meraviglie della Ma­donna. Tutto è silenzioso e solitario. Un lago, oggi scomparso, le ha dato il nome. Da quelle parti la gente era molto devota e aveva una grande pena per la lonta­nanza dalla parrocchia!

É per questo motivo che pensarono di far costruire una cappella sotto il titolo di Nostra Signora del Buon Incontro: un nome ispirato dal Cielo perché proprio là Benedetta incontrerà la Vergine Maria.

La cappella non era che una cameretta quadrata co­perta di stoppie, con un altare di gesso, due candelieri di legno, un tabernacolo di stagno e qualche quadretto malandato.

Ecco il luogo scelto da Maria SS.ma per farne il teatro delle sue meraviglie, per tutto l'arco di 54 anni, e ancor oggi! Per quattro mesi vi apparve ogni giorno e per l'al­tro tempo almeno una volta al mese.

Dopo la morte di Benedetta la Buona Madre non ap­parve più, ma aveva già promesso che non avrebbe mai cessato di provare la sua presenza in quel luogo, con le sue grazie.

Vicino a quel luogo, un giorno, mentre Benedetta pre­gava il Rosario, la sua preghiera preferita perché sape­va che la preferiva a tutte anche Maria, presso una cap­pella dedicata a San Maurizio, il santo le apparve di­cendole: "Figlia mia, va nella valle che si trova sotto Saint Etienne: là vedrai la buona Madre di Dio".

"Che dite? La S. Vergine è in Cielo, come potrò ve­derla in quel luogo?".

" Sì - rispose il messaggero celeste - Ella è in Cielo, ma è anche in terra, quando vuole".

Impegno: N.S. del Buon Incontro vuole incontrare anche me oggi: andrò da lei che mi aspetta in'chiesa, vicino a Gesù.



4. IL PRIMO INCONTRO CON LA MAMMA DEL CIELO

Benedetta si affretta verso la valle indicatale da San Maurizio.

Al fondo, fra i due bracci del torrente, si trova nella roccia una cava di gesso. Quel luogo si chiamava 'Tor­ni"; là Benedetta già altre volte aveva recitato il Rosa­rio!

Appena giunta davanti alla grotta, Benedetta è colpi­ta dalla vista di una bella Signora che tiene per mano un bambino di straordinaria bellezza. Questo spettaco­lo la rapisce. Dagli occhi della Signora escono raggi di luce che rischiarano la valle, la sua veste emana un pro­fumo soave da far credere che tutta la valle sia piena di fiori.

Ma Benedetta, nonostante tutto questo, nonostante le parole del santo, nonostante il suo grande desiderio di contemplare il volto della Madre di Dio, non immagina neppure chi essa sia. Anzi, le chiede: "Cosa siete venu­ta a fare qui, bella Signora? Volete comprare del ges­so?". Poi, senza attendere la risposta: "Volete lasciare a noi il bambino? Lo terremmo con gioia...".

A tanta semplicità la Signora sorride, ma non dice una parola. La visione durò a lungo e solo a metà del pomeriggio Benedetta sentì di aver fame. Così, rivol­gendosi alla Signora: "Volete mangiare con me? Ho del buon pane! Lo bagneremo all'acqua della fontana...".

La Signora sorrise nuovamente, continuando a pas­seggiare vicino alla grotta.

A sera, prese in braccio il bambino, entrò nella grotta e scomparve.

Il giorno dopo lo stesso spettacolo, la stessa meravi­glia, la stessa consolazione. Per circa quattro mesi, ogni giorno, le è dato di contemplare Colei la cui vista fa del­la terra un Paradiso. E Benedetta, attratta da Lei, di­mentica tutto: i giorni sono troppo corti e le notti trop­po lunghe.

Così, dopo averle incantato il cuore con la sua bellez­za celeste, la Madre di Dio rompe finalmente il silenzio. Non possiamo sapere tutto ciò che Maria disse a Bene­detta, ma, quel poco che sappiamo basta per farci capi­re che la Madonna ha voluto consolare e nello stesso tempo istruire l'umile pastorella.

Impegno: Fisserò oggi i miei occhi in quelli della Mam­ma, pregherò con più amore e le dirò grazie più spesso per la sua materna guida.



5. ALLA SCUOLA DI MARIA

Benedetta amava la preghiera e la Vergine le confer­ma e aumenta questo amore. A più riprese la manda ad adorare Dio nella chiesa del paese, promettendole di rimanere lei a sorvegliare il gregge durante la sua as­senza.

Vuole poi che la sua allieva inviti le sue amiche, tutti gli altri a pregare, ad adorare, a recitare il Rosario. E tutti dicevano volentieri di sì, con slancio.

Maria insegna a Benedetta, che non le sapeva, le Li­tanie, ripetendole parola per parola, come fanno le mamme con i bambini. E Benedetta ripete, senza esi­tare e in brevissimo tempo le impara.

Ma la Madonna la guida anche a distaccarsi dalle cose, ad essere generosa e a rinunciare per amore anche a ciò che è buono. Un giorno, dopo averla mandata a Messa, la Signora condusse il gregge in un'altra valle assai lontana. Al ritorno Benedetta si mise a piangere e a cercare, ma senza perdere la pa­zienza.

Poi la Signora torna e le dice: "Hai fatto bene a non impazientirti. Ho voluto provare la tua pazienza". Dopo la prova, le carezze.

Un'altra volta la Regina del Cielo, vedendo la sua ca­ra figlia sfinita per la fatica, l'invita a riposarsi accanto a lei. Benedetta obbedisce e si addormenta dolcemente appoggiata a lei.

Impegno: Ogni volta che oggi sarò stanca, quando qual­cosa mi peserà sul cuore, dirò un'Ave Maria e sarò sicura che la Mamma si prenderà cura di me.



6. LA FAMA DELLE APPARIZIONI SI DIFFONDE

Tutti vogliono vedere e sentire Benedetta: essa parla a tutti di ciò che la riempie di gioia, anche se non sa an­cora chi sia la bella Signora. "Che sia la Vergine quella che vede?" dice la gente. Ma Benedetta non lo suppone né cerca di saperlo: vede, ama, è felice, questo le basta. La sua padrona, stupita, vuole rendersi conto di ciò che succede alla valle dei Forni e un giorno esce di casa di nascosto raggiungendo la grotta prima di Benedetta. Quando questa arriva, la Signora le dice che la pa­drona è nascosta dietro una roccia. “E’ qui. Avvertila di non bestemmiare più perché se continua così non ci sarà il Paradiso per lei: la sua coscienza è in cattivissi­mo stato, faccia penitenza, distribuisca ai poveri il ci­bo e il vino che prenderebbe nei giorni di Pasqua, di Pentecoste e di Natale ed essa non si cibi che di pane e acqua in quelle tre festività".

La peccatrice, dal suo nascondiglio sente tutto, si pen­te, convertendosi ad una vita migliore. Questo fatto convinse la gente che Benedetta vedeva davvero qual­cosa di straordinario!

La fama di tante meraviglie però non poteva fermar­si a Saint Etienne, sorpassò le montagne e anche nella città di Gap non si parlava altro che degli avvenimenti di Laus.

Così il giudice della vallata ordinò a Benedetta di chiedere alla Signora chi fosse, accompagnandola sul posto insieme ad una processione di Figlie di Maria. La bella Signora disse di non costruire una chiesa in quel luogo perché ne aveva scelto un altro e aggiunse: "Io so­no Maria, la Madre di Gesù. Tu non mi vedrai più in questo luogo, né mi vedrai più per un po"'.

Impegno: Oggi voglio lodare, benedire, ringraziare spes­so il Signore e Maria per me e per tutti coloro che non lo fanno.



7. "MI VEDRAI AL LAUS"

La bella Signora era dunque Maria.

Questo nome così dolce dovette far trasalire Benedet­ta, ma non la stupì: la dolcezza che fino a quel momen­to aveva gustato era troppo grande per poter essere au­mentata da una parola che non aveva neppure sentito il bisogno di sapere. Né alcun cambiamento si notò in lei: Benedetta continuerà a trattare con la Madre di Dio con la stessa familiarità e confidenza con cui trattava la Si­gnora col bambino.

La grotta dove la Vergine con suo Figlio ha, in un cer­to senso, abitato per circa quattro mesi manifestando­si all'umile pastorella divenne il luogo in cui si costruì prima un oratorio e poi una piccola cappella che porta ancora oggi il nome di Nostra Signora dei Forni.

Le ultime parole di Maria ai Forni furono per Bene­detta come una spada di dolore che le trapassò il cuore. Desolata e piangente vagava per la valle cercando sem­pre Colei che era la fonte della sua gioia.

Ma un segreto richiamo l'attira altrove. Dopo un me­se, al di là di un piccolo monte dove si cela il Laus, vede una luce splendente più del sole e, in quell'abba­gliante aureola, la sua Signora. Più veloce del lampo vo­la verso quella miracolosa visione. Ansimando per la fa­tica e per l'emozione, sale il pendio e in pochi istanti si trova ai piedi della Madre!

La saluta, ma subito si lamenta con lei per quella lun­ga assenza. La Vergine sorride e le dice: "Recati al Laus. Là troverai una piccola cappella dalla quale sentirai provenire un gradito profumo: là mi vedrai e mi parle­rai molte volte".

Il luogo di questa apparizione si chiama Pindreau e attualmente vi si vede un suggestivo monumento. Benedetta corse subito verso il luogo indicatole dalla Vergine, ma i boschi coprivano la valle e nulla sembra­va distinguere il futuro palazzo della Regina del Cielo dalle povere capanne dei semplici contadini. Ma ecco che dalla porta semiaperta di una casupola ella sente un profumo che non assomiglia a nessuno di quelli ter­reni.

"É qui !" esclama Benedetta. E infatti, ritta su un al­tare spoglio e polveroso, vede la sua buona Mamma che l'accoglie con materna tenerezza.

Impegno: Sì, Maria è qui, è qui con me, oggi: voglio ac­corgermi della sua presenza offrendole una preghiera, un canto, un fiore.



8. LA MISSIONE DI BENEDETTA

Alla vista della bella Signora, Benedetta si inginocchia e poi, alzando gli occhi su quel nudo altare, le offre il suo grembiule bianco perché possa poggiarvi i piedi. La Vergine glielo lascia, ma la pastorella continua a la­mentarsi della povertà della cappella.

Maria però desidera ora manifestarle i suoi progetti. "Non stare in pena per questo - le dice - non passerà molto tempo che qui non mancherà più nulla, né tova­glie, né ceri, né ornamenti. Voglio edificare in questo luogo una grande chiesa e una casa per la residenza di qualche sacerdote. Questa chiesa sarà costruita in ono­re del mio carissimo Figlio e in mio onore: sarà della lunghezza e della larghezza che io voglio. Molti pecca­tori vi si convertiranno e tu mi vedrai qui spessissimo".

"Edificare una chiesa? ma non c'è denaro! Bisognerà stare in questa cappella così come si trova!".

"Non preoccuparti insiste la Vergine - quando sarà tempo si troverà tutto ciò che è necessario. Il denaro dei poveri fornirà tutto: vedrai che non mancherà niente".

Durante quei deliziosi discorsi la Santa Vergine con­tinuava con dolcezza e pazienza a formare Benedetta alla sua futura missione, facendo nascere in lei, sempre più, un grande zelo per la conversione dei peccatori. Questo infatti era il grande fine che la Madre di Dio vo­leva ottenere.

Si trattava di condurre in questo luogo le anime per­dute nelle vie del mondo: si doveva risvegliare quelle coscienze addormentate, far loro vedere l'abisso che si scavavano sotto i piedi, infondere loro il coraggio di confessarsi per camminare definitivamente sulla via della giustizia e della santità.

Per questo le risorse umane non erano sufficienti, ma la Vergine ha altri mezzi: inizia con le guarigioni, atti­rando così i peccatori, rendendo loro, con la vita del corpo, anche quella dell'anima. Il gran numero di pro­digi attirava un gran numero di pellegrini, provenienti sia dalla Francia che dall'estero.

La Madonna aveva anche detto a Benedetta che l'olio della lampada della Cappella avrebbe avuto una virtù miracolosa per guarire ogni infermità.

Ma il prodigio più straordinario è quello che la Ver­gine operò in favore dei bambini morti senza Battesi­mo, proprio per ricordare la grande importanza di que­sto sacramento. I bambini deposti sul suo altare, alme­no per un momento, tornavano in vita e subito l'acqua del Battesimo veniva fatta scendere sulla loro fronte. Di solito si riaddormentavano poco dopo, volando dal Laus al Paradiso!

Impegno: Pregherò in particolare per la conversione dei peccatori, con il Rosario offerto per loro.



9. VITTIMA PER I PECCATORI

Intanto l'Autorità ecclesiastica andava indagando per assicurarsi sull'origine divina di tutti quei fatti meravi­gliosi.

E la Vergine diceva a Benedetta: "La devozione di Laus sarà molto contrastata, ma tu non perderti di co­raggio, piuttosto prega con più insistenza il mio caro Figlio: i nemici di Laus saranno confusi e la devozione sarà più grande che mai". Così le inchieste terminarono e tutte in mezzo a miracoli e prodigi: questo confermò l'origine divina delle apparizioni del Laus.

Ma il moltiplicarsi dei pellegrinaggi imponeva la co­struzione di una cappella più vasta. Del resto questo era anche il desiderio di Maria che aveva promesso di vin­cere ogni ostacolo alla sua realizzazione. E infatti, in quattro anni il Santuario fu completato. Era il 1670. Nel marzo del 1892 il Papa Leone XIII accordava al Santuario il titolo di Basilica Minore.

Ma non si può tacere una meraviglia che è tipica di Laus: la presenza di profumi celesti di cui la Vergine riempiva il santuario e la valle ogni volta che appariva. E il miracolo dei celesti profumi, ancor oggi, non è an­cora cessato. Ma il più grande prodigio del Laus è quel­lo operato da Maria nell'anima della sua Benedetta. El­la la arricchì delle grazie più grandi, la ornò delle virtù più rare, comunicandole anche i doni più straordinari, come quello dei miracoli e dell'intuizione delle co­scienze.

Benedetta, dopo aver facilitato ai peccatori il perdono delle loro colpe con una confessione sincera, con le sue parole ispirava la loro volontà a camminare ferma­mente sulla via della virtù. Ma come fare ad inclinare verso Dio i cuori più duri? Ci voleva un'abbondanza straordinaria di grazia, quella che si ottiene solo con la preghiera e il sacrificio.

Così Benedetta si offre vittima per loro: pregherà e soffrirà per i peccatori, digiunerà per loro, farà peni­tenze severe.

A tutto questo si aggiunsero i dolori delle stigmate e le vessazioni del demonio. Ecco il segreto di tante e dura­ture conversioni.

Impegno: Voglio fare un sacrificio perché tanti riscopra­no com'è bello amare ed essere amati da Gesù e Maria.



10. NELLA LUCE DEL PARADISO

Perché Benedetta compisse bene la sua missione, an­che santi, angeli e Gesù stesso apparvero al Laus.

Un giorno del 1678 Maria SS. apparve alla pastorella in mezzo a due sante. Una di esse portava una corona di spine e l'altra una corona di fiori. La Madonna le disse: "Figlia mia, se vuoi una corona di gloria in Cielo, devi portarne una di spine sulla terra". Benedetta disse di sì e il suo angelo le rivelò che le sante erano S. Barbara e santa Caterina da Siena.

Più volte fu rallegrata dalla visione di San Giuseppe e Benedetta si affidava a lui con la confidenza e l'ab­bandono di una figlia. La raccomandazione che spesso il santo le faceva era di aver cura del suo gregge, dan­dole così il grande insegnamento che non si sale alla santità se non con l'umile e il costante adempimento dei doveri del proprio stato.

Ma il 15 agosto del 1698, verso sera, Benedetta visse il momento più straordinario della sua vita. Ad un tratto le apparve la Vergine Maria che le disse: "Figlia mia, se­guimi, voglio farti vedere cose che non hai mai visto e che ti daranno tanta gioia".

Benedetta si sente alzare in aria, dietro la Vergine, ac­compagnata da due angeli, mentre ode un coro angeli­co cantare le Litanie della Passione.

Quelle invocazioni riempirono l'anima di Benedetta di compassione e di intima consolazione, mentre veni­va aperta la porta della Gerusalemme Celeste. Una fol­la immensa si presenta alla sua vista. "É il popolo elet­to del Figlio mio" - dice Maria. "Se siete contenta, mia buona Madre, vorrei restare anch'io per sempre, qui". "Non è ancora tempo, figlia mia". E intanto a Benedetta sembrava nuotare in mezzo a fasci di luce, fra dol­cissime melodie. Gli eletti erano come tanti soli, seduti su troni splendenti di gloria, erano tutti giovani e can­tavano le lodi di Dio. Vede tre ordini di troni splenden­ti di luce e Maria le spiega: "Nell'ordine più alto si tro­vano i martiri, vestiti di rosso, nel secondo i vergini, ve­stiti di bianco, nel terzo la grande moltitudine dei cre­denti, vestiti di diversi colori. Più lontano, al centro del­ Paradiso, vede il trono più alto, avvolto di splendore. Una grande schiera di angeli lo attorniano. Passando davanti a quel trono Maria si prostra in adorazione: era il trono di Dio.

Poi Benedetta, sorretta da due angeli, ridiscese sulla terra. Rapita da quanto aveva visto e udito, piena di una incontenibile gioia e consolazione, passò quindici gior­ni in una specie di estasi, senza prendere cibo, tutta im­mersa nella luce del Paradiso.

Lei stessa poi, per ordine del confessore che aveva no­tato il grande suo cambiamento, raccontò dettagliata­mente tutto quanto qui abbiamo narrato in breve.

Impegno: Pregherò e mi accorgerò di più della presenza del mio Angelo Custode e gli chiederò di portare il Cielo nella mia vita, dandomi una confidenza più grande in Ma­ria.



11. IN COMPAGNIA DEGLI ANGELI

Se Benedetta passa quasi tutta la sua vita nella co­municazione intima col mondo soprannaturale, si può dire che la familiarità con gli angeli era continua. Essi la custodirono fin da bambina e poi furono i suoi protettori contro le insidie del diavolo.

Ebbe la grazia di partecipare più volte alle loro ceri­monie celesti. Nel Natale del 1700, dopo la Messa di mezzanotte, vide la chiesa riempirsi di una moltitudi­ne di angeli, disposti in processione, ognuno con una candela in mano. Benedetta prese una candela dell'al­tare e si unì a loro. Compirono tre giri all'interno del Santuario, fra canti di una meravigliosa armonia. Can­tavano il Gloria in excelsis e questo particolare canto: "Sia benedetto il Padre Celeste che ha scelto questo luo­go per la conversione dei peccatori. Che il Signore be­nedica tutti quelli che qui vengono ad adorarlo".

Benedetta non capiva il Gloria e un angelo glielo tra­dusse in francese. E mentre lei ripeteva ad intervalli: "Mio Dio, usatemi misericordia", un angelo le rispon­deva: "Dio sarà misericordioso con te!".

Ma il più grande favore che ricevette dagli angeli fu la S. Comunione ricevuta dalle loro mani quando non c'era il sacerdote e Benedetta ardeva dal desiderio di unirsi al suo Gesù.

Gli angeli si presero cura anche del suo corpo, ve­gliando sulla sua salute.

Quando per il suo zelo per la conversione dei pecca­tori eccedeva con gli strumenti di penitenza, gli angeli stessi glieli sottraevano! Ma è soprattutto durante le lot­te che dovette sostenere col demonio che gli angeli si mostrarono particolarmente vicini a lei difendendola, consolandola, incoraggiandola e, perché Benedetta non dimenticasse che i suoi dolori avevano una mistica re­lazione con la Passione di Gesù, gli angeli cantavano a due cori, accompagnandola, le litanie della Passione o quelle del Nome di Gesù.

Perciò possiamo proprio dire che Benedetta viveva quasi in continua compagnia di questi spiriti celesti e aveva con loro la stessa semplicità, lo stesso candore, la stessa confidenza e fiducia di una bambina con i suoi famigliari.

Impegno: Reciterò con la gioia nel cuore, gustandolo in­timamente unito a Maria, il Gloria a Dio.



12. CROCIFISSA CON GESÙ

Tutto quello che si verificava nella valle privilegiata di Laus aveva per fine non solo la conversione dei pec­catori, ma soprattutto la maggior gloria di Gesù.

Ogni apparizione riempiva l'anima di Benedetta di una gioia inesprimibile e l'accendeva di un amore sem­pre crescente per il Salvatore. Come consumata da un fuoco divino, cercava tutti i mezzi per essere gradita al suo amato. Perciò pregava, digiunava e faceva sacrifi­ci. Arrivò al punto di non essere più felice se non nella crocifissione perfetta e completa del suo io.

Spesso pregava il Signore di farle provare qualche tor­mento della sua Passione. E questo desiderio fu soddi­sfatto con l'impressione delle Stimmate e con la parte­cipazione ai dolori di Gesù Crocifisso. Per uno speciale privilegio, però, solo le piaghe dei piedi erano visibili.

All'ingresso della valle di Laus era stata innalzata una croce. Benedetta provava una attrattiva particolare nell'andare a pregare ai piedi di quella croce. Là si com­muoveva al ricordo delle sofferenze di Gesù e piangeva tanto. E Gesù volle ricompensare un amore così gran­de. Si fece vedere crocifisso, agonizzante e coperto di sangue, così com'era stato un giorno sul Calvario.

Intanto un angelo diceva a Benedetta: "Vedi quanto ha sofferto il tuo e il mio Signore? Vorresti soffrire an­che tu per amor suo?". Questo fa crescere ancora di più il suo amore al Crocifisso e l'unione del suo spirito a Lui.

Un'altra volta, nel 1673, mentre stava ai piedi della croce, Gesù le disse: "Figlia mia, io mi faccio vedere in questo stato per renderti partecipe dei dolori della mia Passione". E la parola divina si realizzò subito: da quel giorno, ogni settimana, dal giovedì sera fino a verso le quattro del sabato mattina, Benedetta riviveva sul suo letto la crocifissione.

Questo durò per circa quindici anni e proprio in quell'epoca cominciò la persecuzione che l'inferno le fe­ce subire per lo spazio di trent'anni.

Impegno: Prenderò fra le mani il mio Crocifisso e chie­derò a Maria di aiutarmi a contemplarlo e ad amarlo con il suo cuore.



13. IN LOTTA CON IL DEMONIO

Il demonio ci odia perché ci sa infinitamente amati da Dio e da Maria e se sembra che lasci in pace gli uo­mini, non tormentandoli tanto come ha fatto con Be­nedetta, è perché Dio conosce la debolezza della mag­gior parte dei suoi figli e non permette che egli possa recar loro danno. Ma se il demonio ha avuto a volte un grande potere da Dio sulle anime a Lui più care è certo per accrescere il loro merito, per la loro maggior gloria in Cielo.

Inoltre questa è una prova dell'esistenza del diavolo e dell'inferno, su cui però Dio sempre trionfa e dal quale salva chi crede in lui, chi lo ama e chi si affida a Maria, la Donna che ha schiacciato il capo al serpente.

Per vincere le insidie del diavolo dobbiamo ricorrere più spesso a Lei e a quell'angelo che Dio ci ha dato co­me nostro custode. Così faceva anche Benedetta.

La guerra che il demonio fece al santuario del Laus non ha riscontro nella storia degli altri santuari. Egli, non contento di tormentare in tutti i modi la povera Be­nedetta, fallito il tentativo di mettere in ridicolo e dif­famare quel luogo, escogitò un altro piano: mandare dei sacerdoti indegni a reggere il Santuario.

A quel tempo erano tanti i sacerdoti e anche i vescovi che seguivano una pericolosa eresia: il Giansenismo. Esso propagava una morale severa, piena di rigore e au­sterità, che non presentava Dio come Padre, così come ce lo ha rivelato Gesù, ma come un Padrone severo che esige sacrifici per placare la sua ira. Così, i sacerdoti in­viati a Laus, cercarono di seminare questi errori, pro­prio là dove la Madonna aveva seminato il vero spirito di Gesù, la carità, la dolcezza, la misericordia.

Benedetta viene sorvegliata, trattata da visionaria e il popolo viene dissuaso dal prestarle fede. La Vergine Maria le diceva: "I tuoi nemici vorrebbero che tu fossi folle, per la rovina del Santuario".

Pensano a metterla in prigione, a chiuderla in un mo­nastero, ma ogni piano svanisce. Le proibiscono però di parlare con i sacerdoti e i pellegrini e Benedetta con umiltà non si ribella. Non può più entrare in chiesa che alla domenica e solo per la Messa. Alla fine la ritengono pure indegna di ricevere i sacramenti e si rifiutano di confessarla.

Impegno: Con umiltà, unito a Maria, voglio oggi accetta­re le contrarietà senza replicare e senza difendermi.



14. AMORE ALLE ANIME PURGANTI

I miracoli però continuano a verificarsi anche se non vengono più segnalati dai sacerdoti. La Vergine non abbandona la sua valle e dice a Benedetta, nel 1697: "Questi preti vogliono distruggere il santuario, ma si danno da fare per niente perché non potranno mai im­pedire ai popoli di venire qui".

E nel 1700 l'angelo le dice: "Questa è un'opera divina che sempre sussisterà. Questi preti se ne andranno un giorno e Laus cambierà faccia, esisterà fino alla fine del mondo". Infatti, non molto dopo, i giansenisti furono sconfessati e il santuario fu di nuovo affidato a degni e santi sacerdoti.

Ma non solo il Cielo e l'inferno si manifestarono a Laus. Benedetta aveva una grande devozione per le ani­me del Purgatorio. Non dimenticava le loro sofferenze e offriva penitenze e preghiere perchè fossero liberate al più presto. Non escludeva nessuno dai suoi suffragi, neppure quelle persone che le avevano fatto tanto male. E accadeva spesso che le anime tornavano a ringra­ziarla.

Una sera, mentre recitava il Rosario, vide un'anima che la guardava ansiosa e sembrava che aspettasse la fi­ne delle sue preghiere per essere liberata! E nella festa dei Santi e durante una veglia per i morti, mentre si tro­vava vicino alla croce, vide una nuvola densa e lunga composta da una moltitudine di anime, sotto forma umana, ciascuna con una candela in mano. Avanzavano verso Laus e facevano sentire dei canti sacri. Poi un'anima si staccò dal gruppo dicendole: "Noi siamo peccatori e peccatrici usciti proprio ora dal Purgatorio. Durante la nostra vita siamo venuti qui a pregare con confidenza e ora la Madre di Dio ci libera in questo bel giorno. I Suoi meriti e anche le tue preghiere e sacrifi­ci, hanno abbreviato il nostro tempo. Prima di aprirci le porte del Paradiso, Maria ci porta a ringraziare nel suo Santuario".

Intanto quella moltitudine di anime passò davanti a Benedetta, entrò in chiesa, pregando e ringraziando Ge­sù e Sua Madre. Poi tutte uscirono e salirono in Cielo, mentre Benedetta le seguiva con lo sguardo.

Impegno: Oggi, o al più presto, cercherò di partecipare ad una Santa Messa in suffragio delle anime del Purga­torio.



15. ZELO PER I PECCATORI

La Vergine Maria, sosteneva Benedetta in ogni prova ed era piena di sollecitudine materna verso di lei. Non solo la metteva a parte dei suoi progetti, ma le comuni­cava i suoi pensieri, le rivelava la causa di tante miserie, private e pubbliche, le annunciava fortune e disgrazie e soprattutto, come una buona mamma, si preoccupa­va della sua anima e del suo corpo.

Una sera, mentre aggiustava le tovaglie della chiesa, Benedetta sente un soave profumo e subito le appare la Vergine che le dice: "Coraggio, figlia mia, hai tanto de­siderato vedermi ed io ho voluto provare la tua confi­denza in Gesù e in me. Quando i peccatori non ascoltano ciò che dici loro da parte mia, non prendertela fi­no al punto di ammalarti. Fa tutto quello che puoi, ma poi... Mio Figlio è venuto al mondo per salvare tutti, ma non tutti vogliono approfittare delle sue grazie..." .

Benedetta, assolvendo il suo compito di condurre i peccatori alla conversione, suggerisce loro anche i ri­medi contro le passioni e offre consigli per non ricade­re nell'errore. In generale invita alla preghiera, alla mortificazione, ad avvicinarsi frequentemente alla Con­fessione e alla Comunione, alla fuga delle occasioni.

A volte però la passione resiste e allora, dopo aver pre­gato, pianto, digiunato, Benedetta finisce per ottenere da Maria la grazia che la vittoria finale dipenda anche da qualche oggetto di pietà tenuto con fede e conside­rato come un richiamo del Cielo: una medaglia, una co­rona del Rosario, una croce, una reliquia. Benedetta prega e soffre però non solo per i singoli peccatori, ma anche per i popoli, per allontanare da loro le calamità causate dal rifiuto di Dio e delle sue leggi d'amore.

Inoltre Maria infonde in Benedetta la sua stessa grande predilezione per i sacerdoti: per essi la veggen­te di Laus pregherà sempre in modo particolare.

Impegno: Pregherò per i sacerdoti e per loro offrirò que­sta giornata.



16. L'ULTIMA PURIFICAZIONE

A misura che gli anni avanzavano, Benedetta sentiva sempre più il desiderio di appartenere totalmente a Dio, di vivere ancor più profondamente la sua consacrazio­ne a Lui, per le mani di Maria.

Ma in questo ultimo periodo della vita un altro dolo­re si fece più acuto in lei: non vedeva più la sua tenera Madre come prima e le sembrava di essere ormai stata abbandonata. Satana la tentava: "Ti ha abbandonata! Non puoi più ricorrere a lei!". Ma Benedetta lottava e rispondeva con fede: "Piuttosto morire mille volte ab­bandonata da Maria, che abbandonarla io anche per un solo istante!".

Poi, pian piano, non lascia più il letto e gli angeli le rivelarono che sarebbe morta nella festa dei Santi In­nocenti di quell'anno 1718. Così, nel giorno di Natale, Benedetta chiese di fare la Comunione dopo aver do­mandato a tutti perdono per le sue mancanze. Dopo la S. Comunione Maria SS. le apparve ancora una volta per consolarla e riempì la sua povera cameretta con i profumi del Cielo.

Al mattino dell'ultimo giorno ricevette l'Unzione de­gli infermi e subito dopo una gioia, ben visibile a tutti, non la lascia più. Chiese che le venissero recitate le Li­tanie di Gesù Bambino e, serenamente, morì, mentre Maria veniva a prenderla, gli angeli le facevano corona, Gesù, con tutto il Paradiso, le apriva finalmente le por­te dell'eternità.

Benedetta morì così, nella pace e nella gioia, come muoiono i santi. La sua tomba si trova nel santuario di Laus e l'iscrizione dice: "Morta in odore di santità". Be­nedetta è infatti il capolavoro modellato pazientemen­te dalla santa Vergine apparsa a Laus.

Impegno: Chiederò a Maria di darmi un grande amore per lei e per Gesù e per questo reciterò il Rosario.



PARTE SECONDA



LASCIAMOCI GUIDARE DALLA MAMMA CELESTE


17. MARIA NOSTRA GUIDA NELLA VITA SPIRITUALE

Maria ha voluto il Santuario di N.S. del Laus: "Ho chiesto questo luogo a mio Figlio per la conversione dei peccatori ed egli me l'ha dato".

Questo aveva detto a Benedetta e questo gesto prean­nunzia già i santuari che la Madonna fonderà a La Sa­lette e a Lourdes.

Vi sono caratteristiche comuni a tutti i Santuari ma­riani: in tutti si sente il richiamo alla conversione e al sacramento della Confessione. In essi si prega più a lun­go del solito e si comprende meglio la missione che Dio ha affidato a Maria nella vita spirituale di ogni uomo.

Ogni santuario dedicato a Maria ha però una parti­colare fisionomia. Quella che distingue il Laus è il fat­to che la Mamma di Gesù si è particolarmente rivelata come educatrice della vita cristiana.

Ha svolto questo compito con Benedetta per ben 54 anni! Questa all'inizio del suo apostolato vede molto spesso Maria, poi non la vedrà che due o tre volte all'an­no durante l'ultimo periodo della sua esistenza.

Ma fin dai primi giorni, quando ancora non conosce chi sia, essa si affeziona moltissimo a questa Signora che incontra nella valle.

Allora Maria la guida nel suo comportamento morale e religioso, le dà il desiderio della salvezza dei peccato­ri, le chiede di pregare per essi. Benedetta prega con Maria e per mezzo di Maria. Essa compie così, per mez­zo di Maria e unita a lei, un apostolato laico a servizio della conversione, della promozione della vita sacra­mentale, intimamente partecipe di quello che la Chie­sa ora chiama "il sacerdozio dei fedeli".

Vedremo perciò ora cosa ha prodotto in lei la guida materna e costante della Mamma Celeste, scopriremo le caratteristiche del suo insegnamento e ci lasceremo immergere anche noi nelle meraviglie di grazia che dal Laus, attraverso i secoli, di presentano ancor oggi ai no­stri occhi e al nostro cuore.

Impegno: Voglio guardare a tutte le grazie che Maria mi ha fatto finora e voglio riconoscerla per mia protettrice e maestra.



18. MARIA CI INSEGNA AD AMARE GESU’

Benedetta ha vissuto, senza saperlo, la spiritualità mariana che San Luigi Maria Grignion de Montfort, suo contemporaneo (1673-1716), ha insegnato nel suo libro "Trattato della Vera Devozione a Maria" la cui dot­trina oggi è molto conosciuta.

Guidata passo passo dalla Vergine Maria, affidando­si completamente alla sua materna guida, donandosi a lei nelle piccole e nelle grandi cose, Benedetta si è la­sciata portare docilmente fino all'intima unione con Ge­sù.

Chi infatti, più della Madre, conosce il Figlio e sa mo­dellare la nostra anima secondo la sua volontà, perché ognuno di noi abbia finalmente "gli stessi sentimenti che furono in Gesù Cristo"?

Maria non desidera altro che farci felici e sa che solo uniti a lei, uniti a Gesù, noi possiamo trovare il vero senso della vita. Per questo vuol prendersi cura di noi, della nostra crescita spirituale, vuole insegnarci a cam­minare e a volare, vuole essere per ognuno di noi la Ma­dre della Divina Grazia che ci apre le porte del Cielo e fin d'ora, pur fra i dolori e le ansie di ogni giorno, ci fa pregustare ciò che ci attende. Con Lei rinasce sempre la gioia, la speranza e la fede.

Con l'esempio di Benedetta noi possiamo così pene­trare meglio nell'intimo della Maternità spirituale di Maria e vivere con lei una unione sempre più profonda con Dio. È questo un aspetto importante della grazia del Laus, che ci aiuta a comprendere meglio l'esperien­za che l'apostolo Giovanni ha vissuto "prendendo Maria con se».

Prendiamo Maria con noi, affidiamo a lei la nostra vi­ta, mettiamo nelle sue mani tutto ciò che ci sta a cuore: persone, progetti, desideri, speranze ... chiediamole so­prattutto di darci Gesù, di farlo vivere in noi e di ren­dere sempre più profonda la nostra unione con lui. Ma­ria non desidera altro per farci felici da ora e per sem­pre!

Impegno: Affido a Maria tutto ciò che mi preoccupa e aspetta una soluzione: Lei ci penserà nel modo migliore.



19. MARIA CI INSEGNA AD AMARE LA PREGHIERA

La Madonna, per Benedetta e così per ognuno di noi, è una vera Maestra di vita spirituale. Lei sa che abbia­mo bisogno di non dimenticare gli insegnamenti di Ge­sù, di viverli con fedeltà e amore e così non ci fa man­care i suoi richiami, le sue esortazioni.

Guardando a Benedetta e a quello che a lei ha detto la Vergine, ci accorgiamo che quella scuola alla quale è stata per tanti anni, è anche la nostra scuola.

La Vergine del Laus ha insegnato a Benedetta a pregare, le ha fatto capire l'importanza della preghiera. So­lo così infatti si alimenta il nostro rapporto con Dio, so­lo così la nostra anima può vivere ed essere felice, gu­stando la gioia che il Signore regala a chi lo ama!

Benedetta ha imparato anche il valore dell'adorazio­ne, del chinarsi, umile e fiduciosa, di fronte a Colui che tutto può e che, per amore, si china fino a noi per por­tarci vicino a Lui. L'adorare, il rendere grazie, ci pone in un rapporto vero con Dio, ci fa riconoscere la nostra dipendenza da Lui, ma soprattutto ci fa capire che sia­mo amati, tanto amati, che siamo figli prediletti e che nulla può mancarci mai.

Ma tutto questo non possiamo tenerlo solo per noi. Maria chiede a Benedetta di essere apostola presso gli altri invitandoli alla preghiera, a far entrare Dio nella propria vita, a dare tempo a Lui, a parlargli con confi­denza come un figlio parla con suo padre.

Maria, la Mamma, vuole farci riscoprire questo aspet­to così importante della nostra vita spirituale: ci invita insistentemente a pregare, a dar tempo alla preghiera, certi che non c'è tempo miglior speso di questo. Tutto passa, ma ciò che avremo dedicato a Lui durerà per sempre. Questo, oggi come allora, ci ricorda la nostra Mamma Celeste!

Impegno: Dedicherò oggi più tempo alla preghiera, senza fretta e con più devozione e fiducia.



20. MARIA CI INSEGNA L'AMORE AL SACRIFICIO

Nella storia del Laus ciò che più ci colpisce è la cura costante che Maria ha avuto per Benedetta.

La pastorella all'inizio sapeva solo poche preghiere, era buona, sensibile, ma è stata Maria che ne ha fatto una santa! Maria ha dilatato il suo cuore, lo ha reso ca­pace di grandi generosità, l'ha trasformata a poco a po­co nell'immagine di suo Figlio Gesù, crocifisso per amore, per la salvezza del mondo.

Benedetta che conosceva solo poche persone della sua valle, ha poi accolto nel suo cuore ogni peccatore, ha pregato, si è offerta, si è sacrificata per la conversione di tanti. Ha compreso che questa è la cosa che più sta a cuore a Gesù e a Maria e, fino alla morte, non l'ha di­menticato più.

La Vergine l'ha preparata a questa grande missione di ricondurre le anime a Dio, insegnandole il distacco dalle cose, l'amore non possessivo verso le persone, l'ha portata a valorizzare le rinunce fatte per amore, a non desiderare la comodità e la ricchezza, ma a guardare a valori più grandi ed eterni.

Una volta la Madonna, per metterla alla prova, le chiese una capretta... Benedetta ne aveva bisogno e non gliela diede. Ma poi, alla scuola di Maria, com'è cam­biata! Ha donato tutta la sua vita per realizzare i desi­deri della sua buona Mamma e non si è risparmiata in nulla, desiderando condividere, per la salvezza dei pec­catori, anche i dolori della Passione di Gesù.

Quando ci si affida a Maria, non si rimane mai gli stessi: lei ci cambia secondo il suo cuore e fa riemerge­re da noi l'immagine primitiva che il peccato ha detur­pato. Noi a poco a poco recuperiamo l'immagine e la somiglianza con Dio. È questo il più grande compito che il Signore ha affidato a sua Madre: ridonarci la no­stra primitiva bellezza!

Impegno: Rinuncio, per amore, a qualcosa che partico­larmente mi lega: un oggetto, un progetto...



21. MARIA FA VIVERE IN NOI GESÙ

La Vergine Maria ha comunicato a Benedetta il gran­de amore del suo Cuore: Gesù.

Con tenerezza di madre, a poco a poco, lo ha fatto crescere in lei al punto che Benedetta ha mostrato in sé la vera immagine di Gesù, il suo amore per l'umanità, la sua tenera cura per ogni peccatore, il suo cuore miseri­cordioso che non ha pace fino a quando un uomo non si pente e torna a lui.

Gesù è entrato nella vita della povera pastorella dan­dole la sua impronta specifica: la Croce. Benedetta ha amato immensamente Gesù Crocifisso, desiderando in tutti i modi di unirsi alla sua Passione per la salvezza dei peccatori.

E Gesù l'ha uniformata a sé, concedendole di rivivere i suoi dolori e imprimendole anche le stimmate. "Que­sta innocente fanciulla, scrive un antico storiografo del Laus, imita quanto le è possibile il nostro divin Pastore che si fa vittima per le sue pecorelle".

Preghiera e penitenza: questo le insegna la Mamma del Cielo, dandole un amore grande per la Passione di Gesù. L'azione continua e premurosa della Madonna rende sempre più docile alla grazia il cuore di Benedet­ta e così il Signore può farne uno strumento per mani­festare il suo amore per l'umanità.

Così Maria guida la giovane ad orientare il suo spiri­to di sacrificio non solo per la sua santificazione, ma per essere sempre più conforme alla Volontà di Dio che ha a cuore la salvezza di tutto il mondo.

Maria segna indelebilmente il cuore di Benedetta per­ché l'amore di Cristo per i peccatori divenga come un faro nella sua vita spirituale. Benedetta impara ad ap­profondire sempre di più il mistero della Redenzione, indirizzando contrarietà e penitenze a servizio della anime.

La Vergine Maria però non le fa pesare soltanto la croce: le dona sempre nuova forza e coraggio, le fa gu­stare i profumi del Cielo, le rimane sempre accanto per sostenerla nella sua dedizione al Signore. E questo lo fa anche con ognuno di noi: basta che ci facciamo do­cilmente guidare da lei.

Impegno: Oggi offrirò un sacrificio per la conversione dei peccatori.



22. MARIA CI INSEGNA A VALORIZZARE I SACRAMENTI

La Madonna aiuta Benedetta a vivere una vita sacra­mentale più intensa e riflessiva.

L'aveva già orientata verso la Messa mattutina quan­do le chiese di passare dalla Comunione mensile a quel­la settimanale. Fatto particolare per quel tempo, in cui la Comunione veniva ricevuta raramente anche nei mo­nasteri, per un esagerato senso di rispetto che però raf­freddava l'amore.

La Vergine poi insegna a Benedetta a non cambiare troppo di frequente il confessore, per poter ricevere una formazione più curata e per imparare a sottomettersi all'obbedienza, oltre che per dare un utile esempio ai pellegrini. Si comprende perciò lo zelo di Benedetta per evitare che i pellegrini si accostino all'Eucarestia senza essersi seriamente preparati.

Quante notti trascorre davanti al Tabernacolo in spi­rito di riparazione, per tante Comunioni ricevute inde­gnamente, senza pentimento dei peccati commessi, senza Confessione!

La Vergine più volte le aveva ricordato il grande va­lore della Confessione che ci permette di godere dell'amore misericordioso di Dio. Niente è più grande di questo amore! Neppure il più grande peccato.

Per questo Benedetta si faceva catechista dei pelle­grini perché si accostassero a questo sacramento dell'amore del Padre per poi unirsi a Gesù nell'Eucare­stia. Ella sa incoraggiare tutti ad assistere alla Messa anche al di fuori delle feste di precetto, per nutrire la loro vita spirituale e per dare nuova forza alla gioia del­la loro conversione.

Questi sono gli insegnamenti di Maria, questo le sta a cuore anche per noi. Scegliamola ancora come Mae­stra di vita spirituale, lasciamoci guidare dal suo amo­re materno, come bambini che tutto attendono fidu­ciosi dalla mamma. Nascono così i santi!

Diamo una nuova svolta, se necessario, alla nostra vi­ta spirituale, torniamo all'essenziale, riviviamo con nuovo fervore i sacramenti: questo è il desiderio della Mamma anche per noi.

Impegno: Voglio prepararmi alla prossima Confessione con un serio esame di coscienza e ricevere Gesù Eucare­stia con più fede e più amore.



23. MARIA CI INSEGNA L'AMORE AL SILENZIO

Maria ha voluto fare del Laus un luogo particolare della sua presenza e del suo amore non solo aiutando i suoi figli a percorrere con fiducia e dedizione la via della santità, ma preparando per loro anche qualcosa di più.

Il Laus è infatti, oltre ad un luogo di preghiera nel quale è più facile ritrovare se stessi, un'oasi di riposo, immersa nelle bellezze incontaminate della natura. An­che al nostro corpo, altre che alla nostra anima, la Ma­donna ha voluto regalare un posto splendido nel quale Dio parla attraverso la bellezza dei monti, il colore dei fiori, il silenzio dei boschi e la ridente armonia delle val­li.

Questo incantevole paesaggio scelto da Maria ("Ho scelto una località che sia gradita a tutti" ha detto a Be­nedetta) favorisce il raccoglimento, aiuta l'anima a par­lare al suo Creatore, pacifica lo spirito, apre il cuore al­la bellezza dei doni naturali e fa nascere spontaneo il grazie commosso per tante meraviglie.

Un luogo così bello si addice a Lei, la più bella fra le creature, ed è un segno della sua presenza di grazia an­che ora, a quasi tre secoli da quelle apparizioni a Bene­detta.

Chi va al Laus può sentire, spiritualmente, venirgli in­contro la Mamma, sentire nel cuore le sue parole, ac­corgersi della sua guida che conosce bene la strada per il cuore di Gesù! Chi va lassù ritrova la calma, il gusto di vivere in semplicità, sente il bisogno di tornare a guardarsi dentro con la certezza di essere amato, pre­so per mano e accompagnato, passo passo, sul sentie­ro della vita che porta al Cielo.

Così, anche il senso più profondo della vita viene compreso meglio, viene amato di più e il Cielo appare più vicino, dentro di noi, dentro alle cose di ogni gior­no, dentro alla vita di sempre. È il dono di Maria ai suoi figli. È il dono che vuol fare anche a noi.

Impegno: Oggi desidero guardare con più attenzione ed amore alle bellezze della natura che Dio ha seminato an­che qui, intorno a me. E, sempre di nuovo, voglio cantar­gli il mio grazie.



24. MARIA CI CHIAMA ALLA CONVERSIONE

Il Laus è pure un crocevia a misura d'uomo, dove si possono incontrare fedeli di ogni età e condizione, preti, religiosi, indifferenti ai problemi religiosi e anche atei.

Questo facilita lo scambio di idee per scoprire "uno spazio di Chiesa viva". In questo contesto di scambio anche umano, molti tornano a sentire il richiamo ma­terno di Maria e riscoprono la loro essenza più profon­da. Questo perché lo Spirito Santo, per mezzo di Ma­ria, sviluppa tutta la forza della sua Potenza per invita­re alla conversione e al sacramento del perdono.

L'azione più frequente è quella di far scoprire che si è peccatori, e, nello stesso tempo, che Dio è misericor­dioso, che ama immensamente ogni suo figlio e lo vuo­le salvare. Questa rivelazione dà una nuova energia per affrontare la lotta contro il peccato e per non scorag­giarsi più.

Quando il cuore non sa più dove appoggiarsi, quan­do tutto sembra crollare, quando il peso del rifiuto di Dio, dell'indifferenza o della tiepidezza hanno offuscato l'azzurro del Cielo nella nostra anima, allora ci viene incontro la Mamma.

Lei conosce la strada per la felicità. Lei conosce i no­stri più segreti bisogni. Lei ci vuol bene e per questo continua a venire sulla terra a richiamarci, a dirci che non ci ha dimenticati.

Corriamo anche noi a Lei. Non facciamola più aspet­tare, chiediamole di ricostruire ciò che la vita o il pec­cato può aver distrutto dentro di noi. E allora una nuo­va pace ci invaderà l'anima. Sì, perché Maria è felice quando può far felici i suoi figli! Quando ci vede uniti a Gesù, amanti del Cielo, amici fra noi, allora il suo cuo­re di Mamma è pieno di gioia.

Il Laus è un piccolo pezzo di Terra che si è incontra­to col Cielo. Lì c'è una grazia tutta particolare, ma an­che qui, nel posto in cui siamo, Lei viene e ci chiama ad una conversione più completa, ad impegnarci per il Vangelo: per farla felice e per esserlo anche noi, final­mente!

Impegno: Cercherò il dialogo con chi è lontano da Gesù, per parlargli del Suo amore che lo cerca e dell'amore del­la Mamma che vuol farlo felice.



25. MARIA CI INVITA A CONSACRARCI AL SUO CUORE

In questo piccolo angolo di Chiesa, nella valle del Laus, legami profondi e duraturi si intessono fra gli uo­mini e Dio e questi legami passano attraverso il cuore di Maria che rende dolce e profonda l'esperienza di vita cristiana che si fa qui. "In questo posto si prega bene", si sente dire spesso. "Qui sono stata colpita da una straordinaria luce spirituale e questo mi accade ogni volta che salgo quassù", dice una ragazza.

Miracoli di conversioni, di pace interiore, di rinnova­to fervore, di ripresa spirituale, sono i doni che ogni giorno Maria fa a chi si affida a lei, a chi con confiden­za le dona il suo cuore e la sua vita.

Sono questi anche i frutti di una consacrazione vis­suta e rinnovata ad ogni istante. La consacrazione a Maria permette a questa tenera Madre di compiere in noi tutto ciò che il suo Cuore sa esserci necessario per vivere pienamente la vita divina.

Quando lei si prende cura di noi, quando cioè noi le permettiamo di farlo, allora, per prima cosa, lei ci fa amare di più Gesù. Egli così cresce in noi sotto lo sguar­do di Maria che non ha altro desiderio che renderci si­mili al Figlio!

Tutto ciò che Maria ha fatto praticamente con Bene­detta nella valle del Laus, la scuola di vita spirituale al­la quale ha invitato la pastorella, è la stessa alla quale invita anche noi, spiritualmente.

Lasciamo allora che sia lei, sempre di più a insegnar­ci come si fa ad innamorarci di Dio, ad amare sopra ogni cosa la sua Volontà che è sempre buona, a farlo entrare intimamente nella nostra vita perché tutto di noi gli appartenga.

Nessuno più di Maria può fare questo per noi. Dicia­mole perciò il nostro grazie, più spesso, e amiamola con tutto il cuore. Scopriremo che con lei tutto è più bello, tutto è più facile, tutto è più leggero, tutto è più santo!

Impegno: Dirò il Magnificat con tanto amore e ricono­scenza per ringraziare il Signore che mi ha dato per gui­da spirituale la Vergine Maria.



26. MARIA DESIDERA CHE LA PENSIAMO SEMPRE PRESENTE A NOI

Quando Maria sceglie di venire sulla terra per parla­re ai suoi figli, quando sceglie un luogo per manifesta­re la sua materna presenza, poi, anche dopo le appari­zioni, in genere lascia un segno che rimane per sempre a testimoniare il suo amore e la sua tenerezza per ogni uomo.

Così, nel Santuario del Laus molte guarigioni sono ot­tenute con la fede, attraverso l'unzione con l'olio della lampada che arde sul suo altare, secondo quanto la Ver­gine stessa aveva detto a Benedetta!

E anche quando queste guarigioni non avvengono, perché un altro è il piano di Dio, pure allora nessuno si allontana da quel luogo senza avere la pace nel cuore, la serenità, quell'intima gioia che nasce dalla certezza di essere amati in un modo tutto speciale da Lei.

Tanti riscoprono la più grande felicità: il sapersi figli di Dio, eredi del Paradiso. Niente infatti rende più bea­ti che il sapersi infinitamente amati. Questo è un dono speciale che la Vergine Maria fa a coloro che si acco­stano a lei con fiducia, per superare i mali del corpo e dello spirito. Nessuno torna a casa deluso: la Mamma non nega a nessuno il suo aiuto, il suo conforto e il do­no del coraggio per vivere con fede e coerenza ciò che Dio chiede, per il vero bene di ognuno.

Ma c'è ancora una realtà più misteriosa sul Laus. Pu­re oggi, come al tempo di Benedetta, alcuni, grandi pec­catori o cristiani convinti e praticanti, percepiscono qualche volta profumi squisiti e delicati che non sanno paragonare a nulla: sempre sfugge a tutti la loro origi­ne. Ma non si tratta di un frutto della fantasia: è una grazia. Non è la preghiera che la ottiene e chi non av­verte questo profumo misterioso è dolcemente chiama­to ugualmente da Maria, nel più intimo della sua ani­ma, all'amicizia con Dio. I profumi sono un segno, un dono, ma non sono l'essenziale.

Maria ama ed accoglie tutti i suoi figli con uguale amore e tenerezza, che poi però manifesta in tanti mo­di diversi. Come lo manifesta oggi a noi?

Impegno: Oggi voglio fermarmi a meditare sulla materna azione di grazia di Maria in me, cercando di scoprire i modi in cui lei mi ha manifestato e mi manifesta il suo amore di Madre.



27. MARIA CI INSEGNA AD AMARE I PECCATORI

Una grazia particolare che la Vergine del Laus fa ai suoi figli è quella di un grande amore per i peccatori. Noi, nella nostra preghiera quotidiana riserviamo gran parte del tempo a raccomandare al Signore noi e i nostri cari, i nostri affari di famiglia, i problemi di chi ci sta a cuore e così spesso le nostre preghiere sono troppo egoiste. Guardiamo poco al di là del nostro oriz­zonte e non sempre le ansie del mondo si esprimono nelle nostre richieste.

La Vergine però vuole allargare il nostro cuore, vuole farci uscire dall'ambito ristretto delle nostre cose, vuo­le darci un cuore grande come il suo, capace di acco­gliere e di sentire, prima di tutto, quelli che sono i de­sideri di Dio, il suo grande desiderio di veder salvi tutti gli uomini.

Così Maria insegna anche a noi, come ha fatto con Benedetta, ad avere un amore più grande per chi si è al­lontanato da Dio col peccato e rischia, se non torna a Lui, di vivere un'eternità di dolore e di disperazione.

Benedetta non si accontentava di parlare, di esortare i peccatori perché si convertissero, ma prendeva parte viva, come Maria, alle sofferenze redentrici di Gesù. Contribuiva alla salvezza eterna degli uomini con di­giuni e preghiere, con ogni genere di sofferenze vissute con Cristo Crocifisso, rivivendo misticamente, per mol­ti anni, dal giovedì sera al sabato mattina, i dolori del­la Passione.

Anche le prove diaboliche subite durante l'ultimo pe­riodo della sua vita, le offrì per la salvezza eterna di tutti. È per questo che, con la sua vita di penitenza, Bene­detta, alunna docile alla scuola di Maria, ci ricorda che nulla è più importante della salvezza, niente più grande del Paradiso che ci attende e che vale la pena soffrire ogni cosa pur di essere salvi. Ma non dobbiamo pensa­re solo a noi. Dio ci affida il mondo e vuole la nostra collaborazione per salvare ogni peccatore.

Impegno: offro tutta questa giornata, con le gioie e con le pene che la riempiono, per la conversione dei pecca­tori.



28. MARIA CI INSEGNA AD ESSERE MISERICORDIOSI

Con la sua vita offerta per i peccatori e per le soffe­renze desiderate, accolte e vissute per loro amore, Be­nedetta anche ora vuole risvegliare in noi il desiderio di agire, soffrire e pregare per la salvezza del mondo. Nulla sta più a cuore di questo alla Mamma Celeste che più di ogni altro conosce il volere di Dio. Ascoltia­mola, preghiamo e offriamo, tutto ciò che siamo e che abbiamo al Signore per il bene eterno nostro e di tutti.

Questo ci chiede Maria anche oggi. Non lasciamola aspettare: rispondiamo generosamente alla sua chia­mata perché mai come ora il mondo ha bisogno di tor­nare a Dio, di sperimentare il suo perdono e la sua mi­sericordia che salva.

"La grazia del Laus ci apre ai peccatori" - diceva un giovane. Questo accade specialmente quando si scopre la misericordia di Dio verso di noi e si impara a guarda­re con carità ed amore anche la miseria morale degli al­tri. Se il Signore ci perdona e va in cerca di noi anche quando lo tradiamo, lo offendiamo o lo trattiamo con indifferenza, se Maria ama i suoi figli specialmente quando cadono e non desidera altro che rialzarli, allora anche noi dobbiamo diventare misericordia per gli altri.

Non giudichiamo più, perciò, non condanniamo, non consideriamoci migliori degli altri, ma preghiamo e of­friamo la nostra vita al Signore, attraverso Maria, per­ché la Misericordia divina ci abbraccia tutti e ci vuole tutti rinnovati dalla grazia.

Come una mamma non può essere tranquilla fino a quando tutti i suoi figli non sono tornati a casa, così la Mamma Celeste ci vuole tutti accanto a sé e vuole che nessuno si perda. Sa quanto ogni anima è costata al suo Gesù e anche a lei! Perciò, con Maria, andiamo incon­tro al mondo anche noi.

Impegno: Leggerò una pagina del Vangelo della Passione per ricordare a che prezzo Gesù ci ha salvati e quanto è stata grande la partecipazione di Maria al dolore del Fi­glio, per amore nostro.



29. MARIA DESIDERA PORTARCI TUTTI IN CIELO

Al Laus si sperimenta che la cosa più bella che si pos­sa e si debba fare è quella di portare a tutti l'annuncio che Gesù ci ha salvati, che la morte è stata vinta e che fin d'ora e per tutta l'eternità Dio ci ama di un amore infinito.

È questo che Maria vuole ricordarci, sempre di nuo­vo, con i suoi interventi, con le sue tante apparizioni, con le sue parole che, attraverso i secoli, sono sempre le stesse e ci richiamano ogni volta ai grandi temi della fe­de, alla conversione e alla preghiera.

Noi ci chiediamo come mai la Mamma insista tanto, come mai venga sempre di nuovo sulla terra, anche ai nostri giorni, come mai scelga per suoi messaggeri gen­te semplice, come Benedetta. I suoi disegni non sempre possiamo capirli fino in fondo. Certo è che noi non sempre la ascoltiamo come non sempre l'hanno accol­ta le generazioni passate.

Ma Maria non si stanca e insiste. Torna ad insegnare la via facile che porta al Cielo e a guidarci prendendoci per mano, alla piena unione con Dio. Ecco l'importan­za della Consacrazione a lei per poter essere di più tut­ti del Signore.

A questo vuole portarci la Mamma Celeste ed è per questo che continua a chiamarci, a ripresentarci le esi­genze di Dio, ad invitarci a prendere a cuore i suoi mes­saggi perché tutta la nostra vita si conformi al progetto di Dio. Ancora una volta Maria ci indica Gesù, la sua Parola di Vita, il suo messaggio d'amore capace di tra­sformare la nostra vita e di aprirci le porte del Cielo.

Preghiamo perché queste si aprano poi anche a colo­ro che sono ancora lontani dal Signore: preghiamo per la loro conversione ed esaudiremo il desiderio che la Vergine ha espresso nella valle del Laus.

Impegno: Cercherò di far celebrare una S. Messa perché tutti conoscano e amino Gesù e Maria.



30. MARIA CI CHIEDE DI AVER FIDUCIA IN LEI

Mentre ci avviamo alla fine di questo mese mariano dedicato al ricordo della meraviglie che la Madonna ha fatto e fa nella sua valle del Laus e in ogni cuore, ci chiediamo ancora quale sia il messaggio più intimo di queste apparizioni, al di là delle richieste esplicite di Maria a Benedetta e a tutti i fedeli.

Con gioia possiamo dire che, in queste apparizioni co­me in tutte le altre, la Mamma del Cielo vuole assicu­rarci di questo: noi non siamo soli a camminare su que­sta terra, lei cammina con noi, lei sa la strada e ci aiu­ta a salire.

Lo fa con delicatezza, con premura, con infinito amo­re. Ci sorregge, ci rialza, ci cura le ferite, ci asciuga le la­crime, ci mostra la meta!

Non possiamo più essere scoraggiati: Maria è vicina a noi per darci coraggio. Via dal cuore l'amarezza e la de­lusione: Lei ci addolcisce la vita e ci apre il cuore alla speranza. Basta con i rimpianti, con le recriminazioni, con i rimorsi: nelle mani di Maria tutto viene trasfor­mato, tutto riprende vita e anche i nostri errori vengo­no perdonati e riparati nel suo Cuore di Madre che tut­to comprende.

Con Maria noi riprendiamo a camminare, oggi e poi ogni giorno. Abbiamo bisogno di lei per salire, per non rimanere impigliati nelle cose di quaggiù che a volte ci sottraggono la vista del Cielo. Ma non dobbiamo aver più paura: la Vergine Madre è con noi, non si allontana da noi: tu, io, noi tutti siamo quella preziosa eredità la­sciatale da Gesù, quel giorno, sul Calvario. Da allora Maria ci ha presi come suoi figli, le apparteniamo e questa è la ragione della nostra pace, della nostra gioia.

Con Lei siamo al sicuro: nulla può farci mai male per­ché la nostra Mamma Immacolata schiaccia il serpente anche nella nostra vita e ci fortifica nelle tentazioni.

Grazie Mamma, nostra Maestra di vita spirituale! Noi ci affidiamo a te. Noi siamo tuoi, ora e per sempre. Gra­zie, Mamma, perché ti prendi cura di noi e con te nulla ci manca e nulla ci mancherà mai, perché il frutto be­nedetto della tua presenza in noi è Gesù!

Impegno: Dedicherò questa giornata a Maria per dirle il mio grazie con la preghiera, con la visita ad una chiesa a lei dedicata, con l'offrirle un fiore o un lume davanti alla sua immagine.



31. MARIA CI CHIEDE DI CREDERE AL SUO AMORE MATERNO

Concludiamo questo mese dedicato a Maria, chia­miamola anche noi oggi con il nome caro alla veggente del Laus: Nostra Signora del Buon Incontro. Sì, ogni volta che con la preghiera noi ci incontriamo con Lei, la nostra vita si trasforma e il Cielo scende dentro di noi.

Dedichiamole ancora tutto ciò che siamo e che ab­biamo, diciamole ancora che tutto di noi le appartiene, che tutto è nelle sue mani e può disporne come vuole, per il vero bene nostro e di tutti.

Diciamole che vogliamo prenderla con noi, nella no­stra casa, come l'apostolo Giovanni e vogliamo che ci parli lei di Gesù, di ciò che gli sta a cuore, chiediamole di parlarci dei suoi desideri e assicuriamole che voglia­mo aiutarla a realizzarli con il dono di tutto noi stessi.

Mettiamo nelle sue mani e nel suo Cuore ogni nostra aspirazione, anche i desideri più nascosti, quelli che so­lo Lei può capire... Maria ne parlerà a Gesù! Questo ci basta. Scompare così ogni preoccupazione e ogni pau­ra.

Quant'é bello essere suoi, essere i suoi bambini, a tut­te le età! Rifugiarci vicino a lei, parlarle di tutto e ri­manere incantati ad ascoltarla mentre ci parla di Gesù, del Paradiso, della gioia infinita che ci attende dopo le prove di questa vita.

Questa è la sorte beata che il Signore ci ha riservato; perché ci ama ha voluto darci anche una Mamma che è e sarà per sempre con noi a ricordarci che noi siamo tanto amati!

Impegno: Con gioia facciamo o rinnoviamo, oggi, la no­stra Consacrazione a Gesù per le mani di Maria, chie­dendo a questa dolce Mamma di trasformarci sempre più nell'immagine del suo Figlio Gesù, a gloria di Dio Padre.



LITANIE

PREGHIERE DI CONSACRAZIONE

CANTI MARIANI



LITANIE DELLA MADONNA
Signore, pietà.

Cristo, pietà.

Signore, pietà.

Cristo, ascoltaci.

Cristo, esaudiscici.

Padre del cielo, che sei Dio, abbi pietà di noi.

Figlio Redentore del mondo che sei Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, che sei Dio, abbi pietà di noi.

Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi.

Santa Maria, prega per noi.

Santa Madre di Dio, prega per noi.

Santa Vergine delle vergini, prega per noi.

Madre di Cristo, prega per noi.

Madre della Chiesa, prega per noi.

Madre della divina grazia, prega per noi.

Madre purissima, prega per noi.

Madre castissima, prega per noi.

Madre sempre vergine, prega per noi.

Madre immacolata, prega per noi.

Madre degna d’amore, prega per noi.

Madre ammirabile, prega per noi.

Madre del buon consiglio, prega per noi.

Madre del Creatore, prega per noi.

Madre del Salvatore, prega per noi.

Madre di misericordia, prega per noi.

Vergine prudentissima, prega per noi.

Vergine degna di onore, prega per noi.

Vergine degna di lode, prega per noi.

Vergine potente, prega per noi.

Vergine clemente, prega per noi.

Vergine fedele, prega per noi.

Specchio della santità divina, prega per noi.

Sede della Sapienza, prega per noi.

Causa della nostra letizia, prega per noi.

Tempio dello Spirito Santo, prega per noi.

Tabernacolo dell’eterna gloria, prega per noi.

Dimora tutta consacrata a Dio, prega per noi.

Rosa mistica, prega per noi.

Torre di Davide, prega per noi.

Torre d’avorio, prega per noi.

Casa d’oro, prega per noi.

Arca dell’alleanza, prega per noi.

Porta del cielo, prega per noi.

Stella del mattino, prega per noi.

Salute degli infermi, prega per noi.

Rifugio dei peccatori, prega per noi.

Consolatrice degli afflitti, prega per noi.

Aiuto dei cristiani, prega per noi.

Regina degli angeli, prega per noi.

Regina dei Patriarchi, prega per noi.

Regina dei Profeti, prega per noi.

Regina degli Apostoli, prega per noi.

Regina dei Martiri, prega per noi.

Regina dei veri cristiani, prega per noi.

Regina dei Vergini, prega per noi.

Regina di tutti i Santi, prega per noi.

Regina concepita senza peccato originale prega per noi
Regina assunta in cielo, prega per noi.

Regina del santo Rosario, prega per noi.

Regina della Pace, prega per noi.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,

perdonaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,

ascoltaci, o Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,

abbi pietà di noi.

Prega per noi, Santa Madre di Dio. E saremo degni delle promesse di Cristo.



LITANIE DI GESU’ BAMBINO
Signore, pietà (si ripete)

Cristo, pietà

Signore pietà
Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici

Padre celeste, Dio abbi pietà di noi

Figlio redentore del mondo, Dio pietà di noi

Spirito Santo, Dio Santa Trinità, unico Dio pietà di noi

Gesù Bambino, vero Figlio del Dio vivente pietà di noi

Gesù Bambino, vero Figlio della Vergine Maria pietà di noi

Gesù Bambino, generato da tutta l'eternità pietà di noi

Gesù Bambino, Verbo fatto carne pietà di noi

Gesù Bambino, sapienza del Padre pietà di noi

Gesù Bambino, pienezza di grazia della tua Madre pietà di noi

Gesù Bambino, immagine del Padre pietà di noi

Gesù Bambino, splendore del Padre pietà di noi

Gesù Bambino, grandezza della tua Santa Madre pietà di noi

Gesù Bambino, creatore della tua Madre pietà di noi

Gesù Bambino, uguale al Padre pietà di noi

Gesù Bambino, sottomesso alla tua divina Madre pietà di noi

Gesù Bambino, delizia del Padre pietà di noi

Gesù Bambino, tesoro della tua Madre pietà di noi

Gesù Bambino, dono divino del Padre pietà di noi

Gesù Bambino, dono materno di Maria pietà di noi

Gesù Bambino, nato dalla Vergine pietà di noi

Gesù Bambino, Creatore dell'universo pietà di noi

Gesù Bambino, nostro Dio e nostro Fratello pietà di noi

Gesù Bambino, che godesti in terra la visione di Dio pietà di noi

Gesù Bambino, padre dei secoli nato tra noi pietà di noi

Gesù Bambino, nutrito di latte e fonte della vita pietà di noi

Gesù Bambino, Parola eterna ridotta al silenzio pietà di noi

Gesù Bambino, che nascesti in una stalla pietà di noi

Gesù Bambino, che piangesti nella culla pietà di noi

Gesù Bambino, che regni nei cieli pietà di noi

Gesù Bambino, gloria del Paradiso pietà di noi

Gesù Bambino, terrore dell'inferno pietà di noi

Gesù Bambino, gioia dei pastori e dei Magi pietà di noi

Gesù Bambino, perseguitato da Erode pietà di noi

Gesù Bambino, che sei vissuto in esilio pietà di noi

Gesù Bambino, chiamato in patria dal Padre pietà di noi

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.



LITANIE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESÙ
Signore, pietà (si ripete)

Cristo, pietà

Signore, pietà
Cristo, ascoltaci

Cristo, esaudiscici

Padre celeste, Dio abbi pietà di noi

Figlio redentore del mondo, Dio abbi pietà di noi

Spirito Santo, Dio Santa Trinità, unico Dio abbi pietà di noi

Sangue di Cristo, Unigenito dell'Eterno Padre salvaci

Sangue di Cristo, Verbo di Dio Incarnato salvaci

Sangue di Cristo, della nuova ed eterna alleanza salvaci

Sangue di Cristo, scorrente a terra nell'agonia salvaci

Sangue di Cristo, profuso nella flagellazione salvaci

Sangue di Cristo, stillante nella coronazione di spine salvaci

Sangue di Cristo, effuso sulla croce salvaci

Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza salvaci

Sangue di Cristo, perdono delle nostre colpe salvaci

Sangue di Cristo, bevanda delle anime nell'Eucarestia salvaci

Sangue di Cristo, lavacro delle anime nella Confessione salvaci

Sangue di Cristo, fiume di misericordia salvaci

Sangue di Cristo, vincitore dei demoni salvaci

Sangue di Cristo, fortezza dei martiri salvaci

Sangue di Cristo, vigore dei confessori salvaci

Sangue di Cristo, germinazione dei vergini salvaci

Sangue di Cristo, sostegno dei vacillanti salvaci

Sangue di Cristo, sollievo dei sofferenti salvaci

Sangue di Cristo, consolazione nel pianto salvaci

Sangue di Cristo, speranza dei penitenti salvaci

Sangue di Cristo, pace e dolcezza dei cuori salvaci
Sangue di Cristo, pegno della vita eterna salvaci

Sangue di Cristo, liberazione dell'Anime del purgatorio salvaci

Sangue di Cristo, degno di ogni onore e gloria salvaci

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.



OFFERTA RIPARATRICE AL CUORE IMMACOLATO Dl MARIA
Cuore Immacolato di Maria, che sei la Madre di Dio, la Corredentrice del mondo e la Madre della Grazia Di­vina, io riconosco che ho bisogno del tuo aiuto per san­tificare questa mia giornata e l'invoco con filiale confi­denza.

Sii Tu l'ispiratrice d'ogni mio pensiero, il modello d'ogni mia preghiera, azione e sacrificio, ch'io intendo compiere sotto il tuo sguardo materno ed offrirti con tutto il mio amore, in unione a tutte le tue intenzioni, per riparare le offese che Ti reca l'umana ingratitudine e specialmente le bestemmie che continuamente Ti tra­figgono; per salvare tutti i poveri peccatori ed in parti­colare perché tutti gli uomini Ti riconoscano loro vera Madre.

Tieni oggi lontano da me e da tutti i miei cari ogni peccato mortale e veniale; concedimi di corrispondere fedelmente ad ogni tua grazia, e dona a tutti la tua ma­terna benedizione. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Il Cuore di Maria a Fatima:

«Molte, molte anime vanno all'inferno perché non c'è nessuno che preghi e si sacrifichi per loro. Per salvarle il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la praticherà prometto la salvezza. Queste anime saranno predilette da Dio, e come fiori saranno collocate da me dinanzi al suo trono».



OFFERTA DEL CUORE A MARIA
O Maria, speranza mia, Madre di Gesù e Madre mia, cercheremo sempre la tua compagnia!

Qual sarà mai il dono che Ti posso fare,

un dono grande e bello, immenso come il mare? Un dono che Ti dica tutto il mio amore?

Ho compreso il tuo desir: Ti dono il mio cuore! Però questo cuore non è degno di chi lo riceve, perché mai sarà capace d'amarti come deve... Nulla Ti è nascosto, nulla Ti è segreto:

Tu lo conosci bene questo cuore, quand'è triste e quand'è lieto. Mutalo Tu che puoi, scendi nei ripostigli suoi e cambialo, col tuo potente sguardo di Regina, in una perla dorata, in una reggia diamantina!

O Madre, noi ti amiamo tanto!

Anzi, per meglio amarti, saremo sempre in più e l'hai voluto Tu!

Siamo fratelli in Cristo, siamo i tuoi figli benedetti, Tu ce lo ripetesti ognor che siamo i prediletti. Ora, i nostri poveri cuori,

pieni di miseria e lordi di guai,

a Te vogliamo offrire e Tu li monda. Indi la fiamma accenderai,

una fiamma di completo amore e di pura dedizione.

O Madre Purissima, o Immacolata Concezione! Amen. É molto importante rinnovare ad ogni ora l'Offerta del cuore a Maria, recitando la giaculaloria: CUORE IMMACOLATO DI MA­RIA, VIVI LA TUA PRESENZA DI GRAZIA (in quest'ora) NELL'ANIMA MIA.



PREGHIERA A MARIA
Ave, o Maria, Figlia prediletta dell'Eterno Padre, Ave, o Maria, Madre ammirabile del Figlio di Dio, Ave, o Maria, Sposa Immacolata dello Spirito Santo, Ave, o Maria, mia cara Madre, mia amabile Signora e potente Regina.

Ave, o Maria, mia gioia, mia gloria, cuore mio ed anima mia.

Tu sei tutta mia per misericordia ed io sono tutto tuo per giustizia; però non lo sono quanto dovrei e quanto Tu desideri; per questo Ti rinnovo la mia offerta come schiavo eterno, nulla riservando a me o a qualsiasi crea­tura.

Ti supplico, o mia Signora, se Tu scorgi in me qual­cosa che ancora non ti appartiene, prenditelo e sii Tu assoluta Padrona di tutto.

Distruggi, sradica, annienta in me tutto ciò che di­spiace a Dio; pianta e fà crescere tutto ciò che a Te pia­ce.

La luce della tua fede dìssipi le tenebre del mio spiri­to; la tua umiltà profonda si sostituisca al mio orgoglio; la tua sublime contemplazione mi liberi dalle distra­zioni della mia immaginazione vagante; la tua visione ininterrotta di Dio riempia la mia mente della tua pre­senza operante; l'incendio amoroso del tuo Cuore dila­ti ed infiammi il mio, così freddo ed insensibile; le tue virtù sublimi prendano il posto dei miei difetti; lo splen­dore della tua grazia adorni la mia anima e mi renda accetto agli occhi di Dio.

Ti chiedo infine, o Madre mia amatissima, di darmi

il tuo spirito per conoscere Gesù e quanto da me desi­dera; la tua anima per lodare e glorificare il Signore; il tuo cuore per amare Dio con puro ed ardente amore, come lo ami Tu.

Io non ti chiedo né visioni, né rivelazioni e neppure godimenti spirituali. Tua è la visione chiara di Dio; tuo il puro godimento di Lui; tua la gloria alla destra del Fi­glio tuo nel Cielo; tuo il dominio sovrano sugli angeli, gli uomini e i demòni; tuo il potere di disporre a piaci­mento di tutti i beni di Dio.

Questa, o divina Maria, è la tua condizione celeste e il mio cuore di schiavo ne gioisce immensamente. Per me altro non chiedo se non quanto Tu avesti sulla terra: credere, senza gustare e vedere, soffrire con gioia, sen­za il conforto di alcuna creatura; morire costantemen­te a me stesso; lavorare senza posa per Te, fino alla morte, senza alcuna ricompensa, come il più inutile dei tuoi schiavi.

La sola cosa che per pura misericordia Ti chiedo è questa: dire ad ogni istante tre volte Amen:

Amen a quanto hai fatto sulla terra, Amen a quello che fai ora in Cielo, Amen a tutto ciò che fai nell'anima mia,

perché sii Tu sola in me a glorificare pienamente Ge­sù, nel tempo e nell'eternità. Amen.



LODI A MARIA
È l'ora che pia la squilla fedel le note c'invia de 1'Ave del ciel: Ave, Ave, Ave Maria.

E l'ora più bella che suona nel cuor, che mite favella di pace, d'amor. Ave, Ave, Ave Maria.

Discenda la sera o rida il mattin,

ci chiama a preghiera il suono divin. Ave, Ave, Ave Maria.

Noi pur t'onoriamo, o Madre d'amor, noi pur t'esaltiamo, purissimo Fior. Ave, Ave, Ave Maria.

Onora la Pia ch'è Madre a Gesù, la dolce Maria che regna Lassù. Ave, Ave, Ave Maria.

Esalta l'Ancella del grande Signor, la mistica Stella di puro splendor. Ave, Ave, Ave Maria.



TI SALUTIAMO, O VERGINE
Ti salutiamo, o Vergine, - o Madre tutta pura, nessuna creatura è bella come Te.

Prega per noi, Maria, prega pei figli tuoi; Madre che tutto puoi, abbi di noi pietà. Di stelle risplendenti, in ciel sei coronata, Tu sei l'Immacolata, sei Madre di Gesù. Vorrei salire in Cielo, vedere il tuo bel viso, restare in Paradiso, Maria, sempre con Te.



IL 13 MAGGIO
Il tredici maggio apparve Maria a Tre Pastorelli in Cova d'Irìa. Ave, Ave, Ave Maria. Splendente di luce un sole apparìa il volto suo bello, veniva Maria. Ave, Ave, Ave Maria.

Ed ci spaventati di tanto splendore, si dettero in fuga con grande timore! Ave, Ave, Ave Maria.

Ma dolce la Madre, allora l'invita con questa parola al cuor sì gradita. Ave, Ave, Ave Maria.

"Miei cari fanciulli, niun fugga mai più! Io sono la Mamma del dolce Gesù". Ave, Ave, Ave Maria.

"Dal Ciel son discesa a chieder preghiera pei gran peccatori, con fede sincera!". Ave, Ave, Ave Maria.

In mano il Rosario portava Maria che addita ai fedeli del Cielo la via. Ave, Ave, Ave Maria.

D'allora pel mondo la nuova si spande, raccontano a tutti prodigio sì grande. Ave, Ave, Ave Maria.

Madonna di Fatima, la Stella sei Tu, che al Cielo ci guidi, ci porti a Gesù! Ave, Ave, Ave Maria.

Deh! Bianca Signora, l'Italia proteggi, in duolo e perigli, Tu ognor la sorreggi. Ave, Ave, Ave Maria.



MIRA IL TUO POPOLO
Mira il tuo popolo - o bella Signora, che pien di giubilo - oggi ti onora. Anch'io festevole - corro ai tuoi pie': o Santa Vergine, prega per me!

Il pietosissimo - tuo dolce Cuore, Egli è rifugio - al peccatore. Tesori e grazie - racchiude in sé: o Santa Vergine, prega per me!

In questa misera - valle infelice, tutti t'invocano - Soccorritrice. Questo bel titolo - conviene a Te: o Santa Vergine, prega per me! QUANDO NELL'OMBRA

Quando nell'ombra cade la sera,

è questa, o Madre, la mia preghiera: fa' pura e santa l'anima mia, Ave Maria, ave! (bis)

E quando l'alba annunzia il giorno, all'ara tua faccio ritorno,

dicendo sempre con voce pia: Ave Maria, ave!

Nei giorni lieti di gioia pura

e in quelli ancora della sventura,

ti dirò sempre, o Madre pia: Ave Maria, ave!

E giunto al fine del viver mio, prima di render l'anima a Dio, ti dirò ancora nell'agonia: Ave Maria, ave!

Vergine bella, del Ciel Regina,

è tutto il mondo che a Te s'inchina. Benigna ascolta la prece mia: Ave Maria, ave!



A MARIA DIVINA SPOSA DELLO SPIRITO SANTO
(melodi: Te lodiamo, Trinità) Concezione di Candor,

nel Pensiero sei fiorita e nel Cuore del Signor, dolce Madre della Vita. Concezione di Candor, Sposa Santa dell'Amor. Scese in Te il Divino Amor e del Padre la Potenza T'adombrò la mente e il cuor, vera Madre di Sapienza. Concezione di Candor,

Sposa Santa dell'Amor. Ora vivi con l'Amor,

su nel Cielo, o Madre buona, e Tu vivi in noi ancor

quella vita che Ti dona. Concezione di Candor, Sposa Santa dell'Amor. Nell'Amore pur noi siam figli cari del Signore: Madre Santa, fa' che amiam i fratelli col tuo Cuore. Concezione di Candor, Sposa Santa dell'Amor. DELL'AURORA TU SORGI Dell'aurora Tu sorgi più bella coi tuoi raggi a far lieta la terra e fra gli astri che il cielo rinserra non v'è stella più bella di Te.

Rit. Bella Tu sei qual sole bianca più della luna e le stelle più belle non son belle al par di Te.

Gli occhi tuoi son più belli del mare, la tua fronte ha il colore del giglio, le tue gote baciate dal Figlio

son due rose e le labbra son fior. Rit. Sei Aurora di grazia divina,

doni al mondo il Sole di vita, dei suoi raggi d'amore vestita,

vivi, O Madre, dei figli nel cuor. Rit. VOGLIO IMPARAR DA TE

Voglio imparar da Te, o Madre mia, a vivere d'amore e di preghiera.

Voglio imparar da Te, Vergin Maria, a vivere d'unione con Gesù.

Rit. Prendimi per la mano, Mamma buona, portami per la strada del Signore. Solo così sarà il mio cammino

sicuro per la via che porta al Ciel. Se questa vita mia modellata

sarà sulla tua vita, Vergin bella,

non l'avrò spesa invano né sciupata, allora che a Dio me ne andrò. Rit. Al mio materno Cuore, figlio amato, volgi il tuo sguardo, d'ora in ora, sempre al mio amore abbandonato, vivrai l'unione mia con Gesù. Rit.



NOME DOLCISSIMO
Nome dolcissimo, nome d'amore, Tu sei rifugio al peccatore.

Fra i cori angelici e l'armonia Ave Maria, Ave marial. Nome dolcissimo, nome amato,

da tutti i popoli glorificato.

Riposo ed estasi dell'alma mia, Ave Maria, Ave Maria!

O Madre, assistimi nell'agonia, in Ciel conduci l'anima mia.

Fa' ch'io ti canti in dolce armonia, Ave Maria, Ave Maria!



SANTA MARIA DEL CAMMINO
Mentre trascorre la vita, solo tu non sei mai: Santa Maria del cammino sempre sarà con te. Vieni, o Madre, in mezzo a noi,

vieni, Maria, quaggiù!

cammineremo insieme a Te verso la libertà. Quando qualcuno ti dice: "Nulla mai cambierà", lotta per un mondo nuovo, lotta per la verità.

Lungo la strada la gente chiusa in se stessa va; offri per primo la mano a chi è vicino a te.

Quando ti senti ormai stanco e sembra inutile andar: tu vai tracciando un cammino: un altro ti seguirà. DONNA VESTITA DI SOLE

Rit.: Donna vestita di Sole, raggiante di stelle, Maria sei tu; Donna vestita di Sole,

più bella del cielo che si specchia nel mar.

T'ho incontrato e mi hai preso per la mano, m'hai sorriso ed ora son con te. M'accompagni, dolce Madre mia,

O Maria, verso la felicità. Su nel cielo pensi a tutti i figli tuoi: tutto puoi vicino al tuo Gesù.

Sulla strada che noi percorriamo Tu per mano ci conduci a Lui.



LODATE MARIA
Lodate Maria, o lingue fedeli, risuoni nei cieli la vostra armonia. Lodate... Maria!

Maria sei giglio di puri candori

che il Cuore innamori del Verbo tuo Figlio. Lodate... Maria!

Di luce divina sei nobile aurora, il sole ti onora, la luna s'inchina. Lodate... Maria!

Col piede potente il capo nemico

Tu premi all'antico maligno serpente.



ANDRO’ A VEDERLA UN DÌ
Andrò a vederla un dì, in Ciel, Patria mia; andrò a veder Maria, mia gioia e mio amor. Al Ciel, al Ciel, al Ciel

andrò a vederla un dì.

Andrò a vederla un dì! E il grido di speranza

che infondemi costanza, nel viaggio e tra i dolor! Andrò a vederla un dì, lasciando questo esilio; le poserò, qual figlio, il capo sopra il cuor. Andrò a vederla un dì! Andrò a levar miei canti, con gli Angeli e coi Santi, per festeggiarla ognor.



NOI VOGLIAM DIO
Noi vogliam Dio, Vergin Maria, porgi l'orecchio al nostro dir; noi t'invochiamo, o Madre pia, dei figli tuoi compi il desir! Deh, benedici, o Madre,

al grido della Fe',

noi vogliam Dio che è nostro Padre, noi vogliam Dio che è nostro Re! (bis) Noi vogliam Dio nelle famiglie,

dei nostri cari in mezzo al cuor; Sian forti i figli, caste le figlie, tutti ci infiammi di Dio l'amor!



O BELLA REGINA
O bella Regina che siedi nel Ciel, il mondo s'inchina, t'invoca fedel: Ave... Maria!

Dal monte, dal colle, dal piano e dal mar, un inno si estolle tue lodi a narrar.

Ave... Maria!

O Sposa dei gigli, Regina dei fior, accetta dai figli l'offerta dei cuor. Ave... Maria!

INNO A SAN GIUSEPPE (melodia "Inni e canti...)

San Giuseppe, da tutte le genti a Te sale un grido d'amor:

volgi il guardo dai Cieli splendenti alla Chiesa di Cristo Signor! Ritornello

in quest'ora di lotta suprema, sii il nostro fedel Protettore: dell'Inferno il cristiano non tema, San Giuseppe, il vano terror!

In Maria, tua vergine Sposa, che amasti di vergine amor, Tu ci dona la fede gioiosa

che rapisce il materno suo Cuor! Ritomello

Tu del Figlio di Dio incarnato,

per salvarci disceso dal Ciel, Difensore potente ed amato, salva il mondo dall'odio crudel! Ritornello

Della Sacra Famiglia l'amore fa' che regni, Giuseppe, ancor nelle nostre famiglie e l'onore di servire a Cristo Signor! Ritornello

Caro Santo, che avesti la sorte di morir fra Maria e Gesù,

a noi rendi serena la morte, imitando il tuo amore quaggiù! Ritornello